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Autore: TutorGirl    12/03/2010    3 recensioni
[SOSPESA TEMPORANEAMENTE]Isabella è una ragazza italiana in procinto di partire per Londra. E se non arrivasse mai a destinazione? Se la vita gli offrisse un' inaspettata opportunità? Se, invece di Londra, atterrasse a Forks?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15
Partenza



-Cosa possiamo fare?-chiese Jasper con la sua solita pacatezza.
Non sembrava minimamente turbato, ma i suoi pensieri non erano dello stesso avviso. Cercava già di mettere a punto un qualche piano per eliminare i tre nomadi.
-Non lo so, ma vorrei evitare uno scontro- Carlisle sospirò pesantemente, prendendo posto al bancone della cucina.
-Quei tre pazzi vogliono uccidere la nostra Bellina. Dobbiamo eliminarli- era il parere di Emmett, sempre pronto alla lotta.
-Cerchiamo di calmarci. Sappiamo già cosa dovrebbe succedere. Basterà solo cambiare qualche dettaglio- mi serviva il libro. Solo leggendolo nuovamente avrei potuto salvare la mia Bella da quei tre assassini.
-Che vuoi dire?- chiese Jazz interessato.
-Nel libro c’è scritto che James vedrà Bella per la prima volta a una partita di Baseball. Quindi non ci sarà nessuna partita- spiegò Carlisle sollevato.
Sebbene quei tre fossero dei luridi esseri senza pietà, voleva evitare di ucciderli. Non sapevo se essere arrabbiato o orgoglioso di avere un padre così buono.
-Lui non sa che noi sappiamo. In un certo senso è come se avessimo il potere di Alice in questo momento. Potremmo fare il suo stesso gioco..-
-Usandomi come esca?- mi interruppe Bella, che fece la sua comparsa seguita dalle dinne di casa –Alice ha avuto una visione- spiegò concisa.
 -Non voglio assolutamente usarti come esca. Tu andrai via da qui- dissi deciso.
Avevamo la possibilità di proteggerla, e l’avremmo sfruttata.
-E dove vorresti che andassi, a Phoenix o a Jacksonville?-
Phoenix e Jacksonville erano troppo pericolose. Mi serviva un posto dove nessuno avrebbe sospettato.
-Andrai in Italia-
-Cosa? Ma sei pazzo!?- urlò lei mentre gli altri ci guardavano affranti.
-Tu andrai in Italia e non si discute-
-Infatti, non si discute perché non ci vado. Non fare il capo, Cullen-
-Non sto facendo il capo, sto solo cercando di proteggerti- ringhiai a poche spanne dal suo viso, spaventandola –Scusami Bella, non volevo- dissi dopo essermi ripreso.
-Non devi, ti capisco. Capisco che tu voglia proteggermi, ma non voglio che rischiate la vostra vita a causa mia. Resterò a Forks, o andrò alla riserva. Tanto lì i vampiri non possono entrare-
Certo, e io l’avrei lasciata nelle mani di quei cani bastardi? Mai!
Ma non potevo certo dirglielo in quel modo. Nutriva come una devozione per quegli ammassi di pelo e, se li avessi insultati, mi avrebbe mollato e avrebbe fatto di testa sua. Non potevo rischiare. Dovevo usare tutte le mie doti persuasive.
-Il branco non esiste ancora. C’è solo Sam Uley. Noi, invece, siamo più numerosi-
-Potremmo tendere una trappola. In fondo James non sa dell’esistenza di Bella- Rosalie si fece avanti.
-Cosa vorresti dire?- le chiese il marito.
-Nel libro, tutto il casino si è creato per quella partita dove c’era anche Bella. Edward ha ragione, dovremmo allontanare Bella per almeno un paio di giorni. Io potrei andare con lei-


