Capitolo 19
In macchina Ester riflette su quella giornata al mare, all’incontro inatteso con Mark e le sembra assurda che ogni volta vada da qualche luogo lei lo ritrova, come se il destino gli dicesse di andare da lui. E lei capisce che non è il destino, che è un’amara verità che porta dentro il suo cuore da quel giorno in biblioteca, ma una verità che farà male.
Ester arriva a casa, apre la porta con le chiavi, sperando che Samuel non ci sia.
“ Amore…” esce Samuel all’improvviso dalla cucina.
“ Mi hai fatto prendere un colpo…”dice sobbalzando.
“ Come è abbronzata la mia mogliettina..” Samuel la bacia.
“ Sai di mare, come se fossi stata in barca?” chiede, ed Ester deglutisce.
“ Ti ho chiesto sei stata in barca?”
“ Ester..ti sei mangiata la lingua,va beh sarai stanca…io sono appena tornato, sono stato prima a giocare a basket, anche se con questo caldo..”
“ Sì sono stata in barca” risponde Ester.
“ Oh…che ci voleva a dirlo? “
“ Sì, ma no da sola, ma con il professore Spice.”
A Samuel prende il colpo.
“ Che cosa ci faceva il tuo professore…?”
“ beh, è caldo per tutti, ha una piccola casa sulla costa.”
“ E tu perché sei andata in barca con lui?”
“ Perché ….”
“ Ester, non capisco bene , tu sei andata al mare per rilassarti o per incontrarti con lui?”Samuel comincia aggrottare le sopracciglia.
“ Ester..”
“ No, è stato un caso incontrarlo lì sul serio.”
“ E a me chi me lo dice che sia vero?”
“ Samuel….”
“ Sbaglio, ma ci sei già andata a letto con il tuo Mark, chi me lo dice che non sei stato nella sua villetta nella sua piscina piena di soldi…”
“ Non ti fidi di me Samuel.” Ester si avvicina, posandogli una mano sulla spalla, ma lui la scansa.
“ Hai ragione però, non merito la tua fiducia e penso che questo non sia le basi per un matrimonio.”
“ certo ed ora mi stai per dire che non ti vuoi più sposare, vero?”
Ester tace, perché sa che è così.
“ Samuel, se non ci fidiamo….”
“ Ester,ti ricordo che tu ti sei innamorato di un altro, tu che mi hai detto facciamo una pausa, tu che mi hai detto sposiamoci, ma per chi mi hai preso? Per un pupazzo che vuoi prendere quando ti fa comodo. Sarei disposto anche a fare finta di niente Ester, perché ti amo, perché abbiamo vissuto una vita insieme, sarei disposto a sposarti , perché pensavo che per te era solo un momento di crisi, una cotta passeggera…”
“ Ma non è così, vero? Io capisco che non ho una cultura, che solo un meccanico e che sto dietro a una palla da basket, come dici tu, ma non siamo fatti uguali. “
“ Ester, guardami negli occhi e dimmi che di lui non ti importa niente, perché se è così il problema non sussiste.
Ester lo guarda, guarda quegli occhi tristi, delusi, pieni di rancore, ma non regge il suo sguardo.
“ Non posso…non ce la faccio.” Samuel si arrabbia e preso da un impulso di rabbia la prende e la sbatte sulla porta.
“ Samuel, sei impazzito?Mi fai male.”
“Lo ami Ester? Lo ami? Lo ami più di me? Ester, non ti riconosco più, dove sei finita? Perché ti ho persa? Eravamo io e te, andava tutto perfetto ,poi è arrivato lui…ti sei fatta incantare dai soldi, da quelle belle parole, dalla sue ville.”
“ No…no…. Mark…”
“ Come mi hai chiamato?”
“Oh mio dio Samuel, mi dispiace…”
“ No, non volevo Samuel….”
“ Pensi a lui, sempre a lui…che cosa sia successo al mare, sei andata con lui.?
“ No…no…”
“ sicura?”
“ Solo un bacio…”
Samuel le stringe un gomito.
“ Ahi….basta Samuel.”
“ Basta…dimmi questa verità lo ami o no a quello stronzo.”
Ester piange, soffre e tira fuori quella verità.
“ Sì…sì …lo amo, lo amo pazzamente…”Ester piange e Samuel la spinge a terra.
