Tipica
giornata di sole.
Tipica
giornata di calma piatta.
Tipica
giornata che capita nel posto sbagliato, al momento
sbagliato.
La
Sunny avanzava lenta tra le onde, quasi piatte, lasciando
il suo equipaggio a crogiolarsi in un’atmosfera di tranquillità quasi
surreale,
se non fosse stato per l’urgenza con cui dovevano procedere.
La
notizia ormai aveva fatto il giro del globo, sia acquatico
che terrestre: Portuguese D. Ace, comandante della seconda flotta di
Barbabianca, nonché fratello del capitano della ciurma, era stato
catturato dalla
Marina militare e l’annuncio della sua esecuzione pubblica prevista da
lì a una
settimana aveva scosso l’intera popolazione mondiale. Toccare uno della
flotta
di Barbabianca, soprattutto un uomo così vicino al capitano stesso, per
il
Governo Mondiale poteva voler dire una cosa sola: guai grossi. E una
grossa
guerra.
Per
questo Rufy, assecondato
dall’intera ciurma, aveva scelto di far rotta verso il luogo
scelto per
l’esecuzione, Rocky Island. A Ace non sarebbe piaciuto essere soccorso
dal
fratellino minore, ma al diavolo, quello era pur sempre suo fratello,
se non
altro lo avrebbe rimproverato da vivo.
Ma
contro il mare non si combatte, perciò, esaurita la Cola
di Franky, l’unica cosa da fare era aspettare che un benedetto filo di
vento
soffiasse per muovere più velocemente la Sunny.
-Sanjii!
Ho fameee!!-
la lingua a penzoloni di un giovanotto col cappello di paglia
scandiva
la prima ora passata da quando l’intera ciurma si era alzata dal tavolo
imbandito per il pranzo. Avvertì a malapena il suono dei tacchi sul
parquet che
si vide calare un sonoro cazzotto dritto dritto in mezzo alla fronte.
-Rufy!
Accidenti sei come una fogna! Nemmeno il tempo di
alzarsi dal tavolo! Ma che hai nello stomaco!?-
La
vena che pulsava sulla fronte di Nami suggerì al nasuto
Usopp di desistere da ogni tipo di protesta verso l’autoritaria
navigatrice,
che nel frattempo si tappava le orecchie per
non sentire le urla disperate del medico di bordo: -Aaarghh!!
Rufy!!
Resisti! Presto un dottore!!- strillava la piccola renna.
-Shh!
Chopper calma! Sei tu il medico!- mentre Usopp
richiamava prudentemente all’ordine il medico, Nami si portò
stancamente verso
un’altra donna, tranquillamente sdraiata a godersi il sole del
pomeriggio.
-Che
succede navigatore?- chiese Nico Robin socchiudendo gli
occhi e guardando divertita la giovane dai capelli color mandarino. Che
aveva
appena aperto la bocca per rispondere quando un’ondata di fumo,
incredibilmente
a forma di cuore, le investì in pieno, seguita a ruota dalle solite
smancerie
che uscivano sovente dalla bocca del cuoco in preda ai suoi deliri
d’amore.
– Nami, mia dea,
lascia perdere quei due sgombroni! Splendide sirene del mio cuore, ho
portato
un frullato fresco cosicché possiate
godervi questo magnifico sole che solo a voi è secondo in bellezza!!-
esordì il
biondino, accompagnando il passo della navigatrice che intanto si stava
sedendo
sulla sdraio accanto alla compagna.
-Grazie
Sanji. Almeno tu in questa ciurma hai a cuore la mia
salute mentale.- lo ringraziò la navigatrice, prendendo i bicchieri dal
vassoio
e porgendone uno all’archeologa.
-Tsk!
E alla nostra, di salute mentale, chi ci pensa?-
mugugnò Usopp che era ancora intento a rianimare Rufy dopo la
randellata.