_Rosalie POV_
Non mi andava giù il fatto che Bella fosse in pericolo. La conoscevo da poco, ed eravamo amiche da molto meno. Ma c’era in lei qualcosa che mi ricordava me stessa da umana. E, cosa più importante, era diversa dalla Bella del libro.
Era forte, tenace e indisponente. Amava mio fratello con tutta se stessa, e si preoccupava per l’incolumità della mia famiglia.
Aveva capito sin da subito le motivazioni del mio comportamento, e non mi aveva giudicata. E, lei non lo sapeva, mi aveva aiutata molto ad aprirmi con il mio Emmett e, indirettamente, aveva contribuito a salvare un matrimonio che iniziava a diventare una noiosa routine.
Mi aveva aiutata, e adesso era il mio turno di ricambiare il favore.
-Verrai in Italia con me?- chiese.
-Non ci sarà bisogno di fare un viaggio così lungo. Recentemente ho fatto delle ricerche e ho scoperto che la mia vecchia casa di Rochester è in vendita. Potremmo rifugiarci lì-
-Vorresti acquistare la mia vecchia casa?- chiese mia madre con un caldo sorriso.
-Si, se non è un problema. Potremmo ristrutturarla e trascorrervi le vacanze. Questa sarebbe un’ottima scusa per andare a visitarla. Lì James non ci troverà-
Edward, non le accadrà nulla, non lo permetterei pensai.
-Va bene- accordò lui –Ma Emmett verrà con voi-
-Puoi giurarci fratello- disse il mio orso avvicinandomisi.
Lo abbracciai, sinceramente sollevata. Sebbene quello fosse un momento tragico, sapere che sarei stata vicina a mio marito mi faceva sentire più sicura. Con lui vicino sarei andata in capo al mondo e avremmo protetto Bella con tutte le nostre forze.
-Grazie Rosalie- disse lei.
-Adesso dovremmo dirlo a Charlie- disse Carlisle con il suo solito tono pratico.
-Potremmo dirgli che vogliamo comprare una nuova casa e vorrei portare Bella a visitarla- propose Esme. Se fosse venuta anche lei, Charlie non avrebbe mai potuto rifiutare il permesso.
-Verrai con noi?-
-Certo, tesoro. Sei ancora minorenne e tuo padre non ti lascerebbe mai partire con due ragazzi così giovani-
Avevo dimenticato di essere appena maggiorenne per gli umani. A volte quella situazione di eterna diciottenne mi creava qualche problema.
-E allora che stiamo aspettando? Andiamo a convincere mio padre!-
Osservammo tutti quell’umana, che ci aveva rubato il cuore, con qualche riserva.
Non riuscivamo a capire come aveva fatto a cambiare umore in così poco tempo. Prima, se avesse potuto, avrebbe sbranato Edward. E adesso era felice ed entusiasta. Non avrei mai capito la mente umana, di questo ero certa.
Esme e Edward accompagnarono Bella a casa, e io mi diressi in camera a fare i bagagli.
-A cosa pensi?- Emmett era poggiato allo stipite della porta.
-A Bella. Fino a pochi mesi fa aveva una vita normale con la sua vera famiglia, e ci considerava personaggi di fantasia. E adesso, in una sola notte, è cambiato tutto- mi sedetti sul letto e incrociai le gambe sulla trapunta ocra.
-Non ti stai riferendo solo a lei, vero?- si sedette anche lui e mi attirò a sé.
Poggiai la testa sulla sua spalla sospirando –Hai ragione. A volte mi capita di ripensare a quella notte e vengo colta dalla tristezza e dalla.. rabbia- chiusi gli occhi per scacciare quelle immagini di violenza e per godermi il suo calore –Poi però guardo te e sparisce tutto-
-Immaginavo che ci pensassi ancora. Ma il fatto che riesca a distrarti mi fa sentire tanto orgoglioso-
E dovevo ringraziare il cielo di aver accanto una persona tanto buona e generosa come lui. Se quella mattina di tanti anni prima non avessi trovato quel ragazzo bello come il sole e con le fossette da bimbo tenero, ero certa che sarei impazzita dal troppo dolore. La mia famiglia mi aveva aiutata molto, ma è stato solo l’arrivo di Emmett che avevo ricominciato a vivere. Gli dovevo tutto, anche se mai avrei potuto donargli quella parte di me che volevo avesse: un figlio. Ma, dopo quasi settant’anni, avevo imparato a convivere con quella mancanza. Io e Emmett ci completavamo e bastavamo a noi stessi. Istintivamente, rilassata dai movimenti circolari della sua mano, mi toccai quel ventre che non si sarebbe mai gonfiato. La sua mano coprì la mia e il suo odore di fresco solleticava il mio naso. –Rose, guardami- mi sollevò il mento con un dito –Hai ricominciato a pensarci?-
