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Autore: Hina93    10/03/2010    1 recensioni
La mia prima vera storia allora vi chiede di recensire in tanti e di darmi consigli di tutti i tipi. Era seduta sul letto sola e piangeva era stato così crudele e ancora le parole riecheggiavano nella sua mente “No Hinata, io non ti amo e poi adesso mi sto mettendo con Sakura quindi fattene una ragione, per me rimani solo un amica”. Non sapeva nemmeno se era scoppiata in lacrime davanti a lui, si ricordava solo di essere scappata via semplicemente.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 LA FINE DELL’ INCUBO

Non sono in ritardo…..di più ma tra un impegno e l’altro ma soprattutto mancanza di ispirazione non ho più potuto aggiornare…si lo so dovevo avvisarvi in qualche modo ma visto che i miei fedelissimi non mi hanno abbandonata e soprattutto vi ringrazio di questo ecco quà il capitolo conclusivo dello scontro…vi dico ci sarà un piccolo colpo di scena ma soprattutto lo scontro sarà brevissimo anche perché lo ammetto: non sono capace di scrivere gli scontri! Chiaramente tra poco sarà tutto finito, non voglio anticipare nulla anche perché mi ronza una piccola storiella…

 

Hinata ansimò stancamente tenendo la mano destra davanti a lei proteggendosi da un Mortis provato dai suoi colpi “Sei stanca mia cara?” fece lui sorridendo in modo amaro e Hinata rispose “No e tu?”-“Devo essere sincero, per quanto io non possa stancarmi quasi mai, sta volta sei stata più che brava” disse lui piantando la sua katana al suolo e sedendosi per terra all’indiana dicendo “Per quanto io non sia un semplice essere umano, sta volta sono molto stanco”-“Ed è una cosa cattiva?” disse Hinata continuando a stare sull’attenti, Mortis disse lisciandosi la casacca sgualcita e malconcia “Si, anche perché significa che hai colpito in modo molto forte il mio punto debole e adesso cosa ne dici di riposarci?” disse lui guardandola con pazzia.

Hinata lesse nella mente le sue intenzioni: vedeva solo morte e dolore, non pensava a lei o alla sua stessa morte non lo toccava nemmeno un po’ : cosa doveva fare? E soprattutto come si doveva comportare?

“E così e quello..” disse Mortis alzandosi con velocità fulminea e prendere Naruto privo di sensi per il collo rimanendo sospeso nel vuoto “Di cui ti sei innamorata, mia diletta?”-“Non puoi toccarlo non te lo concedo..” disse Hinata stranamente fredda e continuando “E poi io non sono la tua diletta, massimo la tua avversaria..”-“Tu credi?” disse lui lasciando Naruto e le piante che lo tenevano per i polsi lo ripresero, muovendosi con ferocità e Mortis si avvicino dicendo “Certo mia diletta, tu sei come mia madre ti sei innamorata di un mostro mia cara…”-“Chi sei veramente?” disse Hinata tutto di un fiato e dicendo quasi con disperazione “Perché tu sei entrato nella mia vita? Cosa ho fatto? Quale colpa ho io?”-“Oh no tu non hai colpe mia cara…è colpa degli altri..”-“Di chi? Mortis io non so perché mi assili così? Perché sei entrato nella mia vita in questo modo così violento? Perché vuoi rovinare il mio mondo?”, Mortis inclinò la testa guardandola con espressione rassegnata e disse “Nemmeno quel vecchiaccio sa qualcosa a quanto pare e il tuo capo villaggio ancora non è tornato ma la fine è vicina mia cara…io non sono entrato nella tua vita tu mi hai chiamato…”, Hinata lo guardò sconcertata dicendo “I-io? Credo che tu ti sbagli!”-“No, infondo sai che quello che io ti ho detto per te non è una novità…però si Hinata mi hai chiamato tanto tempo fa…anzi esattamente sei anni fa…” Mortis rise sprezzante vedendo che Hinata lo guardò allibita con gli occhi sgranati dall’orrore continuando a dire “Tutti i tuoi buoni ideali nascondevano invece me: la pazzia, l’odio, il dolore e l’omicidio…io sono il tuo incubo Hinata sono il tuo vero io!” disse Mortis ridendo di gusto.

