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Autore: Nlc    04/03/2010    1 recensioni
Buon anno a tutti, eccomi di ritorno con una nuova emozionante storia con nuovi personaggi e con tante intense emozioni: "Questa separazione ci fa tanto male, perché le nostre anime sono legate l’una all’altra. Forse lo sono sempre state e lo saranno sempre. Forse abbiamo vissuto mille vite prima di questa e. In ciascuno ci siamo incontrati. E forse ogni volta siamo stati costretti a separarci Per le stesse ragioni. Perciò questo è un addio che dura Da 10 mila anni e prelude quelli a venire. Quando ti guardo, vedo la tua bellezza e la tua grazia E so che sono andate via via crescendo ciascuna delle tue vite. So anche che ciascuna delle mie vite sono andato alla tua ricerca. E cercavo proprio te, non qualcuno che ti somigli , perché la tua anima e la mia Devono sempre riunirsi. E poi, per ragioni che nessuno di noi capisce, siamo costretti a dirci addio. Vorrei dirti che tutto andrà benissimo e giurò che farò il possibile Perché ciò accada. Ma se non ci incontrassimo e questo fosse un vero addio, so che ci rivedremo in un’altra vita. Ci incontreremo di nuovo, e forse il volere delle stelle sarà cambiato e potremo amarci tanto da convivere tutte" le sensazioni precedenti. ( Walt Whitman)
Genere: Commedia, Poesia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 17

Capitolo 17

 

 

In quel mese Ester e Samuel riprogettano il matrimonio, cercando di sbrigarsi, dice che si vuole sposare subito a luglio dopo essersi laureata.

Ma è sicura Ester o sta fuggendo da una terribile realtà?  Mark  è stato fuori un mese per via della tesi sperimentale e quando Ester lo rivede in facoltà rimane sorpresa incrociandosi alla porta e fa strano rivederlo dopo tutto quello che è accaduto.

 

“ Buon giorno!” Dice  anche se il cuore di Mark batte.

 

“ Buongiorno.”Anche Ester ha un sussulto.

 

“ Come  sta andando la tesi?”

 

“ A buon punto.”

 

“ Dopo passi in ufficio, le devo dare un documento.”

 

Ester e Mark si allontanano sempre con quello strano brivido che  sentono ogni volta che stanno vicino.

 

Quando arriva in ufficio da lui, fa un respiro e bussa la porta.

“ avanti. “

 

“ Sono Ester Micol, mi doveva dare qualcosa?”

 

“ O dovresti dirmi qualcosa Ester .”

 

“ Come scusi?”

 

“ Una settimana fa ho avuto la possibilità di parlare con la signorina Meredith Thompson che era molto contenta d aver ricevuto il suo invito di matrimonio.”

 

“ Accidenti a Meredith, pensa”

 

“ Avrei voluto dirglielo …ma lei non c’era.”

 

“ Signorina Micol, si prenda il materiale che le ho portato.”

 

“ Sì…” Mark a bassa voce gli dice : “ Che cosa stai facendo stai fuggendo da me? Io ti amo Ester e aspetterò anche una vita intera , ti ho lasciato andare via, credi davvero di farcela a stare con Samuel? Tieni,qui c’ è una lettera per te.”

 

Ester si allontana dall’ufficio, stringendo la lettera, si siede tra i tanti tavoli della biblioteca, quando comincia a leggere già comincia a piangere: è una lettera che strugge il cuore, che la fa piangere :

 

 

“ Cara Ester,

 

è  freddo qui in montagna , sta nevicando e il fuoco è flebile nel camino.

 Ripenso a tutto quello che è accaduto fra noi: le parole, gli sguardi fugaci, le sensazioni provate, gli imbarazzi e i battiti non voluti.

Non avrei mai potuto credere che per un uomo della mia età mi sarei potuto innamorare di te.

Sei solo una giovane donna che ha un futuro avanti , per questo motivo  non voglio bloccarti o rovinarti la vita, ma sei entrata come un fulmine in un cielo sereno, ma mi ero spento Ester come un vulcano non esploso da anni. Come una lava sto uscendo fuori a bruciare tutto ciò che trovo nel mio cammino.

