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Autore: sweetnight    05/03/2010    1 recensioni
La città di Seattle è minacciata da una serie di misteriose uccisioni ad opera di un pericoloso killer. Bella è una poliziotta molto brillante, una donna temeraria e intelligente che riesce sempre a scovare il colpevole. Ma sembra che in questo caso abbia bisogno dell’aiuto di qualcuno che se ne intende parecchio, proprio come lei; peccato che i loro punti di vista siano sempre completamente differenti…. Ma del resto l’unione fa la forza. Come si metteranno le cose allora?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ciao raga!!!!!!!!!!!!! ecco il quinto chappy!

vi sta piacendo la storia???

fatemi sapere!!!!!!!!!!! MEGA KISS

 

 

Il giorno successivo, come stabilito, andammo a fare quattro chiacchiere con Arthur Briggs, il direttore dell’azienda in cui, fino a poco tempo fa, James Bright aveva lavorato.

Durante il colloquio il signor Briggs si era mostrato molto disponibile con noi: aveva provveduto già ad avvisare i suoi dipendenti e aveva ribadito il fatto che Bright fosse sempre stato un ottimo lavoratore. Ma oramai noi sapevamo che il movente del delitto non aveva nulla a che fare con il carattere o con la vita d’affari che faceva Bright, bensì si trattava di qualcosa di molto diverso…

Di tutti i colleghi che interrogammo, la maggior parte di loro non aveva mai sentito dire dell’esistenza di una possibile fidanzata o di una qualche relazione sentimentale, quindi ci rimaneva il dubbio su chi fosse la donna, che la sera prima del delitto si era intrattenuta con la vittima, ma questa sembrava sparita nel nulla, fino a quando non parlammo con Kevin Dean, che era uno dei migliori amici della vittima.

Quando lo interrogammo io e Edward (Janny aveva insistito perché io facessi coppia con lui…eh!), il giorno dopo aver parlato con il capo dell’azienda, trovammo Kevin molto affranto, probabilmente era molto affezionato a Bright…

“è stato davvero un brutto colpo, quando l’ho saputo…” cominciò Kevin

“possiamo immaginarlo, ci dispiace molto…” cercai di confortarlo

“vedete, io non riuscivo a crederci! Era una persona così buona e onesta” sospirò Kevin

“ma, lei ha qualche idea su chi possa averlo ucciso?” domando Edward a bruciapelo

“veramente no, che io sappia non aveva nemici e…”

“nessun sospetto? Qualcosa di strano accaduto recentemente? Nulla?” continuò Edward

“no, tutto normale, come sempre” rispose convinto Kevin

“eppure deve esser…” riprese Edward, ma io lo interruppi

“sa, signor Dean, abbiamo saputo che la sera prima del delitto, il signor Bright aveva un appuntamento galante, lei ne sa qualcosa?” chiesi

“non sapevo dell’appuntamento, ma confesso che James mi aveva parlato di una donna che aveva conosciuto poco tempo fa e che gli piaceva molto”

“sa per caso il suo nome?” domandai ancora

“mi pare si chiamasse Elizabeth, sì…”

“e il cognome?”

“ah, questo proprio non saprei dirvelo, James era un uomo di poche parole, quindi già il fatto che mi avesse parlato un po’ di lei è stato anche troppo…però ricordo che me l’aveva descritta”

“perfetto! Allora ci dica com’è quest’Elizabeth” sbottò Edward

“ehm… ricordo che James disse che era bionda, alta nella media, occhi castani, un bel fisico, lui diceva che era addirittura divina! Doveva piacergli proprio tanto!”

“ma non le ha mai detto in che zona abitasse questa donna, o che lavoro facesse?” ci serviva qualche informazione in più

“credo che lavori in uno studio commerciale, ma non so altro”

“capisco”

Io e Edward ci guardammo: per il momento poteva bastare.

“bene, per ora abbiamo finito, la ringraziamo per il tempo che ci ha dedicato signor Dean” gli dissi cordialmente

“oh, di nulla, figuratevi, se posso dare una mano…”

“se le venissero in mente altri particolari, non esiti a contattarci” aggiunse Edward

“certamente” rispose Kevin Dean

“le auguriamo buona giornata”

“altrettanto”

 

Dopo aver salutato Kevin Dean, e aver concluso l’ultimo interrogatorio della giornata,

Uscimmo dall’azienda e ci dirigemmo verso l’auto per tornare al dipartimento.

“speriamo che Janny e Tyler abbiano avuto più fortuna con gli interrogatori” esordì Edward

“io sono piuttosto pessimista, ma speriamo sia così”

“pessimista come sempre…” ribatté Edward

“non fare lo spiritoso, perché se c’è qualcuno che può criticare quella sono io!”

