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Autore: figghio    28/07/2005    1 recensioni
Una vita passata nel timore e nell'angoscia. Una vita colma anche di amore a amicizia. Una vita emozionante e colma di piacere. Una nuova ff di Figghio. Recensioni please.
Genere: Dark, Drammatico, Generale, Malinconico, Romantico, Thriller, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Sorpresa, Calì Patil | Coppie: Draco/Ginny, Ron/Hermione
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi di una vita...

 

Ecco, questa è una mia nuova ff su Harry Potter. Era da un po' che la scrivevo, e finalmente il primo capitolo è pronto per essere pubblicato. Ora mi piacerebbe sapere se vi piace...andiamo! Qualche commentino lo potete pure scrivere! Dai che ce la fate! Scherzo, comunque desiderei sapere cosa ne pensate. Grazie. Figghio.

Parte Prima ~ Hogwarts ~

 

Capitolo 6

 

Un'amicizia profonda come la nostra, dettata dal profondo bisogno di vendetta e pace mentale, non l'avrebbe fermata nessuno. E così è stato, ma questo è un altro capitolo della nostra vita. Della mia. Insomma Draco aveva visto la madre morta...una cosa per niente piacevole. Quel giorno era stato mi sembra, quasi una settimana dopo l'attentato dei mangiamorte alla scuola...ero distrutto. Mi tremavano sempre le mani e il mio aspetto era quello di un fantasma: pallido e dimagrito, come se stessi sbiadendo. Insomma, era un periodo di grande fragilità e grande stress mentale...un brutto periodo. Se non fosse stato per i miei amici sarei morto...

- Oh Mio Dio! Harry! NO! -.

Harry sentiva delle voci appena percettibili. La testa gli pulsava in maniera incredibile. Percepiva a intermittenza il controllo degli arti che si muovevano convulsamente.

- Qualcuno venga a dargli una mano! -.

Aveva il respiro flebile e incostante, veloce come quello di un coniglio. Sentiva vagamente qualcosa di estremamente duro e stretto attorno al collo, mentre in tutto il resto del corpo non percepiva neanche più una sensazione. Solo qualche voce che gli giungeva lontana e sconnessa, come se fosse in un altro mondo.

- Oh Mio Dio! Harry che cosa hai fatto? -.

Tante urla e movimenti intorno a lui appena percepibili, mentre tentava senza risultato di aprire gli occhi. Era dura.

Una voce più potente, e maschile si fece più nitida delle altre, seppure sempre flebile e distante.

- Via, lo tolgo io da li... -.

Un tonfo sordo e sentì la forza di gravità lambirgi il petto e l'aria indondargli i polmoni, mentre cadeva a peso morto a terra. Delle mani lo premevano e lo accerezzavano velocemente come per assicurarsi che stesse bene. Tossiva e le vene del collo erano quanto mai pesanti e di un colore viola. Si girò sui fianchi tossendo ininterrotamente, mentre sentiva qualcuno che gli sfilava una corda dal collo. Il battito del cuore a mille, mentre le palle degli occhi sembravano voler uscire dalle loro cavità. Un dolore uncinante al bacino che si muoveva velocemente fino alle ossa della cassa toracica non appena cercava di respirare. Ad ogni modo, un po' alla volta riuscì a respirare meglio, e a tossicchiare di meno, e aprì gli occhi lentamente. Fu inondato dalla luce, mentre nitidi si stagliavano i volti dei suoi amici: Ginny, Ron e Hermione.

Ginny singhiozzava disperatamente, mentre Hermione ostentava un'espressione del volto incredula e esterefatta, il respiro affannoso, come se non osasse credere a ciò che aveva assistito. Ron era inginocchiato accanto e lui e l'osservava con espressione seria nel volto.

- Stai bene? - gli disse piano, non appena vide che Harry si fu abbastanza calmato.

- Si - bofonchiò Harry prima di ricominciare a tossire.

Ron si voltò verso Ginny - Vai a prendere un bicchiere d'acqua - le disse quasi sussurrando. Poi si voltò verso l'amico e gli passò un braccio sotto il collo, mentre l'altra mano gli accarezzava il volto.

- Sei solo uno stupido - diceva, mentre Hermione sembrava come paralizzata dal dolore. - Sei solo uno stupido - continuava Ron mentre Harry sentiva a poco a poco un calore benefico inondargli il cuore.

- Vedi di non farmi più scherzetti del genere o sarò io a ucciderti - disse Ron.

