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Autore: ChuChu    25/07/2005    0 recensioni
Questa storia fantasy racconta di una ragazza come tante, amante della musica rock, con tanti amici e alle prese con una vita quasi normale...E di come la sua esistenza venga sconvolta. Ella si trova in un mondo non suo, dove esiste la magia e non è possibile stabilire in che luogo e tempo sia capitata.... Dovrà convivere con poteri e una nuova natura...che non è umana. Ma dovrà decidere prima o poi...Tornare sulla terra? O vivere in un mondo magico, ma tal volta ostile?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2) L' antro dei Passi Perduti



Le onde si alzavano sempre di più, e i tuoni sembravano rulli di tamburi. Una tempesta imprevista. L' equipaggio stava ammainando le vele per evitare che il vento le stracciasse. La pioggia battente impregnava il legno della nave e gli animi guerrieri e avventurieri dell' equipaggio. Uomini correvano da prua a poppa da bordo a tribordo armati di corde e coraggio. Era una tempesta davvero terribile. Solo il capitano sembrava tranquillo. O almeno lo si sperava. Era impossibile cogliere segni di qualche preoccupazione nel volto del comandante. Il mantello svelava solo il verde, ora cupo come l' oceano, di due occhi felini. Ma nessuno osava avvicinarsi a lui per paura che un solo gesto potesse spezzare l' equilibrio del capitano.

Teneva con forza il timone.

Ma c' era un' altra figura che appariva tranquilla.... Sigfrido aveva provveduto a coprirsi con un mantello di seta bianca proveniente da un' estremo oriente di quel mondo tanto sconosciuto.

-L' equipaggio mostra segni di stanchezza, capitano.- Disse mestamente affiancandosi ad egli.

-E voi non apparite ancora stanco, vice capitano Sigfrido...- Constatò la più esile figura ammantata senza voltarsi a guardare il giovane.

-Non posso mostrare debolezze all' equipaggio. Peserebbe sul morale di tutti loro...Dico bene?- Chiese indagatore Sigfrido.

-Se non volete che vi degradi al ruolo di nostromo, vice capitano Sigfrido, fareste bene ad appostarvi a prua per segnalarmi eventuali scogli.- Disse.

La pioggia intanto si faceva sempre più insistente. -Scogli?- Chiese Sigrfido. Il capitano il quel momento sorrise, ma Sigfrido questo non potè vederlo.

-Siamo quasi giunti alla nostra meta....Oltre questo muro di pioggia c'è la terra di Al Saran!- Dichiarò. -Posso vederla benissimo!- Disse ancora.

Sigfrido rivolse uno sguardo a ore 12....Sì....Anche lui scorgeva in minima parte i controni di una presunta isola. Sorrise compiaciuto.

-Agli ordini capitano!- Detto questo scese a prua per segnalare alcuni eventuali scogli, in modo che il capitano potesse agirarli in tempo prima di arrecare danni alla nave.

Ora c' erano soltanto lui e il mare. Sorrise.

-Oltre l' orizzonte....- Disse a voce bassa. Strizzò appena gli occhi aguzzando la vista, superiore a quella umana.



E fu così che proprio in quel momento la coltre di nubi si diradò, lasciando posto a un magnifico sole. Tutto si placò a bordo della nave. I pirati rimasero allibiti. Gli occhi sbarrati fissi sul cielo azzurro che si stava svelando a loro. Il vento si placava. La nave riprendeva il suo cammino, lentamente, scintillante di madreperla. L' astro azzurro risplendeva su di loro.

-Sìììì!!!! Ce l' abbiamo fattaaaa!!!- Urlò un pirata esultante. Tutti gli altri lo seguirono in coro esultando felici, abbracciandosi.

-Il capitano ci ha portati oltre la tempesta!!!- Esultò uno di loro. Il capitano in quel momento lasciò il timone sorridendo e alzando una mano guantata in segno di ringraziamento per l' elogio fatto. Per la prima volta era possibile immaginarlo soddisfatto...Quel terribile e esile capitano.

