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Autore: Andry Black    07/03/2010    5 recensioni
un viaggio nella testa di Paul McCartney e di John Lennon. I pensieri dei due(ex)amici dopo l'annuncio della separazione dei Beatles, la rabbia,la frustrazione e la tristezza per la fine di un sogno e di un'amicizia
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Lennon , Paul McCartney
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Della serie “A volte tornano”…
Ciao a tutte,ragazze, pensavate che avessi definitivamente abbandonato questa fic,vero?! E invece alla fine ho deciso di scrivere sull’incontro tra John e Paul quando John è pienamente cosciente di sé.
Il resto dei capitoli li ho scritti basandomi il più possibile su eventi verificatisi veramente, quindi pensavo di scrivere questo basandomi su un momento particolare del film “Two of Us” di cui Night mi ha dato il link(Thank You!): http://www.youtube.com/watch?v=Hf5Pk0cSBV0
Comunque poi c’ho ripensato, dato che anche questo film non si basa su un fatto avvenuto realmente ma su un “si dice che”.In pratica il regista si è immaginato cosa possa essere avvenuto in un eventuale incontro tra John e Paul nel ’76, quindi anche io ho preferito fare lo stesso, senza stare a descrivere il film, il che poteva essere noioso.
Allora buona lettura!
 
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There Are Places…
 
There are places I remember
All my life, though some have changed
Some forever not for better
Some have gone and some remain.
All these places have their moments
With lovers and friends I still can recall.
Some are dead and some are living
In my life, I love them all…



Non so neanche come sono arrivato qui.
«Prendi un taxi e vai a farti un giro per la città, che io ho da sbrigare alcuni compiti», mi ha detto Yoko appena arrivati a Londra ed ora io mi sento un po’ solo.
Alla fine ho preso il treno e non il taxi come ha detto lei, perché
non può sempre pretendere di comandarmi a bacchetta!
Avrò o no il diritto di comportarmi come voglio?!
Comunque il treno che ho preso, neanche a farlo apposta, mi ha portato qui, a Liverpool.
Non riesco davvero a credere di essere tornato e di provare questo strano senso di nostalgia.
Questa è la mia culla ancestrale, dopotutto e io la amerò per sempre.
Se penso, però, a quanto desideravo andarmene di qui, appena una ventina di anni fa…!
A volte mi domando che cosa mi porti ad essere così legato a questa città, sempre più triste e soffocante.
Vent’anni fa poteva essere definita come uno squallido porto del sud britannico, ma ora?
Ora è la squallida capitale della musica commerciale, una fiera del commercio inneggiante ai Beatles, pullulante di gente che non mi ha mai visto, ma saprebbe dirmi quante volte sono andato al cesso il 15 marzo del 1962………assurdo.
Ho la nausea dei Beatles!
Eppure li amo, come amo Liverpool
(le sensazioni che provo sanno essere così complicate, a volte!)
Comunque per i Beatles non è mai stato semplice
Voglio ancora bene a Ringo, George e….ma sì, infondo ho sempre voluto bene anche a Sir principino-sul-pisello McCartney.
Voglio ancora bene ai miei vecchi amici, li porterò sempre nel mio cuore eccetera eccetera, ma i “Beatles”…
I “Beatles” li odio.
Odio quello che i fottuti produttori, l’economia del cazzo e il sistema in generale li hanno fatti diventare.
Non voglio rimanere legato per sempre a un’immagine statica di me.
Non voglio ritrovarmi tra 30 anni a fare il ragazzino su un palco solo perché la gente ha di me una certa idea.
E la cosa che mi fa più incazzare è che tu, Paul, questo non riesci proprio a concepirlo,vero?
Non avrei voluto litigare con te, ma eri così ostinato…lo sei sempre stato.
Mi chiedo chi me lo ha fatto fare di tornare in questo posto così carico di dannatissimi ricordi.
Come al solito avrei dovuto ascoltare Yoko e restarmene a Londra.
(anche Londra, comunque, non è esattamente priva di ricordi)
Ma come minimo qui incontrerò anche Mister Perfezione Paul, così carico di buoni sentimenti, case in campagna e agnellini da coccolare…

Senza che me ne accorgessi, le mie gambe mi hanno portato al cimitero dov’è sepolta mia madre.
Dovrei davvero andarla a trovare.
Sono proprio un figlio degenere,vero? Che figlio è uno che va a far visita alla tomba della propria adorata madre una volta ogni 10 anni?
E’ così lunga la strada per arrivare a quella lapide, e i miei piedi si fanno così pesanti…
E’ in momenti come questo che sento proprio il bisogno di una canna (in mancanza di altro di meglio…)
Dannata dogana americana!
Se non ci fosse stato il rischio di essere estradati (e stavolta per davvero) adesso avrei le tasche piene di roba buonissima…
Eccomi arrivato.
Avrei così tante cose da dirti, eppure non me ne viene in mente nessuna, apparte la più scontata…
«Mi manchi, mamma.»


