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Autore: Vegetina ssj 94    08/03/2010    1 recensioni
Bella va a Forks in vacanza, senza sapere che la sua vita sta per cambiare... *ESTRATTO DAL CAPITOLO* Agnello indifeso e stupido, scappa! Tu ami il tuo vampiro. Loro sono esseri della notte. Loro bevono sangue. Non ti importa, tu non li vedi come mostri. Lui vuole il tuo sangue. Lo sai e non riesci ad averne paura. Che esseri strani sono i vampiri... ...avvolti nella leggenda... ...fredda e dura come il marmo è la loro pelle... ...freddi e duri i loro cuori... nonostante questo loro possono amare ..lui può amarti. Tu puoi amarlo, per sempre
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Quileute
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appeso a 10 metri da terra

Edward Pov


-Domani nevicherà!- urla la nana, distraendomi dall'alce che stavo dissanguando. Gli erbivori mi fanno schifo, non sanno di nulla, senti solo la puzza che emanano. Preferisco i carnivori, il loro sangue è più simile a quello umano.

-Edward, che ne dici di andare a prendere Bella domani e fare una lotta di palle di neve?-

-Non la vuoi proprio lasciare in pace, eh? In ogni caso, chi mi garantisce che non le rompiate un braccio tirandole una palla di misera neve?-

-Sappiamo moderare la forza proprio come te!-

-Dì la verità la vuoi tutta per te, fratellino!-

-Certo, Em. Infatti domani faremo un pupazzo di neve, il che è molto più salutare.- Gli strizzo l'occhio e mi dirigo verso casa.

Ad occhio saranno le cinque di mattina. Decido di aspettare un bel po' prima di mandarle un messaggio, per un umano è indubbiamente presto.

Ne approfitto per fare una doccia e suonare al piano.

Sono le otto e io non so più che fare per ammazzare il tempo, a parte ammazzare uno degli stilisti amati da mia sorella di cui sento il video, correlato all'intervista della sfilata.

Prendo il cellulare e le scrivo un messaggio, riguardo l'orologio appeso alla parete, è troppo presto, lo salvo in bozze.

Rosalie ed Alice stanno discutendo sulla nuova collezione di Armani, non mi sembra il caso unirmi. Jasper ed Emmett giocano a scacchi, deduco che Emmett sta per perdere dai pensieri di Jasper. Mio padre sta uscendo per andare al lavoro, mentre Esme, che tra l'altro non ho mai avuto il coraggio di chiamare “mamma”, pulisce il pavimento, sul quale spiccano macchie di sangue mischiato a terriccio. Ieri sera abbiamo sporcato non poco tornando dalla caccia.

Riguardo l'orologio, sono le otto e cinque. Per la mia personale visione del tempo, cinque minuti non sono che bazzecole, se paragonati all'eternità, perfino qualche mese è nulla, ma in questo momento il tempo mi sembra un macigno che grava pesantemente sulle mie spalle.

Esco di casa. Corro. Vado da Bella.

Come pensavo sta dormendo.

Sembra avere freddo; è accucciata in posizione fetale e stringe le coperte in una mano nel, credo, vano tentativo di tirarne di più su di sé.

Il padre è sveglio, lo sento trafficare con qualcosa in cucina. Mi dico che è meglio andare, non per paura di essere scoperto, ma perché mi sento uno spione stando appeso così alla sua finestra. A parte che non è molto umano stare appesi a un ramo di un albero a 10 metri da terra con una mano sola, e nel frattempo guardare con i canini sporgenti(il suo profumo fa ancora un certo effetto su di me) la ragazza con cui non hai neppure una relazione, escludendo la voglia di ucciderla e l'amore che provi per lei.

Bazzico in giro, osservando la vita che mi circonda e la neve che scende fitta dal cielo. In poco tempo gli alberi sono ricoperti, come pure le strade, i marciapiedi, i tetti delle case.

Torno da Bella, Charlie è momentaneamente uscito per raggiungere una certa Sue, e io mi prendo la libertà di entrare nel momento in cui lui esce. Deve aver avvertito qualcosa di strano perché si guarda più volte intorno, probabilmente ha sentito lo spostamento d'aria. In ogni caso non mi vede, sono un cacciatore io, so come rendermi invisibile alle mie prede.

