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Autore: Neve nera    26/07/2005    1 recensioni
La storia è ambientata più o meno nel periodo in cui Lorelai sta insieme a Jason, Rory è a Yale e Jess è già partito; proprio il ritono di quest'ultimo sconvolgerà i sentimenti della giovane Gilmore. Inoltre che tra Lorelai e Luke cominci ad esserci qualcosa di più di una semplice amicizia??!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il coraggio di amare

               Il coraggio di amare

 

 

La fine di un rapporto

 

La stanza, nonostante la sua maestosa eleganza, sembrava essere vuota; il rumore delle posate che sbattevano sui piatti sembrava creare una sorta d’eco che andava all’interno di quell’ambiente sempre così formale. Nonostante tutti gli anni passati in quella casa, Lorelai non riusciva ad abituarsi a quell’ambiente: a quel cibo sempre così raffinato e perfetto, a quell’arredo così elegante, a quell’atmosfera così fredda e priva di familiarità; tutto ciò, infatti, andava contro alla sua solita vita a Stars Hollow, una vita che non avrebbe cambiato con nient’altro, salvo l’uomo prefetto che bussa alla sua porta e le chiede di fuggire insieme senza meta, anche se forse neanche a queste condizioni avrebbe lasciato la sua cara cittadina.

 

“Così, Lorelai, tra poco aprirai la tua locanda!”

 

“già…mamma…non vedo l’ora! Anche se una settimana fa ho sognato che usciva uno strano liquido scuro dal water…tutti i clienti andavano via e…”

 

“Lorelai!...stiamo cenando!”

 

Come ogni venerdì sera Emily, ossia la madre di Lorelai, aveva ripreso la figlia per il suo atteggiamento; questa sera per il linguaggio troppo “colorito”, il prossimo venerdì per la scelta dell’abbigliamento.  Emily, come ogni venerdì, era impeccabilmente elegante, in quanto indossava uno dei suoi costosissimi abiti, oggi di un blu notte con delle perline, abbinato con dei a dir poco “luminosi” gioielli. Forse era proprio quello il motivo per cui Lorelai non riusciva ad essere felice in quel luogo: lì non poteva essere se stessa, non poteva comportarsi come faceva abitualmente e, soprattutto, ogni cosa che diceva era necessariamente sbagliata, anche nel caso in cui ci fosse stata una legge scientifica che provasse il contrario. Anche il padre della donna, ossia Richard Gilmore, era fatto dello stesso stampo della moglie, in fondo erano pur sposati da quarant’anni per qualcosa; come ad ogni cena del Venerdì, il nonno si trovava al lato opposto della tavola, a “trenta” metri di distanza da Emily, come del resto erano distanziate le altre due invitate.    

 

“tralasciando il tuo sogno…quando hai intenzione di aprire”

 

“mi piacerebbe farlo dopo le feste di Natale!”

 

“è la peggior mossa che tu possa fare Lorelai!”

 

Alla conversazione tra Lorelai e la madre, si aggiunse Richard che, con il suo abituale tono di voce  così “nobile” e controllato, si stava evidentemente preparando a rendere il tutto ancor più irritante, mettendo a dura prova la pazienza della figlia.

 

“e…e perché?!

 

“bè...dopo Natale ci sarà un grosso calo di guadagni per tutti gli alberghi o locande della città, in quanto tutte le persone sono appena tornate da una delle più costose vacanze dell’anno!”

 

ma se aprissi ora…”

 

anche questa sarebbe una pessima idea…ormai tutti hanno già organizzato le loro vacanze natalizie!”

 

“vorrà dire che se non verrà nessuno mi consolerò con una bottiglia di Jack Daniel, mi toglierò tutti i vestiti e andrò a rinfrescarmi le idee facendomi un giretto per la città!”

 

“non mi sembra il caso di scherzare su questo genere di argomenti…è una cosa seria!”

 

“lo sa bene nonno…ma…vedrete che andrà tutto bene…la mamma ci sa fare…”

 

“Vedremo!”

 

Come accadeva per la maggior parte delle discussioni, volte a criticare in qualche modo la vita della più grande delle Lorelai presenti a cena, Emily le concludeva con quella sua intonazione altezzosa e leggermente stizzita, pronunciata in una maniera tale da assomigliare ad una sorta di premonizione che, naturalmente, sarebbe stata a favore dei due coniugi Gilmore.