-No, è inutile continuare a sognare qualcosa di irrealizzabile-
Ci stendemmo, il mio viso sul suo petto coperto dalla maglietta –Hai sempre detto che ti basto io. Sono o non sono un bambino?- tentò di farmi ridere e ci riuscì.
-Un bambino un po’ troppo cresciuto-
-Si, ma guarda il lato positivo: con questo bambinone puoi fare tanti bei giochi-
-Ma sei incorreggibile!- gli pizzicai un fianco facendolo sobbalzare.
-Ehy, così mi ferisci- s’imbronciò prendendo a pizzicarmi la pancia.
-No Emm, fermo!- risi contorcendomi sotto le sue dita malefiche.
Cercai di riprendere fiato, ma non ci riuscii.
-Quando ridi sei ancora più bella- mormorò fermandosi di colpo.
-Lo dici perché non sei abituato a vedermi ridere. Mi dispiace che tu debba vedermi sempre triste e seria. Non mi piace fare la musona, ma è più forte di me- tornai a sdraiarmi sul suo corpo. Nella foga del momento si era tolto la maglia e io non me ne ero accorta. Presi a tracciare ghirigori immaginari sui suoi pettorali restando in silenzio. quella calma mi piaceva e, adesso che anche Edward aveva trovato la sua anima gemella, ci sentivamo più liberi di pensare a noi stessi.
-Vuoi davvero comprare quella casa?- mi chiese ridestandomi.
-Si, mi farebbe piacere trascorrervi del tempo-
-Ma non sarà troppo doloroso per te?-
-Tranquillo, sarà come tornare indietro nel tempo. E ci sarete tu, Esme e Bella, quindi sarà meno doloroso ricordare. E Bella sarà al sicuro, questo è l’importante-
-Già, povera sorellina. Quei due riusciranno a stare insieme senza impedimenti?-
-Prima o poi ci riusciranno- almeno lo speravo. Ma avevo l’impressione che la nostra Bella avrebbe lottato pur di stare con Edward. Non si faceva mettere i piedi in testa facilmente, e non avrebbe permesso che un piccolo imprevisto rovinasse i suoi piani.
A dire il vero era piuttosto combattiva e, di certo, avrebbe fatto in modo che quel secondo libro non si avverasse. Anche a costo di legare Edward con dei cavi d’acciaio. –Cosa vi siete dette prima tu e le ragazze?-
-Bella ci ha raccontato di stanotte- mormorai distratta.
-Finalmente Edward si è sciolto. Il piccolo di casa è entrato nel mondo dei grandi. Ma si è fatta problemi?-
-Problemi? No, non mi sembra- Bella era felicissima di aver fatto l’amore con Edward. non si capacitava ancora del fatto che lui non l’avesse rifiutata, che avesse ceduto. Aveva corrotto l’incorruttibile, e si sentiva fiera di se stessa.
-Edward stamattina sembrava matto da legare. Parlava del fatto che non sono sposati-
-Frena- lo bloccai –è il solito Edward, e Bella temeva proprio questo. Teme che si faccia mille complessi e che le faccia una dichiarazione improvvisa-
-Io e Jazz gli abbiamo detto che deve darsi una calmata, ma sembra non sentirci da quell’orecchio-
-Forse con questa storia di James si distrarrà. In fondo hanno solo fatto l’amore. Non c’è nulla di male in questo- gonfiai le guancie come una bambina.
-Parla proprio quella che non ha voluto farlo se non dopo il matrimonio- mi riprese stringendo la presa sul mio sedere. Adoravo quando lo faceva, e lui lo sapeva bene. Era il nostro passionale gesto di sfida –Negli anni trenta si usava fare così. E non prendermi in giro- gli tirai una cuscinata in pieno viso. I suoi occhi d’oro ardevano di desiderio e la sua bocca attirava la mia sempre di più.
Inarcai la schiena per aiutarlo a sfilarmi il top. Sapevo già dove avrebbe portato quel gioco, e non mi dispiaceva per niente. Ma, anche se avevo tanta voglia di lui, c’erano delle priorità –Amore, devo fare le valigie- sussurrai sulle sue labbra.
-Abbiamo tempo- con un colpo di reni invertì le posizioni e mi ritrovai sotto di lui.
-Solo dieci minuti- ma sapevo che non sarebbero mai stati solo dieci.


