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Autore: swan87    14/03/2010    2 recensioni
Fan fiction 4° classificata al contest "Crazy Christmas Prompt" indetto da Emogirl in pink. La tranquilla vita da vampira di Bella sta per essere sconvolta da un evento inatteso. Charlie le rivela di avere in progetto qualcosa di molto importante, ma che cosa? "La mia vita da umana era soddisfacente, seppur piena di pericoli, ma il mio ultimo anno da vampira non l’avrei barattato per nulla al mondo. La fede al dito, che un tempo mi aveva tanto spaventata, ormai era fusa assieme alla mia pelle e spesso rimiravo le splendide pietre che la componevano. Tutto andava per il verso giusto, mio marito Edward mi amava più della sua vita, come del resto facevo io, e niente poteva turbare il nostro meraviglioso matrimonio".
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Charlie Swan, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La cerimonia

Ecco qui l'ultimo capitolo della mia fiction...credo però che continuerò a scrivere altri capitoletti perché questa storia del matrimonio mi piace molto!!Buona lettura!!

Capitolo 5 La Cerimonia

La mattina del 31 Dicembre tutto era già in frenetica preparazione. Alice era entrata di prepotenza nella nostra piccola casetta urlando e sbraitando ordini a tutti. Renesmee era stata costretta ad un risveglio brusco e ora veniva trascinata via dalla zia che l’avrebbe preparata a dovere per portare il cuscino con gli anelli. Seguiva Alice imbronciata e assonnata e mio marito ed io non potevamo che ridere.

Mia sorella acquisita ci aveva ordinato di andare alla riserva a controllare che il tendone del ricevimento venisse montato correttamente e che i lupi avessero spalato per bene tutta la neve. Dopo che le nostre razze si erano alleate tra loro ai lupi non importava che entrassimo nella riserva. Sapevano che non avremmo mai fatto nulla di male alla loro gente. Soprattutto adesso che mio padre stava per sposare una Quileute!

Correvamo in mezzo alla neve alta del bosco, immersi in quel silenzio invernale tipico del clima freddo. Ci tenevamo per mano e le nostre pelli gelide ci parevano calde e morbide. Ogni tanto ci guardavano negli occhi e io non potevo pensare ad altro che al mio bellissimo marito.

Arrivammo al villaggio dei Quileute a casa di Jake che ci accompagnò dai Clearwater.

Anche lui non aveva dormito molto quella notte, poiché era stato impegnato con gli altri a spalare la neve. Camminavamo velocemente tutti e tre e quando arrivammo nel retro della casa di Sue il lavoro era già in corso. I ragazzi della tribù stavano fissando i tiranti di un enorme tendone bianco candido al centro del prato della casa.

“Bella, Edward!” Seth ci corse incontro urlando allegro.

“Avete già finito vedo” constatai, “volevamo darvi una mano”.

“Questa mattina quando sono venuti a consegnare il tendone noi tutti abbiamo convinto l’impresa a lasciarci fare il lavoro senza il loro aiuto. Credo che vedendo le nostre corporature non si siano preoccupati molto. Ci hanno augurato un Felice Anno Nuovo e se ne sono andati. Torneranno il 2 Gennaio a riprendere tutto” spiegò il ragazzo.

“Abbiamo finito!” urlò Embry trionfante.

I ragazzi si riunirono in cerchio e si diedero delle potenti manate sulle spalle. Seth li raggiunse e si unì ai loro festeggiamenti.

“Adesso dobbiamo montare la parte interna, vero Jake?” Sam lo fissava con un ghigno divertito.

Il mio amico sbuffò e si avviò verso la catasta di materiali rimasta. Io e mio marito lo seguimmo e assieme montammo tutto il pavimento e l’impianto di riscaldamento - ovviamente Edward sapeva con precisione come fare tutto-.

All’arrivo del catering e del fiorista tutto fu sistemato. Eleganti ornamenti decoravano l’ingresso del tendone riscaldato ed ogni tavolo. Il palco per l’esibizione del gruppo musicale era colmo di fiori di ogni tipo che spandevano il loro meraviglioso profumo.

