Film > Alice nel paese delle meraviglie
Ricorda la storia  |      
Autore: Ramiza    08/03/2010    13 recensioni
"Così se ne va, la tua dolce Alice, proprio adesso che aveva raggiunto l'altezza giusta. E tu, che sei il Cappellaio, la lasci andare andare, perché sei matto". Ma il Cappellaio matto ha mai riflettuto tra sé e sé? Lo ammetto, non ho potuto fare a meno di vederci un po' d'amore.
Genere: Triste, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Così se ne va, la tua dolce Alice, proprio adesso che aveva raggiunto l'altezza giusta.

E tu, che sei il Cappellaio, la lasci andare andare, perché sei matto.


Se non lo fossi la tratterresti.

Le stringeresti un braccio e poi la baceresti.

Se non lo fossi le diresti che l'ami, che deve rimanere e che insieme vi costruirete il destino.


Ma Alice è bionda e tu sei il Cappellaio.

Alice è giovane e tu sei il Cappellaio.

Alice è bella e tu sei il Cappellaio.


Sei solo il Cappellaio, e anche matto, per di più.

Non avrai mai l'altezza giusta per lei, né, certamente, per l'amore.

Così la lasci andare, la tua dolce Alice, fino alla tana del Bianconiglio, e poi su, nel Paese senza meraviglie dove vive e di cui è lei la sola meraviglia – ma non lo sa.

Prima la guardi ancora una volta, per conservarla nei tuoi ricordi.


È andata via, com'era inevitabile.


Trascorre il tempo ma nei tuoi ricordi la guardi sempre, perché il tempo ha poco valore qui, nel Paese delle Meraviglie.

La rivedi con i suoi capelli, il suo vestito, i suoi occhi e il suo sorriso, com'era qui, nel Paese delle Meraviglie.

Rivivi i giorni in cui l'incontrasti e tutte le volte che le parlasti proprio qui, nel Paese delle Meraviglie.

Rivivi il momento in cui ti posò sul volto le sue mani calde e ti disse che le persone speciali sono sempre matte, quell'attimo di autentica gioia che provasti allora.

Strana sensazione, bruciante sulla pelle.

Ti sei sentito così vivo da non saperlo descrivere, come se improvvisamente il Paese delle Meraviglie fosse diventato reale.

Ma tu sei il Cappellaio e versi il té dentro tazze senza fondo, mentre Alice, naturalmente, se n'è andata. Non puoi fargliene una colpa, che ci avrebbe mai fatto con un matto come te?

In compagnia di un roditore e di un leprotto bisestile, tutti decisamente senza qualche rotella.


Certo, adesso sei diventato uno importante.

Senza di te Alice non avrebbe mai potuto salvare il Paese delle Meraviglie.

Sei tornato ad essere il cappellaio delle regina, ma sei comunque il Cappellaio matto.


I tuoi sentimenti, dunque, rimarranno lì nel tuo cuore, e se mai lei dovesse tornare – così ha detto, ti sembra di ricordare, che tornerà prima ancora che tu ti accorga che se n'è andata – sarebbe solo un viaggio, un momento di transizione, una visita.

Alice non può restare.

Anche adesso che ha ritrovato la sua moltezza, non appartiene a questo mondo.

E se anche un giorno scegliesse di appartenervi, cosa ci potrebbe mai fare con te, che sei solo il Cappellaio matto?


Così il tempo passa – anche qui, nel Paese delle Meraviglie – scorre via, e tu ti sei accorto che lei se n'è andata e pure non è ancora tornata.

I ricordi, poi, si fanno mano a mano più distanti e più piccini, perché è così che funziona qui. La nostalgia e la malinconia sono solo sentimenti umani, non appartengono al Popolo delle Meraviglie.


Eppure è stato bello.

Ti ha fatto sentire, come dire, umano.

Un po' più normale, oppure sempre matto, ma un matto felice.

I tuoi capelli rossi non ti sembravano più così spettinati e i tuoi occhi verdi erano un po' meno strabici del solito.

Ma soprattutto le tue rotelle fuori posto avevano improvvisamente acquisito un senso. Si trovavano, senza essersi spostate di un millimetro, proprio al posto giusto, proprio dove avrebbero dovuto stare.

Forse, mio caro Cappellaio, ti sei semplicemente sentito apprezzato – non diciamo amato, che quella è una parola troppo grossa, e Alice è troppo bionda, troppo giovane, troppo bella per uno come te – ed è stato, a dirla tutta, davvero fantastico.

Poi lei se n'è andata e qualche volta ti capita di desiderare che non sia mai venuta.

Pensi che prima di quel momento le cose erano più semplici perché ti accontentavi di questo piccolo spazio e non c'era niente, fuori, che valesse più delle tue teiere rotte.

Adesso invece daresti chissà cosa per trovartela ancora lì, troppo piccola e dentro alla tua teiera, oppure sul tuo capello, o da qualsiasi, qualsiasi, qualsiasi altra parte.


Ma Alice non c'è e tu rimani il Cappellaio matto.

Allora ti versi un'altra tazza di té, canti Buon Noncompleanno al leprotto bisestile, poi ti alzi e ti incammini verso il palazzo, per fare due o tre cappelli alla regina bianca. Verranno bellissimi e lei spalancherà le labbra e gli occhi per la meraviglia.


In fondo il tuo lavoro ti mancava davvero.

Vorresti fare un cappello per Alice, ma questo è un altro paio di maniche, se le maniche possono entrarci qualcosa con i cappelli. Nemmeno le piacerebbero, i tuoi cappelli così stravaganti.

Meglio farli alla regina e alle sue damigelle, allora.

Meglio che Alice rimanga nel sogno piuttosto che sentirle dire che i tuoi capelli non le piacciono.

  
Leggi le 13 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Alice nel paese delle meraviglie / Vai alla pagina dell'autore: Ramiza