Harry si mise a sedere e osservò i suoi amici, con un espressione indecifrabile. Rimasero tutti e tre seduti sul pavimento del dormitorio dei Grifondoro, a guardarsi...l'espressione del viso immobile e ansante.

Harry osservò Hermione, e una lacrima gli scese sulla guancia - Mi dispiace - le sussurrò in tono dispiaciuto.

Hermione rimase come interdetta per qualche secondo. Poi scoppiò a piangere miseramente, singhiozzando disperatamente, da sola, con la testa china sul petto scosso dai singulti. Ron aveva gli occhi lucidi e osservava l'amico con uno sguardo di pura angoscia - Perchè? - chiese a Harry. - Perchè? - ripetè con quella voce stanca e triste, scuotendo il capo.

Hermione sconsolata, continuava con il suo pianto. Harry osservò Ron, mentre un'altra goccia aveva cominciato a scendergli dall'altra guancia.

- Sono stanco di vivere - sussurrò.

Hermione pianse ancora più forte tanto che Harry si sentì in dovere di calmarla. Le si avvicinò strisciando con le ginocchia per il pavimento, e le cinse le spalle con le braccia. - Mi dispiace...non volevo - le sussurrava a intermittenza, mentre lei si liberava da quelle mani rosse.

- Vai via - gli disse prima di alzarsi e correre via. Ron rimase fermo e immobile.

- Perchè? - sussurrò ancora - Perchè? -.

Harry scuoteva il capo, mentre la sua testa e le sue spalle cominciavano a fremere e tremare sotto un nuovo pianto. Silenzioso. Ron, lo sguardo fisso su Harry, mentre questo, in silenzio, piangeva disperatamente, le lacrime un fiume nelle guancie.

In quel momento arrivò Ginny, con una bottiglia di acqua in mano. Era bianca nel volto e tremendamente spaventata e spaesata, come se non sapesse più dove fosse o chi fosse.

- Harry - sussurrò flebilmente - Se...v-vuoi un b-bicchiere di acqua...ec-colo qui... -.

Harry la osservava piangendo. Immobile. Il viso, una maschera di rabbia e odio. - Basta stono stufo di vivere - sussurrava quasi a se stesso.

Ginny lo osservava con gli occhi lustri, mentre Ron tirava su rabbiosamente con il naso. Rimasero in quella posizione per qualche minuto silenziosamente. Ginny lasciò cadere a terra la bottiglia di acqua, e poggiando distrattamente le ginocchia a terra, osservò Harry.

- Basta...adesso la faccio finita -. Harry si alzò lentamente in piedi, e osservò la finestra aperta del dormitorio. Erano nella torre del Grifondoro, e al quarto piano di un alto castello...la morte sarebbe stata rapida.

Si avviò con passo incerto verso la finestra, appoggiandosi agli oggetti che trovava per strada. Ron lo osservava ammutolito. Ginny ormai piangeva senza posa...un braccio teso verso Harry come a volerlo richiamare indietro...

Harry si voltò verso i suoi amici. Aveva l'affanno, e sentiva le gambe molli. Osservò con il panico nel volto i suoi amici, come per sfidarlo a richiamarlo indietro, ma Ron non aveva parole, e Ginny non aveva la forza per ribattere qualsiasi cosa.

Harry si avvicinò a quella dannatissima finestra. Salì lentamente su di essa...le gambe a cavalcioni verso l'esterno. Una sola spinta e sarebbe caduto. Ginny pianse ancora più forte.

- Ucciditi pure - disse ad un tratto Ron.

Harry si voltò verso di lui.

- Non distrarmi! Mi serve concentrazione - aveva un tono di voce isterico e disperato, di chi non sa più dove sbattere il capo. Ron tirò su con il naso, e si alzò in piedi.

- Ammazzati se vuoi. Ma sappi che Calì non tornerà in vita in questa maniera... -.

Harry fece un verso rabbioso con la gola. - Ti ho detto chiudi il becco! -.

Ron si avvicinò verso l'amico - Ma vai pure ad ammazzarti va! Se è così che vuoi finire i tuoi giorni... -.

Harry osservò per un momento in basso, verso il parco di Hogwarts che si stendeva lontano sotto ai suoi occhi.

- Vai si, così - diceva Ron con un sorriso perverso nel volto - Anzi...se non trovi il coraggio ti aiuto io...e poi magari la faccio finita anche io...eh? Che ne pensi compare? I due amici morti per disperazione...molto melodrammatico -.

