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Autore: maz    12/03/2010    3 recensioni
Neil non crede nell'amore nato tramite le chat. Darren scommette con lui costringendolo a provare. Neil sulla chat Real Web Dating, incontra Madeleine, una ragazza francese che vive un presente da cui non riesce a liberarsi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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REAL WEB DATING

 

Capitolo 4

Muse - Can't take my eyes off you (cover)

POV Neil

“Parto per Parigi appena posso.”

 

E lo avrei fatto. La mia era una promessa.

Mi alzai di scatto dalla scrivania. I fogli del processo che stavo seguendo volarono via.

Oh al diavolo la causa!

Ci sarebbero state altre occasioni per il mio lavoro.

E poi poteva occuparsene Darren.

Il buon nome della nostra società non avrebbe subito gravi danni.

Afferrai il telefono quasi con rabbia. Avevo fretta.

 

Il telefono squillò a vuoto per qualche minuto.

Dove era finito Darren?

“Pronto.”

“Darren sono Neil. Ho bisogno di un favore.” Grazie al cielo era riuscito ad arrivare al telefono.

“Non potevi aspettare di vedermi a lavoro?” rispose irritato.

“Darren è importante. Ho bisogno di qualche giorno di ferie dal lavoro.” dissi.

“Neil, non puoi. L’appello è tra due settimane e sai che abbiamo bisogno di sfruttare al meglio il tempo.”

“Darren, puoi occupartene tu. Hai seguito questo caso dall’inizio, non avrai problemi. Ti prego è l’ultimo favore che ti chiedo.” Insistetti.

“Si può sapere cosa diavolo devi fare di più importante del lavoro?”

“Vado a Parigi. Madeleine ha bisogno di me.”

“Neil, anch’io ho bisogno di te in quella maledetta aula di tribunale. Potrai dedicarti all’amore quando sarà il momento.”

“Darren, non vado a Parigi solo per conoscerla. Non ho ben capito di cosa si tratta, ma nelle ultime mail ha scritto che ha dei problemi seri e che ha bisogno del mio aiuto per risolverli. Darren non voglio pregarti per tutto il giorno.”

“E va bene Neil, ma non chiedermi altri favori. E cerca di essere reperibile se dovessi avere bisogno di te.”

“Grazie Darren. Più tardi prima che l’ufficio chiuda, avrai tutti i documenti sulla tua scrivania.” Dissi felice di aver sistemato almeno una parte dei problemi che rischiavano di impedirmi di partire.

“Si certo. Quando hai intenzione di partire?”

“Prendo il primo volo disponibile non appena ho sistemato tutto.”

“Va bene Neil. Ti chiamo se ho bisogno di te.”

“Certo. Ciao.”

“Ciao.”

 

Riagganciai la cornetta e iniziai a raccogliere i fogli sparsi sul pavimento.

Mi sedetti davanti al computer e prenotai il mio volo per Parigi. Solo andata.

Merda! Il primo volo disponibile era per il mattino successivo.

Digitai il codice della mia carta di credito e aspettai che l’agenzia mi inviasse tutti i dettagli.

Andai in bagno e feci una doccia per distendere i nervi.

Cercai di calmarmi. Era quasi tutto pronto, non era il caso di essere così teso.

Il lavoro era sistemato e presto avrei visto Madeleine.

 

Ancora avvolto nell’asciugamano controllai i dettagli del volo.

Il volo partiva dal Luton International alle 7.20 del mattino.

L’atterraggio era previsto per le 9.40 all’aeroporto di Charles du Galle.

Inviai una mail a Madeleine avvisandola dell’ora del mio arrivo.

Lei mi avrebbe aspettato lì.

Prenotai un albergo non molto lontano dall’aeroporto.

Mi vestii ed uscii per raggiungere l’ufficio.

 

“Buon pomeriggio signor Moore.” La voce della segretaria mi fece sobbalzare.

“Salve Aghata. Potrebbe lasciare questi documenti al signor White?”

“Certo. Vuole lasciargli anche un messaggio?”

“No. Lui sa già di cosa si tratta. Grazie.”

“Si figuri signor Moore. Le auguro una buona serata.”

