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Autore: Anna    05/03/2010    7 recensioni
tin tin tin tid-in tin tin il cozzare del cucchiaino contro la tazzina di ceramica pregiata scandiva ritmicamente i lenti secondi, gli ultimi secondi... [] mentre una lacrima scendeva a far loro compagnia, versava le gocce di quel devastante veleno...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Original Sin – Peccato Originale



tin tin tin tid-in tin tin

il cozzare del cucchiaino contro la tazzina di ceramica pregiata scandiva ritmicamente i lenti secondi,

gli ultimi secondi...

il caffè nero fumante sprigionava un intenso aroma, ma la donna che lo girava lentamente era troppo tesa per godersi quell'inebriante estasi.

Gli occhi fissi in un punto imprecisato della cucina bianca perfettamente arredata e la mano che, tremante, andava a prendere dal fondo di uno di quei mobiletti lucidi una boccetta con un liquido scuro.

La sfiorò prima con la punta delle dita prima di afferrarla.

La portò all'altezza del viso mentre la fissava, un istintivo scatto di rabbia la costrinse a stringerla forte mentre le nocche sbiancavano, poi la stretta man mano si affievolì e, mentre una lacrima scendeva a far loro compagnia, versava le gocce di quel devastante veleno...



Un anno prima...


-Corri Hermione!- urlò Ron schivando le maledizioni senza perdono a lui indirizzate

la riccia si voltò a guardarlo assicurandosi che si mettesse in salvo, poi si girò a fronteggiare i numerosi mangiamorte che stavano per raggiungerla.

-Stupeficium!- scandì a voce alta, riuscì a mettere al tappeto il più grosso del gruppo prima di essere colpita alle spalle e cadere senza sensi sulla terra umida.

Quando si risvegliò era sola in una cella fredda e buia, prigioniera...


Rannicchiata in un angolo nella lurida coperta che le avevano dato, Hermione aspettava che passassero i giorni, aspettava che iniziassero le torture o qualche altra cosa la inducesse a rivelare dove si trovassero i suoi amici e l'Ordine, ma solo la mano guantata di nero che le porgeva il pranzo; poi, un giorno come tanti, nella sua cella entrò più luce del solito.

La porta era stata aperta completamente lasciando che una figura scivolasse al suo interno, quando la ragazza riconobbe nel mangiamorte il suo vecchio professore di pozioni, tirò un sospiro di sollievo prima di iniziare a urlargli contro tutto il suo disprezzo facendo riecheggiare le grida oltre la porta...


Passarono altri giorni silenziosi prima che nuovamente le venne fatta visita, questa volta Severus Piton aveva delle notizie da darle:

-Diverrai la serva di Draco Malfoy- poche parole, una sola sentenza da accettare a capo chino.

Fu portata in una sontuosa camera, lavata e curata prima di essere condotta nella stanza da letto del giovane.

Quando fece il suo ingresso in una velata vestaglia turchese di linea a kimono, teneva lo sguardo basso per non incontrare quello del biondo.

-Bene bene,- disse lui gongolante -a quanto pare mezzosangue, sei a mia completa disposizione...-

lo sguardo cattivo del braccio destro di Voldemort la colpì in piena faccia come uno schiaffo; ma non fu l'unica cosa a fare male.

Fu spogliata e presa brutalmente su quel letto di pregiate lenzuola, mentre cercava di assecondare i capricci di quel principe viziato.

Doveva fare come le era stato ordinato...


Erano passati molti giorni ormai ed Hermione non sapeva dire quanti fossero in realtà, l'unica cosa che le era data sapere era di quando recarsi nelle stanze di Malfoy e aspettarlo.

Seduta sulle lenzuola di seta rosse, lo accolse con un completo di pizzo nero con autoreggenti abbinate, come da lui espressamente richiesto, ma quando lo vide, rimase basita...

zoppicando all'interno della stanza, il biondo si teneva con una mano insanguinata l'addome ferito, mentre l'altra penzolava senza forza con un taglio visibile ancora sanguinante.

Corse al suo fianco sostenendolo e aiutandolo mentre si accasciava sul letto.

Con occhio clinico la riccia notò molte ferite su braccia, gambe e addome, quelle più profonde erano già state malamente richiuse, infatti essendo state fatte con la magia non si potevano curare con gli incantesimi; l'occhio gonfio tendeva ad un violetto che andava via via scurendosi, il labbro inferiore era tumefatto e sanguinante e sul resto del viso deturpato vi erano molti graffi e tagli.

-Cosa è successo?- chiese ansiosa senza sapere cosa fare

lui sospirò senza rispondere prima di poggiarsi con la testa sul cuscino.

-Dove sono gli elfi?- chiese lei non vedendoli arrivare per curarlo.

Odiava il fatto che fossero sfruttati, ma adesso c'era bisogno di loro.

-Stanno curando gli altri...- bisbigliò

gli posò una mano sulla fronte accarezzandolo e vide che iniziava a calmarsi e a respirare un po' più regolarmente, si alzò per prendere dell'acqua e delle bende per pulirlo.