Ginny osservava spaventata la scena.

Harry osservò l'amico con un espressione incapibile - Mi stai facendo confusione Ron! E' una decisione importante, Cristo! -.

Ron si avvicinò ancora di più a Harry, puntandogli un braccio contro.

- Sai che ti dico? Che sei un bastardo! Sei l'unico che puoi sconfiggere Voldemort...e per una sola perdita, tu ti arrendi così? Lasciando noi da soli? Guarda quella poveraccia - indicò Ginny che mise il Capo tra le mani, nella confusione più totale - Quella è la conseguenza della tua pazzia mentale. Harry? Ma ti stai guardando?? Ma capisci solo per un momento quello che sta accadendo maledizione! -.

Harry lo osservava spaventato - Vai via! Non ti avvicinare...un altro passo e mi butto...o-ok?? -.

Ron continuò ad avanzare lentamente - Me ne frego...buttati giu se vuoi, mentecatto...ma vedi di sbrigarti... -.

Harry gli puntò un braccio contro - Fermati! Cazzo Cazzo Cazzo! -.

Ron sputò a terra...continuò dritto verso la finestra - E così hai deciso? Eh? Cazzone ottuso...comodo uccidersi così non appena spuntano i primi problemi di questa odiosissima guerra del cavolo! Comodo! Ma vedi se adesso tu ti uccidi, sei un ragazzo senza palle che non merita assolutamente nulla..ne da me, ne da nessuno -.

Harry lo osservava con grande confusione - Ti prego non avvicinarti -.

Ron ormai era arrivato a due passi dall'amico - E' veramente questo che vuoi Harry? Pensaci bene..se vuoi perdere tutto quello che hai costruito in quasi diciassette anni della tua vita, cazzo! -.

Harry si bloccò. Osservava Ron con un espressione di paura e meraviglia. Rimasero fermi e immobili tutti e due.

- Ehi - sussurrò ad un tratto Ron - Come osi farmi questo? Dai vieni qui... -.

Harry scosse il capo freneticamente. Ron socchiuse gli occhi - Vieni qui, stupido - sussurrò di nuovo.

Per Harry fu troppo. Si lasciò andare verso l'amico, perso nell'abbraccio che lui aveva in serbo per lui. Poco dopo Ginny li raggiungeva aggiungendo le sue braccia a quell'esplosiono di amicizia. Scossi tutti e tre da un pianto armonioso e simbiotico.

Fu un'esperienza terribile e magnifica insieme. L'amicizia che venne a crearsi dopo quell'evento tra noi, fu davvero speciale. Anche se questo forse non fu un gran vantaggio per Ginny, o Ron. Ma questo è un altro periodo della mia vita, il più violento e orribile...la paura della morte sempre rappressa nel cuore. Ma ora credo che sia più opportuno parlare di altri fatti e vicende accaduti nella mia vita. Magari qualcosa di più..di più...felice. Passati all'incirca undici mesi dalla morte di Calì, all'ultimo anno di scuola, riuscì a trovare un'altra ragazza, che, a poco a poco, rimepì il vuoto enorme che si era creato dentro il mio cuore...

- Oh! Ma mi stai ascoltando? -.

Harry si voltò con aria assente verso Draco Malfoy. Rimase un attimo in silenzio e poi sospirò affranto.

- Scusa ma adesso non ho voglia di parlare -.

Draco alzò gli occhi al cielo - Ancora con questa dannatissima aria triste. Su con la vita! -.

Harry lo guardò parecchio stizzito - Ma vai a cagare Malfoy -.

Draco schioccò la lingua e proseguì lentamente verso la Sala Grande, seguito a ruota da un Harry parecchio stanco e malinconico.

- Lo so cosa pensi - disse Draco - Tu pensi che nessuno possa capirti...che la tua vita è ormai finita -.

Harry osservava il pavimento ignorando totalmente l'amico.

- OH! Ma cazzo almeno ascoltami! -.

Harry sbuffò - Ma se ti ho detto che adesso non ne ho voglia non ne ho voglia! Mentecatto -.

Draco lo guardò carico di compassione - Sei uno stupido. Andiamo Potter...non hai perso il tuo motivo di vita...ricordi?? Tu sei nato per uccidere Voldemort. E che ti piaccia o no devi farlo, e pensi che lui si commuoverà davanti alla tua espressione avvilita e strappa lacrime?? -.

