Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: pupazza    11/03/2010    4 recensioni
Questa storia nasce tanti anni fa. Dieci per la precisione. E scrivere questa storia e' il risultato di una scommessa persa con la mia migliore amica. Credeva che non ne avrei avuto il coraggio..'Ciao Rebecca'..'Ciao Mattia' e' cominciata cosi', come la piu' banale della storie.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Piccola premessa stavolta.

 

Oggi qui da me c'è la neve. Tanta. Stamattina sono andata in giardino e ho fatto con un bimbo mio vicino di casa un pupazzo di neve. Il bimbo si chiama Diego. Ha 3 anni ed è simpaticissimo. E mi sono ricordata quando da piccola scendevo in cortile e giocavo con i miei amici e ci tiravamo le palle di neve.

 

Fede mi chiesto come faccio a raccontare questa storia.

Io credo questo.

Un ricordo è un coltello dalla lama molto affilata. Bisogna saperlo prendere dalla parte giusta perché non ti ferisca.

Io penso di averlo preso per il manico.

 

 

A Fede.

 

 

 

 

REBECCA   E   MATTIA    (COSMIC CAOS)

 

 

 

 

 

CAP   7

 

 

 

 

Mattia è taccagno. Non si direbbe vero? L'apparenza inganna a volte!

E' sempre pronto a farsi dare Rebecca o qualcuno dei colleghi gli spiccioli per il caffè. Se invece vai da lui a chiedere qualche monetina, è sempre stranamente senza.

Rebecca dopo un po' si è scocciata e adesso anche lei è sempre stranamente senza.

 

Gli scherzi.

Una volta Rebecca ha messo il sale nella bottiglia d'acqua di Mattia. Ha sputacchiato per due ore.

Lui per vendicarsi le prima nascosto i vestiti e poi glieli ha ridati bagnati.

Coglione.

Una volta lei gli ha nascosto le scarpe. Le ha cercate due ore e alla fine sono misteriosamente ricomparse in cantina.

Lui una volta le ha fregato il cellulare. Rebecca non ha mai saputo se ha letto i messaggi che spediva ad Alessandra che spesso parlavano di lui.

Il cellulare lo ha dovuto ricomprare perché era finito nel cassone dello zucchero.

C'è da dire che era quasi sempre Rebecca a cominciare con gli scherzi.

 

 

 

Luglio.

In quei giorni si stabiliscono i turni feriali.

A Rebecca non spettano molti giorni visto che è lì da poco.

Mattia vorrebbe andare ad agosto (eh caro, ma va'! Ci vogliono andare tutti ad agosto).

Questo perché i suoi amici vanno in ferie in Puglia e ovviamente lui non può mancare.

Rebecca, invece, ha programmato qualche giorno nella casa in montagna di Alessandra.

 

Quando leggono il calendario delle settimane feriali, a Rebecca prende un mezzo coccolone.

Ultima settimana di Luglio.

Mattia invece si incazza per bene. Inizia a spadellare a destra e sinistra, urla, ma alla fine si deve rassegnare.

Dal 15 al 30 Luglio. Ragazzo che vuoi fare? Credo che l'anzianità vada anche un pelino rispettata. E' già un miracolo che non ti ci hanno mandato ad ottobre!!

Comincia a maledire quel posto e il giorno in cui a iniziato a lavorarci.

Rebecca sta zitta. Quelle parole sono una coltellata in pieno stomaco. Quante illusioni!

In quel momento in radio passavano 'Ironic' di Alanis Morrissette.

Le canzoni di quei giorni Rebecca non credo le scorderà mai.

 

 

 

Mattia rimane intrattabile per due giorni. Poi torna allegro e spensierato come sempre.

Rebecca quella mattina arriva due ore dopo perché è andata alla visita oculistica.

Quando arriva lo vede ai fornelli. Lei ha indosso un vestito semplice, blu canna da zucchero, le infradito bianche ai piedi, la borsa multicolor e la fascia nera tra i capelli.

Sta per entrare nel suo pseudo - spogliatoio quando lui le arriva alle spalle e le scompiglia i capelli.