“puoi criticare? E chi?” chiese Edward sprezzante

“te! Perché diavolo ti sei comportato da incivile, quando abbiamo interrogato Kevin Dean?”

“perché, cosa ho fatto che non andava?”

“era triste e dispiaciuto e tu senza il minimo tatto sei partito a raffica con le domande! Ti pare che un poliziotto si comporti così?”

“e a te sembra fuori del comune che una persona, alla fine di una giornata d’interrogatori snervanti che non hanno portato a nulla, si possa sentire un tantino…NERVOSA?”

“ehi! Calmati! Sai meglio di me che fin quando non si è conclusa una giornata, siamo tenuti ad essere poliziotti sempre attivi e attenti ai dettagli. Mi dispiace caro mio, ma non puoi giustificarti”

“però potresti comprendermi…” disse Edward a voce bassissima

“cosa?”

“ho detto che non posso giustificarmi, come hai detto tu” rispose lui

“quindi mi dai ragione!”

“vuoi un applauso?”

“non c’è bisogno che tu faccia la sarcastica adesso, m’irriti ancora di più!”

“è per questo tuo atteggiamento che non posso comprenderti, perché invece di riconoscere che hai sbagliato, continui ad essere arrogante” detto questo vidi che Edward era rimasto un po’ sorpreso, non immaginava che io avessi sentito la frase che poco prima aveva detto a bassa voce…poi però si riprese e aggiunse

“può darsi, ma mi capita solo con te…”

“ma…oh, lasciamo stare”

“giusto, stai zitta per un po’”

Io lo accontentai, se avessi risposto gliene avrei dette di tutti i colori, ma non era il caso. Non vedevo l’ora di arrivare alla centrale!

 

“ecco Bella e Edward!” esclamò Janny appena ci vide

“allora ragazzi, novità?” chiese Tyler

“non abbiamo scoperto nulla di rilevante, a parte una sommaria descrizione della donna misteriosa” risposi

“ah, bè noi neanche quella” sospirò Janny

“adesso sarà meglio riepilogare e mettere in ordine tutte le deposizioni che abbiamo, poi vedremo…” suggerì Edward

Qualche minuto dopo eravamo tutti e quattro nel mio ufficio per analizzare le deposizioni, quando il capo entrò all’improvviso, salutandoci

“vedo che vi state impegnando, bravi! Bè ci sono novità – disse deponendo sulla scrivania alcuni fogli – questi sono i risultati della scientifica e il referto del medico legale. Esaminateli con cura. Domani però, vorrei un rapporto completo per vedere a che punto sono le indagini”

“sì, signore” rispondemmo e subito dopo che il capo se ne fu andato, ci rimettemmo a lavoro.

La ferita era stata inferta da un normale coltello a serramanico, di quelli che a volte si trovano in possesso dei soliti bulletti, e le ferite sul resto del corpo erano state arrecate dopo la morte di sicuro.

La morte risaliva all’incirca verso mezzanotte e quindi erano passate otto ore prima che il cadavere venisse scoperto dalla signora delle pulizie.

Ma la cosa più interessante e che ci recò una nuova speranza, fu il ritrovamento di un capello sulla camicia della vittima, da cui la scientifica aveva già ricavato il DNA.

“bene, bene! Abbiamo finalmente qualcosa dell’assassino, ragazzi!” esclamò Tyler

“giusto, e sembra proprio che si tratti di una donna!” disse Janny

“già, la nostra donna misteriosa!”

“adesso dobbiamo solo scoprire a che appartiene e credo proprio che dopo saremo vicini alla soluzione”

Mentre parlavamo, entrò nell’ufficio un nostro collega, Devon, e l’espressione che aveva non presagiva nulla di buono

“ragazzi, c’è stato un nuovo delitto!” c’informò Devon

“coooooosa?” eravamo sorpresi

“di che si tratta?” chiese Edward

“un uomo è stato trovato morto dalla fidanzata e dalla sorella del defunto, in casa loro, e a quanto pare il delitto è molto simile a quello del signor Bright!” spiegò Devon

“qui c’è qualcosa di strano” disse Tyler

“io credo che invece ci stiamo avvicinando sempre di più alla risoluzione del caso” ragionai

“anch’io ne sono convinto” confermò Edward

“sarebbe la prima volta” scherzai, e lui mi lanciò un’occhiataccia

“d’accordo ragazzi, è ora di andare” decretò Janny

E noi, d’accordo con lei, ci preparammo per andare sulla nuova scena del crimine.

Se l’intuito non m’ingannava, ci saremmo trovati faccia e faccia con l’assassina!

 

 

 

 

  
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