“Grazie Aghata. Buona serata anche a lei.” La salutai con un cenno della mano e uscii dallo studio.

 

Mentre guidavo non riuscivo a non pensare a lei.

Da giorni ormai le stesse domande vorticavano nella mia testa.

Non ero riuscito a trovare una spiegazione al suo comportamento e adesso era tutto ancora più confuso.

Cosa era successo di tanto grave da dover chiedere aiuto ad uno sconosciuto?

Perché io ero uno sconosciuto. Anche se ci eravamo raccontati gran parte della nostra vita quotidiana tramite le mail, in fin dei conti entrambi non sapevamo niente dell’altra.

 

Preparai i bagagli ed ordinai la cena.

Il tempo non accennava a voler passare.

Magari uscire mi avrebbe calmato. Chiamai qualche amico e uscii per fare un giro.

L’aria fresca della sera mi avrebbe aiutato a respirare.

Era notte fonda quando tornai a casa. Meglio così, avrei avuto solo il tempo per riposarmi e per non pensare.

 

Quando la sveglia suonò sembrava che avessi appena poggiato la testa sul cuscino.

Feci una doccia veloce, presi i miei bagagli e chiamai un taxi per arrivare in aeroporto.

Il tempo passò in fretta. Non avevo avuto il tempo di rendermi conto che tra poco meno di un’ora avrei visto finalmente Madeleine.

 

La voce gentile e calda dell’hostess ci avvisò che l’atterraggio era imminente, invitandoci ad allacciare le cinture.

Solo pochi minuti mi separavano da lei.

Solo pochi minuti.

Fortunatamente recuperai il bagaglio velocemente e camminai verso l’uscita.

I corridoi sembravano così lunghi e malinconici tanto da riuscire a innervosirmi.

Cosa avrei fatto non appena l’avrei vista?

Non sapevo nemmeno come fare a sapere che era lei.

Quando il corridoio terminò mi guardai intorno.

Giovani innamorati si salutavano con affetto.

Genitori attendevano i figli con estrema impazienza.

Uomini e donne d’affari si facevano strada tra la gente.

Rimasi stordito da tutto quel via vai di gente.

 

Alzai lo sguardo dal pavimento per qualche secondo. Fu in quel momento che la vidi.

Una ragazza minuta, bionda e bellissima era appoggiata ad una delle colonne che sostenevano la grande struttura dell’edificio. Si mordeva il labbro e cercava con lo sguardo qualcuno.

Era imbarazzata e confusa dalla gente quasi quanto me.

Mi avvicinai a lei cercando di non spaventarla.

“Madeleine?” Fu quasi un sussurro il mio.

Lei si voltò di scatto verso di me. Non si aspettava di trovarmi così vicino a lei.

Indietreggiò di qualche passo.

“Neil?” disse.

Annuii felice per averla trovata così presto.

 

Un sorriso si aprì sul suo viso. Era bellissima.

Niente a che vedere con le mie fantasie.

I suoi occhi azzurri, così belli e profondi come l’oceano mi osservavano divertiti e allo stesso tempo imbarazzati.

Non stava bene fissare così una ragazza.

Mi ripresi dal mio stato di estasi e le sorrisi.

“Come è stato il viaggio?”chiese timida.

La sua voce era musica per le mie orecchie, il suo inglese quasi perfetto misto al suo marcato accento francese era qualcosa di veramente singolare.

“Bene grazie.” Non mentii. Avevo dormito per tutto il tempo.

L’ansia non aveva minato il mio stato d’animo, per lo meno non durante il viaggio.

“Hai fatto colazione Neil?” il mio nome tra le sue labbra ebbe il potere di sciogliermi completamente.

Cosa mi stava facendo?

Ero totalmente rapito da Madeleine.

Non riuscivo a togliere gli occhi da lei. Dal suo piccolo corpo, ma allo stesso tempo perfetto.

Sorrisi quando mi resi conto che non mi aveva mentito sul suo aspetto fisico. Anche se aveva dimenticato di dirmi che era la creatura più bella che esisteva a questo mondo. Ed io mi sentivo tremendamente fortunato ad averla accanto a me in quel momento.

