Capitolo
15
Partenza
-Cosa
possiamo fare?-chiese Jasper con la sua solita pacatezza.
Non sembrava minimamente turbato, ma i suoi pensieri non erano dello
stesso
avviso. Cercava già di mettere a punto un qualche piano per
eliminare i tre
nomadi.
-Non lo so, ma vorrei evitare uno scontro- Carlisle sospirò
pesantemente,
prendendo posto al bancone della cucina.
-Quei tre pazzi vogliono uccidere la nostra Bellina. Dobbiamo
eliminarli- era
il parere di Emmett, sempre pronto alla lotta.
-Cerchiamo di calmarci. Sappiamo già cosa dovrebbe
succedere. Basterà solo
cambiare qualche dettaglio- mi serviva il libro. Solo leggendolo
nuovamente
avrei potuto salvare la mia Bella da quei tre assassini.
-Che vuoi dire?- chiese Jazz interessato.
-Nel libro c’è scritto che James vedrà
Bella per la prima volta a una partita
di Baseball. Quindi non ci sarà nessuna partita-
spiegò Carlisle sollevato.
Sebbene quei tre fossero dei luridi esseri senza pietà,
voleva evitare di
ucciderli. Non sapevo se essere arrabbiato o orgoglioso di avere un
padre così
buono.
-Lui non sa che noi sappiamo. In un certo senso è come se
avessimo il potere di
Alice in questo momento. Potremmo fare il suo stesso gioco..-
-Usandomi come esca?- mi interruppe Bella, che fece la sua comparsa
seguita dalle
dinne di casa –Alice ha avuto una visione- spiegò
concisa.
-Non voglio
assolutamente usarti come
esca. Tu andrai via da qui- dissi deciso.
Avevamo la possibilità di proteggerla, e l’avremmo
sfruttata.
-E dove vorresti che andassi, a Phoenix o a Jacksonville?-
Phoenix e Jacksonville erano troppo pericolose. Mi serviva un posto
dove
nessuno avrebbe sospettato.
-Andrai in Italia-
-Cosa? Ma sei pazzo!?- urlò lei mentre gli altri ci
guardavano affranti.
-Tu andrai in Italia e non si discute-
-Infatti, non si discute perché non ci vado. Non fare il
capo, Cullen-
-Non sto facendo il capo, sto solo cercando di proteggerti- ringhiai a
poche
spanne dal suo viso, spaventandola –Scusami Bella, non
volevo- dissi dopo
essermi ripreso.
-Non devi, ti capisco. Capisco che tu voglia proteggermi, ma non voglio
che
rischiate la vostra vita a causa mia. Resterò a Forks, o
andrò alla riserva.
Tanto lì i vampiri non possono entrare-
Certo, e io l’avrei lasciata nelle mani di quei cani
bastardi? Mai!
Ma non potevo certo dirglielo in quel modo. Nutriva come una devozione
per
quegli ammassi di pelo e, se li avessi insultati, mi avrebbe mollato e
avrebbe
fatto di testa sua. Non potevo rischiare. Dovevo usare tutte le mie
doti
persuasive.
-Il branco non esiste ancora. C’è solo Sam Uley.
Noi, invece, siamo più
numerosi-
-Potremmo tendere una trappola. In fondo James non sa
dell’esistenza di Bella-
Rosalie si fece avanti.
-Cosa vorresti dire?- le chiese il marito.
-Nel libro, tutto il casino si è creato per quella partita
dove c’era anche
Bella. Edward ha ragione, dovremmo allontanare Bella per almeno un paio
di
giorni. Io potrei andare con lei-
_Rosalie POV_
Non mi andava giù il fatto che Bella fosse in
pericolo. La conoscevo da poco,
ed eravamo amiche da molto meno. Ma c’era in lei qualcosa che
mi ricordava me
stessa da umana. E, cosa più importante, era diversa dalla
Bella del libro.
Era forte, tenace e indisponente. Amava mio fratello con tutta se
stessa, e si
preoccupava per l’incolumità della mia famiglia.