Bene, andava tutto alla perfezione! Nemmeno il tempo di essere felice, che subito un altro problema veniva a bussare alla porta. Almeno Charlie aveva acconsentito alla proposta di Esme, cos’ ci saremmo potuti allontanare da Forks, lasciando gli ignari cittadini a vivere in pace. Naturalmente a Charlie dicemmo solo una mezza verità. Carlisle non poteva accompagnare Esme e i ragazzi sarebbero andati in campeggio. Quindi saremmo partite solo noi ragazze. E a Charlie andava più che bene ma solo per un motivo: Edward sarebbe stato a debita distanza da me. Naturalmente la nuova casa del Cullen si trovava a Chicago (sotto suggerimento di Edward). Con tutti quei posti da ricordare, iniziavo a confondermi.
Alice, purtroppo, sarebbe rimasta a Forks per poter monitorare le decisioni dei tre vampiri. Onde evitare ulteriori problemi avevano deciso di eliminarli. Violenza gratuita? Forse. Ma il bilancio delle vittime stava salendo e non si poteva rischiare ulteriormente. Jasper non si separava un attimo dalla moglie e Emmett lo torturava geloso. Proprio non gli andava giù di perdersi la lotta!
Carlisle prese due giorni di ferie per trascorrere quanto più tempo possibile con la moglie.
E io? Io, dal canto mio, cercavo di stare più tempo possibile con Edward. L’idea di separarmi da lui, seppure per pochi giorni, mi uccideva. Stavamo in camera sua ore ed ore, a parlare parlare e parlare. Non ci stancavamo mai. Lui mi parlava dei suoi sensi di colpa, peraltro infondati, e io lo prendevo in giro per la sua antichità. Era troppo bigotto! Eravamo negli anni duemila, non poteva ancora credere che il sesso prematrimoniale fosse peccato mortale!
Ma anche i momenti belli hanno una fine.
E il nostro venne interrotto dal bussare alla porta –Bella, è ora di andare- disse Rosalie con lo sguardo basso.
Annuii e mi voltai verso il mio amore –Mi mancherai tantissimo- mi morsi il labbro.
-Verrò a prenderti appena si sarà tutto- disse abbracciandomi.
Ci lasciammo così, con un bacio pieno di speranze.