Harry si morse le labbra dalla rabbia. Draco lo stava provocando, e meglio per lui che la smettesse subito.

- Malfoy! Mi stai svuotando le palle! -.

Draco sghignazzò allegramente - Vedi? Almeno ti è rimsta la capacità inutile di far ridere la gente senza volerlo -.

Harry mise il broncio, e continuò a camminare con l'aria stanca.

Draco incrociò le braccia - Ah è così?? Mi stai dicendo che tu sei un rammollito e che non affronterai Voldemort?? Perchè è questo che mi stai dicendo, bello di papà -.

Harry si voltò di scatto rabbiosamente. Osservò l'amico dirignando i denti e gli mostrò un pugno. - Senti Draco. Non è momento. Adesso vai a mangiare senza di me...io non ho fame -.

Draco fece un espressione scoglionata e alzò le braccia al cielo come per invocare la grazia divina - Harry Potter! Signorina venga qui! Non le permetto di sfuggire dinanzi alla mia ira sa?? Coraggio...venga qui -.

Ma Harry ormai si era voltato e si stava dirigendo verso il dormitorio del Grifondoro con aria rabbiosa. Draco gli corse dietro.

- Andiamo Potty! Non farmi questi versi, su! OH?! Almeno abbi il coraggio di rispondermi... -.

Harry si girò di scatto, improvvisamente, tanto che per Draco fu praticamente impossibile evitare il pungo che il moretto gli aveva mollato.

- Ti ho detto - cominciò Harry in tono affannoso - Che non è giornata, pezzente...e ora se non vuoi che ti pi... - non riuscì a terminare la frase dato che Draco da terra gli aveva mollato un calcio negli stinchi.

Harry cadde rovinosamente all'indietro e sbattè la testa. Intanto intorno a loro si stavano radunando degli studenti gioiosi.

Draco si mise in ginocchio e osservò preoccupato se Harry stesse bene.

- Stai bene? -.

- Certo - disse Harry tirandogli un pugno sul naso che lo fece tornare a terra con un tonfo. Dopo di che Harry si alzò in piedi, e diede il tempo a Draco di alzarsi. Dopo che il Serpeverde fu in piedi, gli si lanciò contro come una furia.

Dopo qualche secondo, Draco era ancora a terra, l'espressione del viso tramortita.

Harry scosse il capo, e prendendo la sua borsa, si avviò verso la sala del Grifondoro.

Draco intanto, che era ancora a terra con la bocca sanguinante, prese a urlare - Così si fa! Questa è la grinta che ci vuole! Così, avanti Potter! -.

Ma Harry era gia pareccho distante, così non vide e non sentì quello che un Serpeverde dell'ultimo anno, chinandosi, disse a Draco sussurrando.

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Harry all'ultimo momento, trovandosi di fronte al bagno di mirtilla Malcontenta, dove parecchi anni fa insieme e Ron e Hermione aveva preparato la pozione polisucco, aveva deciso di cambiare meta. Così entrò nel bagno, e lasciando cadere a terra la borsa con i libri e la bacchetta, si appoggiò a un lavandino, osservandosi allo specchio sporco che aveva di fronte.

Rimase in quella posizione per qualche minuto. Poi, senza riuscire a trattenere tutta la rabbia e la tristezza che aveva in corpo, prese a urlare come un ossesso. Dopo qualche secondo, si ritrovò a terra, appoggiato a un muro con le lacrime che gli rigavano il volto.

Osservò il bagno senza vederlo, pensando a Calì, e gli scappò un altro urlo acuto. Non voleva più vivere. Perchè vivere aveva perso ogni significato senza Calì. Avrebbe voluto morire, e l'unica volta che aveva trovato il coraggio di suicidarsi si erano messi insieme i suoi amici. Non ci sarebbe più riuscito a mettersi una corda il collo, ne a gettarsi giu da una finestra. Ne avrebbe più potuto ridere come una volta, come se niente fosse. Avrebbe passato il resto della vita a rammaricarsi della morte di quella ragazza. Disperandosi.

E mentre le ore passavano lentamente, e tutti gli studenti di Hogwarts si preparavano per la cena, Harry era ancora in bagno, indisturbato, a consumarsi nel suo dolore.

 

~ Fine Capitolo 6 ~

 

Ho ritenuto necessario annunciare il nome della ragazza misteriosa (che poi tanto msteriosa non è) al prossimo capitolo. Grazie. Figghio.

 

Grazie a tutte le recensioni.

 

 

  
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