Aveva capito sin da subito le motivazioni del mio comportamento, e non
mi aveva
giudicata. E, lei non lo sapeva, mi aveva aiutata molto ad aprirmi con
il mio
Emmett e, indirettamente, aveva contribuito a salvare un matrimonio che
iniziava a diventare una noiosa routine.
Mi aveva aiutata, e adesso era il mio turno di ricambiare il favore.
-Verrai in Italia con me?- chiese.
-Non ci sarà bisogno di fare un viaggio così
lungo. Recentemente ho fatto delle
ricerche e ho scoperto che la mia vecchia casa di Rochester
è in vendita.
Potremmo rifugiarci lì-
-Vorresti acquistare la mia vecchia casa?- chiese mia madre con un
caldo
sorriso.
-Si, se non è un problema. Potremmo ristrutturarla e
trascorrervi le vacanze.
Questa sarebbe un’ottima scusa per andare a visitarla.
Lì James non ci troverà-
Edward, non le accadrà nulla, non
lo
permetterei pensai.
-Va bene- accordò lui –Ma Emmett verrà
con voi-
-Puoi giurarci fratello- disse il mio orso avvicinandomisi.
Lo abbracciai, sinceramente sollevata. Sebbene quello fosse un momento
tragico,
sapere che sarei stata vicina a mio marito mi faceva sentire
più sicura. Con
lui vicino sarei andata in capo al mondo e avremmo protetto Bella con
tutte le
nostre forze.
-Grazie Rosalie- disse lei.
-Adesso dovremmo dirlo a Charlie- disse Carlisle con il suo solito tono
pratico.
-Potremmo dirgli che vogliamo comprare una nuova casa e vorrei portare
Bella a
visitarla- propose Esme. Se fosse venuta anche lei, Charlie non avrebbe
mai
potuto rifiutare il permesso.
-Verrai con noi?-
-Certo, tesoro. Sei ancora minorenne e tuo padre non ti lascerebbe mai
partire
con due ragazzi così giovani-
Avevo dimenticato di essere appena maggiorenne per gli umani. A volte
quella
situazione di eterna diciottenne mi creava qualche problema.
-E allora che stiamo aspettando? Andiamo a convincere mio padre!-
Osservammo tutti quell’umana, che ci aveva rubato il cuore,
con qualche
riserva.
Non riuscivamo a capire come aveva fatto a cambiare umore in
così poco tempo.
Prima, se avesse potuto, avrebbe sbranato Edward. E adesso era felice
ed entusiasta.
Non avrei mai capito la mente umana, di questo ero certa.
Esme e Edward accompagnarono Bella a casa, e io mi diressi in camera a
fare i
bagagli.
-A cosa pensi?- Emmett era poggiato allo stipite della porta.
-A Bella. Fino a pochi mesi fa aveva una vita normale con la sua vera
famiglia,
e ci considerava personaggi di fantasia. E adesso, in una sola notte,
è
cambiato tutto- mi sedetti sul letto e incrociai le gambe sulla
trapunta ocra.
-Non ti stai riferendo solo a lei, vero?- si sedette anche lui e mi
attirò a
sé.
Poggiai la testa sulla sua spalla sospirando –Hai ragione. A
volte mi capita di
ripensare a quella notte e vengo colta dalla tristezza e dalla..
rabbia- chiusi
gli occhi per scacciare quelle immagini di violenza e per godermi il
suo calore
–Poi però guardo te e sparisce tutto-
-Immaginavo che ci pensassi ancora. Ma il fatto che riesca a distrarti
mi fa
sentire tanto orgoglioso-
E dovevo ringraziare il cielo di aver accanto una persona tanto buona e
generosa come lui. Se quella mattina di tanti anni prima non avessi
trovato
quel ragazzo bello come il sole e con le fossette da bimbo tenero, ero
certa
che sarei impazzita dal troppo dolore. La mia famiglia mi aveva aiutata
molto,
ma è stato solo l’arrivo di Emmett che avevo
ricominciato a vivere. Gli dovevo
tutto, anche se mai avrei potuto donargli quella parte di me che volevo
avesse:
un figlio. Ma, dopo quasi settant’anni, avevo imparato a
convivere con quella
mancanza. Io e Emmett ci completavamo e bastavamo a noi stessi.