“ Vai via, non ti voglio vedere, non ti voglio vedere più , mi hai rovinato la vita…tu e le tue cazzate, tu e la tua laurea, tu e il tuo professore. E’ colpa tua se mia sorella le è accaduto quello che è successo.”
“ Samuel, ma che cosa dici?”
“ Sì, tu le hai fatto credere che tutto era possibile, i sogni, gli ideali, quella libertà che tanto rivendichi da quando hai 18 anni, lo ha detto anche tua madre che sei andata via di casa per la tua autonomia.”
“ Samuel, non posso credere che mi stai rinfacciando le mie scelte, sono andata via di casa, perché sentivo che loro non avevano bisogno di me e io volevo costruirmi da sola. Ho due fratelli più grandi…non posso credere….”
“ Allora tu che non hai mai accettato che non continuassi a studiare.”
“ Io lo dicevo per te per migliorare.”
“ No, tu lo dicevi, perché volevi che dovessimo stare allo stesso livello….”
“ Io Samuel non la faccio, mi fa più male quello che dici di mille mani addosso.”
Ester prende la borsa del mare e il cappello ed esce di casa sbattendo la porta.
Samuel la riapre ed urla: “ sei solo una troia….”
Ma il tempo si è fatto nuvoloso, l’aria calda e secca ha portato a piovere. Da una giornata soleggiata nuvole si sono addensate e hanno oscurato il cielo.
La pioggia bagna il finestrino della macchina.
Ester guida sull’ autostrada con la pioggia e pensa a tutte quelle parole, quei fatti. Ester capisce che si è comportata come una bambina immatura e che ha fatto soffrire delle persone. Si sente in colpa, perché dentro di se sa chi ha portato a questa frattura, a comprendere chi era se stessa, qual è il suo futuro, lasciare un passato per un futuro nuovo. Ma c’ è sempre una possibilità, nel film “ Le parole che non ti ho mai detto” Costner muore, per il suo passato che non riesce ad allontanare.
Lei ha tanta paura, è confusa e prende il cellulare, chiama a Mark.
Ma Mark non risponde subito, la pioggia si sta facendo intensa ed Ester fatica a vedere, vede macchine , forse un camion…si è fatto scuro e le luci abbaglianti non illuminano la stada, i tergicristalli si muovono interrottamente.
Sente il trillo….
“ pronto….Ester….”
“ Mark…mark….sto venendo da te…” dice piangendo.
“ Ester, calmati….dove sei?”
“ Non posso perderti, non ora…”
“ Ester ,dove sei?” urla Mark.
“ Mark, ti amo,sì l’ho detto ti amo e non sai quanto fatica ho fatto ad accettarlo…”
VVVVVVVVVVVVVVVVVVMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM……
VVVVVVVVVVVVMMMMMMMMmm…
“ Pronto….”
“ pronto Ester, dove sei …..”
“ pronto…”
AZZURRO IL CIELO
NELLO SPLENDIDO MATTINO,
RIDENTE DI COLORI SUONI E CANTI.
SERENA LA NOTTE,
TACITA E MISTICA,
PIENA DI LUCI E DI IMMENSITA’!”
Le incomprensioni
sono così strane
sarebbe meglio evitarle sempre
per non rischiare di aver ragione
ché la ragione non sempre serve.
Domani invece devo ripartire
mi aspetta un altro viaggio,
e sembrerà come senza fine
ma guarderò il paesaggio…
Sono lontano e mi
torni in mente
t’immagino parlare con la gente…
Il mio pensiero
vola verso te
per raggiungere le immagini
scolpite ormai nella coscienza
come indelebili emozioni
che non posso più scordare
e il pensiero andrà a cercare
tutte le volte che ti sentirò distante
tutte le volte che ti vorrei parlare
per dirti ancora
che sei solo tu la cosa
che per me è importante…
Mi piace
raccontarti sempre
quello che mi succede,
le mie parole diventano nelle tue mani
forme nuove colorate,
note profonde mai ascoltate
di una musica sempre più dolce
o il suono di una sirena
perduta e lontana.
Mi sembrerà di
viaggiare io e te
con la stessa valigia in due
dividendo tutto sempre.
Normalmente
Tiromancino – Per
Me E’ Importante