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Autore: Vapidity    09/03/2010    1 recensioni
"Amare è il verbo del termine amore. E qual è il verbo che indica il rendere sacro? Semplice, è sacrificare. E' il sacrificio a rendere sacro qualcosa. Sapete? Spesso il diavolo non è così brutto come si dipinge.."
dunque.. la storia è ambientata appena dopo Thriller Bark. Prima di incontrare Pappagu, Kisame etc. Naturalmente dopo l'uscita dei volumi successivi ho preso degli spunti dai fatti originali. Potrete notare sicuramente anche spunti presi dal altri anime/manga/film/libri.. Buona lettura!! =)
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tipica giornata di sole.

Tipica giornata di calma piatta.

Tipica giornata che capita nel posto sbagliato, al momento sbagliato.

La Sunny avanzava lenta tra le onde, quasi piatte, lasciando il suo equipaggio a crogiolarsi in un’atmosfera di tranquillità quasi surreale, se non fosse stato per l’urgenza con cui dovevano procedere.

La notizia ormai aveva fatto il giro del globo, sia acquatico che terrestre: Portuguese D. Ace, comandante della seconda flotta di Barbabianca, nonché fratello del capitano della ciurma, era stato catturato dalla Marina militare e l’annuncio della sua esecuzione pubblica prevista da lì a una settimana aveva scosso l’intera popolazione mondiale. Toccare uno della flotta di Barbabianca, soprattutto un uomo così vicino al capitano stesso, per il Governo Mondiale poteva voler dire una cosa sola: guai grossi. E una grossa guerra.

Per questo Rufy, assecondato  dall’intera ciurma, aveva scelto di far rotta verso il luogo scelto per l’esecuzione, Rocky Island. A Ace non sarebbe piaciuto essere soccorso dal fratellino minore, ma al diavolo, quello era pur sempre suo fratello, se non altro lo avrebbe rimproverato da vivo.

Ma contro il mare non si combatte, perciò, esaurita la Cola di Franky, l’unica cosa da fare era aspettare che un benedetto filo di vento soffiasse per muovere più velocemente la Sunny.

-Sanjii! Ho fameee!!-  la lingua a penzoloni di un giovanotto col cappello di paglia scandiva la prima ora passata da quando l’intera ciurma si era alzata dal tavolo imbandito per il pranzo. Avvertì a malapena il suono dei tacchi sul parquet che si vide calare un sonoro cazzotto dritto dritto in mezzo alla fronte.

-Rufy! Accidenti sei come una fogna! Nemmeno il tempo di alzarsi dal tavolo! Ma che hai nello stomaco!?- 

La vena che pulsava sulla fronte di Nami suggerì al nasuto Usopp di desistere da ogni tipo di protesta verso l’autoritaria navigatrice, che nel frattempo si tappava le orecchie per  non sentire le urla disperate del medico di bordo: -Aaarghh!! Rufy!! Resisti! Presto un dottore!!- strillava la piccola renna.

-Shh! Chopper calma! Sei tu il medico!- mentre Usopp richiamava prudentemente all’ordine il medico, Nami si portò stancamente verso un’altra donna, tranquillamente sdraiata a godersi il sole del pomeriggio.

-Che succede navigatore?- chiese Nico Robin socchiudendo gli occhi e guardando divertita la giovane dai capelli color mandarino. Che aveva appena aperto la bocca per rispondere quando un’ondata di fumo, incredibilmente a forma di cuore, le investì in pieno, seguita a ruota dalle solite smancerie che uscivano sovente dalla bocca del cuoco in preda ai suoi deliri d’amore.

 – Nami, mia dea, lascia perdere quei due sgombroni! Splendide sirene del mio cuore, ho portato un frullato fresco cosicché  possiate godervi questo magnifico sole che solo a voi è secondo in bellezza!!- esordì il biondino, accompagnando il passo della navigatrice che intanto si stava sedendo sulla sdraio accanto alla compagna.