Il resto della cena proseguì in silenzio, salvo alcuni brevi discorsi diretti principalmente a Rory e a come procedevano i suoi studi a Yale; la nipote, al contrario della madre, aveva imparato ad assumere il comportamento che i nonni desideravano avesse, evitando in questo modo di rendere la serata ancora più difficile per tutti i presenti. Ciò che non riusciva a capire, però, era come il comportamento di sua madre fosse così diverso da quello della nonna, nonostante tutti gli anni che avevano  trascorso insieme. Inoltre, se lo desiderava ardentemente, Emiliy sapeva essere a dir poco persuasiva, imponendo agli altri determinate idee e, soprattutto, determinati comportamenti avendo, in questo modo, ogni cosa sotto il suo rigido controllo (non per niente la figlia continuava a paragonarla a Hitler); la figlia però era sfuggita a quel suo potere, sconvolgendo il futuro che Emily si era prefissata. Era proprio questa la caratteristica che Rory apprezzava, in particolar modo, della madre: Lorelai aveva un carattere forte, molte volte tendente all’essere testardo, e fargli fare qualcosa che fosse contraria ai suoi obiettivi era pressoché impossibile; perciò, inevitabilmente, tutto ciò si traduceva in continui scontri con la famiglia Gilmore, ottenendo come risultato cene come quella.

Lei, invece, era diversa: con i nonni andava d’accordo e, pur di non creare ulteriori dissapori con loro, tentava di accontentarli nella maggior parte delle cose che gli chiedevano, come andare ad una di quelle inutili feste organizzate da gente con cospicui conti in banca. Lei, purtroppo, non aveva ereditato tutta la forza di sua madre e infatti, dopo aver saputo dell’arrivo di Jess a Stars Hollow e dopo averne avuto la conferma incontrandolo al supermercato, non aveva più avuto il coraggio di mettere piede al locale di Luke, temendo che, con il rivederlo, vecchi sentimenti sarebbero riaffiorati, alimentando ancor di più quel fastidioso mal di testa che si divertiva ad aumentare ogni volta che il ragazzo entrava nei suoi pensieri. 

Dopo un'altra ora di semi-tortura, la consueta cena del Venerdì sera si concluse, fatto che rese felice, in modo particolare, Lorelai Gilmore; ma prima che le due invitate si alzassero da tavola per dirigersi verso l’entrata, la cameriera entrò nella stanza, catturando l’attenzione dei presenti. Come ogni settimana, la domestica che le aveva servite non era la stessa della cena precedente; quella di questo venerdì, infatti, era una ragazza sulla trentina, occhi castani, capelli neri, e, dal colore leggermente scuro della pelle,  sembrava avere origini italo-americana, sensazione alimentata ulteriormente dal suo accento.

 

“Signor Gilmore…è appena arrivato il signor Jason Stiles e chiede di vederla!”

 

“lo accompagni al mio ufficio e gli dica che sarò da lui fra un minuto!”

 

si signore!”

 

La voce della cameriera era dolce, leggermente flebile e, involontariamente, incuteva molta tranquillità; molto probabilmente però, proprio questa sua caratteristiche le sarebbe costato il posto di lavoro; conoscendo Emily, infatti, sarebbe bastato che quest’ultima si fosse alzata appoggiando sul pavimento prima il piede sinistro anziché quello destro, per rendere la giornata adatta per trovare insopportabile il tono di voce della giovane donna, decidendo così di trovarne una nuova.

Prima che Richard si alzasse da tavola, Rory e Lorelai lo anticiparono, intuendo che quello era il momento adatto per svignarsela, evitando domande che si sarebbero rivelate sicuramente dannose per le due giovani Gilmore.

 

“bè…noi andiamo!”

 

Al contrario della madre, Rory andò a salutare i due “capofamiglia”, andando a baciare per seconda la nonna che, fino a quel momento, era rimasta seduta a fissare una punto della stanza, come se stesse riflettendo sul da farsi, o meglio, come se stesse cercando l’argomento adatto per rendere la serata leggermente più irritante per la figlia; difatti, dopo alcuni secondi, la signora Gilmore si alzò dal suo posto a capotavola dirigendosi verso l’atrio, luogo in cu la figlia aveva già raggiunto da qualche secondo.

