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Autore: Naomi    07/03/2010    2 recensioni
Dopotutto è il college no?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Claire Bennet, Sylar
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

 Sylar si ritrovò in una foresta, era notte e strani rumori provenivano da ogni dove, rumori terrificanti. Tutto sembrava troppo grande gli alberi troppo alti, i rami troppo lunghi, gli insetti enormi e persino i piccoli roditori erano di dimensioni sproporzionate. La luce della luna filtrava fioca dagli alti rami degli alberi e produceva ombre gigantesche che rendevano tutto molto più terrificante. Claire stava avendo un incubo.

Sylar cominciò a camminare tra gli alberi, doveva trovare Claire, non aveva senso stare li senza fare niente. Mentre camminava, vide da lontano una zona più illuminata, si diresse li e dopo pochi passi si ritrovò in una radura, non era grande, ma gli alberi lasciavano abbastanza spazio affinché la luce della luna vi entrasse e la illuminasse. Era piena di fiori giganteschi a metà tra il divinamente stupendo e il terrificante e al centro, in un punto in cui l’ erba era fine e delicata, Claire era seduta, si manteneva le ginocchia e singhiozzava.

Appena sentì che non era più sola, Claire alzò la testa di scatto e la luna le illuminò il volto. E’ bellissima. Pensò Sylar. Lei lo guardò sorpresa poi si alzò piano e si avvicinò a lui.

“Cosa ci fai qui?” Chiese Clare ormai vicinissima a lui.

Sylar sentì il suo profumo, alzò timidamente una mano e le sfiorò il viso.

“E’ un sogno Claire. Non so perché io sia qui”  Mentì. Ma non poteva dirle la verità. Non ora.

“Un sogno? Vuoi dire che sono io a volerti qui?”

Sylar non rispose, si limitò a fare un gesto impercettibile con la testa.

“Ma..ma questo..era tutto così terribile, mi inseguivano, dei pagliacci giganti dal Luna Park, mi inseguivano, volevano prendermi e poi mi sono persa nel bosco, dovrebbe essere un incubo…allora perché sei qui?”

“Sono negli incubi di molte persone Claire, la gente a paura di me, nessuno vuole avermi vicino, tutti i sogni in cui sono presente io sono incubi”

“No… non è vero Sylar.. non per me”

Il respiro di Sylar si era fatto pesante, sentiva la testa che gli girava e non riusciva più a fermarla, tutto intorno a lui ruotava, tutto tranne lei. Tutto tranne Claire.

“Cosa vuoi dire Claire?”

“Questo è solo un sogno giusto? Se è un sogno non mi potrà fare male”

“Claire?”

“Non lo so Sylar, da quel giorno al campus, le cose sono cambiate per me, tu non sei reale, questo posto non è reale, perciò posso dirtelo, e passato pochissimo tempo, ma già quello che provo mi sta distruggendo. So che sto sbagliando, so che tu sei una persona malvagia, che non dovrei provare quello che sto provando.”

Sylar la guardò. Il suo volto si era contratto in una smorfia di dolore. Claire, la piccola Claire le stava infilando un coltello invisibile nel cuore e stava lentamente girando la lama facendo sgorgare gocce di sofferenza dal suo petto.

“Insomma Sylar hai ucciso mio padre, e centinaia di altre persone. Non hai nemmeno avuto pietà per tua madre, mi hai aperto il cervello e mi avresti uccisa se non fosse stato per il mio stupido potere. Tutto questo è così sbagliato. Io sono così sbagliata”

Claire si avvicinò di più a Sylar e poggiò la testa sul suo petto, lui la strinse tra le braccia e una lacrima scese dai suoi occhi e andò a posarsi delicatamente sui capelli di Claire.

“Piccola, piccola Claire, è solo un sogno, io non sono reale, tu non sei reale. Non pensare a niente. Non pensare alla vita vera. Siamo io e tu. Siamo soli in un bosco racchiuso nella tua mente, non possiamo andare da nessuna parte finché non ti sveglierai, non pensare a niente.”

Mentre parlava tentava di nascondere la sofferenza e mostrare una voce calma e tranquilla, poi la scostò lentamente dal suo petto e la guardò dritta negli occhi.

La luce della luna era incentrata su di loro, sembrava che li stesse abbracciando e benedendo, li univa in una stretta di calore amorevole. Sylar con un dito asciugò una lacrima che scorreva sul volto di Claire e posandole l’ altra mano sulla guancia l’ attirò a se e la baciò. Sentì un brivido corrergli giù per la schiena, non aveva mai provato una sensazione del genere.

Fu un bacio lungo e dolce, come mai Sylar aveva dato e come mai aveva ricevuto.

Poi sentirono un rumore che si avvicinava, si distingueva dagli altri rumori della foresta, erano come campane che suonavano, centinaia di campanelle che si avvicinavano.

Claire si irrigidì.

“Sono loro. Mi hanno trovata” La sua voce era terrorizzata e Sylar sentì lo stomaco chiudersi. Presto si sarebbe svegliata e non poteva farsi trovare li, Claire non doveva sapere che lui era vero.

Staccò la mano dal braccio di Claire e si alzò di scatto correndo a sedersi al suo posto sul salotto.

Si era appena seduto quando sentì un urlo provenire dalla camera di Peter.

“SYLAR!”

Poi il silenzio.

Matt si svegliò di scatto e corse da Claire, la vide seduta sul letto, pallida che piangeva, Sylar lo seguì dopo poco e trovò Matt seduto accanto a Claire che la abbracciava e le sussurrava qualcosa nell’ orecchio per tranquillizzarla.

Provò una fitta di gelosia.

Stupido. Pensò. E tornò sul divano.

  
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