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Autore: Lety Shine 92    15/03/2010    2 recensioni
La storia è ambientata nel sesto libro, ma Lucius Malfoy non è ad Azkaban, Piton insegna ancora Pozioni e Lumacorno è il professore di Difesa. Lord Voldemort fà un'insolita richiesta a Draco, che impiegherà ogni mezzo per accontentare il suo Signore. Ma il suo piano prende una piega imprevista... DracoxHermione ovviamente!!!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tutta colpa di Ron!

Capitolo 4

Tutta colpa di Ron!

Draco Malfoy non si poteva dire soddisfatto di come stava procedendo il suo piano e, nonostante fosse quasi la metà di Novembre, non aveva ancora potuto ottenere dei risultati soddisfacenti; come se questo non fosse sufficiente a metterlo di cattivo umore, quella mattina la sua squadra aveva perso la prima partita della stagione di Quidditch contro i Grifondoro.

Quella sera era impegnato nel suo giro di controllo per i corridoi del settimo piano; quel lavoro lo annoiava a morte e, nonostante ne fosse a conoscenza, non aveva potuto bloccare la festa sulla Torre di Grifondoro. Quei Polli stavano festeggiando per la vittoria alla partita di Quidditch, ma ai loro festini non c'era mai nulla di compromettente e perfino i professori li approvavano.

Draco sbuffò spazientito: in giro non c'era nemmeno una coppietta sulla quale avrebbe potuto sfogare il suo nervosismo!

In quel preciso istante un rumore, proveniente da un'aula in disuso, lo fece bloccare nel bel mezzo del corridoio. Forse la coppietta che aspettava per trovare una valvola di sfogo era lì dentro!

Si diresse a passo spedito verso la stanza e splancò la porta massiccia. Puntò la bacchetta verso l'interno della classe ed evocò l'incantesimo Lumos per scoprire una ragazza, con la divisa di Grifondoro, seduta sulla cattedra ed attorniata da una nuvola di canarini cinguettanti.

-Nessuno studente può aggirarsi per i corridoi o per le aule della scuola di notte. Dieci punti in meno alla Casa di Grifondoro!-, ghignò il ragazzo, intimamente felice di potersela prendere con i Grifoni, per di più osservando il regolamento. Ma quando la ragazza si voltò nella sua direzione il ghigno gli morì sulle labbra: era la Mezzosangue!

In effetti non sembrava affatto la Granger, non con quegliocchi gonfi ed arrossati e con il viso rigato di lacrime; abbassò la bacchetta e le si avvicinò lentamente.

-Cosa succede, Granger?-, chiese, sedendosi di fianco a lei.

-Nulla che ti possa interessare Malfoy, non vuoi togliere altri punti a Grifondoro?-, ribattè debolmente la ragazza. Fece per alzarsi ed andarsene, ma Draco la trattenne, afferrandola per il polso.

-Cosa succede... Hermione?-, ripetè il ragazzo, usando questa volta il nome della Grifondoro, che lo fissò sbigottita e ritornò al suo posto.

-Oh, è tutta colpa di Ron!-, sbottò rabbiosa. E così Pansy aveva ragione riguardo il pettegolezzo che attribuiva alla Granger una cotta per Lenticchia; il rosso doveva averla combinata davvero grossa per ridurla in quello stato!

-Cos'ha fatto Weasley?-, si informò mentre appoggiava la propria mano diafana su quella rosea di lei che, inaspettatamente, non si sottrasse a quel contatto.

-È in Sala Comune a festeggiare...-, rispose la ragazza.

-E allora?-, insistette lui.

-Festeggia pomiciando con Lavanda Brown!-, esplose lei, e lui capì di aver visto giusto: la Granger correva dietro a Weasley!

-Allora è ancora più scemo di quanto pensassi. Farsi quella sgualdrina Brown quando potrebbe avere te.-, sussurrò sensualmente. Hermione alzò gli occhi increduli verso Draco, chiedendosi se quello era davvero Malfoy e, se lo era, che gli avesse lanciato una maledizione Imperius.

In quel mentre la porta alle loro spalle si spalancò e Ron Weasley fece la sua comparsa, ridendo e tirando la sua neo-fidanzata Lavanda per la mano.

-Ma cosa...-, fece, bloccandosi di colpo alla vista di Hermione e Draco, mentre la Brown usciva indietreggiando e ridacchiando sommessamente.

