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Autore: Ramiza    05/03/2010    2 recensioni
Sono i suoni che le corde vocali di rifiutano di far vibrare e il cervello si rifiuta di trasformare in parole, sono quelle che la bocca non vuol saperne di scandire. Questa è la storia di un uomo e di tutte queste parole, di gesti che non corrispondono mai ai pensieri, e di pensieri che raramente si trasformano in fatti. Questa è la storia di come il mondo vede quest'uomo e di tutto quello che quest'uomo nasconde al mondo. CAPITOLO RIVELAZIONE!!!
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neji Hyuuga, Sasuke Uchiha, Tenten
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La sfida


In casa, la mattina dopo, c'è un clima pesante.

Hanabi (che è casa per qualche giorno, a riposo dalle sue fatiche universitarie) mi incontra sulle scale e mi dice

«Li hai fatti incazzare».

Non le rispondo.

Le scrolla le spalle.

Non credo si aspettasse una risposta, e probabilmente nemmeno le sarebbe interessato averne una.


Siccome sono andato a letto tardissimo (e non ci sono per niente abituato), stamani, quando ho sentito la sveglia, l'ho spenta e mi sono girato di là.

I due appuntamenti saltati se ne faranno una ragione.

Tanto sono un grande avvocato, io.


Al lavoro ci vado alle 10.30, con una faccia che è tutta un programma.

Yukari mi viene incontro allarmata.

«Avvocato!» esclama, poi mi inonda con un fiume di parole, tra cui colgo «ero preoccupatissima», «ho provato a chiamarla», «aveva il cellulare irraggiungibile».

I due tipi degli appuntamenti mi stanno aspettando ancora, seduti nella mia lussuosa sala d'attesa.

Vorrei rispondere che il cellulare era spento perché stavo dormendo e perché non poteva fregarmene di meno di loro, di lei e di questo stupido ufficio.

«Chiedo scusa – dico invece – ho avuto una brutta colica durante la notte, e stamattina ero in condizioni terribili».

Naturalmente mi credono. Tutti. Compresa la mia sagace segretaria. D'altra parte non c'è nessun altro motivo per cui Neji Hyuuga potrebbe disertare il lavoro.


Appena entro in ufficio, e il riccone di turno (senti da che pulpito...) mi sbrodola i suoi guai giudiziari con la moglie, che sta cercando di portargli via tutto il suo patrimonio a seguito dell'iter classico tradimento ripetuto – divorzio, sorrido.


Ten è rientrata nella mia vita da qualche settimana e ha già rivoluzionato tutto, al punto da farmi rimanere a letto la mattina piuttosto che andare al lavoro.


Al tipo qua davanti vorrei dire «ben ti sta, caro mio. Se ti fossi trovato una donna come Ten non ti sarebbe successo», ma poi penso che, poveretto, nemmeno è colpa sua. Donne come lei ce n'è una e basta, e certamente non la lascerei a lui.

Scrollo le spalle e comincio a lavorare sul serio, entrando in modalità grande avvocato.


Nei due giorni successivi tutto torna a una apparente normalità (la mia, s'intende).

Vale a dire: lavoro-lavoro-lavoro.

Il fatto di potermi impegnare sul caso di Ten, però, mi tira almeno un po' su il morale.

Per lo meno faccio qualcosa di sensato.

Mi ci dedico con tutto me stesso e alla fine del mio studio matto e disperatissimo la conclusione è una sola:

io

quelli

li

distruggo.


Chiamo l'avvocato della parte avversa.

«Caro collega – dico – ho interessanti novità per lei a proposito dell'esproprio ai danni della mia cliente, Amano».

Lui esita.

«Mi permetta di presentarmi. Come le dicevo sono l'avvocato dei signori Amano: Neji Hyuuga».

Assaporo il momento in cui pronuncio il mio nome.

Lo sento fremere dall'altra parte del telefono.

«Stimato collega...» comincia.

Dentro, ghigno.


Così lo incontro e parliamo.

Il verdetto naturalmente è uno solo: è un completo incapace. Come presupposto, lo distruggo.

Lui ha quell'atteggiamento reverenziale che di solito mi fa godere (sì, lo ammetto) e in questo caso, stranamente, mi infastidisce.

