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Autore: Dolce Mony    07/03/2010    2 recensioni
Alessandra normale ragazza liceale che si troverà alle prese con una storia d'amore appassionante e travolgente. Luigi saprà sempre gestire la situazione?
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap 20                                                      CAPITOLO 20

Eccolo lì. Fuori dalla sua porta. Fuori da quella camera del tutto inconsapevole della notizia che avrebbe dovuto, forse non quella sera, accettare. Nessuno sapeva di quella notte, di quello sbaglio. Un grosso sbaglio. Angelica continuava a ripetere a se stessa che non era successo niente. Ma come poteva negare l'evidenza di un qualcosa che ormai la assillava da tempo. Quel segreto la straziava. Non la lasciava respirare. Si sentiva soffocare come se quel nodo in gola potesse rendere meno doloroso la situazione.
Ma come poteva accettare tutto questo e sapere anche di aspettare un bambino del tutto innocente. Sapeva che ormai non avrebbe più potuto negare a se stessa ciò che era accaduto. Sapeva che doveva dirglielo. Ma non quella sera. Non in quel momento. Non ne era ancora capace.
Giovanni entrò con un sorriso sulle labbra.
-Che il dottore abbia detto qualcosa?- pensava lei perdendosi nei suoi occhi. Cercando di cogliere la risposta alla sua domanda ma senza raggiungere buoni risultati.
"Mi ha detto che ti riprenderai prestissimo, cara. Sono l'uomo più felice del mondo." disse sedendosi accanto a lei.
-L'uomo più feloce del mondo? Ne sei proprio certo? Se solo tu sapessi. Se solo avessi il coraggio...-
-Maledetto coraggio.-
L'ora delle visite passò lenta. Angelica voleva stare solo. Per la prima volta in vita sua non voleva parlare con nessuno.
Si ritrovò da sola. Il cielo era ormai grigio e scuro. La pioggia sbatteva contro la finestra di quella stanza semibuia. L'atmosfera non le dispiaceva. rappresentava un pò il suo stato d'animo in quel momento.
Giunse un'infermiera.
"Dobbiamo portarla in maternità. Dobbiamo fare delle analisi a questa neomamma." disse riferendosi a lei e sbirciando verso il suo pancino che ancora non dava i segni di una gravidanza.
Cercò di abbozzare un sorriso. Certo in un'altra situazione sarebbe anche stata felice, anzi felicissima della dolce notizia, ma sapendo e ricordando, temeva che fosse il frutto di un grosso sbaglio.
Il giorno dopo si svegliò un pò più serena. Il suo sonno fu abbastanza tranquillo e il cielo era più azzurro.
Quella mattina sarebbe venuta a trovarla la sua amica Enrica.
Si conoscevano praticamente da tutta la vita. Erano inseparabili, proprio come due sorelle.
Eccola con il suo camminare sempre un pò impacciato e quel suo sorriso indelebile. Enrica una donna solare e allegra niente potrebbe mai metterla di cattivo umore, niente potrebbe mai rovinarle la riornata.
Ad un tratto gli occhi di Angelica si illuminarono, come se avessero trovato la salvezza da quella storia, diventata così incasinata e complicata.
Le sue mani tendevano verso Enrica, solo pochi attimi e i suoi occhi cominciarono a lacrimare.
"Cosa c'è? È
così che saluti la tua amica?" si rivolse a lei scherzosa.
"Ho combinato un bel pasticcio. Ho bisogno di parlarne con qualcuno se no scoppio."
"Sai che con me puoi parlare."
Le raccontò tutta la storia. Non tralasciò alcun dettaglio. Le raccontò di quella notte, di quello che era accaduto, di Giovanni che se ne era andato, poi tornato, e infine le racconto anche di quel bambino che era in arrivo.
Le lascrime incessanti bagnavano il suo volto, mentre Enrico irrimediabilmente tentava di consolarla.
"Stai tranquilla, devi solo pensare che andrà tutto bene."
"Ma come? Cosa devo fare? Devo dirlo a Giovanni. Devo farlo."
"Si e dopo? Quello se ne andrà di nuovo dandoti persino della..Emm.. poco di buono, diciamo!"
"Ora non devi dire nulla. Hai solo due strade da scegliere: o dire a Giovanni che sei incinta e lasciare che pensi che sia suo figlio, ciò potrebbe anche essere ma tu non sai, oppure dirgli la verità e prenderti un bel calcione nel sedere."
Angelica guardava il vuoto, distratta e spaventata. Ancora non sapeva cosa fare, ma doveva decidere in fretta.
Ma non era l'unica ad aver ascoltato quella storia.
Nel corridoio di quel piano dei passi si udirono che si allontanavano velocemente da quella stanza, dopo il suo racconto...

Scusate per le poche parole di questo capitolo e ancora mi scuso enormemente per avervi fatto attendere tantissimo tempo prima di poter leggere il ventesimo capitolo della mia storia.
Spero che mi perdoniate.
Un caluto a tutti i miei fan che hanno saputo aspettare questo capitolo con tanta pazienza.
È gradito ogni genere di commento.



  
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