Istintivamente,
rilassata dai movimenti circolari della sua mano, mi toccai quel ventre
che non
si sarebbe mai gonfiato. La sua mano coprì la mia e il suo
odore di fresco
solleticava il mio naso. –Rose, guardami- mi
sollevò il mento con un dito –Hai
ricominciato a pensarci?-
-No, è inutile continuare a sognare qualcosa di
irrealizzabile-
Ci stendemmo, il mio viso sul suo petto coperto dalla maglietta
–Hai sempre
detto che ti basto io. Sono o non sono un bambino?- tentò di
farmi ridere e ci
riuscì.
-Un bambino un po’ troppo cresciuto-
-Si, ma guarda il lato positivo: con questo bambinone puoi fare tanti
bei
giochi-
-Ma sei incorreggibile!- gli pizzicai un fianco facendolo sobbalzare.
-Ehy, così mi ferisci- s’imbronciò
prendendo a pizzicarmi la pancia.
-No Emm, fermo!- risi contorcendomi sotto le sue dita malefiche.
Cercai di riprendere fiato, ma non ci riuscii.
-Quando ridi sei ancora più bella- mormorò
fermandosi di colpo.
-Lo dici perché non sei abituato a vedermi ridere. Mi
dispiace che tu debba
vedermi sempre triste e seria. Non mi piace fare la musona, ma
è più forte di
me- tornai a sdraiarmi sul suo corpo. Nella foga del momento si era
tolto la
maglia e io non me ne ero accorta. Presi a tracciare ghirigori
immaginari sui
suoi pettorali restando in silenzio. quella calma mi piaceva e, adesso
che
anche Edward aveva trovato la sua anima gemella, ci sentivamo
più liberi di
pensare a noi stessi.
-Vuoi davvero comprare quella casa?- mi chiese ridestandomi.
-Si, mi farebbe piacere trascorrervi del tempo-
-Ma non sarà troppo doloroso per te?-
-Tranquillo, sarà come tornare indietro nel tempo. E ci
sarete tu, Esme e
Bella, quindi sarà meno doloroso ricordare. E Bella
sarà al sicuro, questo è
l’importante-
-Già, povera sorellina. Quei due riusciranno a stare insieme
senza
impedimenti?-
-Prima o poi ci riusciranno- almeno lo speravo. Ma avevo
l’impressione che la
nostra Bella avrebbe lottato pur di stare con Edward. Non si faceva
mettere i
piedi in testa facilmente, e non avrebbe permesso che un piccolo
imprevisto
rovinasse i suoi piani.
A dire il vero era piuttosto combattiva e, di certo, avrebbe fatto in
modo che
quel secondo libro non si avverasse. Anche a costo di legare Edward con
dei
cavi d’acciaio. –Cosa vi siete dette prima tu e le
ragazze?-
-Bella ci ha raccontato di stanotte- mormorai distratta.
-Finalmente Edward si è sciolto. Il piccolo di casa
è entrato nel mondo dei
grandi. Ma si è fatta problemi?-
-Problemi? No, non mi sembra- Bella era felicissima di aver fatto
l’amore con
Edward. non si capacitava ancora del fatto che lui non
l’avesse rifiutata, che
avesse ceduto. Aveva corrotto l’incorruttibile, e si sentiva
fiera di se
stessa.
-Edward stamattina sembrava matto da legare. Parlava del fatto che non
sono
sposati-
-Frena- lo bloccai –è il solito Edward, e Bella
temeva proprio questo. Teme che
si faccia mille complessi e che le faccia una dichiarazione improvvisa-
-Io e Jazz gli abbiamo detto che deve darsi una calmata, ma sembra non
sentirci
da quell’orecchio-
-Forse con questa storia di James si distrarrà. In fondo
hanno solo fatto
l’amore. Non c’è nulla di male in
questo- gonfiai le guancie come una bambina.
-Parla proprio quella che non ha voluto farlo se non dopo il
matrimonio- mi
riprese stringendo la presa sul mio sedere. Adoravo quando lo faceva, e
lui lo
sapeva bene. Era il nostro passionale gesto di sfida –Negli
anni trenta si
usava fare così. E non prendermi in giro- gli tirai una
cuscinata in pieno
viso. I suoi occhi d’oro ardevano di desiderio e la sua bocca
attirava la mia
sempre di più.