-Lunga vita al capitano!!!!- Esultarono tutti.

-Oltre l' orizzonte, eh?- Si chiese fra sè e sè il vice capitano Sigfrido, voltandosi a guardare l' esile figura ammantata.

Si ritrovò a fissare due occhi verdi, fermi su di lui. La cosa non lo stupì più di tanto...Ma era uno spettacolo poter guardare quegli smeraldi.

Sorrise, alzando anche lui un pugno e recitando in coro con i suoi uomini "Evviva il capitano!"

-No....'Lei' vuole l' infinito!- Dichiarò voltandosi nuovamente verso i contorni sempre più marcato di una terra dorata...

-Rotta verso le terre di Al Saran!- Urlò il capitano.

Detto questo il capitano si ritirò sotto coperta, dove da qualche parte si trovava la sua lussuosa e spaziosa cabina.



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Era fin troppo buio. Ora sì che 'L' antro dei passi perduti' era inquietante. Non si scorgevano persone....Solo un lungo corridoio pieno di specchi. -Ma dove cavolo siamo finiti? Nella casa degli specchi?- Chiese Monica specchiandosi in uno dei tanti specchi. Era buio. Era quasi impossibile riconoscersi in uno di quegli specchi....Anche la stessa Monica rimase per un attimo interdetta. Quella riflessa non era esattamente lei. O meglio... Era lei ma qualcosa non quadrava....Sembrava...Diversa.

Ma forse era solo l' effetto del buio e un pizzico di immedesimazione nell' ambiente horror...Per così dire.

-Lo dicevo io che questo posto era un pacco! Siamo ancora in tempo, andiamocene!- Disse Yuri. Sembrava particolarmente nervoso. Lirin lo guardò... Anche al buio era possibile scorgere le vene sul collo del ragazzo, particolarmente ingrossate. Forse era teso. Più di quanto stava dando a vedere.

-Ma chi mi sono portato dietro? Leone il Cane Fifone e la vecchia Marilù??? Raga che ci può essere di tanto strano in un tendone da Circo....DEVE fare paura, se no che Antro dei Passi Perduti è???- Max era sempre più esasperato.

Voleva fare il duro per non spaventare Lirin e Monica, forse?

-Perchè ci sei mai stato tu in un Antro dei Passi Perduti?!?! Comunque sia cerchiamo di fare alla svelta...Neanche a me piace questo posto!- Lirin per la prima volta aveva detto la sua da quando avevano messo piede in quel luogo spettrale.

-Rilassati Li'! Ti proteggo io!- Max le sorrise. Yuri alzò gli occhi azzurri al soffitto.

-Comincia a scrivere il tuo testamento, allora!- Sentenziò.

-Ehi Yu! Questo era un consiglio per Lirin o una minaccia per me???- Chiese Max. Yuri lo fulminò con lo sguardo, anche se Max non potè cogliere tutto il risentimento del compagno per via della scarsa visibilità.

-Ehi....Laggiù si inizia a vedere qualcosa!- Monica, in testa al gruppo, indicava una luce in fondo al corridoio. Tutti affrettarono il passo....



-Ma cos'è? Uno scherzo?- Chiese Max osservando la fine del corridoio. C' erano due torce e una tenda bordeaux. Tutto qui.

-A me sembra più una tenda, stupido!- Disse Yuri. Con una mano, il ragazzo cercò di scostare la stoffa. Qualsiasi cosa ci fosse stata oltre la tenda non sarebbe stata tanto spaventosa...Cosa può esserci dopo una tenda? Una finestra? -Io non lo farei fossi in voi!- Una voce alle loro spalle li fece trasalire.

-Chi c'è?- Chiese Max, voltandosi per primo, facendo scudo davanti alle ragazze.

Rischiarata dalla debole luce davanti ai quattro amici comparve una figura femminile.

Max abbassò la guardia, sorpreso di trovarsi davanti una donna, giovane anche. E piuttosto bella...Peccato che non gli stesse affatto sorridendo.

-E tu chi sei?- Chiese Lirin, squadrando la giovane.