Non appena vide la madre arrivare, Lorelai che in quel momento stava salutando nel modo più amichevole possibile Jason, alias il suo fidanzato, assunse il tipico sguardo di chi si accorge di avere alle spalle la piccola protagonista di THE RING, capendo al volo che la madre aveva in mente per lei qualcosa di spregevole.

 

“Lorelai…hai qualche impegno adesso?!

 

“s…si…perché?!

 

“e cosa devi fare?!

 

“devo incontrarmi con Bon Jovi…ha detto che deve dedicarmi una canzone così ne discutiamo assieme!”

 

“ti costa tanto essere seria per qualche minuto?...rimani a casa?”

 

“no…ho un impegno!”

 

“ti sto chiedendo cosa devi fare?...non penso sia un segreto di stato”

 

“devo vedermi con un amico!”

 

“LUKE!?!”

 

Alla conversazione tra madre e figlia si intromise, in una maniera tutt’altro che educata, il signor Stiles che nel conoscere così all’improvviso i piani di Lorelai perse improvvisamente il controllo. Oltre a Emily, anche Lorelai rimase leggermente stupida dalla reazione di Jason, tutto sommato non avevano nessun appuntamento quella sera. L’uomo si accorse dell’errore che aveva appena commesso e, prontamente, cercò di sistemare il tutto con uno “scusate” pronunciato con un bassissimo tono di voce, simile a quello della cameriera.

Emily, dopo aver lanciato a Jeson uno dei suoi sguardi glaciali, rivolse nuovamente la sua attenzione verso Lorelai che, nel frattempo, si era preoccupata di indossare il suo cappotto rosso, come a voler accelerare i tempi.

 

“è vero….devi incontrarti con Luke?!”

 

“mamma….si può sapere che cosa vuoi?!...”

 

“bè…ti ricordi la cameriera della scorsa settimana?!

 

“chi?!...quella tedesca?!”

 

“non era tedesca!...”

 

“davvero?!...sembravate avere un certo feeling…come se ti ricordasse il ruolo che avevi nella tua vita passata…”

 

“come ogni volta faccio finta di non aver sentito…ad ogni modo…era una chiacchierona…”

 

“cosa centra questo con i miei impegni?!

 

“centra…in quanto mi ha detto che tu e il qui presente signor Stiles…avete una storia!”

 

Gli occhi dei due imputati si congelarono all’unisono e, nel sentire quelle parole, il cuore di Lorelai sembrava essersi fermato all’improvviso, come la sua capacità di produrre qualche buona spiegazione a ciò che quella cameriera spiona aveva detto a Emily. Dal canto suo, Jason era immobile, da una parte scioccato da ciò che la donna aveva appena detto, dall’altra infuriato con Lorelai per non avergli detto quali erano i suoi piani per quanto riguardava la serata.

 

“allora…è vero o no?!

 

Lorelai si stava prerparando a rispondere alla madre, che si stava visibilmente irritando per quel così prolungato silenzio, ma la voce leggermente tremolante e insicura di Jason la bloccò, preannunciando qualche guaio in vista.

 

“è vero…io e sua figlia abbiamo una storia…che va avanti da qualche mese!”

 

“JASON!…mamma ascolta, te lo avrei detto...non questa sera e nemmeno la prossima…ma comunque te lo avrei detto…”

 

“mi riesce difficile crederlo Lorelai…”

 

Emily non sembrava unicamente irritata, fattore che trapelava alla perfezione dal rossore che avevano assunto i suoi zigomi, ma appariva soprattutto delusa, forse per quella poco allettante relazione tra la figlia e Jason o forse per essersi resa conto che con Lorelai il rapporto peggiorava di anno in anno, o meglio, di giorno in giorno.

Mentre i tre continuavano a scambiarsi sguardi decisamente “elettrizzanti”, al trio si unirono anche Rory e Richard che, fino a quel momento, avevano preferito assistere da lontano allo spettacolo. La giovane Gilmore capì immediatamente come si sentiva la madre in quel momento e non si sarebbe di certo stupida se appena uscite avesse chiamato Tom Cruise perché vestisse i panni di Vincent, il killer di Collateral. Nel frattempo, la cameriera porse il cappotto a Rory come se quello fosse un chiaro invito ad uscire di scena; consiglio che le due invitate colsero al volo.

Dopo essere uscite, Rory accompagnò la madre alla macchina, nell’eventualità che quest’ultima sentisse il bisogno di sfogarsi un po’.