"Ciao bellissima!"

"Ciao!", risponde lei.

"Il vestito l'hai rubato alla Barbie? Secondo me a Ken non piaceva..."

"No, me l'ha prestato la mia amica Pollyanna!!! E, comunque, secondo me a Ken non dispiacerebbe poi tanto…tesoro!", lui se ne torna al lavoro.

E' incredibile quante volte si sono sfiorati con lo sguardo in quel periodo. Era tutto un cercarsi con lo sguardo. E' già tanto se non sono diventati strabici!

Si ritrovavano sempre insieme da qualche parte. Eh eh, le coincidenze!! Muahahhahhahah!

Rebecca viene mandata in soffitta a prendere delle scatole per imballaggio e tempo trenta secondi che se lo trova alle spalle.

"Che fai qua?", chiede lei noncurante.

"Ci vai ancora da tuo nonno il mercoledì a pranzo?". Rebecca aveva l'abitudine di andare a trovare suo nonno tutte le settimane. Lui abita a trenta km dalla città, tutte le settimane le fa trovare dei primi piatti fantastici. Rebecca è molto legata a suo nonno. L'unico sano di mente in famiglia. Ha ottant'anni eppure è lucidissimo e ha la mentalità di un ventenne. E adora Rebecca.

"Sì, sì, ci vado"

"Come sta?", chiede lui sulla porta della stanza appoggiato al muro.

"Benone, per fortuna! Non so che farei senza di lui. Se vuoi puoi venire qualche volta, cucina benissimo. Sempre se non hai di meglio da fare, ovviamente."

Mattia sorride. Sembra un sorriso sincero.

"Magari la prossima settimana. Dove vai di bello in ferie Rebe?"

"Da Ale, in montagna"

"Che divertimento! Mai pensato di fare l'inter-Rail? Giusto, tu senza le comodità non vivi…", mormora lui ironico.

"A dirti la verità, l'ho fatto l'hanno scorso e siccome l'esperienza non è stata molto esaltante dal punto di vista igienico, passo volentieri."

"Ah, ah, ah, ah! Lo immaginavo, sei troppo snob per questo genere di cose!"

Rebecca si gira e lo guarda. Lei snob. Ma l'ha vista bene? Sembra appena uscita da un centro di recupero, altro che snob!!

Lo guarda negli occhi. Non se l'aspettava questa. E' allibita.

"Io snob? Cosa ti fa pensare questo?"

"Si vede da come ti comporti, da come parli, sei maliziosa ..."

"E dove sta il problema? Solo perché non ti lecco il culo come fanno tante tue amiche non significa che io sia snob!! Te esci con certe cazzate certe volte che ti prenderei a sberle!"

"Devi solo azzardarti..."

Rebecca lo guarda affilando lo sguardo. Questa gliela paga.

"Non provocarmi. Tu dove vai in vacanza?". Non è che lei morisse proprio dalla voglia di saperlo.

"Amsterdam con un amico. Alla fine sono riuscito ad organizzarmi.". Rebecca faticò a trattenere una risata isterica. Amsterdam. Non so se mi spiego.

"Amico...o amica?"

Lui si avvicina e le pizzica i fianchi. Il suo profumo di menta e rabarbaro le entra nelle narici e stordisce.

Brividi. I suoi sensi cominciano pericolosamente a vacillare di nuovo. Dannato bastardo!

"Amico. Per ora. Non si sa mai che si aggiunga qualcuno. Se vuoi venire c'è posto.". Ma anche no.

Con lui che va in giro per Amsterdam a farsi le canne e non solo quelle. Ma anche no. Decisamente.

"Ahem … no, mi spiace. Ale è appena stata mollata, devo stare con lei."

"Quell'imbecille delle autoscuole è rinsavito? Era ora!"

"Sei pessimo quando fai cosi!"

"Scusa, lo so, ma lo sai che mi sta sulle palle. Ti fai condizionare troppo da lei."

Stava sbagliando tattica Mattia.

"Mi stai dicendo che sono facilmente influenzabile?"

"Un po’ lo sei."