Era bella. Alta. Molto alta per una donna. I capelli argentati, corti...Gli occhi castani. Tutto il suo abigliamento, stravagante, ricordava una punk.

Stivaloni di pelle, alti fin su alle cosce. Pantaloncini, neri, abbelliti da pesanti cinture borchiate e in ferro. Un top rosso sangue, nascosto parzialmente da una mantella di pelle, nera anch' essa. La ragazza aveva tutto l' aspetto di una guerriera.

-Questo dovrei essere io a chiedervelo!....- Disse la donna, squadrando uno ad uno i quattro ragazzi presenti. Il suo sguardo si soffermò su Lirin.

-Rilassatevi ragazzi! Fa tutto parte del gioco! Ricordate? Siamo in un luna park!- Disse Max per alleggerire la tensione.

-Non avete letto il cartello???....C' era scritto NON ENTRARE!- Disse nervosamente la donna.

-Pensavamo facesse tutto parte dello scherzo, no?- Monica iniziava ad impaurirsi invece...Altro che allegerire la tensione!

-Comunque sia avete fatto molto male ad entrare qui, ragazzi!- Disse la donna. Tutti sbarrarono glio occhi.

-Avete fatto molto male soprattutto perchè adesso non potrò lasciarvi andare...O almeno non tutti!- I suoi occhi indagatori si posarono nuovamente su Lirin, che stavolta trasalì spaventata.

-Che vuoi dire???- Chiese Lirin, sempre più impaurita. La donna sorrise.

-Non ti preccupare Lirin! Questa qua sta davvero iniziando a rompere! Adesso scusaci tanto, questo gioco fa schifo.

Ce ne torniamo a casa!- Disse Max cercando di fare un passo avanti...Ma la donna fu più veloce di lui e gli puntò un pugnale alla gola.

Lei gli sorrise. In realtà il suo sorriso gli fece paura.

-Non costringermi a fare cose che non devo, ragazzino. Non è te che voglio....E' la tua amichetta. E se volete che nessuno di voi quattro si faccia male ora cercate di non fare altri passi falsi. Siamo intesi?- Disse lei.

Bastò uno sguardo per dire di sì.

-Bene. Allora lentamente varcate quella tenda...Svelti.- Ora il suo tono sembrava più rassicurante. Tutti obbedirono.

Al di là della tenda non c' era una finestra. Non c' era niente che si sarebbero aspettati. Una stanza enorme, luminosa. Piena di specchi. Sul soffitto circolare .....(come potesse esserci un soffitto all' interno di un tendone nessuno seppe spiegarselo) c' erano tantissimi merli da cui filtrava un cielo notturno e stellato.

-Ma come è possibile? Dovrebbero essere su per giù le quattro!- Urlò Monica, la prima ad accorgersi della stranezza. La donna le intimò di tacere con uno sguardo.

Fece alcuni passi in avanti e alzò lo sguardo, come per cercare qualcosa...

O qualcuno!

-Amdir!- Una voce femminile proveniente alle loro spalle sorprese tutti, anche la donna punk. Si trattava di una ragazza molto bella. Giovane anche lei. Aveva lisci capelli castani e un occhio verde e uno azzurro. Vestiva in modo strano...tutta di bianco.

-Ainwen! Dov'è la terza guardiana?- Chiese la donna punk che era stata chiamata Amdir.

-Stai cercando me, Amdir?...- Una ragazzina saltò giù dal soffitto, atterrando a quattro zampe sotto gli occhi di tutti. Anche lei era molto carina. Aveva lunghi capelli biondi, tutti intrecciati, e occhietti verdi. Vestiva con un costume da bagno giallo e un bermuda dello stesso colore.

-Direi che mi hai trovata!- Disse, alzandosi in piedi. In apparenza la terza giunta doveva essere la più giovane delle tre.

Yuri, Lirin, Max e Monica erano allibiti.

-Ma voi chi siete? Che cosa volete da noi?- Chiese Lirin facendosi coraggio. La biondina e la ragazza con gli occhi di diversi colori la guardarono e per un attimo rimasero a bocca aperta, poi guardarono la donna punk.

