Ecco qui l'ultimo capitolo della mia fiction...credo però che continuerò a scrivere altri capitoletti perché questa storia del matrimonio mi piace molto!!Buona lettura!!
Capitolo 5 La Cerimonia
La mattina del 31 Dicembre tutto era
già in frenetica preparazione. Alice era entrata di prepotenza nella nostra
piccola casetta urlando e sbraitando ordini a tutti. Renesmee era stata
costretta ad un risveglio brusco e ora veniva trascinata via dalla zia che
l’avrebbe preparata a dovere per portare il cuscino con gli anelli. Seguiva Alice
imbronciata e assonnata e mio marito ed io non potevamo che ridere.
Mia sorella acquisita ci aveva
ordinato di andare alla riserva a controllare che il tendone del ricevimento
venisse montato correttamente e che i lupi avessero spalato per bene tutta la
neve. Dopo che le nostre razze si erano alleate tra loro ai lupi non importava
che entrassimo nella riserva. Sapevano che non avremmo mai fatto nulla di male
alla loro gente. Soprattutto adesso che mio padre stava per sposare una Quileute!
Correvamo in mezzo alla neve alta del
bosco, immersi in quel silenzio invernale tipico del clima freddo. Ci tenevamo
per mano e le nostre pelli gelide ci parevano calde e morbide. Ogni tanto ci
guardavano negli occhi e io non potevo pensare ad altro che al mio bellissimo
marito.
Arrivammo al villaggio dei Quileute a
casa di Jake che ci accompagnò dai Clearwater.
Anche lui non aveva dormito molto
quella notte, poiché era stato impegnato con gli altri a spalare la neve.
Camminavamo velocemente tutti e tre e quando arrivammo nel retro della casa di
Sue il lavoro era già in corso. I ragazzi della tribù stavano fissando i
tiranti di un enorme tendone bianco candido al centro del prato della casa.
“Bella, Edward!” Seth ci corse
incontro urlando allegro.
“Avete già finito vedo” constatai,
“volevamo darvi una mano”.
“Questa mattina quando sono venuti a
consegnare il tendone noi tutti abbiamo convinto l’impresa a lasciarci fare il
lavoro senza il loro aiuto. Credo che vedendo le nostre corporature non si
siano preoccupati molto. Ci hanno augurato un Felice Anno Nuovo e se ne sono
andati. Torneranno il 2 Gennaio a riprendere tutto” spiegò il ragazzo.
“Abbiamo finito!” urlò Embry
trionfante.
I ragazzi si riunirono in cerchio e
si diedero delle potenti manate sulle spalle. Seth li raggiunse e si unì ai
loro festeggiamenti.
“Adesso dobbiamo montare la parte
interna, vero Jake?” Sam lo fissava con un ghigno divertito.
Il mio amico sbuffò e si avviò verso
la catasta di materiali rimasta. Io e mio marito lo seguimmo e assieme montammo
tutto il pavimento e l’impianto di riscaldamento - ovviamente Edward sapeva con
precisione come fare tutto-.
All’arrivo del catering e del
fiorista tutto fu sistemato. Eleganti ornamenti decoravano l’ingresso del
tendone riscaldato ed ogni tavolo. Il palco per l’esibizione del gruppo
musicale era colmo di fiori di ogni tipo che spandevano il loro meraviglioso
profumo.
Tutto era pronto. Dovevamo solo
vestirci.
Edward in smoking era una visione
paradisiaca. Io optai per un lungo vestito color crema con un soprabito in
coordinato. I tacchi alti non mi spaventavano più, così scelsi un paio di
scarpe dal tacco vertiginoso. Ero raggiante!
La mia famiglia ci avrebbe aspettato
alla riserva, così noi passammo a prendere Charlie. Alice per l’occasione aveva
noleggiato una bellissima macchina d’epoca e
l’aveva decorata con nastri fiocchi e fiori.
Lo trovammo in salotto, pallido e
taciturno. Dopo averlo rassicurato lo sistemammo sul sedile posteriore della
macchina. Si lasciava guidare come un bambino. Per l’agitazione si stava
dimenticando le fedi, che dovetti prendere e infilargli in tasca di nascosto. Se
ne stava fermo immobile sul sedile e guadava fuori dal finestrino. La notte prima
di certo aveva dormito poco e aveva il cuore che batteva molto forte. In
macchina non parlò fino alla riserva, mentre Edward ed io ridevamo e
scherzavamo.
“Uff... ci siamo…” aveva pronunciato all’ingresso
del villaggio Quileute.
Jake ci aveva spiegato che la
cerimonia si sarebbe tenuta nella radura dietro casa sua, senza aggiungere
altro. Parcheggiammo davanti a casa di Billy e notammo la quantità di macchine
presenti: tutto il paese era accorso all’evento!
Mio padre aveva una leggera
tremarella, così lo abbracciai per fargli forza. “Dai papà, so che ce la puoi
fare”. Aveva grugnito una risposta senza senso, sapevo in che stato d’animo
dovesse essere, c’ero passata anche io.
Edward ci lasciò per raggiungere gli
altri e noi ci preparammo per il nostro ingresso nel luogo segreto della
cerimonia. Avrebbe portato le fedi a nostra figlia e si sarebbe accomodato
vicino ai suoi famigliari.
Mio padre mi prese sotto braccetto e
insieme voltammo l’angolo della casa per raggiungere il prato retrostante. Ciò
che vidimo ci sbalordì.
In mezzo al prato, un’enorme
costruzione era apparsa. Una sorta di tempio indiano in legno, costruito di
recente poiché ne sentivo l’odore di legna tagliata e di vernice. Ospitava
tutto il villaggio, la mia famiglia, i colleghi di papà e perfino la mamma con
Phil. Era decorata con intagli raffiguranti i miti Quileute e, soprattutto,
tanti lupi di ogni dimensione, colorati a simboleggiare ogni elemento del
branco. Giungeva un profumo di incenso e spezie dall’interno, mescolato a fiori
e frutta. All’esterno la neve era stata completamente spalata ed una stradina
di fuocherelli delimitava l’ingresso. Le fiamme ardevano del tipico colorito
azzurro della legna salata dal mare. Era una cosa stupefacente. Entrammo nel
tempio e lasciai mio padre di fronte all’altare, posizionandomi alla sua destra
assieme a mio marito. Leah era dall’altra parte e di getto le sorrisi, lei mi
ricambiò con un sorrisino stentato. Era già un inizio.
Vidi mia figlia che indossava un meraviglioso
vestito di velluto color porpora, i capelli ramati raccolti in due eleganti
codini e, tra le mani, un cuscinetto con le fedi. Tutti si girarono
all’improvviso e all’inizio del tempio Seth e sua madre entrarono con emozione.
Sue era stupenda: indossava un abito tradizionale Quileute con frange lunghe e
colori lucenti. Portava i capelli neri sciolti sulle spalle e un cerchietto con
vari lustrini tintinnava ad ogni passo. Avanzava lenta ed emozionata per il
tempio, sotto gli occhi ammirati di tutti.
Non avevo più dubbi. L’oppormi a
questo matrimonio era stata una stupidaggine. Niente al mondo avrebbe potuto
rendere mio padre così felice come sposare Sue, glielo leggevo negli occhi e
coglievo la sua agitazione.
Quando lui le prese la mano ebbi la
certezza che si sarebbero amati per sempre!