Il mio matrimonio era rovinato da un pezzo, ma  tu hai dato la possibilità di accendere questo cuore vecchio appassito, come un fiore tra le pagine di un libro.

 Ricordi quando mi hai urlato dicendo che ero insipido  e chiuso nelle mie convinzioni, era vero!

Penso a quei dipinti, a quando quei ritratti ci assomigliavano, credi nel destino Ester? Io sì, e penso di averlo con te, ma voglio stare con te per la tua anima, non per il tuo corpo.

Ti desidero per tutto quello che fai, per come ti muovi , per il tuo modo di fare vivace, sbarazzino, allo stesso momento mi rendo conto che sei molto testarda, lunatica e non so che cosa abbia spinto a me un professore ad andare oltre il rapporto professionale.

O forse lo so: tu! Sei la mia forza di volontà, credo in te e in noi, so quello che voglio , lo so e voglio te, stare con te…non sposarti Ester!!

 Penso alla tua forza, al tuo desiderio che mi fa scaldare l’anima. Il tuo corpo, le tue mani, le tue urla, il tuo sapore, il tuo odore, ma non provo possesso, provo amore. Però non devo essere solo io a volere, non avrebbe senso tutto ciò se tu non vuoi.

 Non capisco perché hai paura di accettare che anche tu mi vuoi, tu mi ami , ma non riesci a dirlo. Ti avvicini e ti allontani ,come un gatto che si nasconde tra i tetti del camino. Potrei scrivere a lungo a lodarti, a dirti quanto ti amo, ma non avrebbe senso tutto ciò se tu sei lontana. Io sento il tuo respiro, il cuore che batte, le tue guance rosse che si emozionano quando mi vedi e ti ho sentito dentro di me. George e Silene sono dentro di noi, e se noi fossimo il loro filo eterno, le loro anime?

E’ assurdo pensare ciò, ma ricordano in me  i pensieri di Whitman.:

Questa separazione ci fa tanto male,

perché le nostre anime sono legate l’una all’altra.

Forse lo sono sempre state e lo saranno sempre.

Forse abbiamo vissuto mille vite prima di questa e.

In ciascuno ci siamo incontrati.

E forse ogni volta siamo stati costretti a separarci

Per le stesse ragioni. Perciò questo è un addio che dura

Da 10 mila anni e prelude quelli a venire.

Quando ti guardo, vedo la tua bellezza e la tua grazia

E so che sono andate via via crescendo ciascuna delle tue vite.

So anche che ciascuna delle mie vite sono andato alla tua ricerca.

E cercavo proprio te, non qualcuno che ti somigli , perché la tua anima e la mia

Devono sempre riunirsi.

E poi, per ragioni che nessuno di noi capisce,

siamo costretti a dirci addio.

Vorrei dirti che tutto andrà benissimo e giurò che farò il possibile

Perché ciò accada. Ma se non ci incontrassimo e questo fosse un vero addio,

so che ci rivedremo in un’altra vita. Ci incontreremo di nuovo,

e forse il volere delle stelle sarà cambiato e potremo amarci tanto da convivere tutte

le sensazioni precedenti.

 

 

 

 

E’ bellissima , vero? Ho questa pagina tra le mie pagine del libro che rileggo tutte le sere prima di andare a dormire, pensando a te. .

Io sono convinto che questo stia accadendo a noi. E se tu lo vorrai, io sono qui, ti aspetterò.  Dovessi aspettare anche mille anni.”

 

 

 

 

Ester esce dal corridoio e si siede sgorgando lacrime di dubbio, di qualcosa che stava nascondendo nel suo cuore, che voleva fare finta di non vedere. Lei ama Samuel, ma ha paura che questo suo amore possa svanire e far soffrire Samuel un’altra volta.

 

Ester accartoccia la lettera e si promette che non vuole vedere più il professore Spice, deve cancellarlo dalla sua vita, altrimenti farà solo del male a se stessa ed a Samuel.

