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Autore: Ramiza    11/03/2010    3 recensioni
Sono i suoni che le corde vocali di rifiutano di far vibrare e il cervello si rifiuta di trasformare in parole, sono quelle che la bocca non vuol saperne di scandire. Questa è la storia di un uomo e di tutte queste parole, di gesti che non corrispondono mai ai pensieri, e di pensieri che raramente si trasformano in fatti. Questa è la storia di come il mondo vede quest'uomo e di tutto quello che quest'uomo nasconde al mondo. CAPITOLO RIVELAZIONE!!!
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neji Hyuuga, Sasuke Uchiha, Tenten
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L'appuntamento.


Ho fatto la doccia.

Mi sono messo il deodorante (forse pure troppo).

Mi sono pettinato (sei o sette volte prima di uscire).

Ma non riesco a far smettere di tremare le gambe.

Che tipo di appuntamento è questo?

Una cosa tra vecchi amici che si erano persi e si sono ritrovati?

Una cosa tra innamorati che dopo essersi lasciati si riscoprono tali?

Non ci capisci niente, Neji Hyuuga, ammettilo.

Questa donna che tra poco arriverà – perché tu ovviamente sei arrivato in anticipo di mezz'ora, neanche a dirlo – è stata la tua migliore amica e la tua innamorata, e in definitiva la persona di cui più ti sia importato al mondo.

Quindi, da bravo disadattato sociale, non ci capisci assolutamente niente.


Ma qualunque cosa sia te la terrai stretta.

Che sia amore o amicizia lo non lo butterai via, o questa volta giuro che ti uccido con le mie mani.


Lei arriva ed è bellissima – anche questo, neanche starlo a dire.

Sorride, e tanto basta a renderla meravigliosa.

«Allora, avvocato, dove si va?».

Scrollo le spalle.

«Dove vuoi».

«Ma come, non hai pensato a niente? - mi rimbrotta – mi inviti fuori e non sai nemmeno dove portarmi?».

Già.

Splendida figura.

Sarò cretino?

Non c'è alcun dubbio.

Ci ho pensato, a dove portarla... è che mi sono venuti in mente solo locali ultra eleganti da non meno di 100 dollari a persona.


Ferma tutto!


E allora?

Perché non l'ho portata lì?

Ancora la vecchia storia della vergogna?

Oh

mio

dio

!

Non ci posso credere.


«La verità – continua – è che tu conosci ristoranti di un certo tipo e non volevi portarmi lì».


Signorina, scusi, potrebbe evitare di leggermi nel pensiero?

È imbarazzante.


«Perché? - mi chiede (sorridendo) – non è che hai paura di incontrare qualcuno che conosci?»

Improvvisamente, però, tutto diventa chiaro.

«Un po' – ammetto – ti va se prima facciamo due passi?».

Annuisce.

Sì, adesso è tutto chiaro. Passo successivo: trovare le parole per spiegarlo a lei.


Camminiamo.

«Se incontrassimo qualcuno sarebbe qualcuno sarebbe qualcuno che mi assomiglia» dico.

Discorso complicato, ma necessario, più per me che per lei.

«Qualcuno come me, gente da 100 dollari a serata».

«Non me ne sono mai fatta un problema» risponde.

«Tu no, io sì - dico – a me vuoi bene. Per lo meno, me ne hai voluto tanto...», mi guarda inclinando la bocca, con quell'espressione che vuol dire “lasciamo perdere, va'”.

«E certe cose di me ti sei sempre rifiutata di vederle. Se incontri loro magari te ne accorgi, ti accorgi di tutto e...»

Ho la bocca impiasctricciata, mi impappino come un ragazzino.

«...e io non voglio che tu te ne accorga».


Lei mi guarda e poi mi da uno schiaffetto sulla testa.

«Sei proprio cretino, Neji! - esclama – guarda che i tuoi difetti li ho sempre visti. Non sono cieca. Solo che li ho anche sempre amati. E francamente, ho sempre creduto che tu valessi molto più di 100 dollari a serata».


