Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: chocola92    10/03/2010    3 recensioni
Siamo in una guerra inifinta, una ragazza di nome Esmeralda viene catturata dai diavoli della guerra, ma perchè proprio lei? Che cosa a di così speciale...E perchè Ryan, un soldato dei diavoli della guerra è così protettivo nei suoi confronti??
Genere: Romantico, Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
EFP Mi chiamo Esmeralda e fino all'età dei 10 anni pensavo di essere una normalissima bambina..con la voglia di saltare e giocare, ridere e sentirmi amata.
Poi quel giorno qualcosa cambiò, non so spiegare cosa, ma da quel momento non sono più io.
Sono passati cinque anni, ormai sono abbastanza grande per decidere le mie scelte.
Passeggio per le vie del mio quartiere, tra case in rovina e negozi ormai abbandonati.
C'è silenzio intorno a me, nessuno ha il coraggio di uscire. Siamo in guerra.
La mia città è entrata in questo inferno una decina di anni fa e non ci è più uscita.
Come stavo dicendo all'inizio sono cambiata, da quando la guerra è entrata nel mio cuore, la mia vita è diventata  grigia.
I miei genitori sono morti, sono rimasta sola.
Per colpa di gente senza un'anima, molte persone sono cadute preda della morte.
Vorrei vendicarmi ed è per questo che continuo a vivere, a lottare.
Ormai siamo rimasti in pochi, molti sono morti, altri scappati in terre lontane.
Ma io continuo a vivere in mezzo a questo ciclone di morte.
Guardo il cielo per decifrare l'ora.
Mancano pochi minuti al tocco, tra poco la guardie verrano a controllare le persone rimaste in vita, e prenderanno uno di noi.
Questa gente senza un cuore è solo capace di rovinare ancora di più il nostro mondo.
Mi avvicino ad un palazzo ormai distrutto, la mia casa.
Entro nella mia piccola stanza e aspetto il loro arrivo.
Sento delle sirene avvinarsi.
Sono arrivati!
Scendo le scale e mi fermo davanti alla porta d'ingresso. Davanti a me ci sono loro, i diavoli della guerra.
Tutti sono usciti dalle loro case per il controllo.
I bambini guardano quelle persone come se fossero amici, non sanno cosa gli aspetterà in futuro.
Ignari della morte che lì circondano continuano a giocare e ridere.
Le guardie ci contano per accettarsi che nessuno sia scappato.
Ma chi avrebbe il coraggio di scappare proprio ora?
Solo uno stolto, una persona senza un cervello.
Un uomo alto e robusto si avvicina a me, mi controlla dall'alto al basso.
"Come ti chiami?"
Lo guardo con disprezzo e rispondo tra i denti.
"Esmeralda"
Ride con crudeltà e mi prende per un braccio.
Chiama un suo sottoposto e gli ordina di tenermi d'occhio.
"Assicurati che questa ragazza non scappi"
Un ragazzo si avvicina a me e mi scruta, curioso e un pò divertito.
Si avvicina al mio orecchio.
"Cerca di non fare mosse sbagliate"
Non riesco a capire il significato di quella frase, ma guardando bene quel ragazzo, in fondo non sembra cattivo.
Mi  tiene delicatamente il braccio, cercando di non farmi male.
Il suo tocco è sicuro e caldo.
Lo guardo ancora, non riuscendo a distaccare gli occhi da lui.
All'improvviso si gira verso di me e sorride.
"Che hai da guardare?"
Io abbasso lo sguardo e non rispondo.
Quei suoi occhi così profondi mi mettano in imbarazzo.
Finito il controllo, il superiore che prima mi aveva preso per il braccio si avvina con aria divertita.
"Soldato ora puoi tornare nella tua posizione, mi occupo io di questa nostra signorina"
Il ragazzo si allontana da me, ma prima si avvina di nuovo al mio orecchio.
"Tranquilla troverò un modo per aiutarti"
Dopo che il ragazzo è sparito in mezzo a tutte quelle guardie, il superiore stringe ancora di più il mio braccio.
"Mi lasci, mi sta facendo male"
Lui si gira a guardarmi.
Si avvicina con quell'aria arrogante.
"E questo è niente, signorinella"
Mi trascina con forza alla sua macchina, mi fa salire accanto a lui e parte a tutto gas.
Non riesco a capire dove mi stia portando, so solo che arriviamo a destinazione solo quando il sole a abbandonato il cielo per far spazio alla luna.
Mentre percorro un corridoio che sembra non aver fine cerco di ritrovare quel ragazzo, ma di lui nessuna traccia.
Quell'uomo mi porta in una specie di prigione, e prima che vada via, si gira sorridendo.
"Cerca di fare la brava"
Rimango lì, in quella stanza vuota, sola.
Non mi è mai pesata la solitudine, ma ora vorrei tanto avere qualcuno accanto.
Sento dei passi avvicinarsi, non sembra il passo di quel superiore, questo è molto più leggero.
La porta si apre e appare il viso del ragazzo di quella mattina. Mi sorride, sembra molto sicuro di sè.
"Ciao"
Abbasso di nuovo lo sguardo, ancora incapace di parlare davanti a lui.
Si avvicina lentamente e si siede accanto a me.
"Tutto bene? Non ti hanno fatto nulla. vero?"
Faccio no con la testa.