Ma un attimo!
Chi è l’uomo che se ne sta in piedi davanti a una lapide laggiù in fondo?
In quel punto (più o meno) dovrebbe esserci la tomba della madre di Paul, no?
Ti prego, Dio, anche se non credo molto in te, ti prego, ti prego, se tieni alla mia salute mentale(o a quel che ne è rimasto) fai che quello non sia Paul!
Ho un brutto presentimento…
Dovrei andarmene.
Sento proprio che dovrei andarmene.
Ma le mie gambe non vogliono muoversi e i miei occhi non smettono di guardare in quella direzione!
Sono proprio ridicolo.
Dico tanto che non me ne importa niente di lui e poi….

«John»

Questa è la sua voce.
Se anche prima mi fosse rimasto qualche dubbio, ora sarebbe dissipato.
Come devo rispondere?
Devo rispondere?
Lo guardo allibito mentre mi passa vicino, mi da una pacca sconsolata su una spalla e fa per proseguire
Che significato ha questo gesto?
Significa forse che sei disposto a perdonarmi, Paul?
Non so di chi sia la colpa di tutto quello che è successo tra noi.
Non so se ci sia effettivamente una colpa da attribuire.
So solo che io ho qualcosa da farmi perdonare, nonostante quello che possa pensarne Yoko.

«Paul», lo richiamo quando ormai è a qualche passo da me
Lui si gira di nuovo a guardarmi.
«Ho voglia di una birra!», gli dico passandogli accanto e dandogli una pacca sulla schiena, come a dirgli “vieni con me”
Con la coda dell’occhio lo vedo abbassare lo sguardo e sorridere.
“Lo so che ti ho ferito, Paul, mi dispiace tantissimo.”
Oh accidenti! Perché è così fottutamente difficile dirlo?!
Visto che tu sei il bellissimo, geniale e perfetto Paul McCartney che sa fare tutto, potresti anche imparare a leggermi nel pensiero, no???!!!
«Che hai da guardarmi così?», chiede Paul divertito e io discosto subito lo sguardo.
«Niente.»