“Non ancora. Tu?” chiesi.

“Nemmeno io. Avevo voglia di fare colazione con te.” Rispose, abbassando la sua voce nella parte finale della frase.

Una sensazione strana, che non avevo mai provato si insinuò delicata dentro di me.

“Bene. Posso offrirle la colazione Madame?”spinsi in fuori un braccio per invitarla a precedermi. Per un attimo si irrigidì. Con un sorriso cercò di nascondere quel suo riflesso involontario.

“Mais oui Mounsieur!” rispose lei, allargando ancor di più il suo sorriso.

 

Insieme, uno accanto all’altra ci avviammo verso il bar più vicino.

L’imbarazzo iniziale sembrava sparito.

Prendemmo posto in quel caotico, ma allo stesso tempo accogliente, locale.

Ordinammo la colazione non appena un cameriere si avvicinò al nostro tavolo.

“Allora, ti va di raccontarmi cosa sta succedendo?” chiesi di getto. Non avevo avuto il tempo di pensare.

Madeleine si rannicchiò nella sua poltroncina e io mi maledissi per quella domanda.

Eppure ero lì per quello, no? Avevo preso il primo volo per Parigi proprio perché lei aveva bisogno di me.

Quanto era sbagliato voler fare chiarezza su di lei?

Il cameriere lasciò la nostra ordinazione sul tavolo.

 

Bevemmo i nostri caffè in silenzio.

Madeleine non aveva nessuna intenzione di rispondere alla mia domanda.

“Perdonami, non avrei dovuto chiedertelo così.” Provai a scusarmi.

“Non preoccuparti, è giusto che tu voglia sapere la verità, magari ne parliamo un’altra volta.” Mi rispose quasi sussurrando.

In quel momento tutta l’ansia e la tensione che avevo provato nei giorni precedenti si tramutò in rabbia.

“Ho preso il primo aereo disponibile perché avevo paura che ti stesse accadendo qualcosa di terribile e tu non vuoi dirmi nulla?” sbottai.

Madeleine si rannicchiò su se stessa ancora di più.

Lasciò la sua tazza di caffè sul tavolo.

Il suo sguardo mi trafisse perfino l’anima.

“Scusami se mi riesce difficile parlarne.” La sua voce si incrinò e i suoi occhi si riempirono di lacrime.

“Buona permanenza a Parigi Neil.” Sputò e alzandosi uscì dal bar.

 

Non avevo avuto il tempo di fare nulla.

Non mi aveva dato nemmeno il tempo di chiederle scusa per le parole che le avevo rivolto.

Mi girai verso l’uscita, ma la sua sagoma sembrava sparita nel nulla.

“Sei un’idiota Neil, ecco cosa sei!” imprecai a me stesso.

Pagai il conto della colazione e arrabbiato con me stesso raggiunsi il mio albergo.

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Eccovi il nuovo capitolo.

Innanzitutto ringrazio tutti: quelli che seguono la storia, quelli che la preferiscono e quelli che leggono solamente.

Vi invito ad ascoltare le canzoni che scelgo per ogni capitolo. Se le ascoltate prima, dopo o durante la lettura, non è importante.

Tutti i brani che fin’ora sono stati inseriti, raccontano il senso di ogni capitolo, soprattutto per quanto riguarda i testi.

Un’ultima cosa prima di lasciarvi. Questa storia avrà in tutto 10 capitoli.

Non so ancora se ci saranno degli extra oppure no, ma per quanto riguarda ciò, ne parlerò più avanti.

 

@Marti94: benvenuta!!!! Sono contenta di avere una nuova lettrice. Hai fatto bene ad aspettare, avrei fatto lo stesso anch’io.

Ed è anche vero che l’argomento che ho scelto di trattare è davvero molto complesso. Vorrei tanto non fare casini.

Spero che con il procedere dei capitoli, continuerai a trovare interesse per questa storia. Un bacio e alla prossima!

@SASA 89: benvenuta anche a te! Ti ringrazio, sono felicissima che ti piaccia.

E sono contenta che l’argomento trattato ti abbia incuriosita.

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto. Un bacio e alla prossima!

  
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