La guardo incantato, perché lei sa sempre cosa dirmi, perché lei ha sempre le parole giuste, perché lei, anche se deve parlare dei suoi sentimenti, non si impappina per niente.


«Non valgo niente, invece. Se valessi qualcosa non ti avrei trattato come ho fatto».

Le parole mi scivolano fuori dalla bocca senza che me ne accorga, senza trovare il tempo o il modo di fermarle, e, tutto sommato, ne sono felice.

Lo dico con amarezza e delusione, ma senza vittimismo.

Non sono vittima di un bel niente, a pare della mia codardia e della mia stupidità.

Lo dico perché è proprio il caso di dirlo.


«Non l'ho mai pensato – risponde – ho solo creduto di non valere abbastanza per te».

Lei lo dice con consapevolezza.

Nessuna parola che le scappa di bocca, nessun tentativo di fermarle

Ma il suo tono porta la stessa amarezza e la stessa delusione del mio.

«No Ten, non dirmi questo, ti prego – sussurro (come un adolescente innamorato) – sono stato solo un codardo vigliacco».

Mi metterei a piangere.

Oppure mi scaverei una buca e mi ci infilerei sotto.

Qualunque cosa, ma non questo.

«Pensavo che saresti venuto a cercarmi. Ti ho aspettato tanto» dice.

Piange.

Le prendo il viso tra le mani e la abbraccio. È piccola come un bambolina, ma forte come la roccia.

«Perdonami – dico – sono un infelice cronico, senza di te».

«Perché non sei venuto, allora? Perché hai dovuto aspettare che venissi io?».

«Perché fingo di essere forte, ma in realtà sono debole e spaventato – rispondo, e non smetto di accarezzarla – ho una paura matta di te, perché quando sono con te mi sento diverso. Avevo paura che non mi volessi, che mi mandassi al diavolo, avevo paura».

«E allora hai lasciato che tutto questo tempo passasse così?».

Annuisco.

«Lo vedi come sono in realtà?».

«Sei uno stupido, ma non ci sono mai stati dubbi su questo».

Sorride.


Che faccio?

Glielo dico o no?

Che succede se glielo dico?

E Kiba?

E lei?

La metto nei guai?

Le riporto a galla vecchi sentimenti?

Ten mi ama ancora, adesso ne sono sicuro. Lo vedo da come mi guarda, lo sento dalle cose che dice. Sono le stesse che avrebbe detto una volta, sono gli stessi occhi e gli stessi sguardi.

Ma forse ha messo via quell'amore, forse lo ha addormentato, forse lo ha riposto in un angolo per andare avanti, e se adesso ama anche Kiba io non voglio stravolgerle la vita.

So che lo farei, se glielo dicessi.

So che le creerei dei problemi.

So che la costringerei ad affrontare qualcosa che, probabilmente non vuole affrontare.


Allora sto zitto e le bacio il viso, stringendomela addosso.

E per la prima volta in vita mia, se taccio non è autocontrollo o paura, ma solo amore.





Ops, mi spiace.

Avevo promesso Sasuke e invece l'ho rimandato al prossimo capitolo...sono perdonata ugualmente?

Spero di sì.

Grazie a tutti, in particolare a:


Altovoltaggio: eh sì, Ten e Kiba li abbiamo lasciati fidanzati...così dice Neji almeno. L'appuntamento c'è stato, e Neji, in effetti, sta diventando un po' OOC, ma mi sforzo di mantenerlo realistico. Voglio dire, sta tirando fuori certe cose, ma per come lo vedo io, le ha sempre avute dentro. Tu che dici? Grazie grazie grazie, ti aspetto, come sempre


tenny_93: beh, vittoria schiacciante del Neji-sentimentale, no? Finalmente. Lui la causa è stra-sicuro di vincerla, speriamo...alla prossima e grazie mille!


Angel of Sin: ecco qua l'appuntamento: è stato intenso, no? Che ne pensi? Neji, in effetti, è parecchio grottesco, come tutti gli iper-controllati, a mio avviso. Grazie come sempre per il commento!

  
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