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Autore: Miyu Orwell    29/07/2005    4 recensioni
Quando la tua anima è rimasta oppressa dal tuo modo di fare e dalle azioni che sei stato costretto a compiere, questa, prima o poi, farà a pezzi la tua maschera, dando libero sfogo al tuo rammarico, perché ciò che è stato fatto, non si può più cambiare.
Ma forse, un modo per evitare la distruzione c’è… un modo che, probabilmente, solo le stelle hanno potuto predire…
Ginny Weasley e Draco Malfoy, riusciranno ad esaudire il loro desiderio? Forse si, ma con un "piccolo" imprevisto.
Dalle menti geniali di Toru_Honda e Miyu68, sono felice di presentarvi The Desire! ^_^
Genere: Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo decimo

-Grembiuli rosa e lettere calmanti-


Il mattino seguente, Draco si svegliò molto presto: erano ancora le sei.
La stanza non era molto illuminata, dato che era ancora l’alba, così Draco decise di crogiolarsi ancora un po’ tra le coperte calde. Era piacevolmente comodo quel letto, notò Draco, e aveva dormito benissimo. Ma forse questo non era dovuto esclusivamente al morbido materasso: dopo l’arrivo della lettera di Ginny si era notevolmente rilassato e aveva dormito molto tranquillamente.
Dopo diversi minuti, Draco decise di alzarsi, così si stiracchiò e scostò le coperte, rabbrividendo per il freddo.
Si mise una vestaglia e, dopo aver preso alcune cose, corse in bagno a lavarsi.
Quando ebbe finito, si cambiò, prendendo un paio di jeans e un maglione pesante dall’armadio. Dopodiché uscì e andò in cucina, dove regnava il silenzio assoluto.
Senza pensarci, schioccò due volte le dita e attese.
All’improvviso, Draco si schiaffeggiò la fronte, dandosi mentalmente dell’idiota: come potevano i Weasley avere un elfo domestico?!
Il ragazzo sbuffò sonoramente e si sedette di peso su una sedia. Era ancora presto e sicuramente nessuno si sarebbe alzato entro breve. Eppure Draco sentiva il disperato bisogno di un caffè caldo!
Con un ringhio, si rialzò dalla sedia e iniziò ad aprire ogni sportello disponibile, alla disperata ricerca di caffè. Non dovette cercare per molto: dopo aver aperto un paio di sportelli, notò un barattolo nero con su scritto Caffè, che venne prontamente afferrato dal biondo.
Dopodiché Draco prese un pentolino e vi versò all’interno una grande quantità di polvere scura, insieme a un po’ d’acqua.
Draco si ritrovò a guardarsi intorno, cercando di capire come poteva scaldare il caffè.
<< Dove cavolo lo si accende un fuoco in cucina?! >> si chiese, disperato.
Dopo aver girovagato per la cucina per un po’, Draco notò uno strano pulsante con su incisa una fiammella e provò a schiacciarlo: un istante dopo, il suo viso si illuminò (e non solo a causa della felicità) mentre un allegro fuocherello danzava davanti ai suoi occhi.
Draco ci appoggiò sopra il pentolino e attese.
Quando l’acqua iniziò a bollire, Draco cercò una tazza in cui versare il “caffè”. Una volta trovata, vi rovesciò il contenuto del pentolino e, poco dopo, se la portò alle labbra, pronto a gustarsi un “ottimo caffè” preparato con le sue stesse mani…
Sono un genio… si disse Draco, un attimo prima di cominciare a bere.
Un istante dopo, però, Draco stava sputacchiando per tutta la cucina, la tazza in mille pezzi a terra e la sostanza disgustosa sparsa sul pavimento.
<< Oh, Merlino! >> esclamò Molly Weasley, scesa in cucina a causa del trambusto. << Ginevra Weasley!! Cosa diavolo hai combinato in questa cucina? >> chiese esasperata Molly, facendo scorrere lo sguardo dal “caffè” sparso per terra insieme ai cocci della tazza al disordine generale che Draco aveva creato nella sua ricerca.
<< E-Ecco io… volevo farmi un caffè, solo che… devo aver sbagliato qualcosa… >> rispose Draco, intimidito dalla furia che ora lo stava fissando con gli occhi stretti in due fessure sottili.
Molly sbuffò. << Ringrazia che a Natale siamo tutti più buoni, Ginevra! Ora fila in camera tua e restaci fino a che non ti richiamerò io! >> ordinò la donna, estraendo la bacchetta con la quale fece comparire una tazza di caffè fatto come si deve.
<< Tieni… bevi il tuo caffè, ma sappi che se trovo anche solo una macchia… >> intimò.
<< G-Grazie mille, mamma >> rispose Draco, scappando subito al piano superiore.