Più che fargli le scarpe sul piano legale vorrei prenderlo a pugni.

Comunque mi trattengo e vengo via con la vittoria in tasca.


Poi sto mezz'ora davanti al telefono prima di avere il coraggio di chiamarla.


«Neji!» esclama rispondendo.

Odio quelli che rispondono al telefono pronunciando il mio nome come se avessero appena fatto una scoperta sensazionale, ma pronunciato da lei, il mio nome, ha sempre un suono bellissimo.

«Ti disturbo?» chiedo.

«Per niente – risponde, poi aggiunge - avrei voluto chiamarti, ma avevo paura di disturbarti».


Paura...paura di disturbarmi?

Tu?

A me?

Ma che, scherzi?

Sei pazza o cosa?

Questo è quello che mi verrebbe da dire.

Naturalmente, indovinate un po', non lo dico affatto.

Però cerco un compromesso.

Qualcosa che esprima, almeno alla lontana, il mio pensiero, senza farmi apparire più patetico di come già mi sento.


«Mi avrebbe fatto piacere, invece».


Bravo Neji-sentimentale. Un punto per te.


«Allora la prossima volta ti chiamo».


Silenzio.


«Senti, ho incontrato l'avvocato Brown».


Acc.

Ma perché cambio discorso, una volta tanto che ho l'occasione di lasciarmi un po' andare?

Un punto per Neji-glaciale.


«Davvero? E com'è andata?» mi chiede preoccupatissima.

«Esattamente come doveva andare. È un incapace che si atteggia a grande avvocato» rispondo.

«Sì, ma...quindi?» chiede ancora.

Ah già, non ho risposto.

Mi sono fatto prendere di nuovo dalla modalità professionale.

Ma quindi siamo in tre, in gara?

Un punto per Neji-professionale.

«Quindi si risolverà tutto. Non vi porteranno mai via il ristorante, con queste premesse» concludo.

Lei si mette a piangere.

No, cribbio, non di nuovo.

«Ten? Ten? - la chiamo – perché piangi?»

«Perché sono felice - risponde singhiozzando – come farò ringraziarti?».

Rimango un attimo in silenzio.


«Un appuntamento basterebbe» rispondo poi.


Da dove mi venga non lo so.

Forse sono impazzito.

Però una cosa è certa: signori e signore, per 2 a 1 a 1 vince questa sfida Neji-sentimentale!


Adesso sentiamo cosa risponde.

Mi manda al diavolo?

Butta giù il telefono?

Si mette a ridere?

O, peggio di tutte, mi dice che è già fidanzata?


Me la sto facendo addosso come un quindicenne.


Poi la sua voce rompe il silenzio.

«Stasera?» chiede.

«Sì» rispondo.

Quando butto giù il telefono mi tocco la faccia, su, per altro, devo aver stampato un sorriso davvero idiota.

Quella di farmela addosso sarà anche solo una metafora, ma sono sudato come un animale, e questa non è affatto una metafora.


Prima di andare a prendere dovrò andare a casa e farmi una doccia.






Un grazie a tutti quelli che leggono e un grazie speciale a chi commenta.

Nel prossimo capitolo prometto di dedicare un po' di spazio a Sasuke!


Angel of Sin: grazie mille per i complimenti! Come dicevo nel prox capitolo cercherò di dire qualcosa di più su Sasuke. I sentimenti di Ten non sono ancora molto chiari, ma forse non lo sono del tutto nemmeno a lei.


Altovoltaggio: eheh, ho sentito la tua mancaza...Neji, in effetti, è davvero in ansia! Non sa dove sbattere la testa, ma la situazione si sta un po' risolvendo.


Tenny_93: grazie mille. Il prox capitolo sarà esattamente come lo vorresti: Ten e Sasuke ci saranno entrambi (anch'io adoro i momenti Neji-Sasu).


Dryas: neanch'io apprezzo particolarmente Sasuke, qui ho cercato, senza snaturarlo, di dargli un po' di umanità. Ne ha combinate parecchie, nella mia storia, e come Neji non riesce a tornare indietro. Ma ti assicuro che entrami soffrono tanto. Grazie, anch'io ho trovato il cap. abbastanza divertente, nonostante la tristezza...

  
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