-Nasop! Ti ho sentito sai!!- urlò
Nami dalla sdraio mentre strappava dalle
mani del cuoco il vassoio per lanciarlo
contro il malcapitato cecchino.
-Parata
di Usopp!- urlò il cecchino sollevando il capitano
inerme dal pavimento e portandoselo davanti a mò di scudo, e facendo
rimbalzare
il vassoio inesorabilmente verso Zoro, che come a suo solito dormiva
placidamente appoggiato al parapetto della nave, con le sue tre spade
in
grembo.
-Miticoo
Usopp!! Che riflessi!!- urlava la renna che guardava
estasiata la scena nascosta dietro il braccio del capitano, ancora
riverso sul
pavimento e privo di sensi.
-Bè,mio
caro Chopper, devi sapere che nel mio paese natale,
mi chiamavano “Capitan Usopp, il fulmine che viene dal cielo” proprio
per via
delle mie innate…- cominciò a gongolarsi il nasuto, che però dovette
presto
interrompere i suoi sproloqui, essendosi accorto che lo spadaccino,
colpito “di
sponda” dal vassoio lanciato da Nami, stava tornando nel mondo dei
coscienti, e
i che i suoi denti da squalo non promettevano decisamente nulla di
buono.
-Uhm??
Ma che diav.. ma insomma!! Si può sapere che vi
piglia?!- urlò Zoro sguainando, per riflesso, una delle sue spade e
puntandola
verso il medico e il cecchino.
-No
no no!! A-aspetta Zoro! Noi non centriamo questa volta! È
stata Nami che..- cercò di difendersi il nasuto agitando le mani in
aria per
cercare di prendere tempo, e spintonato dal medico che gli si
nascondeva
dietro. Il brutto carattere di Zoro appena sveglio, per non dire di
quando
veniva ridestato “violentemente”, era noto a tutti.
E
quasi si afflosciarono per il sollievo quando lui girò
lo sguardo verso la navigatrice, che
avendo assistito alla scena sollevò un sopracciglio in segno di sfida,
tra il
sorriso divertito di Robin, che ormai era quasi affezionata alle
litigate dei
due, e lo sguardo serio di Sanji, che già si era messo sull’attenti per
intervenire in difesa della “sua adorata dea”.
-Tu!!
Brutta…- ringhiò lo spadaccino tra i denti, rimettendo
la spada nel fodero e massaggiandosi la fronte offesa.
-Con
le tue parole Zoro, non ti agitare e vedrai che ti
capiamo anche noi..- Lo incalzò la rossa, incrociando le braccia sul
petto, e
facendogli cenno di proseguire.
-Strega!!-
urlò agitandosi ancora di più l’ex cacciatore di taglie.
-Tu!
Dannato zotico! Come osi pronunciare parole tanto
indegne contro questo piccolo bocciolo di rosa? Eh?- urlò di ritorno il
cuoco,
alzando il tono per scavalcare la voce del capitano, che nel frattempo
si era
risvegliato e chiedeva cosa fosse successo e, soprattutto, dove fosse
finita la
sua merenda.
-Bocciolo?
Ma quale bocciolo? Quell’arpia della rosa ha solo
le spine! E poi tu che cavolo centri? Torna tra i fornelli, suor
Germana!!-
rispose seccato Zoro, che come al solito, si trovava a combattere con
Nami e la
sua “ombra”.
-Oooh,
ma che insulto colto, hai imparato a leggere, pezzente
squattrinato che non sei altro?- rispose cheta
la navigatrice, che nel frattempo aveva appoggiato una mano sul
braccio
del cuoco (che stava balbettando contro Zoro turpitudini
incomprensibili a
orecchio umano), nel tentativo di placarlo.
-Strozzina!
Si può sapere perché diavolo mi hai lanciato
quell’affare??- urlò di rimando lo spadaccino, il cui self-control era
ormai
andato a farsi benedire, fatto testimoniato dalla grossa vena che ormai
martellava sulla sua tempia.