Una volta tornato in camera, Draco decise di rispondere alla lettera di Ginny, così si armò di pergamena, piuma e inchiostro.
Il problema arrivò subito: Draco non aveva la più pallida idea di cosa scrivere.
Rimase a fissare il foglio giallastro per circa dieci minuti, quando un ghigno perfido si formò sul viso lentigginoso del corpo che lo stava ospitando.

Cara…Donnola! [1]

Qui c’è stato un piccolo problema di orologio: non sapeva se segnare te o me…
Fortunatamente i tuoi l’hanno creduto rotto e non hanno, quindi, sospettato di nulla.

Comunque, credo che dovrò farti pagare i danni fisici e morali che ho subito una volta entrato in questa casa: ho avuto un mancamento per il disgusto!
Questa casa è davvero un buco ed è estremamente caotica!
Non so come fai a viverci…

Sorvolando questo argomento…
Subito dopo l’incidente dell’orologio, sono riuscito a nascondermi in camera tua: è carina.
Non è così piccola come credevo ed è tenuta bene.
Sono i libri che hai che mi hanno, però, sorpreso: ero convinto di trovare dei romanzetti d’amore di terza classe in cui il mitico eroe salvava la timida fanciulla e la sposava; questo mi avrebbe fatto anche capire la tua “passione” per SanPotter!
Invece mi ritrovo dei libri sulle Arti Oscure e sulla Difesa contro di esse, oltre a libri su Draghi e sull’Egitto…
Devo credere che li hai rubati?

Comunque, tornando alle critiche… ho notato che i tuoi vestiti fanno quasi più pena di quelli che hai a Hogwarts; sono tutti orribilmente vecchi ed enormi!
E poi, hai solo un paio di maledetti jeans: per colpa tua mi toccherà mettere la gonna anche qui! Non basta a scuola, anche a casa tua!

Ti saluto perché sento di stare per svenire ancora

Con sconcerto

Non firmo perché SPERO che la tua poca intelligenza riesca almeno a farti capire chi sono.


Quando Draco finì di scrivere, rilesse la lettera per eventuali errori. Dopodiché, soddisfatto, consegnò la lettera al gufo che era arrivato la sera prima. Questo prese la lettera nel becco e uscì dalla finestra che Draco aveva aperto.

Qualche ora dopo, Ginny aprì la lettera e, dopo averla letta, sussurrò, con un leggero sorriso: << Quello scemo… >>

*


Folta chioma rossa…
Due occhi blu serrati…
Smorfia di disgusto sul volto…
E…
un grembiulino rosa confetto addosso!

Ecco a voi, Draco Malfoy, il furetto rimbalzante, ora anche domestico ad ore!
Draco riaprì gli occhi, sperando in cuor suo di non avere DAVVERO addosso quel grembiulino di quel terrificante colore.
Rosa… pensò con disgusto. Mi ricorda fin troppo bene qualcosa![2]
Un brivido corse lungo la schiena del giovane al ricordo di quella disastrosa mattina da cui tutto era cominciato.
Fortunatamente i suoi lugubri pensieri vennero interrotti da Molly che, entrando in cucina, disse alla “figlia”: << Oh, bene Ginny… vedo che sei pronta! Dovresti pulire la camera di tuo fratello Ron, oltre alla tua, e il bagno… ma… piccola mia, ti senti bene? >>
Draco la stava guardando con gli occhi fuori dalle orbite, sconvolto da quello che aveva appena sentito.
<< Che cosa?! >> esclamò indignato. << Ma non ho nessuna intenzione di pulire e per di più ben TRE stanze! >>
<< Signorinella! Da quando in qua osi rispondere così a tua madre?! Tu DEVI pulire quelle tre stanze… e ringraziami per non averti fatto mettere in ordine la cucina, dopo il caos che hai creato questa mattina! Su, su… niente storie: fila a pulire >> rispose, perentoria, Molly.
<< Ma… ma… i-io… >> balbettò il giovane Malfoy, preda del panico più totale.
<< Ginevra Molly Weasley! Non osare rispondere ancora a tua madre! Se non esegui subito il mio ordine, giuro che ti faccio mettere in ordine la camera di Fred e George! E sai benissimo anche tu quanto sia ORDINATISSIMA la loro stanza! >> lo minacciò la donna.
Draco rabbrividì al solo pensiero di come poteva essere “ordinatissima” la camera da letto dei gemelli. Alla fine, con questo infausto pensiero in mente, capitolò e salì le scale a capo chino.

*


Draco si buttò di peso sul letto, tutto indolenzito.
Era stato rispedito in camera da Molly che, tornata a sera tardi, dopo essere andata a fare la spesa, si era ritrovata il bagno allagato, una scopa rotta e alcuni stracci completamente bagnati sparsi per mezza casa.