 

“ehi mamma…se vuoi vengo a casa con te…”

 

“ non preoccuparti tesoro…doveva capitare prima o poi…sarebbe stato meglio poi e, soprattutto, non così…ma si sa…le cose non vanno mai come le avevi pianificate!”

 

tranne la tua locanda…quella andrà come l’avevi pianificata…ne sono certa!”

 

“spero…comunque ora torna al campus…non preoccuparti per me ok?!”

 

“no…che ne dici di venire con me?!

 

“non può…giusto?!

 

Com’era capitato pochi minuti fa, Jason rispose a nome di Lorelai che, non appena lo vide avvicinarsi, mutò la sua semi-tranquillità con una semi-furia omicida.

Rory diede un bacio alla madre, porgendole uno dei suoi soliti sguardi all’interno dei quali si leggeva chiaramente la richiesta di non lasciare nessuna vittima; dopodichè salì velocemente in macchina e, dopo aver sistemato la borsa nel sedile accanto e aver messo la cintura, accese il motore, uscendo dal vialetto  della famiglia Gilmore.

Dopo essersi assicurata che la figlia non si trovasse più nei paraggi, Lorelai lanciò la sua borsa nera in macchina e, dopo aver richiuso lo sportello, si avvicinò a Jason con un aria tutt’altro che angelica. Le guance della donna, infatti, si erano visibilmente arrossate, non soltanto per via della temperatura che nel frattempo si faceva sempre più rigida, ma soprattutto per la rabbia che continuava a ribollirle e che era aumentata alla vista del signor Stiles.

 

“come hai potuto comportarti così!?

 

“non mi sembra di aver fatto nulla di così tragico!”

 

“ah no…forse hai la mente troppo annebbiata dalla tua stupida gelosia nei confronti di Luke…”

 

“ultimamente fatico a credere che sia così stupida!”

 

“ah davvero?! È per questo motivo che ti sei comportato così?che ti sei intromesso nella conversazione come un fidanzato geloso…chiedendomi se dovevo vedermi con lui!?

 

“avevo ragione?”

 

“su che cosa?”

 

“sui tuoi impegni serali?!

 

“…per colpa della tua gelosia ora mia madre sa che io e te abbiamo una storia e…”

 

e dove starebbe il problema?doveva rimanere un segreto per sempre?”

 

“no ma avrei preferito dirglielo io…o sbaglio?!

 

“hai ragione ho sbagliato…ma ormai sa che stiamo insieme...”

 

“sbagli…STAVAMO…”

 

“che cosa vorresti dire?...vuoi finirla così?...per una sciocca litigata salta tutto?!”

 

“forse è finita proprio perché tu la ritieni una litigata sciocca!”

 

Detto questo, Lorelai, con uno sguardo misto tra l’essere triste e profondamente delusa, fissò Jason diritto negli occhi, come se stesse cercando di trasmettergli quello che stava provando a causa del suo comportamento così infantile; lui se ne stava immobile, quasi incapace di credere che la loro storia fosse finita così velocemente, consumata in pochi minuti e con poche parole. Aveva sempre desiderato stare con lei, vivere con lei, costruirsi una famiglia ed una vita assieme a lei; ma nulla di tutto ciò sarebbe ormai accaduto visto il modo in cui Lorelai lo stava fissando, come a voler dire: GUARDAMI BENE…TUTTO QUESTO È SOLO COLPA TUA! E, purtroppo, era davvero così; se fosse riuscito a trattenere la sua stupida gelosia ora starebbero ancora insieme e tra qualche tempo quel Luke sarebbe andato al loro matrimonio, da ospite.

Quei suoi sogni, oramai simili solo a delle illusioni, vennero interrotti dalla diretta interessata che, evidentemente, si preparava a concludere il discorso.

 

“bè…dato che ti piace tanto farlo, lascio a te l’onore di dare la notizia a mia madre”

 

Dopodichè salì in macchina e,come aveva fatto poco fa la figlia,con una leggera sgommata si allontanò dalla casa dei genitori, lasciando Jason leggermente sconvolto; la mente dell’uomo era piena di pensieri, per la maggior parte rivolti alla sua ormai ex fidanzata, ma in parte con la principale preoccupazione sul cosa dire alla signora Gilmore, o meglio sul come dirglielo visto che, dopo quello che era accaduto, non doveva essere di un ottimo umore.