-Razza
d’asino! Guarda che non l’ha lanciato a te! Se
passassi un po’ meno tempo a dormire magari ti accorgeresti di quello
che ti
capita intorno! Prenditela con quei bidoni che hai a fianco e non
disturbare il
mio pasticcino!- reagì il cuoco che all’ennesimo insulto verso la rossa
aveva
riacquistato la facoltà di parola.
-…-
Il cenno d’assenso
dell’archeologa che aveva assistito sorridente a tutta la discussione
convinse
lo spadaccino, il quale si girò lentamente verso i tre che, intanto,
avendo
captato le ultime parole e il seguente silenzio avevano cominciato a
sudare
freddo.
-Voi!!-
ringhiò la testa verde, estraendo nuovamente acqua
d’Autunno dal suo fodero.
-Aarghh!!-
urlarono all’unisono Chopper e Usopp, -pietà!!- vedendosi
scorrere la vita davanti e facendosi
nuovamente scudo col capitano, che pur non avendo ancora
capito cosa fosse successo aveva
perfettamente afferrato il pericolo imminente.
-Yohoho!
Ehi!! Signorina navigatore! Io e il Super abbiamo
avvistato qualcosa che galleggia più avanti. Sembra una scialuppa,
forse c’è
qualcuno a bordo, a occhio si vedono solo un
sacco e un affare tipo coperta.. si fa per dire, visto che gli
occhi non
ce li ho!!- l’intervento di Brook, il neo-ingaggiato della ciurma, che
si stava
fiondando giù dalla postazione di vedetta, salvò la vita dei tre poveri
malcapitati che stavano per essere brutalmente malmenati dallo
spadaccino,
attirando l’attenzione di tutti i presenti.
-Una
scialuppa? Sicuri? Non riuscite proprio a vedere cosa
contiene?- domandò il capitano, che saltellando, stava
palesemente pensando a chissà quale
stramberia dimenticandosi in un lampo del suo spuntino mancato.
-Un
sacco hai detto? Avviciniamola.. non sia mai che ci sia
qualcuno bisognoso di aiuto…- disse la navigatrice già speranzosa che
nel sacco
fosse contenuto qualche tesoruccio da barattare con un passaggio..
-Ancora!!
Nami il tuo sguardo non la conta giusta nemmeno
stavolta!!- gridarono all’unisono Chopper e Usopp, la cui dote maggiore
non era
di certo il coraggio..
-Non
siamo abbastanza vicini, e quasi tutto quello che c’è è
coperto da qualcosa, fratello Nami!!- urlò il cyborg scendendo dalla
cabina.
-Fratello??
Ma dai Nasop, fuori gli attributi, cosa potrà mia
esserci di così terribile?- rispose la cartografa sempre più convinta
della sua
decisione e sostenuta dal capitano.
-A
dire il vero hanno ragione loro- azzardò lo spadaccino-
l’ultima volta che abbiamo tirato su qualcosa dal mare non ne è venuto
niente
di buono. E poi..-
-Yohoho,
hai ragione samurai.. ma qui non siamo circondati né
da nebbia, né da nulla di simile, e sono giorni che non si vedono navi
nemmeno
all’orizzonte- lo interruppe il canterino.
-Il
fatto strano è proprio questo.. chissà da quanti giorni è
in mare.. potrebbe davvero esserci qualcuno a bordo. Possiamo sempre
dare
un’occhiata- ammiccò l’archeologa verso i due intrepidi che già stavano
piagnucolando – e nel caso ci fosse un ferito potresti curarlo,
dottore!-
concluse infuocando lo spirito della renna che adempieva sempre più che
volentieri ai suoi doveri di medico di bordo.
-No
Chopper non farti trascinare anche tu!!- implorò il
cecchino, lacrimando ormai disperato.
-E
piantala Usopp, male che vada quel qualcuno finirà in un
brutto pasticcio- disse il cuoco, accendendosi una delle sue
inseparabili
sigarette- Non vi preoccupate mie dee, qui c’è sempre il vostro Sanji
per
difendervi da qualsiasi cosa ci sia là fuori!!- cinguettò poi rivolto
alle due
donne della ciurma.