-Amdir...Che significa? Ti sei resa conto di chi hai portato qui?- Chiese la biondina, quasi arrabbiata.

-Certo che sì, Elrien! Lei potrà ridestare l' equilibrio prima che sia troppo tardi!- Amdir sembrava molto sicura.



-Ma di che diavolo stanno parlando, Max?- Monica bisbigliò all' orecchio di Max. Lui era pallidissimo.

-Di Lirin credo....Ma questa storia non mi piace! Cerchiamo di battercela! Ora!- Disse Max all' amica.

-Ma guarda...Proprio non ci sarei arrivata! E come?- Monica stavolta aveva alzato troppo la voce. L' avevano sentita. Ora le tre donne guardavano il gruppetto indecise.

-Io non credo che sia una buona idea....Ainwen! Tu cosa ne pensi?- Chiese la biondina chiamata Elrien. La ragazza vestita di bianco e con gli occhi variamente pinti rivolse uno sguardo incerto a Lirin. Stavolta lei non trasalì...Era ...Sì era curiosa.

Perchè era così tanto importante?

-Ma se la lasciamo andare senza spiegarle cosa dovrà affrontare non riuscirà mai a portare a termine il suo compito.- Disse la donna.

-Ma se le spieghiamo tutto non accetterà mai...- Protestò la donna punk chiamata Amdir.

-E' un rischio a cui dobbiamo andare in contro....Dopo tutto proteggere gli equilibri tra i due mondi è compito nostro.- Disse la donna chiamata Ainwen....Detto questo porse una mano a Lirin.

Lirin guardò incerta la mano della bella ragazza.

-Non andare Lirin! Andiamocene!- Yuri la afferrò per un braccio cercando di andar via....Ma in quel momento qualcosa successe. Un raggio argentato attraversò uno dei merli del soffitto inondando di luce la stanza.

Tutti guardarono quello spettacolo, allibiti.

-Ma che succede?- Chiese Monica aggrappandosi a Max. Era ovvio che lui non lo sapeva.

-E' la luna...- Yuri indicò l' astro argenteo che faceva capolino tra le fenditure.

-Non c'è più tempo per decidere.... Lirin! Ti chiami così non è vero?- Chiese Ainwen. Lirin la guardò.

-S...Sì!- Rispose.

-Bene....Noi siamo le tre guardiane Ainwen, Amdir e Elrien....Noi proteggiamo l' equilibrio tra terra e luna....Tra magia buona e malefica....Questo equilibrio sta per essre distrutto.- Disse Ainwen.

Tutti ascoltavano.

In quel momento dal centro della stanza, rischiarato dalla luce della luna, si materializzò uno splendido smeraldo. Un cristallo verde, scintillante.

-Quello è uno dei cristalli che garantisce l' equilibrio....Mai sentito parlare del Vaso di Pandora? Pandora aprì il vaso lasciando uscire tutti i mali... tranne la speranza....La Speranza...Così come voi la intendete non è ciò che realmente restò nel vaso....- Disse la biondina chiamata Elrien.

I ragazzi erano sempre più allibiti. Specialmente Lirin.

-In realtà si trattava di un cristallo potentissimo che garantiva equilibrio tra bene e male...Ma questo cristallo è andato in frantumi. Al suo posto alcuni frammenti si sono dispersi nel mondo dell' altra parte......Ora alcuni esseri stanno tentando di recuperare i frammenti per i loro fini....Noi dobbiamo impedirlo!- Disse Amdir.

-Siete egoiste! E bugiarde! Parlate solo di VOI....Mentre voi ve ne state qui...Chissà a cosa dovrebbe andare in contro Lirin!- Yuri urlò. Tutti lo guardarono ad occhi sbarrati.

-Yuri che stai dicendo?- Urlò Monica.

-Non crederai davvero alle parole di queste tre pazze!?!?- Chiese Max, spaventatissimo. Lirin non ci capiva più nulla.