Hinata tremava, non era vero quello che diceva…o si? E se lei veramente avesse in verità un indole cattiva, omicida e pazza e se lui non fosse altro che l’incarnazione della sua anima? Non poteva essere…lei non era pazza…a lei non piaceva uccidere…si prese la testa tra le mani accasciandosi al suolo sussurrando “N-no…n-non è v-vero..”-“Ahahah si lo è, magnifico non trovi? Se uccidi me, uccidi te stessa….bello no?” disse Mortis sprezzante avvicinandosi a lei….la sua piccola e docile avversaria….sapeva che sarebbe morto se le avesse continuato in quel modo, per quanto lui fosse un mezzo demone il Byakugan che aveva sviluppato era troppo per le sue capacità. Conosceva lei meglio di chiunque altro, l’aveva studiata all’ombra conosceva ogni suo piccolo dettaglio: conosceva quale profumo portava, essenza di Ylang-Ylang. La sua straordinaria potenza per una tecnica particolare che si chiamava tecnica delle 128 chiusure e sapeva che si allenava duramente per arrivare a fare una tecnica delle 192 chiusure arrivando a un limite che nemmeno il fondatore del Clan era arrivato, forse era anche per quello che il Byakugan del destino è toccato a lei. Sapeva dell’affetto che provava per quei tre ragazzi che l’avevano resa forte e sicura di sé. Sapeva dell’affetto materno che provava per il più temibile dei tre, della grande amicizia che era nata tra lei e la sua allieva molto simili e dell’attaccamento morboso nei confronti del Ninja medico. Conosceva la breve storia d’amore tra lei e il suo nuovo capo villaggio contrastato dall’amore che però lei portava per la colonna portante del suo ex villaggio.

Conosceva il suo profondo senso di colpa e la sua vulnerabilità per aver lasciato il suo villaggio e la solitudine che provava senza farlo vedere alle nuove persone care che aveva incontrato.

Così aveva sfruttato questa sua conoscenza per ingannarla…finalmente aveva vinto!

Hinata pianse lacrime amare abbassando la guardia e così si rispose a tutte quelle piccolissime domande che la assillavano…Lui era lei, era il suo incubo…

“Povera cara…”. Hinata sentì solo quelle parole quando una presa ferrea le prese il suo esile collo e guardò Mortis ridere dicendo “Schiocca! Io so le tue paure! Io vivo per quelle! Ci sei cascata mia piccola sciocca e stupida ninja!” Mortis strinse il suo collo con ferocia.

Hinata era a un metro da terra tenuta solamente dal braccio di Mortis che stringeva il suo esile e fragile collo, sentiva come l’ultima volta le forze abbandonarla ma sta volta nessuno l’avrebbe aiutata e nemmeno il suo nuovo Byakugan era riuscito a sconfiggerlo e solamente un unico pensiero la assillava in quel momento: lei era debole, cattiva e aveva perso la fiducia di tutti o molto semplicemente di se stessa.

Era caduta nella sua trappola ingegnosa e perfetta, a quanto pareva Mortis la conosceva meglio di chiunque altro e l’aveva colpita proprio nel punto debole che sempre l’aveva raffigurata in tutto. Se Naruto, Sakura e i suoi allievi stavano male e rischiavano di morire era colpa sua: colpa del suo mancato coraggio, colpa della sua debolezza, del suo dolore. Lei era cattiva, aveva pensato solo per se scappando senza affrontare il momento burrascoso che la vedeva protagonista; aveva deluso tutti coloro che l’avevano aiutata i suoi allievi, Naruto, Teztu e tanti altri. Non meritava di essere ancora viva e per colpa sua il suo mondo era andato a puttane, si la fine Hinata pensò questo.

Suo padre che prima le aveva fatto i complimenti e si era sentita finalmente amata da un padre freddo e distaccato, lo aveva deluso un'altra volta.

Hinata piangeva contro se stessa contro la sua debolezza si meritava di morire e la classica legge della natura ovvero che il più forte vince aveva dato la prova di essere ben formulata: Mortis era forte, lei debole.