Salgo nella camera da letto di Bella e la guardo restando comunque a debita distanza.

Dopo un'abbondante mezz'ora si irrigidisce, e anche se non ha ancora aperto gli occhi capisco che si sta per svegliare.

Esco silenziosamente e una volta fuori le mando il messaggio. Lei mi risponde dopo pochi secondi, probabilmente non sospettando neppure che io sia sotto la sua finestra.

Dopo poco i miei messaggi non ottengono più risposta. Mi arrampico di nuovo in quello che ormai sembra essere diventato il mio ramo preferito e vedo che è sprofondata di nuovo tra le braccia di Morfeo.

Un po' amareggiato torno a casa.

Alle tre ancora nessuna risposta.

Guardo per l'ennesima volta l'orologio(che Alice esasperata fa volare fuori dalla finestra.) sono le quattro. Vado da lei.

Questa volta opto per entrare in maniera convenzionale. Busso e mi apre Charlie.

Dopo i convenevoli tipici, e dopo aver inventato una buona scusa per giustificare la mia presenza a casa Swan, chiedo di Bella, fingendo un interesse minimo, se non nullo e mostrando di aver chiesto solo per cortesia.

Mi fa salire al secondo piano e mi indica la stanza di Bella, come se ce ne fosse bisogno! Ma lui questo non lo sa.

-Ha la febbre. Almeno credo. Dorme da ieri sera.-

Vorrei ribadire che si è sì svegliata, ma è poi crollata di nuovo, ma mi rendo conto che sarebbe come darsi la zappa sui piedi, per cui lascio correre.

D'istinto metto una mano sulla fronte di Bella, e sempre l'istinto mi dice di spostare la mano sul suo collo, si alzarlo e di affondare i miei canini nella sua giugulare, sentire il sangue caldo scendere nelle mia gola...un ringhio appena percettibile mi sale dal torace, nel contempo smetto di respirare ma me ne pento quando mi rendo conto che dovrei parlare. -Sì, ha la febbre.- Una breve boccata d'aria e smetto di nuovo.

L'ho svegliata, la sento muoversi e chiamare il mio nome con tono interrogativo e di chi è appena riemerso dal mondo dei sogni. Sorrido, mentre interiormente convinco il vampiro a non uccidere padre e figlia. Ben presto Charlie ci lascia da soli. Per avere un po' di tregua dalla sete mi avvicino alla finestra e mostro a Bella il paesaggio innevato, la sua espressione è estasiata, la sete invece non si è chetata.

Bella mi esorta ad andare vicino a lei, tentenno un attimo, poi mi avvicino e mi stendo sul piumone facendo ben attenzione a non farla aderire con la mia pelle ghiacciata. Lei si stende con la testa sul mio petto, penso a lei, dimentico la sete, la faccio passare in secondo piano, al pari di uno sfondo.

Mi preoccupo per lei, non sembra stare bene, le chiedo se vuole qualcosa e sforzo la mia memoria in cerca di qualche bevanda umana adatta alla situazione, la faccio ridere e continua a ridere, intervallando un breve momento di stupore nel momento in cui le elenco le università da me frequentate, infine si addormenta di nuovo.

Mi rendo conto di dover chiamare il padre, informarlo che sua figlia sta di nuovo dormendo, ma non voglio lasciarla. La stringo a me un po' più forte, facendo attenzione a non spezzarle le ossa o procurarle qualche livido, e appoggio la testa nell'incavo del suo collo, la bocca stretta contro la sua vena, e il suo profumo che mi inonda le narici.

Restiamo così, lei inconscia del pericolo che sta correndo, io troppo beato da quel contatto, e in vena di sfidare i miei limiti, che scopro, con mia ammirazione, essere più al di là di quanto pensassi.

Sento i passi di Charlie in corridoio, e mi alzo di scatto, quasi spaventato che lui possa capire che desidero il sangue di sua figlia. Apriamo la porta nello stesso momento. -Sta dormendo.- La mia voce, seppur bassa, porta i segni dello sforzo appena compiuto. Il mio volto è incorniciato da occhi neri, che ne sono sicuro, non devono essergli sfuggiti.

Per oggi ho sfidato abbastanza la sorte.


  
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