-Tu non capisci, umano. Tutti gli umani non capiscono nulla...Attaccati alle loro vite...Senza preoccuparsi dell' ordine cosmico!- Dichiarò Amdir.

-Taci Amdir...Noi siamo Mezzielfi legali e neutrali....Non è nostro costume denigrare gli umani.- La rimproverò Ainwen.

-Ma di cosa stanno parlando? Mezzi elfi? Umani?- Lirin cadde al suolo. Ora davvero iniziava a preoccuparsi...

Che quelle tre matte non stessero scherzando? Che fosse tutto vero? E se era così come poteva fare ciò che chiedevano?...Cosa doveva fare???

-Tieni questa....- Elrien si avvicinò a Lirin. Gli occhi verdi imperlati di lacrime la guardarono....Era solo una biondina strana. Mica un mezzoelfo?

E allora perchè le stava porgendo una spada????

Lirin non riuscì ad alzarsi. Tra lei e la ragazza armata di spada v' era ancora ad un metro sospeso, lo stupendo smeraldo.

-Adesso basta! Lirin andiamo via!- Yuri cercò di tirarla nuovamente via, ma la luce stavolta divenne accecante.

-Il tempo è scaduto!.....Addio baluardo, buona fortuna!- Dissero in coro le ragazze. La luce divenne sempre più accecante...I ragazzi urlavano.

-Mi bruciano gli occhi!!! Gli occhi!- Urlò Max.

-Non ci vedo!!!- Gridò Monica.

-LIRIN!!! Dove sei Lirinnn!!!- Yuri cercò di correre nel punto dove pensava potesse trovarsi Lirin....Ma quando la luce scomparve Lirin non c' era più. Neanche il tendone c' era più. Le tre matte scomparse. Solo il circo....Vuoto.

Pioveva.....Pioveva a dirotto....Monica e Max erano svenuti. Accasciati a terra poco distanti da lui.... Ma di Lirin nessuna traccia.

-No....- Sussurrò sconvolto.

-Noooooooooooooo!!!!- Gridò......



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-Ormai siamo quasi giunti al porto di Al Saran, vice capitano Sigfrido!- Disse un uomo. Puzzava di alcol, ma aveva l' aria simpatica. Sigrido sorrise, ammirando le splendide e ricche coste del paese....Si scorgevano già i tetti delle case...O meglio...L' oro massiccio che le ricopriva.

-Molto bene. Prepara tu l' equipaggio, Rani!- Disse il vice capitano.

-Volete che avverta io il capitano?- Chiese l' uomo chiamato Rani. Sigfrido sorrise.

-Non ce n'è bisogno...Starà riposando. Ci penso io a svegliarlo.- Disse. Così si allontanò sotto coperta....

"Spero di non essermi sbagliato...O stavolta il capitano dagli occhioni verdi potrebbe anche affettarmi con la sua spada!" Pensò arrivando innanzi ad una porta di legno.

"Busso o non busso?" si chiese. Poi sorrise fra sè. "Non busso!"

Spalancò la porta....E ciò che vide lo sconvolse...Soprattutto perchè NON SI ERA SBAGLIATO.

Sospeso a 50 centimetri da un soffice letto di piume v' era il morbido e perfetto corpo del capitano....Lunghi capelli color rame, ondulati, ricadevano sulle spalle.....Lunghe orecchie elfiche ai lati del viso, liscio e candido. Il corpo più che prosperoso, in posa di meditazione zen. Gli occhi, solitamente l' unica cosa che era stato concesso di vedere, ora erano chiusi...Lasciando ammirare tutto il resto.

Il vice capitano Sigfrido credeva di aver capito tutto...Invece si era appena reso conto che non aveva mai nemmeno osato pensare tanto.

Una donna di razza elfica talmente florida e perfetta andava ben oltre le sue speranze.

In quel momento stava meditando....Un elfo non ha bisogno di dormire, ma medita circa 4 ore al giorno in una spece di trance.

In quel momento Sigfrido sbattè la porta, ghignando...Così interruppe la meditazione del capitano.