 

Mentre la macchina percorreva imperterrita la strada verso casa, Lorelai rifletteva su ciò che era appena accaduto; non riusciva a credere di aver lasciato Jason in quel modo, dopotutto lei ci teneva a lui, non per niente aveva deciso di rimanerci assieme e di svegliarsi alla mattina con lui accanto. Bè…dire che lui alla mattina le era accanto doveva ammettere che era una metafora, o meglio ancora la metafora di una metafora, visto che lui aveva quella assurda mania di dormire da solo; che razza di “fidanzato” lascia dormire la donna con cui ha appena fatto l’amore in un’altra stanza?anche se come stanza era dieci volte meglio di una di quelle che si trovano negli hotel, non era affatto normale dormire nella stessa casa, ma in camere diverse. Era come simulare una separazione; della serie: non voglio vedere la tua faccia appena apro gli occhi. Secondo Lorelai, infatti, una delle cose più belle in un rapporto è proprio lo svegliarsi la mattina abbracciati e, non appena gli sguardi si incrociano, fare uno di quei sorrisi imbarazzati, come se entrambi avessero pensato a ciò che era accaduto la sera precedente. Ad ogni modo, era inutile continuare a pensarci su, oramai il passo lo aveva fatto e Jason non faceva più parte della sua vita sentimentale.

Nel riflettere su Jason e sentimenti vari, la Gilmore non si era accorta che, involontariamente, era arrivata da Luke; all’inizio cominciò a pensare che simili coincidenze non accadevano a caso e che forse quella di Jason non era una sciocca gelosia, ma nel giro di pochi attimi scacciò immediatamente quei pensieri, giustificando il fatto come un semplice fattore di inconscio: dopotutto quella sera aveva davvero appuntamento con Luke.

Velocemente, Lorelai parcheggiò la macchina vicino all’entrata del locale e, dopo essere scesa ed essersi sistemata il giubbotto, si avvicinò alla porta, cominciando a bussare in modo notevolmente insistente. Dopo circa dieci bussate, il proprietario si avvicinò all’entrata e cominciò a fissare l’amica che, nonostante avesse visto Luke di fronte a lei, non aveva ancora smesso di produrre quell’ormai irritante suono.  

 

“devi bussare ancora per molto?!

 

“posso?!”

 

“NO!”

 

Non appena Luke aprì la porta, Lorelai si preoccupò ad entrate, sfregandosi insistentemente le mani, stranamente prive di guanti, l’una contro l’altra, come se quel gesto potesse rimediare al freddo al cui erano state sottoposte. Vedendola fare quel gesto Luke concentrò la sua attenzione in quelle mani particolarmente arrossate dal freddo, avvicinandosi così a Lorelai e prendendole le mani, pensando a cosa fare per rimediare all’inconveniente.

 

“perché non ti sei messa i guanti?!

 

perché sono appena tornata dall’inferno…lì non faceva tanto freddo!”

 

“vado a prendere un po’ d’acqua calda per !”

 

“non fa niente…ora…ora non mi fanno più male…”

 

Senza che se ne rendessero conto, entrambi si stava guardando negli occhi, immobili come se l’uno stesse aspettando una qualsiasi mossa dell’altro, con Luke che teneva ancora tra le sue le mani di Lorelai. Quel momento che sembrava anticipare qualcosa di estremamente interessante, però, venne improvvisamente interrotto dallo squillare del cellulare di Lorelai che, immediatamente si staccò dall’amico e rispose a chi la stava cercando in un momento così poco opportuno.

 

“p…pronto!”

 

“mamma sono io…”

 

“Ro…Rory…dimmi!”

 

“tutto bene?!...hai una voce strana!”

 

si certo tutto bene…tu invece?!”

 

“bè non molto…la strada per Yale è bloccata così sto tornando a casa. Tu dove sei?”

 

“da Luke…ma ora torno”

 

“ho interrotto qualcosa?”

 

“NO!”

 

“vabbè…comunque non serve che torni…io faccio un salto da Lane!”

 

“ok…ci vediamo dopo!”

 

“si…certo!”

 

perché lo hai detto così?”

 

“che cosa?!

 

“c’era un non so che di malizioso…”

 

“io…maliziosa?!...che c’è abbiamo la coda di paglia?!

 

“io non ho la coda di paglia!”