La povera donna aveva guardato Draco, stralunata.
<< Ma si può sapere cosa diavolo è successo in questa casa mentre ero via?! >> aveva urlato Molly.
<< B-Be’, ecco.. è stato un incidente… mamma… ecco, vedi… mentre pulivo in bagno, devo aver per sbaglio urtato un tubo e… ecco… devo averlo rotto, ma non me ne sono accorta subito… me ne sono resa conto dopo essere uscita dalla camera di Ronald: volevo andare in cucina a bere un bicchiere d’acqua, perché… caspita… è stata una vera e propria lotta… cioè… se fossi stata al mio posto, avresti reagito allo stesso modo, sai? Trovarsi davanti al naso quella schifezza, avrebbe fatto accapponare la pelle a chiunque… cioè… non è che mi sono spaventata, questo mai… è solo che sono stata presa un po’ alla sprovvista… ed è per quello che ho rotto la scopa… cioè… anche quello è stato un incidente… non sto mentendo, mamma… è davvero successo così… lo sai… io non ti mentirei mai… suvvia, mi conosci… >> aveva sproloquiato Draco.
<< Ma di che lotta stai parlando?! >> aveva esclamato la donna, intontita dal vaneggiamento della “figlia”.
<< Be’, ecco.. credevo fosse un topo! Davvero! Non potevo sapere che quel disgraziato aveva lasciato un CALZINO, per di più SPORCO, sotto al letto! Ho dovuto difendermi… cioè… ma sai che disgusto? Non puoi nemmeno immaginare… >> aveva continuato Draco.
Molly lo aveva guardato esasperata. << Hai lottato contro un calzino di tuo fratello, con la scopa? >>
Draco era arrossito in imbarazzo. << be’… sssì… >>
Molly aveva scosso la testa, sconfortata.


Come potete notare, quella era stata davvero una giornata stancante e lui ora aveva tutto il diritto di riposarsi un po’!
Il suo meritato riposo, però, venne interrotto da un gufo che iniziò a picchiare la finestra, con il becco.
Draco si alzò, stiracchiandosi la schiena indolenzita; fece entrare il volatile e prese la lettera che questo gli porgeva; dopodiché la aprì e lesse:

Caro… Furetto!

Le guance di Draco si imporporarono per la vergogna.
<< Maledetta Weasley… >> ringhiò Draco.

Così impari a chiamarmi Donnola! :P

Quando ho letto che la mia camera per te è carina, ho creduto che ti fosse venuta la febbre, lo sai? Poi però ho letto il seguito e mi sono ricreduta… stavi benissimo.


Draco ghignò divertito a quel commento.

Comunque, oggi mi sono persa per la prima volta…
Non in casa, però! Fuori, in giardino… anche se chiamare “giardino” quello che circonda il tuo maniero, è davvero molto riduttivo: il MIO è un giardino! Il tuo è qualcosa di estremamente più grande che può essere messo sullo stesso livello di quello di Hogwarts…


Draco ridacchiò, immaginandosi la rossa dispersa negli infiniti spazi intorno al castello.

A parte il mio smarrimento, qui è filato tutto liscio.
LUI è stato via tutto il giorno e di questo sono estremamente lieta…
Per quanto riguarda LEI, si è fatta vedere solo alle ore dei pasti e non ha detto niente.
Se non fossi sicura del contrario, potrei pensare che questo castello sia disabitato!
Invece, casa mia e l’aggettivo che ho appena usato risultano essere incompatibili…


Draco roteò gli occhi, pensando che era estremamente vero ciò che aveva scritto Ginevra: in quella casa, non c’era un solo angolo che non fosse occupato da qualcosa o qualcuno!

Mi sa che passerai un Natale mooooolto movimentato!

<< Il primo della mia vita, credo… >> sussurrò Draco.

Ma forse ne sarei contento… o almeno, lo spero!
Non credo che ti sia mai divertito molto a Natale, a casa tua…


Draco sorrise leggermente.

Bene, credo di poter concludere qui…

A domani!

…Donnola… ^^


Draco ridacchiò. << …Donnola… >> sussurrò, prima di mettersi a letto e lasciarsi cullare da un sonno ristoratore.