Inarcai la schiena per aiutarlo a sfilarmi il top. Sapevo
già dove avrebbe
portato quel gioco, e non mi dispiaceva per niente. Ma, anche se avevo
tanta
voglia di lui, c’erano delle priorità
–Amore, devo fare le valigie- sussurrai
sulle sue labbra.
-Abbiamo tempo- con un colpo di reni invertì le posizioni e
mi ritrovai sotto
di lui.
-Solo dieci minuti- ma sapevo che non sarebbero mai stati solo dieci.
Bene,
andava tutto alla perfezione! Nemmeno il tempo di essere felice, che
subito un altro problema veniva a bussare alla porta. Almeno Charlie
aveva
acconsentito alla proposta di Esme, cos’ ci saremmo potuti
allontanare da
Forks, lasciando gli ignari cittadini a vivere in pace. Naturalmente a
Charlie
dicemmo solo una mezza verità. Carlisle non poteva
accompagnare Esme e i
ragazzi sarebbero andati in campeggio. Quindi saremmo partite solo noi
ragazze.
E a Charlie andava più che bene ma solo per un motivo:
Edward sarebbe stato a
debita distanza da me. Naturalmente la nuova casa del Cullen si trovava
a
Chicago (sotto suggerimento di Edward). Con tutti quei posti da
ricordare,
iniziavo a confondermi.
Alice, purtroppo, sarebbe rimasta a Forks per poter monitorare le
decisioni dei
tre vampiri. Onde evitare ulteriori problemi avevano deciso di
eliminarli.
Violenza gratuita? Forse. Ma il bilancio delle vittime stava salendo e
non si
poteva rischiare ulteriormente. Jasper non si separava un attimo dalla
moglie e
Emmett lo torturava geloso. Proprio non gli andava giù di
perdersi la lotta!
Carlisle prese due giorni di ferie per trascorrere quanto
più tempo possibile
con la moglie.
E io? Io, dal canto mio, cercavo di stare più tempo
possibile
con Edward. L’idea di separarmi da lui, seppure per pochi
giorni, mi uccideva.
Stavamo in camera sua ore ed ore, a parlare parlare e parlare. Non ci
stancavamo mai. Lui mi parlava dei suoi sensi di colpa, peraltro
infondati, e
io lo prendevo in giro per la sua antichità. Era troppo
bigotto! Eravamo negli
anni duemila, non poteva ancora credere che il sesso prematrimoniale
fosse
peccato mortale!
Ma anche i momenti belli hanno una fine.
E il nostro venne interrotto dal
bussare alla porta –Bella, è ora di andare- disse
Rosalie con lo sguardo basso.
Annuii e mi voltai verso il mio amore –Mi mancherai
tantissimo- mi morsi il
labbro.
-Verrò a prenderti appena si sarà tutto- disse
abbracciandomi.
Ci lasciammo così, con un bacio pieno di speranze.
Mie carissime
lettrici (e lettori. Mi dimentico sempre dei ragazzi, scusate),
finalmente sono
riuscita a pubblicare un nuovo capitolo. È un po’
più lungo degli altri, e voi
vi starete chiedendo: ma che c’entra un pov di Rosalie in
questa storia? Non lo
so nemmeno io, ma è un personaggio che mi ha sempre
affascinato. Richiude in se
tutto ciò che è una donna. Complicata, acida
(quando serve), bella (perché TUTTE
le donne sono belle), combattiva, dolce e passionale. E il suo passato
inizierà
a riaffiorare, così come il rispetto che nutre verso Bella.
I nomadi stanno per
arrivare e, tenetevi forte, ne succederanno delle belle!
Visto che James a
me piace (e credo di non essere l’unica a cui piaccia) ho
pensato una cosa: e se il vampiro cattivo fosse un altro?
Quindi adesso un
piccolo sondaggio: morirà James o Laurant?
Barbidoluzza: In
effetti gli avvenimenti sono cambiati. Non potevo proprio
lasciare la storia com’era nei libri, altrimenti avrei messo
molto presto la
parola FINE. Ma c’è da dire che alcuni degli
avvenimenti della storia originale
ci saranno, anche se subiranno delle mutazioni. In questo capitolo,
infatti, si
potrà capire cosa succederà nel prossimo.