 

“...a dopo!”

 

Dopodichè, Rory riattaccò, lasciando la madre leggermente sbigottita, come se l’ultima frase della figlia nascondesse un fondo di verità. Luke, intanto, dopo aver preso del caffé versato in una tazza azzurra, si sedette al tavolo più vicino all’entrata, posando la bevanda di fronte a lui, davanti alla sedia riservata all’amica che, nel frattempo, aveva già preso posto allo stesso tavolo.

 

“ era Rory….ha detto che la strada per il collage è bloccata!”

 

“con questo tempo doveva aspettarselo!”

 

“già…”

 

“come mai non esci col nanet…ehm...con quel Jason?!”

 

“ci siamo lasciati…poco fa…”

 

“mi…mi dispiace!”

 

Viste le rare occasioni in cui si concedeva il lusso di mentire alla sua, per così dire, “migliore amica”, non si poteva dire che Luke fosse portato a farlo dato che, anche questa volta, il suo voler nascondere la verità aveva fatto un bel buco nell’acqua. Conoscendolo da circa otto anni Lorelai, naturalmente se ne era accorta, sia dall’espressione che l’amico aveva assunto, sia dal suo insolito tono di voce, troppo insicuro per appartenere a Luke; anche se, doveva ammetterlo, una reazione disperata era una delle ultime cose che si sarebbe aspettata dall’amico, dopotutto dire che tra loro due scorreva buon sangue era un, a dir poco, perfetto eufemismo; bastava pensare che da un lato Jason non voleva neppure mettere piede al locale e, dall’altro,  Luke non sopportava la vista del “nanetto” neanche se questi fosse stato a metri e metri di distanza.

 

…a questo punto me lo vuoi svelare il segreto del dopocena oppure no?!

 

“il che?!

 

“mi stai prendendo in giro?!

 

“no…”

 

“questa mattina sei venuta qui…dicendomi che avevi fatto un brutto sogno e che me lo avresti raccontato stasera se ti avessi offerto il dopocena!...hai un vuoto di memoria?”

 

Lorelai rimase leggermente sbigottita nel sentire le parole di Luke; possibile che lui l’ascoltasse sempre?! lei nemmeno se la ricordava quella storia del dopocena, visto che se l’era inventata la mattina stessa, pensando che Luke avesse finto di ascoltarla, come del resto facevano le altre persone che la conoscevano quando improvvisava con uno dei suoi bizzarri ragionamenti. In più, si era ricordato anche del sogno; doveva ammetterlo, lui era l’unica persona, esclusa Rory, che ascoltava ogni cosa lei dicesse, anche se quella cosa fosse stata una delle sue solite pazzie, come quella del dopocena.

Mentre Lorelai continuava a concentrarsi sui suoi pensieri e a guardare Luke con un’aria leggermente assorta, l’oggetto della sua attenzione stava cominciando a preoccuparsi di quell’atmosfera e a sentirsi leggermente a disagio, così decise ti togliersi il dubbio, sul perché Lorelai si comportasse in quel modo,  una volta per tutte.

 

dimmi la verità….tua madre ti ha drogata?!”

 

“cosa?!....n...no…è che quel dopocena me lo ero inventato…e…credevo che questa mattina non fossi tanto attento a ciò che dicevo… ”

 

“quindi non sai neppure dare una risposta ai tuoi contorti discorsi?!

 

..bè…diciamo che il dopocena era una scusa per venire qui…”

 

Nel sentire quelle parole, il cuore di Luke cominciò a battere più velocemente conferendogli la sensazione che il sangue si stesse concentrando unicamente sui suoi zigomi, rendendoli di un colore leggermente più arrossato; così, com’era già successo la mattina stessa, cercò di sviare lo sguardo, impedendo all’amica di notare il suo atteggiamento, notevolmente più agitato di pochi istanti prima.

 

…allora…questo sogno?!

 

“ah si…io te lo racconto però tu non devi azzardarti a ridere!”

 

“sarò serissimo!”

 

“come un’iguana?”

 

“si...come…come vuoi tu!”