-Grazie Sanji. Almeno tu in questa ciurma hai a cuore la mia salute mentale.- lo ringraziò la navigatrice, prendendo i bicchieri dal vassoio e porgendone uno all’archeologa.

-Tsk! E alla nostra, di salute mentale, chi ci pensa?- mugugnò Usopp che era ancora intento a rianimare Rufy dopo la randellata.

-Nasop!  Ti ho sentito sai!!-  urlò Nami dalla sdraio mentre strappava dalle mani  del cuoco il vassoio per lanciarlo contro il malcapitato cecchino.

-Parata di Usopp!- urlò il cecchino sollevando il capitano inerme dal pavimento e portandoselo davanti a mò di scudo, e facendo rimbalzare il vassoio inesorabilmente verso Zoro, che come a suo solito dormiva placidamente appoggiato al parapetto della nave, con le sue tre spade in grembo.

-Miticoo Usopp!! Che riflessi!!- urlava la renna che guardava estasiata la scena nascosta dietro il braccio del capitano, ancora riverso sul pavimento e privo di sensi.

-Bè,mio caro Chopper, devi sapere che nel mio paese natale, mi chiamavano “Capitan Usopp, il fulmine che viene dal cielo” proprio per via delle mie innate…- cominciò a gongolarsi il nasuto, che però dovette presto interrompere i suoi sproloqui, essendosi accorto che lo spadaccino, colpito “di sponda” dal vassoio lanciato da Nami, stava tornando nel mondo dei coscienti, e i che i suoi denti da squalo non promettevano decisamente nulla di buono.

-Uhm?? Ma che diav.. ma insomma!! Si può sapere che vi piglia?!- urlò Zoro sguainando, per riflesso, una delle sue spade e puntandola verso il medico e il cecchino.

-No no no!! A-aspetta Zoro! Noi non centriamo questa volta! È stata Nami che..- cercò di difendersi il nasuto agitando le mani in aria per cercare di prendere tempo, e spintonato dal medico che gli si nascondeva dietro. Il brutto carattere di Zoro appena sveglio, per non dire di quando veniva ridestato “violentemente”, era noto a tutti.

E quasi si afflosciarono per il sollievo quando lui  girò lo sguardo verso la navigatrice, che avendo assistito alla scena sollevò un sopracciglio in segno di sfida, tra il sorriso divertito di Robin, che ormai era quasi affezionata alle litigate dei due, e lo sguardo serio di Sanji, che già si era messo sull’attenti per intervenire in difesa della “sua adorata dea”.

-Tu!! Brutta…- ringhiò lo spadaccino tra i denti, rimettendo la spada nel fodero e massaggiandosi la fronte offesa.

-Con le tue parole Zoro, non ti agitare e vedrai che ti capiamo anche noi..- Lo incalzò la rossa, incrociando le braccia sul petto, e facendogli cenno di proseguire.

-Strega!!- urlò agitandosi ancora di più l’ex cacciatore di taglie.

-Tu! Dannato zotico! Come osi pronunciare parole tanto indegne contro questo piccolo bocciolo di rosa? Eh?- urlò di ritorno il cuoco, alzando il tono per scavalcare la voce del capitano, che nel frattempo si era risvegliato e chiedeva cosa fosse successo e, soprattutto, dove fosse finita la sua merenda.

-Bocciolo? Ma quale bocciolo? Quell’arpia della rosa ha solo le spine! E poi tu che cavolo centri? Torna tra i fornelli, suor Germana!!- rispose seccato Zoro, che come al solito, si trovava a combattere con Nami e la sua “ombra”.

-Oooh, ma che insulto colto, hai imparato a leggere, pezzente squattrinato che non sei altro?- rispose cheta  la navigatrice, che nel frattempo aveva appoggiato una mano sul braccio del cuoco (che stava balbettando contro Zoro turpitudini incomprensibili a orecchio umano), nel tentativo di placarlo.

