E pensare che proprio nel momento
peggiore per lui, quella biondina era riuscita ad aiutarlo veramente, e senza
nemmeno volerlo!
Era da poco tornato da Tokio, Akito, ed
aveva fatto voto con se stesso di diventare una macchina invincibile, un atleta
indistruttibile ed insuperabile…con il cuore in pezzi ma con i pettorali gonfi!
Certo che il male che aveva dentro nessuno lo poteva alleviare! Già, il vedere
Chissà però di cosa si era convinto!
“Non sono ricco, non sono un artista e di certo non capisco il mondo di Sana.
Sono solo un biondino che ha fatto parte per un po’ della vita di una Star!
Sono solo il ragazzo problematico di cui si lei si è presa cura! Non avevo
niente da offrirle e avevamo nulla in comune; sono solo io che mi sono illuso
di una storia
D’altronde quando mai sì è visto? La
Star del cinema ed il teppista della scuola! “La Stella del Giappone ed il
bulletto di periferia…No, non poteva certo funzionare, la realtà non è mica un
film!
Veniamo da due mondi diversi e viviamo
in due mondi diversi…che non hanno nulla a che vedere l’uno con l’altro”.
Akito sacca in spalla stava dirigendosi
verso il dormitorio, pochi giorni dopo il suo ritorno a Kyoto, quando la vide!
Nagaia, una ragazza bellissima,
magnifica, un viso perfetto, una fotomodella seduta però su una sedia…una
dannata sedia a rotelle! Già la stessa sedia a rotelle che ad un tratto quella
diciassettenne ragazza spinse con se stessa a bordo, a tutta velocità in mezzo
ad una strada trafficatissima!
Accadde tutto in un attimo! Akito si
gettò verso di lei “placcandola” proprio come avrebbe fatto un giocatore di
football americano con un avversario…per un pelo la macchina che stava
sopraggiungendo li mancò, andando invece a colpire la sedia a rotelle che venne
sbalzata venti metri più avanti!
Dopo un attimo di shock Akito si guardò
in giro e guardò immediatamente la ragazza tra le sue braccia…non sembravano
essersi fatti male…o almeno questa era l’apparenza!
Infatti immediatamente la ragazza
iniziò a picchiare i pugni sul petto di Akito:
“PERCHE’…PERCHE’…”
…Il biondino la guardava tra le sue
braccia mentre disperata continuava a dire:
“PERCHE’? PERCHE’???? Perché mi hai
salvata….perché non mi hai lasciato morire?????? NON E’ GIUSTO, NEMMENO QUESTO POSSO FARE”
Akito continuava a guardarla! Aveva
capito immediatamente che quello era un tentativo di suicidio.