*_*_*_*_*_*_*


L’uomo era seduto a un lungo tavolo, il quale era occupato interamente da libri antichi e polverosi. Stava sfogliando un voluminoso tomo, facendo saettare lo sguardo da una parola all’altra, cercando e cercando.
Era in quella umida e sgradevole casa già da quattro giorni, che aveva passato per lo più nella biblioteca a leggere. Purtroppo, non era ancora riuscito a trovare ciò che gli era stato chiesto e questo lo rendeva piuttosto irritabile.
Fortunatamente in quella buia casa c’era solo lui: una volta, quella era stata la base segreta dell’Ordine della Fenice, ma da un anno a quella parte avevano cambiato sede, un luogo la cui ubicazione precisa non era nota nemmeno ai componenti stessi dell’Ordine. Solo Silente ne era a conoscenza e per questo ne era il Custode Segreto.
L’uomo distolse lo sguardo dal libro e si tolse gli occhiali da lettura, massaggiandosi il setto. Era esausto… e anche affamato, come gli fece notare il suo stomaco, il quale produsse un borbottio sommesso giusto per ricordagli che esisteva anche lui.
L’individuo si alzò, stiracchiandosi i muscoli intorpiditi, per poi uscire dalla grande e fornita biblioteca, dirigendosi verso la cucina.

Una volta tornato in biblioteca, si avvicinò a uno scaffale pieno di libri sulla magia oscura e sugli oggetti magici che erano stati creati per servirla.
Ne prese uno, particolarmente grosso e con una copertina in pelle rossa di drago. Anche da chiuso, si poteva comunque percepire la magia che impregnava il libro.
Dopo averlo appoggiato sul tavolo, l’uomo aprì il voluminoso tomo e iniziò a sfogliarlo, sfiorando appena le pagine, come se temesse di rovinarle. Ci restò sopra per almeno due ore, quando, ormai esausto, l’uomo decise di fare un ultimo sforzo e di leggere un ultimo paragrafo, prima di andarsene a letto.
Di preciso, non riuscì a spiegarsi se quella fosse da considerarsi una fortuna o una sfortuna; sta di fatto che, proprio in quel paragrafo, l’uomo trovò ciò che stava cercando…
<< …il Globo di Simar… >> sussurrò l’uomo, con voce arrochita dallo stupore.



************************************
Allora?? Allora?? Allora??? Che ne dite?? Eh?? Eh?? Eh??
Voglio ricordarvi che questo è stato il capitolo più tormentato… ho passato sopra dei mesi! Quindi… abbiate pietà!! ç__ç Vi pregooooo!!! So che fa schifo, ma meglio di così non sono riuscita a farlo… mi ha distrutto! ç_ç

*ehm-ehm* Ricomponiamoci e passiamo ai commenti… ^^””

Celias: Oh, sì, ho adorato essere così sadica con Dracuzzo XD I mega-abbracci di mamma Weasley sono un portento!
Per quanto riguarda il faccia-a-faccia: ho adorato scrivere quel pezzo perché volevo che Draco fosse trattato con dolcezza da una VERA mamma, che lui non ha mai veramente avuto. E proprio per questo, lui risulta essere gentile con lei… non lo fa perché DEVE comportarsi così, ma perché lo VUOLE. Probabilmente, lui non se ne rende nemmeno conto… non del tutto, per lo meno… ^^
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, anche se è poco importante per il proseguimento della storia… °-°”””
Bacioni!

_Kristel_: Grazie mille, tesssoro! Mi fa piacere vederti *ehm-ehm* così entusiasta! ^^ Mi spiace di averti fatto aspettare un po’ per il seguito,ma cercherò di rimediare… ^^
Il capitolo undici è completo e il dodici è in prosecuzione… quindi, non ci dovrebbero essere tanti problemi ^^

Tiziana: Er.. ops! ^//^”” Mi spiace, non lo faccio di proposito, tesssoro! Mi escono così… mi sa che ho una brutta malattia che mi influenza negativamente e mi fa scrivere certe cretinate.. O_o
Come vedi, l’uomo-corvo è tornato alla fine del capitolo… :D che sarà mai questo Globo di Simar???? *devil smile*

Max5452: Ma grazie!! Che bello, un nuovo commentatore… *__*
Ti ringrazio molto per i complimenti e sono davvero felicissima per il fatto che alcune parti ti abbiano fatto ridere ! ^^ Questo capitolo doveva essere comico, ma non sono riuscita poi molto nell’intento… -_- è stato un capitolo mooooolto sofferto e una volta finito, non ho avuto il coraggio di rimetterci sopra le mani. ^^””

Molto bene, anche per oggi abbiamo finito… ^^

Ci sentiamo la prossima volta!

Un bacione

Miyuncina

[1] Draco prende in giro Ginny, chiamandola Donnola, perché il cognome Weasley è molto simile alla parola Weasel che vuol dire, appunto, Donnola.
[2] Draco si riferisce alla mattina in cui si è svegliato con addosso la “bellissima” camicia da notte a fiorellini rosa di Ginny.


  
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