Rebecca si gira gli mette in mano gli scatoloni e se ne va.

"Permalosa!!" si sente urlare dietro da lui.

"E tu non capisci un cazzo!", mormora lei a bassa voce quando ormai non più sentirla.

 

 

 

Rebecca ha paura quando è con lui.

Dei giudizi dei colleghi, del fatto che possa essere tutto solo un sogno, del brutto risveglio, del dolore che questo comporterebbe.

E' spaventata. Ed è tremendamente contorta. Aveva iniziato a porsi una lunga serie di domande.

E la prima era che Mattia era un rischio. Un rischio bello grosso.

E' innamorata. Innamorata persa di quel pazzo con l'aria furba che si è installato nel suo cuore e nella sua anima.

E ha una paura folle di soffrire.

Perché sono diversi.

Tanto diversi.

 

Mattia è uno che quando vuole qualcosa se la prende senza crearsi tanti problemi.

Per lui la parola 'impossibile' non esiste.  E' solare e caparbio.

Basta volerle, le cose o le persone. Basta volerle. A qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo.

A volte, gli basta uno sguardo per ottenere ciò che vuole.

Una parola, un gesto, un sorriso.

Possiede poteri rilassanti Mattia.

 

 

 

 

Un pomeriggio vanno in piscina. Sono i primi giorni di Luglio.

Siccome la macchina di lei non è partita (sta ancora aspettando quella nuova), lui quando escono la accompagna a casa in scooter a prendere il costume.

Ovviamente l'hanno deciso all'ultimo.

Già il tragitto il scooter per Rebecca è un supplizio non da poco. E' senza casco, con i capelli che svolazzano ovunque e sopratutto è allacciata a lui.

Che guida come un disgraziato. Il contatto con la sua pelle la manda in estasi. Rebecca, un po’ di contegno, please!

Quando arrivano, lei scende e gli chiede se vuole salire. Che poi lei vive al piano terra. Quindi, non doveva nemmeno fare le scale!

Lui rifiuta. C'è il padre di Rebecca a casa. Era venerdì ed era di riposo. Però le chiede dove abita di preciso e lei gli indica la finestra della sua camera.  Mhh...

Rebecca aveva detto ai suoi che in piscina ci sarebbe stata anche Alessandra, che in quel periodo, però, era ancora in lutto per Giacomo.

Quando arrivano in piscina, lui va a cambiarsi. Lei pure.

Per fortuna di Rebecca, ha perso un paio di chili e il costume le sta bene. Bikini multicolor.

I commenti di lui non tardano ad arrivare.

"Urca!! Sei pericolosa con quel micro costume addosso!", mormora Mattia malizioso.

Rebecca è allergica ai complimenti. Anzi no, è allergica ai complimenti di Mattia!

Sorride nervosa.

Il pomeriggio lo passano perennemente in acqua. A giocare come bambini.

A fare la gara a chi sta più sotto, a fare le capriole. A stare troppo vicini. Tremendamente vicini.

Lui la prende, la gira e rigira come si fa con i pupazzi. E lei è sempre più coinvolta. Si lascia andare quel giorno.

E' strano stare con lui fuori dal lavoro. Sembra irreale. Quella volta quando lui ha avuto l'incidente era già stato strano, ma stavolta è anche peggio.

Ride, lo provoca, lo istiga.

Sono quasi le sei e Rebecca dovrebbe andarsene; quella sera deve andare con Alessandra a fare una cosa importante.

Sono in acqua. Rebecca senza occhiali non ci vede molto bene.

"Che ore sono Mat?", chiede con il fiatone, stanchissima a forza di fare la scema. Ha i capelli incollati alla faccia.

"Le cinque e mezza. Perché hai fretta?"

"Ho appuntamento con Ale alle 8."

"Uh... seratina romantica?". Lui le spruzza in faccia l'acqua e lei contraccambia.

"Stupido! No, dobbiamo fare una cosa."

Lui la guarda curioso come una scimmia e sornione.

"Tanto non te lo dico cos' è!"

"Mi immagino una cosa a tre! Ah,ah, ah, ah!"