Ci volle più di un'ora per toglierli i vestiti zuppi di sangue senza fargli male e per pulirlo e disinfettarlo bene, quando finalmente il sangue aveva smesso di fuoriuscire, vide che si era addormentato.


La mattina dopo fu svegliata da un suo gemito di dolore, infatti il ragazzo stava cercando di alzarsi.

-Dove credi di andare?- il tono saccente così simile a quello che usava a scuola le uscì dalle labbra senza che se ne accorgesse.

-In bagno, mezzosangue!- rispose lui infastidito

La sera prima non era riuscito a vestirlo a parte un paio di boxer neri larghi, e così ora mezzo nudo zoppicava per la camera fredda.

-Lascia che ti aiuti...- disse portandosi un suo braccio sulle spalle per sostenerlo, lo vide fare un'espressione maliziosa prima di girarsi a guardarla, e la vista che si trovò davanti gli fece spalancare le labbra.

Sbuffò...

-Proprio ieri dovevano ferirmi!- si lamentò guardando il completino nero che si intravedeva dalla vestaglia aperta

Hermione arrossì fino alla punta dei capelli lasciandolo andare indispettita.

-Dovresti essere felice,- soffiò con rancore -i tuoi amici hanno vinto la battaglia ieri!-

la ragazza rimase impietrita; era stata così angosciata per le condizioni di Malfoy che non aveva minimamente pensato a cosa fosse successo...

Dannazione!


Artigliata alle larghe spalle del ragazzo, la bella grifondoro gemeva senza ritegno al ritmo di quelle spinte.

Il piacere dilaniante la costringeva ad inarcarsi contro quel corpo statuario prima di lasciarsi andare all'appagamento dei sensi...

con i respiri affannati cercavano di recuperare fiato, mentre con il sorriso sulle labbra se ne stavano vicini beandosi del calore del corpo dell'altro.

Col passare del tempo era diventato sempre più facile lasciarsi trasportare dalla passione e, anzi, spesso lui andava a trovarla di nascosto pur di rubarle qualche bacio o carezza intima prima di sera.

Hermione non usciva mai da quella parte del castello, ma sapeva di trovarsi a Malfoy Manor, sotto lo stesso tetto di Voldemort e di molti altri mangiamorte.

Rabbrividì...

In un attimo si sentì avvolgere da un pesante e morbido strato di stoffa, lui la stava coprendo dal freddo, mentre ad occhi chiusi aspettava di abbandonarsi al dolce sonno ristoratore; Draco era così, passionale e brutale, ma anche dolce e attento ad ogni suo bisogno...

si strinse a lui sentendo che ricambiava la stretta senza lamentarsi e, mentre una lacrima le rigava il volto, si addormentò.


Andando avanti e indietro per la stanza, Hermione non faceva altro che guardare l'orologio e la porta, le aveva promesso che sarebbe andato da lei prima di pranzo e mancavano ancora venti minuti, ma non riusciva a fare a meno di torturarsi le mani.

Indossava un completino bordeaux ricamato che aveva scelto a posta per lui e sorrideva pensando a come Draco avrebbe reagito.

Quando sentì lo scatto della maniglia corse verso la porta sorridendo felice -Sei arrivato!- disse, ma le parole le morirono in gola quando vide chi si stagliava davanti a lei.

Imbarazzata e colpevole andò a coprirsi con una vestaglia sotto lo sguardo deluso di Severus Piton...


Con il cuore in apprensione la riccia camminava per la stanza udendo preoccupata i rumori della battaglia che si svolgeva al piano di sopra, aveva paura di quello che sarebbe successo,

di qualunque cosa sarebbe successa...

si voltò verso il bellissimo ragazzo che era appena entrato tutto trafelato

-Draco? Che sta succedendo?-

-Dobbiamo andarcene da qui!- disse lui porgendole la sua bacchetta, confiscata quando era stata fatta prigioniera, ma la grifondoro non ebbe tempo di bearsi della sensazione di forza che le si sprigionava ora fra le mani...

adesso aveva il potere di farlo, ma quando incontrò lo sguardo carico di fiducia dell'amante si fiondò tra le sue braccia baciandolo con foga.

-Draco io...-

-ssshhh dobbiamo metterci in salvo adesso.- sussurrò guardandola negli occhi con qualcosa di luminoso nello sguardo, poi la baciò piano e a fondo per qualche istante.

Quando un rumore vicino alla porta la fece sobbalzare, lui l'afferrò per un braccio, smaterializzandosi.


Erano passate due settimane da quando l'Ordine aveva irrotto nel maniero facendo prigionieri molti mangiamorte, ma Voldemort e i suoi più fedeli seguaci erano riusciti a mettersi in salvo.

Draco l'aveva portata in un piccolo appartamento nella Londra babbana e continuava a tenere i rapporti col suo Signore svolgendo il suo lavoro, ma dopo si recava da lei lasciandosi sprofondare nel calore del suo corpo e lasciando ogni preoccupazione al di fuori di quella stanza.