 

 

 

Passano settimane dal giorno che Ester ha visto il professore, è luglio ed è il giorno della laurea.

Tutti si complimentano con lei; ci sono i suoi genitori, i suoi fratelli, i suoi amici, Samuel ed anche lui , lui che si trova dietro alla cattedra insieme agli altri professori.

 

“ Ed ora conferiamo la laurea di lingue straniere, con la votazione di 105 su 110 alla dottoressa Ester Micol….”

 

Ester le sgorga una lacrima e saluta i professori ad uno a uno.

Meredith, Lucas e gli altri urlano: “ Ce l’abbiamo fatta, finalmente siamo fuori”

 

Quando stringe la mano a lui, a lui che non vuole vedere, lui Mark gliela stringe forte e le dice piano sussurrato: “ Mi manchi Ester, non ti dimenticherò mai….”

Ester  sfugge la mano e guarda Samuel risentito come se si fosse accorto di quello che ha detto.

 

“ Bambina mia, sei stata brava!” si complimenta la madre.

 

Ester vorrebbe dire qualcosa a sua madre, ma non se la sente. Che cosa gli direbbe? “Mamma, amo Samuel,ma sono andata a letto con il mio professore che ha il doppio della mia età, che è affascinante, che ha una cultura elevata, ma non ci può essere futuro. Allora perché ogni volta che lo vede gli batte il cuore?”

 

Ester non ha il coraggio di ammetterlo e sa che ha fatto una promessa a Samuel, fra una settimana si sposeranno. Ester vede gli occhi tristi e pieni di rancore e di desiderio di Mark…che la ama, che la vorrebbe accanto, si sente confusa .

 

Al rinfresco, tutti si divertono e chiacchierano. Lei dovrebbe essere felice, ma è invasa da rimorsi e dubbi e paura di far soffrire delle persone per questa sua inquietudine che non riesce a calmare.

 

Mark va da lei a salutarla.

 

“ Come va signorina Micol? Entusiasta…”

“ Sì…” lei risponde.

“ Non mi sembra.” Samuel li scorge a parlare e si distacca dai suoi amici per andargli incontro.

“ Salve…”

“ salve..” Mark è risentito, quando Samuel si avvicina e vede dai suoi occhi molta rabbia e capisce che Ester gli abbia raccontato dell’accaduto.

“ Ci viene al nostro matrimonio? Chiede Samuel cercando di essere superiore ed Ester rimane sorpresa.

“ Si sposa la sua studentessa preferita….” Ma Mark non risponde, ha il suo orgoglio e risponde:

“ Sarà un piacere  venire al vostro matrimonio, se impegni non impedirà.” Ester li guarda, guarda due uomini che si battono per lei, come due cavalieri in battaglia. Come se facessero parte di due eserciti, come due principi russi, ma in una battaglia dove moriranno tante persone.

 

 

 

 

 

 

Dall’ordine dei cavalieri feudonici:

 

la battaglia di Wesenberg (1268)

 

Tra il 1237 e 1290, l'Ordine di Livonia aveva conquistato tutta la Curlandia, la Livonia, e la Semigallia, ma i tentativi dell'Ordine di Livonia di invadere la vicina Repubblica di Novgorod non ebbero successo, tanto che il suo esercito fu sconfitto da una coalizione di Principi russi, nella battaglia di Wesenberg vicino al castello di Rakere il 18 febbraio 1268. Le armate russe erano entrate nelle terre dei danesi, alleati dell’Ordine, con 30.000 soldati avvicinandosi alle mura della città di Rakvere in Livonia, dove si scontrarono con l’esercito dell’Ordine di Livonia, rinforzato da un contingente di cavalieri danesi. I Cavalieri furono sconfitti tanto duramente che, dopo aver vanamente cinto d'assedio Pskov l'anno seguente, non intrapresero per i successivi trent'anni alcuna campagna contro la Russia settentrionale.I due eserciti si scontrarono a circa 7,5 km dalla città di Rakvere. Le forze russe, circa 30.000 soldati, erano guidate da Dimitri I di Vladimir (figlio di Aleksandr Nevskij che rappresentava la Repubblica di Novgorod), insieme con il suo futuro genero, Dovmont di Pskov (che rappresentava la Repubblica di Pskov).