Entriamo nel primo bar “tranquillo” che troviamo e il proprietario dopo averci chiesto l’autografo ci fa accomodare in una “stanza riservata”, come la chiama lui.
Io dico che è più un ripostiglio in cui è stato piazzato un tavolo, ma ognuno ha il diritto di chiamare le sue cose come vuole.
E almeno qui dentro nessuno ci disturberà, anche se fa un po’ caldo...
«Allora, Paul?», chiedo, dopo una lunga sorsata di birra, «che ci fai qui?»
Lui non risponde subito.
Sospira, agita il bicchiere della birra come a volerla mescolare, la beve, poggia di nuovo il bicchiere sul tavolo, guarda il soffitto e….
ancora non risponde?!?
«Fai con calma, eh!», scherzo, «Io e Yoko siamo appena arrivati a Londra ed io sono venuto per conto mio a fare un giro da queste parti…»
«In poche parole ti ha cacciato, eh?», borbotta Paul senza guardarmi negli occhi.
Ho come l’impressione che non abbia potuto evitare di dirlo, accidenti a lui!
«Non mi ha cacciato!», protesto, «Mi ha solo consigliato di andare a fare un giro prima di cena…»
«Tu lo chiami consiglio, io lo chiamo ordine»
…e, come ho detto prima, ognuno ha il diritto di chiamare le SUE fottute cose come più gli aggrada!
«Non avevo intenzione di litigare, ma se proprio ci tieni….», rispondo calmo, mezzo sorridente.
«No, no, no, no, no, no…», inizia a dire Paul, alzando le mani in segno di resa, « non ora che abbiamo da poco fatto pace!»
Abbiamo fatto pace?!
Io e Paul?
Quando?Come? Dove? Perchè?
ma soprattutto….COME?!?
Paul il Magnifico deve aver affinato le sue tecniche di lettura del pensiero perché sembra proprio riuscire a capire cosa sto pensando, stavolta…
«Non dirmi che non te ne ricordi…»
No.
Scuoto la testa.
«Beh eri completamente fatto…», spiega Paul.
Plausibile.
«E cosa ti ho detto?», chiedo, «Cosa ci siamo detti? Chi ha iniziato il discorso?»
chi per primo tra noi ha messo da parte il proprio orgoglio per chiedere scusa?
«John, non è mica una gara a “chi parla per primo ha perso!”», dice, con un sorrisetto, «ma se proprio vuoi saperlo, sei stato tu che mi hai detto “Valiant Paul McCartney, presumo”»
«Giusto! E tu hai sbagliato a rispondere!», esclamo.
Dai recessi della mia mente malata mi pare di ricordare qualcuno che mi chiama “Sir Jasper Lennon”, invece che “Sir Jasper John”…ma non pensavo che questo qualcuno fosse il vero Paul!
Paul, sorpreso, inarca le sopracciglia come solo lui sa fare………e io scoppio a ridere, ovviamente.
«Che c’è?», mi chiede
«Niente», rispondo, «E’ solo che mi ero dimenticato quanto in alto potessero arrivare le tue sopracciglia quando le inarchi!»
Paul fa una faccia offesa e incrocia le braccia.
Com'è buffo!
Ormai le sue sopracciglia non sono più inarcate…
peccato.
«Ma in senso buono, eh!»
Paul torna a guardare verso di me, sorride e inarca di nuovo le sopracciglia.
E’ inutile, è più forte di lui!
Ricomincio a ridere e stavolta lui mi imita, sereno.
«Per te è così importante che gli altri pensino bene di te, Paul?», chiedo, dopo che mi è passata la ridarella.
«Beh, non è fondamentale», risponde lui, «Però che c’è di male nel voler assecondare gli altri? »
«Ma se assecondi sempre gli altri cosa ne resta di te?chi sei tu, se tutto quello che sei è ciò che gli altri vorrebbero che tu fossi?»
«Non posso fare felici gli altri, indipendentemente da quello che sono?»
«Cercare di fare felici gli altri è come illuderli inutilmente», rispondo accalorandomi, «Come dargli uno zuccherino e tappargli nel frattempo gli occhi. Bisogna che smettano di credere che tutto è perfetto, che la vita è bellissima.Falli stare male, Paul!solo così capiranno qual è la realtà: la vita reale non è bellissima, e tu lo sai…»
«Ma io non voglio farli stare male», risponde, «Per me c’è già abbastanza dolore nel mondo e non vedo perché dovrei aggiungerne dell’altro. Io preferisco che i miei fans siano felici, almeno nel momento in cui ascoltano le mie canzoni»
«E credi così di riuscire a piacere a tutti?La verità è che ci sarà sempre qualche stronzo a cui non piacerai, indipendentemente da quello che dici o fai, quindi la cosa migliore è fregarsene e gridare quello che senti dentro veramente.»
Paul non risponde, limitandosi a scuotere la testa.
«Allora?», gli chiedo, cambiando argomento, «Ancora non hai risposto: Che sei venuto a fare qui?»
«Io, Linda abitiamo a Londra, ora e a me è venuta di prendermi qualche ora di pausa per venire qui, far visita a mia madre, vedere la mia vecchia casa…»
«Ho sentito che il cavern è diventato un attrazione turistica…»
«Sì, più o meno!», risponde Paul ridendo, «infatti è nella lista dei luoghi da evitare di giorno»
«Fiera del commercio, qui ci sono due beatles su un piatto d’argento, tutti per te!»
«A proposito di Beatles», dice.
Ecco ci siamo mi stavo giusto per chiedere quanto ci avrebbe messo prima di arrivare all’argomento “Beatles”.
«I giornalisti mi stanno assillando, chiedono quando torneremo a suonare insieme…», butta lì, poi vedendo che ci metto un po’ per rispondere, borbotta un «Assurdo, vero?»
Che tono malinconico hai, Paul…
Se fosse per suonare insieme come John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr senza legami stabili, anche domani senza problemi, ma come gruppo, come Beatles…
«Rispondigli il 32 Ottembre nell’anno del Mai!»
Paul sorride e annuisce, ma abbassa gli occhi deluso. O meglio, rassegnato.
Mi dispiace (anche per questo), ma non voglio etichette che mi identifichino, non voglio legami che mi strappino quelle ali che Yoko mi ha donato.
Paul lancia un’occhiata al suo orologio e poi subito dopo a me.
«Mi dispiace, ma devo proprio andarmene», dice.
Cos’è questo strano senso di delusione che provo? «e poi è meglio che non ci vedano insieme» Non posso dargli torto.
«Vieni a trovarmi,se passi da New York.», dico, «Ora abito là»
«Lo so», risponde lui sorridendo, sereno, «Ciao, John!»
Si alza, per andarsene dal bar e io non posso più aspettare.
Se non glielo dico ora quella questione mi perseguiterà per sempre.
Devo chiedergli scusa.
Devo trovare il coraggio.
Un grande respiro e poi…
«Paul?», lo chiamo e lui si volta a guardarmi, «Mi dispiace per “How do you sleep” e tutto il resto.»
Ho l’impressione che le lettere di ogni singola parola si siano rincorse un po’ troppo rapidamente, ma Paul non è tanto crudele da farmi ripetere
Quella sua dannata (ma in alcuni casi adorabile) mania di voler restare simpatico a tutti!
«Lo so», risponde di nuovo, sorridendomi dolcemente.