 

“ok…bè…nel sogno ero all’inaugurazione della locanda…e…mentre la gente stava arrivando, qualcuno aveva appiccato un incendio, ma non avevo visto la sua faccia…e, senza che me ne rendessi conto…stava crollando tutto. Chiamavo Sookie con tutto il fiato che avevo…ma non la trovavo...e nemmeno Michel mi aiutava; Rory era a Yale…e non sapevo cosa fare…Tutti correvo a caso, urlando e dicendo che era colpa mia. Così ero andata al tuo locale dove tu stavi lavorando, ti ho chiesto aiuto ma tu…tu non mi stavi a sentire…era…era come se fossi imbambolato. Allora ho cominciato a scuoterti e…tu mi hai guardata poi hai detto che non era affare tuo, non ti interessava ,che dovevo arrangiarmi perché tu non ci saresti stato ad aiutarmi. Ero…sola….”

 

Il tono di voce di Lorelai, mentre raccontava quello che le era accaduto in quel sogno, si faceva sempre più veloce e sempre meno comprensibile, come se così facendo la sensazione di ansia svanisse più velocemente; anche Luke se ne era accorto e, proprio per questo motivo, la Gilmore si alzò dalla sua sedia, dirigendosi speditamente verso la porta d’ingresso, vergognandosi del modo in cui si stava comportando, ossia come una bambina che crede ancora alla realizzazione dei propri incubi. Luke, però, si alzò a sua volta posizionandosi davanti all’amica e guardandola fissa negli occhi, come a farla ritornare in se, bloccando così la sua semi-fuga.

 

“ehi…che fai?”

 

“è uno stupido sogno…hai appena ascoltato un altro dei miei discorsi…è una cavolata, pensa che mi ero convinta che raccontandotelo non si sarebbe realizzato, immagini!? Neanche un bambino crede più a queste cose…”

 

“appunto…è un sogno…dovresti saperlo che nella realtà ti avrei aiutata. È vero che ogni tanto faccio finta di non sentire i tuoi discorsi...ma in una situazione come quella avrei fatto di tutto per sostenerti…lo sai bene che…tutto quello che ti riguarda…mi…interessa…!”

 

“…t…ti interessa?!”

 

“si…”

 

I volti dei due cominciarono ad avvicinarsi, lentamente, come se il tempo avesse deciso di far procedere tutto a rallentatore, rendendo il momento ancora più teso di quello che già fosse. Entrambi cominciarono a respirare più velocemente come, del resto, cominciarono ad accelerare i loro battiti cardiaci. Le mani di Luke si posarono, delicatamente, sopra al cappotto rosso della donna che gli era davanti, percependo così l’aumentare della sua agitazione; Lorelai, invece, aveva la sensazione che la testa si divertisse a far girare la stanza ad una velocità sempre più elevata, come accadeva nelle giostre dei Luna Park, impedendole ogni tentativo di ragionamento riguardo a ciò che stava avvenendo. All’improvviso, però, la sensazione di quest’ultima scomparve e, Lorelai, spalancò gli occhi come, senza che se ne rendesse conto, la stanza avesse finito di girare e il cervello l’avesse resa di nuovo in grado di avere pieno controllo delle sue azioni.

 

“è…è meglio che vada…Rory fra un po’ sarà a casa…”

 

Le stesse mani che poco prima si erano posate tanto delicatamente quanto lentamente, ora con uno spedito scatto si staccarono dalle spalle di Lorelai che, a sua volta, fece un leggero passo indietro, allontanandosi dal proprietario del locale

 

“c…certo…scusa…”

 

“NO…”

 

“No cosa?!

 

“non chiedermi scusa…non…non è successo niente…”

 

si...lo so…”

 

I due continuarono a posare i loro sguardi in punti distinti del locale, dopodichè Lorelai fece un leggero sorriso, visibilmente sforzato, ed uscì velocemente dalla porta d’ingresso, lasciando Luke a dir poco impietrito; quest’ultimo infatti stava già cominciando ad auto-punirsi per ciò che era appena successo, incolpandosi di aver travisato alcuni, per così dire, “segnali”. Sicuramente, Lorelai era rimasta sconvolta dal suo comportamento visto che da lui non se lo sarebbe mai aspettato.

Con molta probabilità, il giorno dopo, nessuno dei due avrebbe avuto il solito comportamento visto che, mentre Luke si incolpava dell’accaduto, nel percorrere la strada verso casa Lorelai non smetteva di odiarsi per aver rovinato quel momento, lasciandosi prendere dalla paura che il mattino seguente lui si pentisse del bacio.

 

 

 

 

 

 

 

 

    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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