Credo che, per
l’altra storia, tu ti riferisca a “Un regalo
inaspettato”. Purtroppo
quella storia si è conclusa, ma sto pubblicando il seguito.
Per le spiegazioni
riguardo il catapultamento di Bella, ho cercato di spiegarlo nei
capitoli
successivi a quelli che hai letto tu. Ma anche nei prossimi qualche
altro
mistero sarà svelato.
Twilight Saga 4e:
Purtroppo non sono riuscita a postare tanto presto, ma spero
che continuerai a leggere questa storia ugualmente. Questo capitolo
è un po’
più lungo degli altri, ma per i prossimi vedrò di
provvedere ad accorciarli.
Bella e gli altri sono partiti, adesso cosa succederà?
marty97cullen:
Beh, permettimi di dire che è una vera soddisfazione leggere
recensioni come la tua. Mi fa davvero piacere che ti piacciano tutte le
mie
storie. Ma è da pazzi rileggere i MIEI capitoli due o tre
volte. Dove la trovi
la pazienza?
Il tuo libro
preferito è Breaking Dawn.. invece il mio è
Eclipse. Se devo
essere sincera.. a me piacciono tutti, senza distinzioni. Un bacio.
KriRob: Abbiamo
proprio gli stessi gusti! Ma ultimamente ho scoperto una nuova
saga sui vampiri e, mi duole ammetterlo, ma mi piace molto anche quella.
Però Ed
e Bella sempre nel cuore!
shasha5: Ciao
carissima!!
Hanno consolidato il
rapporto, ma adesso arrivano i problemi. Nemmeno un attimo
di pace, poverini. Edward, nella sua antichità
(perché ammettiamolo: è antico)
è davvero esilarante. Si crea problemi che adesso non si fa
più nessuno. E,per
certi versi, è una bella cosa. La rispetta e non vuole
metterla “nei guai?” E
bisogna anche tenere presente che lui è un vampiro, e magari
potrebbe pensare
che Bella si sia sentita in dovere. Che forse lei non voleva farlo, ma
visto
che lui è più forte di lei, l’abbia
accontentato per paura. Si, lo so: la mente
del nostro Eddino è un incognita.
I tre nomadi li
conosceremo nel prossimo capitolo. Non so ancora cosa
succederà, ma so per certo che tra qualche capitolo ci
sarà un piccolo salto
temporale. Voglio Jake lupooooo!!!
Ti ringrazio tanto
per il sostegno e ti mando un bacione one one!! A presto.
ClaudiaSv16: come
ho già spiegato a shasha5, Edward si sente in colpa. Ma
credo
sia normale per un animo sensibile come il suo. Emmett e Jasper sono
fantastici. Di Emmett ormai ci hanno fatto tutti l’abitudine.
Ma è davvero
difficile trovare una storia dove Jasper sia divertente e spigliato, e
non il
classico musone. E, sinceramente, a me piace più
così. Questo carattere giocoso
lo rende più umano. L’entrata in scena dei nomadi
porterà scompiglio. Hai già
potuto leggere della partenza di Bella. Non sarà facile
annientarli. Dovremo aspettare
e sperare. A presto.
__cory__: ciao!!
Per quanto
riguarda ciò che accadrà a James, posso solo
dirti che sono in
crisi. Anche a me piace James. Non per l’attore (che
diciamolo, è proprio un
gran gnocco) ma per il personaggio in sé. L’ho
sempre trovato molto
affascinante e credo che, se avesse la possibilità, potrebbe
mostrare tutte le
sue buone qualità. Quello che proprio non mi è
mai piaciuto è Laurant: l’ho
sempre visto come uno squallido doppiogiochista.
Quindi…
vedremo. Un bacione!
Adesso
fuggo a fare qualcosa che mia madre mi aveva chiesto di fare.
Oddio, ho
dimenticato cosa dovevo fare!!! E adesso chi la sente mammina?
Vi aspetto al
prossimo capitolo,
Un bacione dalla
vostra AshG.