"Idiota!"

"Dai, vieni qua!". La attira a sé e la guarda tanto intensamente che a Rebecca si forma un groviglio nello stomaco da procurarle quasi dolore fisico.

Le mani di Mattia sono allacciate ai suoi fianchi. L'ha fatto parecchie volte quel giorno. Nemmeno nei suoi sogni più assurdi pensava ad una scena simile. No. Lei già si vedeva con il vestito bianco (a dire la verità avrebbe preferito qualcosa in stile hawaiano sulla spiaggia!).

Lei inizia a giocare con i suoi capelli bagnati.

Così non va bene.

"Posso farti una domanda personale, Rebe?"

Lei sorride maliziosa, alza le sopracciglia e si mordicchia le labbra.

"Quanto personale?"

"Tanto.". La fissa serio.

Lo stomaco di Rebecca si riduce ad un colabrodo. Inizia a tremare. Fortuna che sono in acqua. Un brivido le parte dalla punta dei capelli e finisce ...in acqua credo!!

"Dai, chiedi!"

"Con il tuo ex eri felice?"

"Cosa?!?"

"Eri felice? Voglio dire, hai perso la verginità con lui, deve essere stato importante per te."

Ma in acqua non si possono fare domande del genere, dico io!

"Cosa c'entra adesso il mio ex? Nemmeno lo conosci, è una vita che non lo vedo neanche io! Ma che domande mi fai? Come se io ti chiedessi della tua ex!"

"Uh, tesoro, non ti scaldare! Volevo solo sapere se stavi bene con lui, tutto qua."

"Lui era…riservato, timido…lugubre per certi versi."

"E TU stavi con uno cosi? Non ti ci vedo proprio!"

"Perché con chi dovrei stare? Brad Pitt è già impegnato con la Aniston!"

"Ah, già … Tu punti in alto!"

"No. Io cerco solo di non finire in qualche storia contorta da cui uscirei con le ossa rotte."

Lui indugia su di lei con gli occhi per qualche secondo, poi distoglie lo sguardo.

"Sono divertenti le storie contorte."

"Sì, lo so! E non credere che l'idea di una storia...contorta non mi abbia sfiorato...". ammette lei quasi in un soffio.

"Ma…?"

"Non voglio soffrire.". Lo guarda negli occhi. E lui risponde a quello sguardo.

"Non è detto che tu debba per forza soffrire."

"La percentuale è alta, considerando come sono fatta io - lei gli scosta una ciocca di capelli dalla fronte bagnata -. Veronica com'era?"

"Pazza! Sotto certi punti di vista vi somigliate molto.". Oh, ma che culo!!!!! Proprio la risposta che ogni donna si aspetta! Ma crepa!

"In che senso, scusa?"

"Petulanti, irritanti, lunatiche, ironiche, bellissime!"

Rebecca manda giù il rospo, si volta verso l'orologio appeso in lontananza e vede che sono già le sei meno dieci.

"Io esco, devo andare via."

"No, dai, resta! Mi annoio da solo!"

"No. Ale è fuori che mi aspetta", risponde lei, mentre esce dall'acqua rabbrividendo.

"Si può sapere dove andate?"

Rebecca si gira e sorride.

"A fare bungee-jumping!", inclina la testa di lato e socchiude gli occhi, sapendo di aver colpito nel segno. "Domani ti racconto com'è andata!"

Lo lascia lì a fare le capriole nell'acqua.

Con il cuore il tumulto.

E' andata davvero a fare bungee-jumping con Alessandra quella sera. Una delle più belle della sua vita!

 

E direi che anche la notte le ha riservato una...piccola sorpresa!!

 

 

 

RINGRAZIO COME SEMPRE COLORO CHE LEGGONO QUESTA STORIA.

LIGHT, CARLOTTA, SLURMINA E S_JLMS PER LE  FANTASTICHE RECENSIONI CHE MI LASCIANO E CHE MI FANNO UN PIACERE IMMENSO.

GRAZIE, GRAZIE !!!! UN GROSSO ABBRACCIO A TUTTE!!

 

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: pupazza