-Che c'è Weasley, non ti hanno insegnato a bussare nella topaia in cui sei nato?-, lo aggredì Malfoy, portandosi istintivamente davanti alla Grifondoro, come dovesse proteggerla da un attacco del rosso. ma Hermione non sembrava aver bisogno di protezione, perchè scivolò giù dalla cattedra e si diresse decisa verso Ron, seguita dallo stormo di canarini.

-Non dovresti lasciare lasciare Lavanda fuori ad aspettarti.-, affermò con una calma a dir poco sospetta. -Si chiederà che fine hai fatto.-, continuò ad avvicinarsi al Grifondoro, dando quasi l'impreassione di volersene andare. -Oppungo!-, Hermione gridò l'incantesimo con un aria folle, quando solo un metro la divideva dal ragazzo che aveva creduto di amare per quasi sei anni.

Al suo ordine il piccolo stormi filò come una pioggia di grossi proiettili d'oro verso Ron, che gemendo tentò inutilmente di coprirsi il volto con le mani; ma i canarini, come a rispecchiare la rabbia della loro creatrice, lo aggredirono, beccando e graffiando ogni brano di pelle che riuscirono a raggiungere.

-Togliemeli-di-dosso!-, urlò Ron terrorizzato, scappando fuori dalla classe con gli uccellini che seguitavano ad attaccarlo.

-Complimenti davvero, Granger. Non avrei mai detto di poterti veder fare una cosa del genere a Weasley.-, si complimentò Draco; appoggiò la mani sulle spalle della ragazza e si stupì scoprendo che era scossa da violenti singhiozzi.

Quando lei alzò gli occhi verso di lui, Draco potè vedere che erano sul punto di liberare altre lacrime sul suo viso e, agendo istintivamente, l'attirò a sè e la abbracciò forte. Hermione, anzichè respingerlo, nascose il volto bagnato nel suo petto e si lasciò andare ad un pianto liberatorio.

Rimasero lì diversi minuti, come se nessuno dei due avesse intenzione di riaprire quella porta e di tornare nella vita reale, dove erano nemici giurati.

-Ora và meglio?-, s'informò premurosamente Malfoy, allontanandola un po' da sè.

-Sì.-, bisbigliò lei. -Scusami se ti ho rovinato la divisa.-, osservò, accennado la maglione sgualcito ed umido del Serpeverde.

-Nessun problema. Vogliamo andare?-, chiese il ragazzo, dirigendosi verso la porta; lei annuì e lo seguì fuori, dove si congedarono con un <> parecchio impersonale.

Poi ognuno tornò alla sua vita, Hermione nella sua Torre e Draco nei sotterranei.

 

Il mattino seguente Draco Malfoy, entrando nella Sala Grande per la colazione, potè osservare le conseguenze di ciò che era accaduto la notte precedente: al tavolo dei Grifondoro, Harry Potter ed Hermione Granger non erano seduti, come loro solito, vicino a Ron Weasley, il quale si era sistemato diversi posti più in là, in compagnia di Lavanda Brown e sembrava intenzionato a divorare la bocca della ragazza anzichè la generosa colazione.

-Cosa sta combinando la Donnola?-, chiese Draco, rivolgendosi al Blaise, con falsa curiosità.

L'amico lo fissò divertito. -Non l'hai saputo? Dopo la sua esibizione durante la partita di ieri, Weasley e la Brown stanno assieme.-, raccontò il moro.

-E la cosa non sembra piacere per niente ai suoi amichetti...-, sottolineò Pansy, crudele.

Così il Trio Miracoli è finalmente in crisi...

Un altro passo verso il suo obiettivo era fatto.

 

 

 

continua...

 

Angolo dell'aUtrice (con la "U" maiuscola)

 

Ciao a tutti!!!

Comincio col dire che questo capitolo mi è stato ispirato dalla canzone "Parla con me" di Eros Ramazzotti e dal cpaitolo 14 di "Harry Potter e il Principe Mezzosangue".

Ho riletto e corretto i capitoli precedenti (cambiando qualcosina nel capitolo precedente), ma qualche errore può sempre sfuggire quindi, se ne trovaste altri, vi invito a riferirmelo.

Ringrazio barbarak e anna96 per le loro recensioni...un grazie anche a chi legge, preferisce e segue^^

A presto!!!

 

  
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