Mortis assaporava il dolore della ragazza sentiva la sua mano graffiare il suo polso cercando uno spiraglio di aria, quello era forse il suo ultimo desiderio e lasciando la presa affinché lei prendesse aria per l’ultima volta in vita sua. Tossì violentemente e aspirò una boccata di ossigeno…ma lui la riprese di nuovo per il collo stringendo e ridendo come un bambino che ha trovato il suo giocattolo e disse “Pensa poverina come sei stupida, tuo padre aveva ragione sei debole. Pensa a che fine farà il tuo amato Naruto gli toglierò scuoierò vivo e mi drogherò del suo dolore e delle urla. Ucciderò tutti i tuoi allievi con un solo e piccolissimo colpo senza farli soffrire…tuo padre avrà in serbo lo stesso trattamento che hai avuto tu come tutto il tuo clan. Ucciderò la tua migliore amica, i tuoi amici e i tuoi maestri, i vecchi, gli uomini, le donne e i bambini ma non mi fermerò. Tu eri l’unica a poterlo fare…hai sprecato la tua opportunità e finalmente vivrò nel mondo di terrore che ho sempre amato!!”.

Il credo di Hinata era stato sempre quello di diventare come Naruto, aveva capito da tempo che lei come Naruto non sarebbe mai diventata e così ne aveva trovato un altro forte, potente e che si addiceva a lei: Combattere per le persone che amava. E così che Hinata trovò la forza di aprire gli occhi e estrarre l’ultima kunai che le era rimasto, fu forse con quella stessa forza che riuscì a trapassare il braccio di Mortis che non si era accorto del pericolo che incombeva su di lui.

Mortis urlò di dolore lasciando il collo di Hinata, lo scontro doveva finire per sempre. Con la forza della disperazione Hinata si alzò dalla sua postazione sferrando calci a Mortis su tutto il suo corpo ed esso cadde tante di quelle volte finchè non si fermò lasciando il tempo di rialzarsi al suo avversario.

Mortis si mise in ginocchio ansimando ferocemente e Hinata vedendo ciò disse “Mi dispiace tanto…ma non mi hai dato scelta…” e nemmeno senza pensare urlò “TECNICA DELLE 192 CHIUSURE!” incominciò a muovere le sue braccia con una velocità disumana sul petto di Mortis che urlava di dolore ferocemente, l’onda di impatto fu talmente forte che fu scaraventato nella stessa illusione che fece sotto Naruto.

Finalmente il suo regno aveva ritrovato il suo padrone e con un urlo cadde nel vuoto più profondo, appagata l’illusione si dissolse come le tecniche che teneva prigionieri le persone a lei più care.

Guardò il punto in cui Naruto era caduto e lentamente si posò a Terra: le si chiudevano gli occhi ed era terribilmente stanca e delicatamente si poso a Terra….l’ultima pensiero che fece fu quello che forse avrebbe rivisto sua madre.

 

Calore. Sentiva solamente calore sul di sé…cos’erano quelle voci che la chiamavano? Hinata non voleva rispondere e non era tenuta a farlo eppure la pregavano di svegliarsi c’era chi diceva “Sensei la prego…”, chi “Forza lo so che sei forte!”; ma la cosa che la tenne a guardare un punto fisso davanti a lei era una luce di uno stranissimo colore arancione che diceva “Non mi lasciare….”. Si tocco una guancia e vide che era bagnata da una goccia…ma lei non stava piangendo, cosa poteva essere? Guardò per tutti l’area della stranissima zona in cui si trovava…era colorata, colori che componevano la sua vita forse? Ogni piccolo colore se si avvicinava emetteva un suono particolare e incominciò a girare…sentiva i suoi pianti, le sue urla, la sua voce melodiosa che cantava insieme a una ragazza, i suoi gridi di gioia…cos’era quel luogo?.

