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Autore: Arial    07/03/2010    2 recensioni
“Attis, ti sei stancata di pensare a me, e voli da Andromeda.” Saffo osserva la sua amata Attis per l'ultima volta e le rivolge un silenzioso addio.
Genere: Malinconico, Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Attis, ti sei stancata di pensare

“Attis, ti sei stancata di pensare
a me, e voli da Andromeda.”
(Saffo)

 

 

 

Il tuo passo è leggero, aggraziato.

Fasciata di impalpabile seta, preda della danza e guidata dalla dea, ti muovi, elegante e sinuosa, seguendo il dettato della lira.

I biondi capelli ricadono in ricche onde sulle tue spalle nude, intorno al capo una corona di fiori. Li abbiamo colti solo qualche ora fa. Mentre strappavo dalla terra gli odorosi ornamenti, ti narravo la loro storia: questo è il narciso, bianco e immacolato come la virtù del ragazzo che gli ha donato il nome; i bei giacinti, rossi del sangue dell’amato da Apollo. Ecco il girasole, testimonianza del tragico amore di Clizia.

“Non trovi ci sia qualcosa di splendido e crudele nel modo in cui, ancora oggi, imperterrita e fedele, segue il carro del Sole?” avevo mormorato, malinconica.

La tua risata cristallina si era allora levata nel campo.

Avevo sollevato lo sguardo dalle gemme profumate che stringevo fra le dita. Mi sentivo una sciocca, credevo mi deridessi.

La tua mano era subito corsa a rassicurarmi: “È questo il bello degli amori mortali, non trova, Saffo?”

Avevo affondato il viso nel tepore del tuo palmo, improvvisamente curiosa.

“Cosa vuoi dire, Attis?” avevo chiesto, non più maestra, ma allieva.

“Che non ci attendono poetiche metamorfosi o vendette divine: sono semplici favole.”

“E a noi cosa resta?” avevo insistito.

“Questo” avevi sussurrato, zittendomi col più dolce dei baci. “E questo” percorrendo la mia gola con labbra umide ed esperte.

Un brivido mi aveva scossa quando eri giunta fra i miei seni. Avevi schiuso la bocca intorno al capezzolo, inturgidendolo con la lingua, mentre la tua mano era misericordiosamente scesa ad estinguere il fuoco fra le mie gambe.

Eravamo restate così, ansimanti, appagate, felici, finché il sole non era scomparso dietro l’orizzonte.

È stata l’ultima volta.

Lo so, l’ho capito dagli occhi intensi e penetranti dell’uomo in fondo alla sala. Non si sono mai allontanati da te, Attis. Neppure una volta.

Sarà uno sposo devoto? Un amante attento e generoso? Lo spero per te, mia diletta.

La musica tace e tu ti avvicini alle tue amiche. Fra risolini e grida ti indicano il bel giovane e le tue gote si tingono di rosso.

Sì, tu sarai sua e lui sarà tuo, Attis. Promettimi una cosa però: non dimenticarmi. Io non lo farò.

 

 

 

Note: Storia brevissima, scritta per Federica. Un giorno mi dedicherò anche alle “pornovizie”, bella <3

Spero vi piaccia, fatemi sapere ^^

   
 
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