-Strozzina! Si può sapere perché diavolo mi hai lanciato quell’affare??- urlò di rimando lo spadaccino, il cui self-control era ormai andato a farsi benedire, fatto testimoniato dalla grossa vena che ormai martellava sulla sua tempia.

-Razza d’asino! Guarda che non l’ha lanciato a te! Se passassi un po’ meno tempo a dormire magari ti accorgeresti di quello che ti capita intorno! Prenditela con quei bidoni che hai a fianco e non disturbare il mio pasticcino!- reagì il cuoco che all’ennesimo insulto verso la rossa aveva riacquistato la facoltà di parola.

-…-  Il cenno d’assenso dell’archeologa che aveva assistito sorridente a tutta la discussione convinse lo spadaccino, il quale si girò lentamente verso i tre che, intanto, avendo captato le ultime parole e il seguente silenzio avevano cominciato a sudare freddo.

-Voi!!- ringhiò la testa verde, estraendo nuovamente acqua d’Autunno dal suo fodero.

-Aarghh!!- urlarono all’unisono Chopper e Usopp, -pietà!!-  vedendosi scorrere la vita davanti e facendosi nuovamente scudo col capitano, che pur non avendo ancora  capito cosa fosse successo aveva perfettamente afferrato il pericolo imminente.

-Yohoho! Ehi!! Signorina navigatore! Io e il Super abbiamo avvistato qualcosa che galleggia più avanti. Sembra una scialuppa, forse c’è qualcuno a bordo, a occhio si vedono solo un  sacco e un affare tipo coperta.. si fa per dire, visto che gli occhi non ce li ho!!- l’intervento di Brook, il neo-ingaggiato della ciurma, che si stava fiondando giù dalla postazione di vedetta, salvò la vita dei tre poveri malcapitati che stavano per essere brutalmente malmenati dallo spadaccino, attirando l’attenzione di tutti i presenti.

-Una scialuppa? Sicuri? Non riuscite proprio a vedere cosa contiene?- domandò il capitano, che saltellando,  stava palesemente pensando a chissà quale stramberia dimenticandosi in un lampo del suo spuntino mancato.

-Un sacco hai detto? Avviciniamola.. non sia mai che ci sia qualcuno bisognoso di aiuto…- disse la navigatrice già speranzosa che nel sacco fosse contenuto qualche tesoruccio da barattare con un passaggio..

-Ancora!! Nami il tuo sguardo non la conta giusta nemmeno stavolta!!- gridarono all’unisono Chopper e Usopp, la cui dote maggiore non era di certo il coraggio..

-Non siamo abbastanza vicini, e quasi tutto quello che c’è è coperto da qualcosa, fratello Nami!!- urlò il cyborg scendendo dalla cabina.

-Fratello?? Ma dai Nasop, fuori gli attributi, cosa potrà mia esserci di così terribile?- rispose la cartografa sempre più convinta della sua decisione e sostenuta dal capitano.

-A dire il vero hanno ragione loro- azzardò lo spadaccino- l’ultima volta che abbiamo tirato su qualcosa dal mare non ne è venuto niente di buono. E poi..-

-Yohoho, hai ragione samurai.. ma qui non siamo circondati né da nebbia, né da nulla di simile, e sono giorni che non si vedono navi nemmeno all’orizzonte- lo interruppe il canterino.

-Il fatto strano è proprio questo.. chissà da quanti giorni è in mare.. potrebbe davvero esserci qualcuno a bordo. Possiamo sempre dare un’occhiata- ammiccò l’archeologa verso i due intrepidi che già stavano piagnucolando – e nel caso ci fosse un ferito potresti curarlo, dottore!- concluse infuocando lo spirito della renna che adempieva sempre più che volentieri ai suoi doveri di medico di bordo.

-No Chopper non farti trascinare anche tu!!- implorò il cecchino, lacrimando ormai disperato.