Lui si mette a ridere e avvicina la mano.
"Comunque piacere, Ryan "
Allungo la mano per stringere la sua e finalmente riesco a parlare.
"Esmeralda"
Mi sorride e allontana la mano, ma non del tutto.
"Bel nome"
Lo guardo sempre più stupita, non riesco a capire il suo comportamento.
Sono una sua nemica, dovrebbe odiarmi, siamo in guerra. Eppure sembra che a lui non gli importi.
Rimane in silenzio accanto a me, forse non sa bene cosa dire.
All'improvviso si alza, come se qualcuno l'avesse richiamato.
Mi guarda dritto negli occhi e come è già successo si avvicina al mio orecchio.
"Ti tirerò fuori di qui, promesso"
E senza che abbia il tempo di chiedere come mai fa tutto questo per me, Ryan a già varcato la porta.
Per la seconda volta rimango da sola in quel luogo a me sconosciuto, colmo di diavoli della guerra.
Mi sdraio sul letto di quella stanza spoglia e penso a tutto quello che sta accadendo.
Il comportamento di Ryan, quello del superiore e di tutti.
Come mai Ryan sembra così interessato a me ed a aiutarmi?
E perché quell'uomo mi ha preso senza fare il solito controllo?
Per un bel pò di tempo non sento nessun rumore, come se quel luogo fosse stato abbandonato.
Poi qualcuno si avvicina, apre la porta e mi tira quasi addosso un vassoio.
"La tua cena"
Chiude la porta alle sue spalle e sparisce.
Guardo il contenuto di quel vassoio, una zuppa e un mela.
Non è un piatto da re, ma meglio di nulla.
Mangio la zuppa, che sinceramente non da si nulla e dopo la mela.
Finito la mia cena, per modo di dire, mi sdraio e provo a dormire un pò.
Non riesco a capire che ore sono, ma colta da una stanchezza improvvisa, mi addormento.
Mi sembra di aver dormito diaci minuti, quando un rumore metallico mi sveglia.
All'inizio non riesco a capire dove mi trovo, poi rimettendo tutti i pezzi a posto, ricordo tutto quello che è successo, l'incontro con Ryan e tutto.
Il rumore assordante sembra avvicinarsi sempre di più e quando la porta si apre, per poco non ci rimanevo secca dalla paura.
Ryan vedendo la mia faccia, sicuramente buffa, iniziò a ridere.
"Ehi, Esmeralda ma che ti è successo? Hai visto un fantasma?"
Non risposi, avvolta di nuovo da quell'imbarazzo.
Come la sera prima, o la notte, non sono certa se fosse notte o giorno, si mise a sedere accanto a me.
Mi passò una tazza fumante.
"Bevi, è latte caldo"
Bevvi tutto di un sorso, era buonissimo.
Erano passati anni dall'ultima volta che avevo potuto bere del latte così buono.
"Grazie"
Lui si guardò intorno, facendo finta di non capire da dove arrivasse la voce.
"Finalmente inizi a parlare un pò di più"
Arrossì e Ryan se ne accorse.
"Come non detto, sto zitto"
Vedendo la sua faccia inizia a ridere.
Poco dopo tutti e due ridevamo a crepa pelle.
Accorgendomi che forse quello era il momento giusto per chiedere spiegazioni, diventai seria.
Lui smise di ridere e aspettò che parlassi.
"Perchè mi avete portato qui?"
Lui sembrò un pò in imbarazzo, forse non si aspettava subito questa domanda.
"Bhe è difficile da spiegarsi e sono cose molto private, l'unica cosa che posso dirti con certezza è che il nostro superiore pensa che tu sia speciale"
Lo guardai, non riuscendo a credere a quelle parole, in che senso? Io ero speciale?
Non capivo, ma forse ancora non ero pronta per sapere la verità.
"Perchè tu mi stai aiutando?"
"Bhe non posso dirti tutto, devi riuscire tu a scoprire il perchè, posso solo dirti che ti conosco da molto molto tempo"
Non capivo, sono sicura di non aver mai visto questo ragazzo.
All'improvviso qualcuno bussò alla porta, Ryan prese in mano la tazza e poggiò il dito sulla bocca, facendomi capire di non far rumore.
"C'è qualcuno qui dentro?"
Era una voce dura, severa.
Ryan mi sussurrò all'orecchio: "Non rispondere, se scoprano che io sono qui, finiremo tutti e due nel casini"
Forse vedendo che nessuno rispondeva, l'uomo si allontanò.
Ryan si alzò in piedi, mi guardò per un pò, poi sorrise.
"Pericolo scampato"
"Già"
Ero ancora sconvolta per le notizie che mi aveva dato e non feci molto caso a quello che mi stava dicendo.
"Esmeralda? Mi stai ascoltando?"
Alzai lo sguardo.
"Si scusa ero immersa nei miei pensieri"
Lui annui come se avesse capito e mi sorrise di  nuovo, aveva un sorriso bellissimo.
"Ora devo andare, ma ti prometto che torno tra un paio d'ore, Ciao"
"Ciao"
Mi sdraiai sul letto e mi addormentai.

ECCOMI QUI CON UNA STORIA MOLTO DIVERSA DAL MIO GENERE, SPERO COMUNQUE CHE VI PIACCIA,,,FATEMI SAPERE...
CHOCOLA92



  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: chocola92