Tutto era pronto. Dovevamo solo vestirci.

Edward in smoking era una visione paradisiaca. Io optai per un lungo vestito color crema con un soprabito in coordinato. I tacchi alti non mi spaventavano più, così scelsi un paio di scarpe dal tacco vertiginoso. Ero raggiante!

La mia famiglia ci avrebbe aspettato alla riserva, così noi passammo a prendere Charlie. Alice per l’occasione aveva noleggiato una bellissima macchina d’epoca e     l’aveva decorata con nastri fiocchi e fiori.

Lo trovammo in salotto, pallido e taciturno. Dopo averlo rassicurato lo sistemammo sul sedile posteriore della macchina. Si lasciava guidare come un bambino. Per l’agitazione si stava dimenticando le fedi, che dovetti prendere e infilargli in tasca di nascosto. Se ne stava fermo immobile sul sedile e guadava fuori dal finestrino. La notte prima di certo aveva dormito poco e aveva il cuore che batteva molto forte. In macchina non parlò fino alla riserva, mentre Edward ed io ridevamo e scherzavamo.

“Uff... ci siamo…” aveva pronunciato all’ingresso del villaggio Quileute.

Jake ci aveva spiegato che la cerimonia si sarebbe tenuta nella radura dietro casa sua, senza aggiungere altro. Parcheggiammo davanti a casa di Billy e notammo la quantità di macchine presenti: tutto il paese era accorso all’evento!

Mio padre aveva una leggera tremarella, così lo abbracciai per fargli forza. “Dai papà, so che ce la puoi fare”. Aveva grugnito una risposta senza senso, sapevo in che stato d’animo dovesse essere, c’ero passata anche io.

Edward ci lasciò per raggiungere gli altri e noi ci preparammo per il nostro ingresso nel luogo segreto della cerimonia. Avrebbe portato le fedi a nostra figlia e si sarebbe accomodato vicino ai suoi famigliari.

Mio padre mi prese sotto braccetto e insieme voltammo l’angolo della casa per raggiungere il prato retrostante. Ciò che vidimo ci sbalordì.

In mezzo al prato, un’enorme costruzione era apparsa. Una sorta di tempio indiano in legno, costruito di recente poiché ne sentivo l’odore di legna tagliata e di vernice. Ospitava tutto il villaggio, la mia famiglia, i colleghi di papà e perfino la mamma con Phil. Era decorata con intagli raffiguranti i miti Quileute e, soprattutto, tanti lupi di ogni dimensione, colorati a simboleggiare ogni elemento del branco. Giungeva un profumo di incenso e spezie dall’interno, mescolato a fiori e frutta. All’esterno la neve era stata completamente spalata ed una stradina di fuocherelli delimitava l’ingresso. Le fiamme ardevano del tipico colorito azzurro della legna salata dal mare. Era una cosa stupefacente. Entrammo nel tempio e lasciai mio padre di fronte all’altare, posizionandomi alla sua destra assieme a mio marito. Leah era dall’altra parte e di getto le sorrisi, lei mi ricambiò con un sorrisino stentato. Era già un inizio.

 Vidi mia figlia che indossava un meraviglioso vestito di velluto color porpora, i capelli ramati raccolti in due eleganti codini e, tra le mani, un cuscinetto con le fedi. Tutti si girarono all’improvviso e all’inizio del tempio Seth e sua madre entrarono con emozione. Sue era stupenda: indossava un abito tradizionale Quileute con frange lunghe e colori lucenti. Portava i capelli neri sciolti sulle spalle e un cerchietto con vari lustrini tintinnava ad ogni passo. Avanzava lenta ed emozionata per il tempio, sotto gli occhi ammirati di tutti.

Non avevo più dubbi. L’oppormi a questo matrimonio era stata una stupidaggine. Niente al mondo avrebbe potuto rendere mio padre così felice come sposare Sue, glielo leggevo negli occhi e coglievo la sua agitazione.

Quando lui le prese la mano ebbi la certezza che si sarebbero amati per sempre!

  
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