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Autore: Iris of Goodbye    05/03/2010    1 recensioni
"Voglio essere Libera, Libera da questa germania, Libera da tutti i pensieri che ogni giorno, continuamente mi assillano. Voglio essere Libera. Libera da Te" AmyLee Northfeel
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Più passano i capitolo, più si avvicina la fine e più non so che scrivere >.< mi sta venendo il blocco dello scrittore ancora T_T Comunque eccovi il ventiduesimo capitolo, lo so è corto ma capitemi xD. Ringrazio naturalmente tutti coloro che mi seguono, siete quasi 700 *w*

Capitolo Ventiduesimo

 

Il pomeriggio tardi mi ritrovai in camera mia a fare la valigia, eccitatissima per la partenza di domani.
Ero stata poche volte in italia e tornarci mi faceva davvero piacere.
Piegai un altra maglietta ponendola poi sopra una felpa nel bagaglio dinnanzi a me.
Avevo passato le ultime ore in casa a scappare da Bill che cercava sempre di tirarmi in posti dove suo fratello o Lily non c'erano.
Questi ultimi se la ridevano prendendo in giro il moro per la sua sfortuna.
Io? beh io ero più che felice di cio che stava succedendo. Non era di certo facile stare lontana da Bill, e sapevo che avrei resistito ancora per poco, ma che
ci volete fare, stuzzicarlo era troppo divertente.
- Amy, appena la valigia è pronta lasciala fuori alla camera, Saki le caricherà in macchina domattina presto- disse la bruna dopo aver dato due colpetti alla
porta. Annuii sorridendo e dopo aver riempito un altro pò la valigia mi ci sedetti sopra per richiuderla.
- i ragazzi?- le domandai posand il bagaglio dove mi avevano detto.
- Sono giu a cucinare. E' meglio se ci sbrighiamo prima che brucino la casa- sorrise.
La guardai ridendo e insieme ci dirigemmo al piano inferiore.
Come aveva detto la bruna, Tom e Bill erano intenti a preparare quella che sarebbe dovuta essere una pizza.
Li osservai, tutti infarinati e sporchi mentre "massaggiavano" l'impasto.
Quando sarei voluta essere io li sotto!
- Oh siete qui- si girò Tom sorridendoci. Annuimmo contemporaneamente iniziando ad apparecchiare il tavolo.
- Amy puoi alzarmi la manica della maglia per favore- chiese Bill mentre cercava di togliersi un po' di sugo da sopra il naso.
Piegai le labbra all'insù avvicinandomi a lui. Mi misi al suo fianco piegandogli la manica alla meno peggio.
I due piccioncini intanto avevano smesso di pensare all'impasto e si stavano sbaciucchiando molto apertamente accanto a noi.
- Forse è meglio che ci penso io a quella pizza- ridacchiai spostandomi dall'altra parte.
Tra smancerie e quant'altro verso le otto riuscimmo a finire la pizza mangiandocela
- Ammetto, non siete tanto male come cuochi- sorrise Lily ingoiandone un pezzo
- Meglio che restate nel mondo della musica però- consigliai accendendo la tv.
Eravamo rannicchiati tutti e quattro in salotto sul divano; Georg ci aveva dato buca per andare a cena con Anna mentre Gustav era ancora a casa di Nicole.
- Grazie della fiducia- rispose Offeso il chitarrista tornando poi alle labbra della sua, ormai ragazza.
Sorrisi guardandoli e accucciandomi meglio al petto di Bill che mi accarezzava i capelli.
Quando però le lancette dell'orologio segnarono l'una di notte il sonno iniziò a farsi sentire un po' per tutti.
- Noi andiamo a dormire- avvisò Tom alzandosi e portandosi dietro Lily.
Salirono le scale insieme, barcollando un po' e sparendo poi dietro la porta della bruna.
Sospirai senza muovermi di un millimetro. Mi piaceva stare cosi e ovviamente a Bill la cosa non dispiaque affatto, continuò ad abbracciarmi coccolandomi dolcemente.
Chi è che non si sarebbe fiondata al mio posto in quel momento?!
- Non sarebbe ora di andare anche per noi?-
- altri cinque minuti- mugugnò
- Bill..- lo richiamai - domattina dobbiamo partire presto-
-Dormiremo il aereo- sorrise.
Alzai il viso verso il suo guardandolo - con le urla di tuo fratello appena l'aereo si muove un po' di più-
Ridacchiò e posò un bacio sulle mie labbra - dettagli!-
Scossi la testa e mi alzai tirandolo per un braccio -Forza ragazzo androgino è ora di fare la nanna-
-Si mammina- sbuffò lui seguendomi di sopra.
Ci fermammo davanti alla mia camera contemporaneamente
- 'Notte- sorrisi appoggiandomi alla porta con le spalle.
Si avvicinò a me posando le mani sui miei fianchi - un "notte" non mi basta- fece una smorfia prima di baciarmi ancora, la seconda volta in quel giorno.
Mi lasciai andare tra le sue braccia mentre le sue labbra si muovevano, sincronizzate, sulle mie.
Senza pensarci due volte aprii la porta della camera tirandolo dentro senza recidere quel contatto tanto agoniato per mesi.
Quando il cervello non rispose più, iniziai a spogliarlo togliendogli lentamente, bottone per bottone,la camicia che indossava.
-Questa non serve più- sussurrai al suo orecchio una volta che le sue labbra, lasciate le mie, erano scese a marchiare dolcemente il mio collo.
Tolsi ogni suo vestito, senza fretta, godendomi la vista di quel corpo. troppo magro ma quasi perfetto.
Volevo dirgli ti amo ma forse era troppo presto, forse non era un sentimento ancora ricambiato.
Mi spogliò anche lui di tutto ciò che avevo lasciandomi nuda,sia fuori che dentro, davanti ai suoi occhi famelici.
Coprii i seni con le braccia abbassando lo sguardo intimidita
- non devi- mormorò abbracciandomi - sei bellissima-.
Sorrise, dolcemente, impossessandosi di nuovo delle mie labbra.
Un letto, due corpi e tanto tanto amore da dare. Per la prima volta feci l'amore con Bill.
E il mio sogno durò tutta la notte. E mai in vita mia fui più contenta.

  
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