 

Dovmont, un nobile lituano esiliato dalla sua patria, aveva trovato rifugio in Russia, dove divenne noto per la sua capacità di comandante militare, avendo lottato con l'Ordine di Livonia molto e spesso, in risposta agli attacchi dei Cavalieri verso Pskov.

A parte i Cavalieri dell’Ordine di Livonia, l'esercito crociato, guidato dal Maestro Otto von Lutterberg, includeva un contingente di cavalieri danesi (fianco destro) e la locale milizia estone (fianco sinistro).

Le forze tedesche e danesi impiegarono la loro consueta formazione a cuneo, denominata “testa di verro”, di cavalieri pesantemente armati, chiamata dai russi il “grande maiale di ferro”. Questa formazione aveva un notevole potere di penetrazione sulle schiere nemiche, ma era scarsamente manovrabile e vulnerabile ad un attacco sui fianchi, a causa del conseguente fronte ridotto dell'esercito, cosa questa che già aveva portato, il 5 aprile 1242, alla sconfitta dei Cavalieri nella Battaglia del Lago Peipus. I tedeschi, memori della sconfitta nella precedente battaglia, a Rakovor cercarono di porre rimedio a questa situazione, suddividendo la forza d'assalto dei Cavalieri in due formazioni, formate da una “testa di verro” pronta per la battaglia e da una seconda “testa di verro” in agguato, in modo che quando la prima “testa di verro” fosse stata attaccato su tutti i lati dai russi, la seconda“testa di verro”, dal suo appostamento, sarebbe entrata in battaglia, accerchiando il nemico. Questa tattica funzionò bene, ma solo in un primo momento, infatti il primo cuneo di cavalieri tedeschi sfondò le truppe di russe, composte in gran parte da milizie di Novgorod, ma poi il secondo cuneo, vedendo i russi in ritirata e ritenendo che la battaglia fosse vinta, uscì dalla sua posizione di agguato e si mise a saccheggiare i corpi del nemico e quant’altro i russi abbandonavano nella fuga. L’abbandono del piano di battaglia portò il primo cuneo ad essere circondato dalle truppe di Pskov e Novgorod.a lotta tra Russi e Livoni si fece allora terribile. Le “Cronache di Novgorod” riportarono: "Né i nostri padri né i nostri antenati sono mai stati testimoni di una lotta così crudele". Alla fine la milizia di Novgorod prevalse nonostante il suo leader, il posadnik Mikhailo Fiodorovič, fosse perito nello scontro.I Principi russi incalzarono i Cavalieri fino a Rakvere.  L’esercito di Novgorod assediò il castello per tre giorni, ma non osò prendere d’assalto la città. Il Principe Dovmont di Pskov, il cui coraggio fu riconosciuto persino dalle cronache tedesche della battaglia, inseguì i cavalieri sconfitti fino alle coste del Mar Baltico e conquistò un cospicuo bottino prima di tornare tra le linee russe. Dovmont trovò vendetta per tutti gli attacchi alla sua terra subiti in precedenza da parte dell’Ordine di Livonia. Intanto il Principe Dimitri I di Vladimir, al ritorno presso il proprio campo dopo la battaglia, scoprì che era stato saccheggiato da un altro reggimento di Cavalieri di Livonia. Dimitri voleva subito attaccare i Cavalieri, ma venne dissuaso dal cominciare una battaglia notturna. Dimitri concordò e deciso di aspettare fino al mattino. Tuttavia, nascosto dalle tenebre, il reggimento di Cavalieri di Livonia si ritirò. Passarono tre giorni ma nessun attacco fu più posto in essere dai Cavalieri. I leader russi proclamarono la propria vittoria e tornarono in trionfo a Novgorod. Secondo le Cronache di Livonia, i crociati persero nella battaglia 1.350 persone, mentre i russi ne persero 5.000.

 

 

 

  
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