-Si..
ehm.. grazie mille Sanji.. Bene allora è deciso,
Capitano! Ci avviciniamo alla scialuppa! Chopper e Brook, al timone!
Sanji,
Zoro, Franky e Rufy, ai remi! Forza andare!- ordinò la navigatrice.
-Cosa??-
si lamentò lo spadaccino.
-Muoviti
Zoro!! Andiamo!!- lo incitò il capitano che già era
in preda a uno dei suoi attacchi di “avventurite”.
Dopo
una decina di minuti di remata estrema (il Capitano
aveva una certa fretta) la scialuppa era ben visibile col binocolo.
-Allora
Robin? Che vedi?- chiese Nami, al fianco
dell’archeologa che guardava dentro lo strumento.
-Bè..
la scialuppa c’è.. il sacco pure.. e…- rispose la mora
guardando meglio col binocolo.
-E….
cosa??- incalzò
la rossa.
-E
c’è una persona sdraiata sul fondo.. una donna a quanto
pare. Ma da qui non ne capisco le condizioni- concluse la mora.
Ancora
dieci minuti di remate –Rufy piano! Accidenti a te! Ci
vuoi morti??- , tra le lamentele dei vogatori che dovevano seguire il
ritmo del
capitano, e la scialuppa era ormai abbastanza vicina da essere
bloccata.
-Ok
ci siamo!! Basta così ai remi! Potete salire!!- urlò la
navigatrice dal boccaporto. -In effetti è una ragazza- disse poi
affacciandosi
dal parapetto per osservare il contenuto della barcaccia.-Come la
tiriamo su?
Potrebbe essere ferita- domandò rivolta verso Robin che le si era
affiancata.
-O
morta…- constatò l’archeologa affacciandosi a sua volta
–non si è mossa da quando l’abbiamo vista!-
-Sempre
la solita ottimista!!- si lamentò Usopp, anche lui
affacciatosi.
-Mmh??
E quella cosa bianca che vedevamo? Dov’è? - domandò
Franky osservando il contenuto inerme della barcaccia.
-Non
ho visto niente di bianco nemmeno col binocolo- rispose
la mora.
-Sorella
ti assicuro che c’era qualcosa che la copriva!
Chiedilo anche al mucchietto d’ossa se non credi a zio Franky!!-
rispose quasi
offeso il cyborg.
-Ok
ok lattina ci pensiamo dopo.. adesso vediamo di tirarla
su.. – interruppe lo spadaccino, stranamente portatore di buon senso.
-Non
posso credere a quello che sto per dire, ma ha ragione
la testa d’alga qui..- disse Sanji che si stava avvicinando al
parapetto
ignorando lo sguardo omicida di Zoro , -
dei del mare!! Una sirena mi avete portato!! Oh vi ringrazio dal
profondo!!-
urlò agitato quando si accorse che la scialuppa conteneva una ragazza.
-Il
solito idiota- commentò placidamente Zoro, guardando di
sotto.
-Ripetilo,
se ne hai il coraggio! Testa d’insalata!- ringhiò
il cuoco buttandosi all’attacco, cui prontamente seguì la reazione
dello
spadaccino, finchè… SDENG! SDENG!
-
Ora basta idioti!! La finite di beccarvi?!- il pronto
intervento della navigatrice placò i bollenti spiriti dei due galletti
del
pollaio, -abbiamo da fare ora! Rufy! Prendi Chopper e scendete! Chopper
dai
un’occhiata e vedi se può essere trasportata qui su, e in che
condizioni è!
Forza muoversi!! AH! E portate su il sacco!- concluse con un bel paio
di occhi
a forma di B di berry.
-Strozzina..-
fu l’unico mugugno che uscì dalla bocca dello
spadaccino prima di trovarsi steso sul parapetto come una tovaglia.