-Sono stanco...- aveva sussurrato un pomeriggio il serpeverde, ancora esausto dopo la loro unione

-Cosa vuoi dire?-

-Che questa guerra è sempre stata inutile, ma adesso inizia ad essere patetica- si portò un braccio sugli occhi sospirando -vorrei che tutto questo finisse, che tutto questo non fosse mai iniziato e vorrei starmene qui con te per sempre, senza il bisogno di uscire da queste quattro mura.- aveva terminato fissandola negli occhi.

Il groppo in gola che quelle parole provocarono nella ragazza fu così forte da impedirle di parlare, si lasciò scuotere da un pianto disperato mentre stringeva a sé quel corpo come non avrebbe dovuto.


...


Seduto in cucina a leggere la gazzetta del profeta, Draco Malfoy aspettava che la ragazza con cui aveva trascorso quasi l'ultimo anno della sua vita, gli portasse il caffè come sempre.

Nello stesso momento a due camere più in là, lei asciugava l'ultima lacrima e con un finto sorriso, prendeva il vassoio con le tazze.

Era stata riportata alla cruda realtà quel pomeriggio, Draco era assente per le sue missioni e lui lo sapeva,

doveva finirla...

le cose erano andate troppo avanti e, si ripeteva, che se non l'avesse fatto in quel momento, non avrebbe più trovato la forza.

Poggiò il vassoio sul tavolino e gli posò la tazzina davanti mentre lei prendeva la sua tra le mani.

Posò lo sguardo sulla sua figura e vide che lo sguardo non seguiva le parole scritte sul giornale, ma era fisso in un punto imprecisato.

Diede un'occhiata amara alla tazzina al suo fianco e posò il giornale.

-E' quasi passato un anno...- disse assorto

lei sorrise, falsa...

-mi chiedo... come si possa fingere così a lungo?- sussurrò con un sorriso facendola sbiancare

-Co... cosa?-

-Ah, forse passati i primi anni, poi diventa tutto più facile...- disse perso nelle sue elucubrazioni

-Ma di cosa stai parlando?- gli chiese senza capire

-Di Piton...- la vide raggelare -vi ho sentiti oggi. Ti ha detto che ormai non avevi più motivi per tentennare e che ormai mi fidavo di te... E' ora di ucciderlo.- ridacchiò senza allegria mimando la voce del suo mentore

-Una cosa buffa,- continuò -è che erano tutte bugie...-

-No...- disse con voce strozzata poggiando di nuovo il caffè sul tavolo

-si...- disse canzonatorio -ma la cosa più buffa di tutte, è che ti amo.-

gli occhi dorati della ragazza si velarono di lacrime mentre le tremavano le labbra

-mi hai messo del veleno nel caffè, per uccidermi... perchè tu fai parte dell'Ordine e, insieme a Piton, hai architettato tutta questa farsa per farti imprigionare per poi arrivare a me. Sono stato tanto stupido...- mormorò ad occhi bassi

-Ci vorrà molto?-

gli occhi sbarrati di lei lo fecero ridere.

-Hai intenzione di berlo lo stesso?- la voce roca per il prolungato silenzio riecheggiò un po' stridula nella stanza.

Il mutismo di lui le provocò un'altra ondata di lacrime salate -poco, ci vorrà poco...- disse con voce rotta dal pianto

annuì e in uno scatto prese il caffè buttandolo giù d'un sorso.

-No!- gridò lei inginocchiandosi davanti a lui strappandogli la tazza dalle mani, lo vide accasciarsi in avanti tossendo

-Ti prego...- singhiozzò -Ti amo... ti amo anch'io!- disse disperata vedendolo perdere le forze velocemente

-no, non è vero! Sono tutte bugie.- biascicò lui con occhi spenti

Hermione prese la sua tazza col caffè ancora intatta e ingoiò rumorosamente il contenuto prima che questa le cadesse dalle mani rompendosi in mille pezzi.

Sotto gli occhi scioccati di lui, iniziò a tossire convulsamente.

-Che hai fatto?- alitò lui sconvolto

si tenne a distanza da lui, gli occhi bagnati di lacrime mentre il veleno entrava in circolo

-Non so mentire...- sussurrò

una lacrima cadde dagli occhi argentati di Draco, forse l'unica della sua vita e andò ad infrangersi sulla guancia di lei insieme alle sue mentre disperato la stringeva nell'ultimo bacio.

Con l'ultimo soffiò si lasciò cadere sulla spalla della ragazza senza vita, lei continuò a cullare il suo viso per pochi secondi prima di chiudere gli occhi, per sempre...


Quando qualche giorno dopo Harry Potter e l'intero Ordine della Fenice irruppero nell'appartamento, li trovarono così... morti...



In memoria di Draco Lucius Malfoy ed Hermione Jean Granger.

Non avete potuto vivere il vostro amore in questo mondo, speriamo che vi riesca nell'altro...



Spazio Autrice:


Non ho commenti, solo che questa storia mi ha fatto versare fiumi di lacrime mentre la scrivevo, quindi spero che abbia commosso un po' anche voi.

Non è niente di che visto che l'ho scritta in pochissimo tempo, ed è ispirata al bellissimo film Original Sin che vi consiglio.

Grazie mille...


Anna

   
 
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