Mie carissime lettrici (e lettori. Mi dimentico sempre dei ragazzi, scusate), finalmente sono riuscita a pubblicare un nuovo capitolo. È un po’ più lungo degli altri, e voi vi starete chiedendo: ma che c’entra un pov di Rosalie in questa storia? Non lo so nemmeno io, ma è un personaggio che mi ha sempre affascinato. Richiude in se tutto ciò che è una donna. Complicata, acida (quando serve), bella (perché TUTTE le donne sono belle), combattiva, dolce e passionale. E il suo passato inizierà a riaffiorare, così come il rispetto che nutre verso Bella.
I nomadi stanno per arrivare e, tenetevi forte, ne succederanno delle belle!
Visto che James a me piace (e credo di non essere l’unica a cui piaccia) ho pensato una cosa: e se il vampiro cattivo fosse un altro?
Quindi adesso un piccolo sondaggio: morirà James o Laurant?

Barbidoluzza: In effetti gli avvenimenti sono cambiati. Non potevo proprio lasciare la storia com’era nei libri, altrimenti avrei messo molto presto la parola FINE. Ma c’è da dire che alcuni degli avvenimenti della storia originale ci saranno, anche se subiranno delle mutazioni. In questo capitolo, infatti, si potrà capire cosa succederà nel prossimo.
Credo che, per l’altra storia, tu ti riferisca a “Un regalo inaspettato”. Purtroppo quella storia si è conclusa, ma sto pubblicando il seguito. Per le spiegazioni riguardo il catapultamento di Bella, ho cercato di spiegarlo nei capitoli successivi a quelli che hai letto tu. Ma anche nei prossimi qualche altro mistero sarà svelato.

Twilight Saga 4e: Purtroppo non sono riuscita a postare tanto presto, ma spero che continuerai a leggere questa storia ugualmente. Questo capitolo è un po’ più lungo degli altri, ma per i prossimi vedrò di provvedere ad accorciarli. Bella e gli altri sono partiti, adesso cosa succederà?

marty97cullen: Beh, permettimi di dire che è una vera soddisfazione leggere recensioni come la tua. Mi fa davvero piacere che ti piacciano tutte le mie storie. Ma è da pazzi rileggere i MIEI capitoli due o tre volte. Dove la trovi la pazienza?
Il tuo libro preferito è Breaking Dawn.. invece il mio è Eclipse. Se devo essere sincera.. a me piacciono tutti, senza distinzioni. Un bacio.

KriRob: Abbiamo proprio gli stessi gusti! Ma ultimamente ho scoperto una nuova saga sui vampiri e, mi duole ammetterlo, ma mi piace molto anche quella.
Però Ed e Bella sempre nel cuore!

shasha5: Ciao carissima!!
Hanno consolidato il rapporto, ma adesso arrivano i problemi. Nemmeno un attimo di pace, poverini. Edward, nella sua antichità (perché ammettiamolo: è antico) è davvero esilarante. Si crea problemi che adesso non si fa più nessuno. E,per certi versi, è una bella cosa. La rispetta e non vuole metterla “nei guai?” E bisogna anche tenere presente che lui è un vampiro, e magari potrebbe pensare che Bella si sia sentita in dovere. Che forse lei non voleva farlo, ma visto che lui è più forte di lei, l’abbia accontentato per paura. Si, lo so: la mente del nostro Eddino è un incognita.
I tre nomadi li conosceremo nel prossimo capitolo. Non so ancora cosa succederà, ma so per certo che tra qualche capitolo ci sarà un piccolo salto temporale. Voglio Jake lupooooo!!!
Ti ringrazio tanto per il sostegno e ti mando un bacione one one!! A presto.

ClaudiaSv16: come ho già spiegato a shasha5, Edward si sente in colpa. Ma credo sia normale per un animo sensibile come il suo. Emmett e Jasper sono fantastici. Di Emmett ormai ci hanno fatto tutti l’abitudine. Ma è davvero difficile trovare una storia dove Jasper sia divertente e spigliato, e non il classico musone. E, sinceramente, a me piace più così. Questo carattere giocoso lo rende più umano. L’entrata in scena dei nomadi porterà scompiglio. Hai già potuto leggere della partenza di Bella. Non sarà facile annientarli. Dovremo aspettare e sperare. A presto.

__cory__: ciao!!
Per quanto riguarda ciò che accadrà a James, posso solo dirti che sono in crisi. Anche a me piace James. Non per l’attore (che diciamolo, è proprio un gran gnocco) ma per il personaggio in sé. L’ho sempre trovato molto affascinante e credo che, se avesse la possibilità, potrebbe mostrare tutte le sue buone qualità. Quello che proprio non mi è mai piaciuto è Laurant: l’ho sempre visto come uno squallido doppiogiochista.
Quindi… vedremo. Un bacione!

Adesso fuggo a fare qualcosa che mia madre mi aveva chiesto di fare.
Oddio, ho dimenticato cosa dovevo fare!!! E adesso chi la sente mammina?
Vi aspetto al prossimo capitolo,
Un bacione dalla vostra AshG.


   
 
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