-Cosa???- Urlò soltanto, prima di ricadere goffamente sul materasso morbido. Gli occhi verdi per la prima volta stavano rivelando paura.

-Cosa abbiamo qui, capitano?...Paura forse?- Chiese sogghignando, Sigfrido.

-Chi ti ha dato ordine di entrare nelle mie stanze?!?!- Cercava di fare la voce grossa, ma in realtà era terrorizzata. Sigfrido le lanciò il mantello di seta nera, sorridendo beffardo.

-Ora io e te ci facciamo due chiacchiere, capitano.....O preferite che vi chiami Lirin?- Chiese Sigfrido.

-Ti darei in pasto ai pesce cani!- Urlò l' elfa cercando di colpirlo a mani nude, ma la paura stessa la bloccò e fece sì che Sigrfrido avesse facilmente la meglio, sbattendola ancora una volta contro il materasso....Con lui sopra di lei, troneggiante.

-Cosa vuoi fare?- Chiese Lirin, fissandolo.

Lui sorrise....

-Nulla di quello che immagini, capitano.... Volevo solo dirti che da questo momento preciso ti subordino al rango di mia diretta sottoposta!- Disse.

-Cosa stai cercando di ottenere, brutto stronzo???- Urlò Lirin.

Sigfrido le bloccò i polsi con forza ma il suo sguardo non era minaccioso.

-Sto solo dicendo che sarai la mia serva per un po'....- Detto questo le serrò la bocca rosea con un bacio. Bacio che dopo un primo momento, Lirin non cercò più di rifiutare e si lasciò andare alla passione....Se non fosse che uno scossone alla nave ribaltò la situazione.

Ora era lei ad essere sopra di lui. E non ci pensò due volte ad estrarre la spada.

-Spada sotto il cuscino...Non è leale!- Protestò scherzosamente Sigfrido. Sul manico della spada luccicò uno smeraldo meraviglioso.

-Ah, sì? Disturbare il sonno di una gentil pulzella è forse leale?- Avvicinando la lama alla gola.

-Ma baciarla dolcemente sì che è leale!- Ridacchiò facendole l' occhiolino.

-Stai scherzando col fuoco....Dunque chi sarebbe la serva? Alzati lentamente!- Lirin si rivestì in un attimo, puntando sempre la spada contro Sigfrido. Lui sorrise. In un attimo anche lui impugnò una spada...Sul suo manico luccicò una magnifica pietra blu. Uno zaffiro. Lirin spalancò gli occhi.

-Siamo nemici o amici?- Chiese Sigfrido.

-Dipende da che parte stai!- Rispose lei.

-Da quella di chi mi paga di più!- Sigfrido non sapeva evidentemente della storia dei frammenti.

"Ma allora questo qui non sa niente!"

-Dove hai preso quella spada?- Chiese Lirin. Lui parve sorpreso.

-E' un ricordo di mio padre.....Ma questo cosa c' entra?- Chiese. Lirin scoppiò a ridere.

-Attento perchè se quello che dici è vero...Allora sei davvero uno stupido! Dovrei ucciderti sai...Per quella spada...Ma non mi sembri tanto pericoloso!- Ridacchiò Lirin...Abbassando un po' la guardia.

-Attenta tu! Non sottovalutare la mia pericolosità sessuale!....E io che oltre ad un bottino volevo solo un po' di calore umano!- Disse Sigfrido.

-Tu non sottovalutare la mia spada e andremo d'accordo! E ...TACI con l' equipaggio! Non devono saperlo!- Disse Lirin.

-Peccato...Una bella donna a bordo per mesi e sono il solo che lo sa! Che fortuna....- Disse Sigfrido.

-Comunque sta tranquilla...Ti voglio tutta per me!- Detto questo fece per aprire la porta. Lirin arrossì.

-Non ho intenzione di dividerti con nessuno....Lirin!- Disse uscendo e richiudendo la porta dietro di sè.

Lirin si accasciò sul letto...."Da quanto non sentivo pronunciare il mio nome?"

  
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