-E piantala Usopp, male che vada quel qualcuno finirà in un brutto pasticcio- disse il cuoco, accendendosi una delle sue inseparabili sigarette- Non vi preoccupate mie dee, qui c’è sempre il vostro Sanji per difendervi da qualsiasi cosa ci sia là fuori!!- cinguettò poi rivolto alle due donne della ciurma.

-Si.. ehm.. grazie mille Sanji.. Bene allora è deciso, Capitano! Ci avviciniamo alla scialuppa! Chopper e Brook, al timone! Sanji, Zoro, Franky e Rufy, ai remi! Forza andare!- ordinò la navigatrice.

-Cosa??- si lamentò lo spadaccino.

-Muoviti Zoro!! Andiamo!!- lo incitò il capitano che già era in preda a uno dei suoi attacchi di “avventurite”.

Dopo una decina di minuti di remata estrema (il Capitano aveva una certa fretta) la scialuppa era ben visibile col binocolo.

-Allora Robin? Che vedi?- chiese Nami, al fianco dell’archeologa che guardava dentro lo strumento.

-Bè.. la scialuppa c’è.. il sacco pure.. e…- rispose la mora guardando meglio col binocolo.

-E…. cosa??-  incalzò la rossa.

-E c’è una persona sdraiata sul fondo.. una donna a quanto pare. Ma da qui non ne capisco le condizioni- concluse la mora.

Ancora dieci minuti di remate –Rufy piano! Accidenti a te! Ci vuoi morti??- , tra le lamentele dei vogatori che dovevano seguire il ritmo del capitano, e la scialuppa era ormai abbastanza vicina da essere bloccata.

-Ok ci siamo!! Basta così ai remi! Potete salire!!- urlò la navigatrice dal boccaporto. -In effetti è una ragazza- disse poi affacciandosi dal parapetto per osservare il contenuto della barcaccia.-Come la tiriamo su? Potrebbe essere ferita- domandò rivolta verso Robin che le si era affiancata.

-O morta…- constatò l’archeologa affacciandosi a sua volta –non si è mossa da quando l’abbiamo vista!-

-Sempre la solita ottimista!!- si lamentò Usopp, anche lui affacciatosi.

-Mmh?? E quella cosa bianca che vedevamo? Dov’è? - domandò Franky osservando il contenuto inerme della barcaccia.

-Non ho visto niente di bianco nemmeno col binocolo- rispose la mora.

-Sorella ti assicuro che c’era qualcosa che la copriva! Chiedilo anche al mucchietto d’ossa se non credi a zio Franky!!- rispose quasi offeso il cyborg.

-Ok ok lattina ci pensiamo dopo.. adesso vediamo di tirarla su.. – interruppe lo spadaccino, stranamente portatore di buon senso.

-Non posso credere a quello che sto per dire, ma ha ragione la testa d’alga qui..- disse Sanji che si stava avvicinando al parapetto ignorando lo sguardo omicida di Zoro ,  - dei del mare!! Una sirena mi avete portato!! Oh vi ringrazio dal profondo!!- urlò agitato quando si accorse che la scialuppa conteneva una ragazza.

-Il solito idiota- commentò placidamente Zoro, guardando di sotto.

-Ripetilo, se ne hai il coraggio! Testa d’insalata!- ringhiò il cuoco buttandosi all’attacco, cui prontamente seguì la reazione dello spadaccino, finchè… SDENG! SDENG!

- Ora basta idioti!! La finite di beccarvi?!- il pronto intervento della navigatrice placò i bollenti spiriti dei due galletti del pollaio, -abbiamo da fare ora! Rufy! Prendi Chopper e scendete! Chopper dai un’occhiata e vedi se può essere trasportata qui su, e in che condizioni è! Forza muoversi!! AH! E portate su il sacco!- concluse con un bel paio di occhi a forma di B di berry.

-Strozzina..- fu l’unico mugugno che uscì dalla bocca dello spadaccino prima di trovarsi steso sul parapetto come una tovaglia.

  
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