Se ne va lasciandomi qui come uno stupido.
Se ne va lasciandomi con più sensi di colpa di quanti non ne avessi prima.
Mi è bastato così poco per far pace con lui?
È bastato chiamarlo con un vecchio nomignolo mentre ero strafatto e poi invitarlo a prendere una birra?
Lui non ha mai voluto litigare con me ed io…
Come ho potuto essere così idiota, io?
Come ho potuto rischiare di mandare al diavolo il rapporto tra me e il mio migliore amico?
…il rapporto con la persona che, dopo Yoko, mi capisce meglio di chiunque altro?
Come ho potuto essere così idiota?
Non so davvero come tu possa riuscire a perdonarmi, Paul…


Though I know I'll never lose affection
For people and things that went before
I know I'll often stop and think about them
In my life I love you more
In my life I love you more.


http://uploads.forumcommunity.it/av-2609283.jpghttp://images2.fanpop.com/images/photos/7700000/John-Lennon-and-Paul-McCartney-the-beatles-7756092-850-638.jpghttp://www.summeroflove.org/images/john.paul.jpeg


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 Rieccomi anche in fondo, per vostra sfortuna xD(ma non la smetti mai di parlare n.d. voi; no! n.d. me)

Allora, temo che come stile questo capitolo mi è venuto un po’ diverso rispetto ai capitoli precedenti, ma spero di non avervi deluso troppo.
“In my life” l’ho messa, perché ultimamente mi sta ossessionando (è troppo dolce quando John canta “in my life i love you more”) perché credo che anche se è stata scritta circa 10 anni prima, si adattava alla situazione quando dice che tutti quei posti e quelle persone che ha conosciuto nel passato, anche se non le pensa più tanto spesso come una volta, sono sempre nel suo cuore e nella sua vita le ha amate tutte.*___*
Via, ora passo a rispondere alle recensioni:
Zazar: Grazie mille!Sono felice di aver reso bene lo stato di John (fiuuuuu). Alla fine un altro capitolo l’ho scritto, perché in qualche modo bisognava comunicare a John che ha fatto pace con Paul (dato che nelle condizioni in cui era dubito fortemente che se ne ricordasse…). Grazie anche di aver messo la storia tra le preferite :)
Night: Ancora grazie del link…come ti ho già detto, il film è bellissimo e gli attori li imitano alla perfezione (anche se quello che fa John è brutto e assomiglia troppo a Jack Black di School of Rock xD). Grazie del commento!:)
Laban : Grazie del commento!:)(ormai credo che sia inutile dire che non vi libererete di me tanto facilmente,vero? xD)
Marty_Youchy : Già, quell’immagine l’avevo già vista, però uffa, io volevo vedere Georgino che recitava nel ruolo di Ermentrude!!!(quando ho letto che a lui avevano fatto fare la bella donzella, dato che era il più piccolo, sono scoppiata a ridere!xD) Grazie del commento!:)
Thief : Come vedi, poi ho deciso di non finirla così, perché ho pensato che sarebbe stato carino descrivere il punto di vista di John in un momento in cui non si era appena fatto…forse come finale sarebbe stato meglio lasciare quello di prima, ma mi dispiaceva lasciare John in sospeso….diciamo che questo capitolo è una specie di epilogo…
Paulla: Grazie mille per le recensioni! sono felice che ti sia piaciuta l’idea. A me l’ispirazione, invece è venuta sentendo per la prima volta “Ram”, di Paul. Ovviamente sapevo che in quel periodo lui e John erano “in guerra”, ma non credevo che Paul ci fosse stato tanto male(perché ad ascoltare le canzoni di quel disco non mi pare che fosse arrabbiato con John, ma rassegnato… diciamo che in Ram sembra di sentire il dolore di chi è stato lasciato(ammetto che anche se non mi piace, spesso John e Paul sembrano amanti,anziché amici…penso che se fossero stati un uomo e una donna,sarebbero stati una bellissima coppia!altro che la scimmia giapponese--->sì,Yoko sta molto simpatica anche a me!xD)…quindi mi è venuta voglia di scrivere le sensazioni di Paul in quel periodo. Sono curiosa di leggere il tuo “poema slash” in periodo lost weekend(ed è strano sentirmi dire che voglio leggere una ff slash,ma se è ambientata nel lost weekend mi incuriosisce)…ma lo hai già pubblicato e me lo sono perso oppure ancora no?
 
Ora vi prometto che questo era davvero l’ultimissimo capitolo :P(come ho detto a Thief, consideratelo una sorta di epilogo), quindi ringrazio tutte quelle che hanno commentato e anche chi ha solo letto…
Un bacione a tutti!
 
Andry
 
   
 
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