“Straordinario non credi?” disse una voce dietro di lei e si girò di scatto vedendo una donna dai lunghi capelli rossi “Dove sono?” disse guardandola….perché sapeva di conoscerla? La donna sorridendo disse “Semplicemente sei nel luogo dove potrai scegliere…”-“Scegliere?” fece Hinata storcendo la testa di lato e guardandola un po’ storto e la donna ridendo con una risata cristallina disse “Si scegliere….”-“Ma cosa?” fece Hinata in modo curioso. La donna si avvicinò a lei dandole una carezza “Sei uguale a tua madre, le avevo promesso che ti sarei stata vicina se lei non ci fosse stata più…sai io e lei eravamo amiche e tua madre non è mai stata una donna con una saluta ferrea anzi e per questo che mi chiese di farti da madre…a quanto pare io stessa non sono riuscita a farlo con mio figlio…” disse sconsolata guardando un punto indefinito “Ma…” prosegui guardandola “Ho mantenuto la promessa che feci…Questa sarà l’ultima volta che ci incontreremo ma io voglio darti una possibilità…guarda…” disse mostrando un punto nero del luogo fantastico rivelando due strane macchie di colore diverse e la donna disse facendo segno di seguirla “Queste Hinata sono le conseguenze della tua scelta…”, Hinata le guardò con maggior attenzione vedendo che esse avevano due colori bianco e nero e la strana donna continuò “Se scegli il bianco la tua vita sarà salva e riabbraccerai tutte le persone a te care e sarai premiata e tutti ti guarderanno come non hanno mai fatto, avrai figli e figlie che ti ameranno e loro avranno a loro volto altri figli e avrai un uomo che ti amerà al tuo fianco e come tutte le cose normali le tue gesta saranno un ricordo lontano che di generazione in generazione sarà dimenticato…”, Hinata fisso il punto bianco come se parlasse e subito la donna disse “Se sceglierai il nero, vivrai nella gloria in eterno e il tuo nome sarà ricordato per l’eternità. Si canteranno le tue lodi e la gente ti vedrà come un eroina senza macchia e senza pudore che però ha fatto i suoi sbagli: tante ragazze prenderanno la tua vita come modello e tanti seguiranno il percorso che hai fatto. Ma se tu scegli questa via…. non ritornerai più da loro…” e apparvero dal nulla immagini di lei e dei suoi cari, la donna smise di parlare aggiungendo poco dopo “Lo so che è difficile ma tu devi scegliere…”.

Hinata rimase un attimo a pensare cosa doveva fare e ogni piccola cosa che la donna le aveva detto la attraeva eppure aveva i suoi svantaggi. Scegliere tra la vita o la morte? In tanti avrebbero detto vita, gli avari morte e lei cosa? Lei non era avara e non era principalmente amante della sua vita…ma perché non poterla cambiare? E se quel piccolo passaggio fosse indispensabile in quel momento? Pensò la piccola Hinata.

Ma senza accorgersene disse “Bianco”, e la donna subito dopo “Perché?”-“Perché mi aspettano troppe persone….e io non mi sento pronta per andarmene via per sempre. Io voglio vivere una vita normalissima con l’uomo che mi amerà, con i miei figli e non mi importa se il mio nome e le mie gesta non saranno ricordate…”-“Li vedi?” disse Hinata tra se “Harima, Yakumo, Imadori, Naruto, Teztu, Tenten e tanti altri hanno bisogno di me…”-“Ne sei sicura?” disse la donna sorridendo e Hinata la guardò negli occhi dicendo “Si”-“Sapevo che avresti fatto questa scelta…infondo non per niente sei figlia di tua madre….Hinata saluta Naruto…”-“Salutare N-Naruto? Ma le chi è?”-“Dicono che mi chiamano Kushina Uzumaki…buona fortuna Hinata…”-“A-aspetti la prego!!”. Ma Hinata rincorreva una luce che si stava allontanando e più travolta da tutte quelle luci. Urlò dalla paura.

 

“D-dove…s-sono…”. Naruto strinse ancora di più il corpo esile di Hinata dicendo “Si è viva..Si!!”. Teztu sorridendo diceva “Si finalmente Hinata!!!!!!”, gridolini di gioia si sparsero per tutta la radura del feroce combattimento.

“Ah Karen, finalmente sei arrivata!”-“Ho fatto tutto il possibile sensei!” disse una voce dolce ma allo stesso tempo mascolina continuando “La porto in ospedale immediatamente!”.

“Hinata sei viva…viva..VIVA!” tutti urlarono di gioia e per la prima volta incrociò gli occhi azzurri di Naruto stanchi ma felici. Sorrise debolmente e disse prendendole la manica e avvicinandola a lui “T-ti s-saluta….t-tua m-madre….”, vide lo stupore negli occhi di Naruto ma prima che potesse sentire quello che le veniva detto svenne, ringraziando Kushina….prima non lo aveva fatto….

 

Scusatemi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Miinginocchiooooooooo!!!!! Il capitolo è un po’ così diciamo….ma spero nella vostra clemenza….. Insomma penso che tra due capitoli pongo fine alla mia fic e ne farò una nuova sicuramente forse una SasuHina!!!! Ma ancora è da vedere….ringrazio chi mi segue e chi non mi ha abbandonatooooooooooooooo….recensite se avete voglia!!!

 

 

 

  
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