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Autore: bacinaru    15/03/2010    6 recensioni
1. English Spanner ( Chiave Inglese ):
"Edward aveva sobbalzato, colto in fallo. Arrossendo leggermente aveva distolto lo sguardo e farfugliato qualcosa che assomigliava tanto a un “No, è per la mia ragazza”
Il signore lo aveva guardato stranito e lui si era sentito sprofondare dalla vergogna [...]"
2. Dawn ( Alba ):
"Edward si era domandato spesso dove fosse finita la sua alba, almeno fino a quando non si era accorto di averla avuta sempre a portata di mano, ma la vita è breve e lui lo aveva capito troppo tardi."
3. Whisper ( Sussurro ):
"Winry ricordava il respiro caldo di Edward che le solleticava il collo, poi l'orecchio quando non riusciva a capire bene. Era divertente, caldo, ingenuo.
Era una bella sensazione."
4. Agony ( Agonia ):
"Desiderava solo che quegli istanti rimanessero tali, immutabili come in una fotografia, isolati dal resto della sua vita.
E l'agonia la prendeva, la cullava e la feriva, forte e implacabile, ma dolce."
5. Room Service ( Servizio in camera ):
"Non ne poteva più.
Era stressato, frustrato e insoddisfatto.
La sua vita era così schifosamente perfetta fino a quando non aveva fatto quella cosa.
Certo, non era proprio brutta, ma a volte avrebbe preferito aspettare ancora un po' e godersi i suoi poveri vent'anni. Non aveva già sofferto abbastanza, lui?"
6. Discover ( Scoprire ):
"Però, nonostante ciò, tutto rientrava nella norma, almeno fino a quando non si udì indistintamente lo scatto improvviso della cintura dei pantaloni di Ed, quest'ultimo drizzò le orecchie e, approfittando di una pausa tra un bacio e l'altro, chiese incerto:
-Win, che stai facendo?-"
7. Whisky:
"-Mmh... credo che darò di stomaco-
Mugugnò Ed, dopo un po', sempre con quel tono pigro e assonnato di chi è vicino a lasciarsi andare tra le braccia di Morfeo."
8. Indelible ( Indelebile ):
"Vederla senza avere la possibilità di toccarla, di stringerla a sé e di sentirla sua faceva maledettamente male, ma era un dolore che doveva sopportare."
9. Nightly (Ogni notte/ogni sera):
"Le sorrise e posò un bacio a fior di labbra sulla sua fronte, prima di alzarsi in piedi: doveva andare.
Ad un tratto Winry fu invasa dal terrore e gli afferrò automaticamente un braccio, pregandolo con gli occhi di non lasciarla."
10. Routine:
"Esclamò, alzandosi e dirigendosi senza pensarci alla porta. Quando l'aprì per gridare a Winry quanto fosse stupida, fece appena in tempo ad abbassarsi e schivare l'ennesimo attentato alla sua vita ad opera di una chiave inglese.
Rabbia e frustrazione crescevano, confondendosi tra loro.
.-Ma dico: sei impazzita?!-"
11. Yesterday( Ieri :
"-Mi hai baciata a tradimento-
Si difese divertita, mantenendo l'aria offesa con difficoltà.
Edward assunse una delle sue migliori facce da schiaffi e le sorrise beffardo.
-Uhm, scusa, allora che vorresti farmi?-"
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Winry Rockbell
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Yesterday Yesterday {Ieri}







Ogni cosa in quella notte taceva, restava immobile e silenziosa, predisposta nell'ascoltare ogni singolo respiro di chi, incurante di ciò che accade, resta con gli occhi chiusi, abbandonato in un mondo di sogni e di ideali impossibili.
Quando lei aprì lentamente le iridi azzurre, però, tutto parve prendere vita all'improvviso.
Winry si mise a sedere con silenziosa agilità, mentre i lunghi capelli dorati le accarezzarono dolcemente le spalle seminude, da sopra quella camicia tanto sottile quanto leggera.
Fuori dalla finestra regnava una notte puntellata di stelle e una luminosa luna piena, custode di mille sogni infranti.
Winry si voltò al suo fianco e lì dove avrebbe dovuto esserci il corpo del suo ragazzo non c'era altro che un mucchio di lenzuola scomposte.
Per un attimo fu presa dal panico, colpa dell'abitudine, ma dopo qualche secondo rilassò le membra e si esibì in un vistoso sbadiglio, grattandosi la testa in un modo alquanto poco femminile.
Guardò l'ora che lampeggiava nello schermo della sveglia sul comodino: le 4:00.
-Accidenti-
Imprecò a denti stretti, rituffandosi tra le lenzuola e scacciando ancora un po' le coperte con i piedi.
Ogni notte era un inferno nel vero senso della parola: c'era troppo caldo.
Tentò di riaddormentarsi, girandosi sul fianco destro e poi su quello sinistro, mettendosi supina e a pancia in giù, ma non c'era niente da fare.
Anche se sapeva che non poteva essergli accaduto niente non riusciva a stare tranquilla.
Così si morse il labbro inferiore e, vincendo la riluttanza di alzarsi dal letto, si mise seduta e indossò le pantofole, abbandonando la camera.
La casa era completamente immersa nell'oscurità e non un singolo rumore infrangeva il silenzio della notte.
Winry non si diede nemmeno la pena di accendere le luci: Edward non c'era.
Ora cominciava a preoccuparsi sul serio e, incurante del fatto che indossasse solo una misera camicetta da notte, uscì all'aperto.
Non appena fu fuori la investì una calda brezza estiva e il dolce profumo che spesso impregnava i campi di Resembool.
Inspirò a fondo l'aria genuina di quel posto, tutore della sua infanzia, e ancora una volta si tranquillizzò: nulla poteva accadere tra quei sentieri che l'avevano accolta così tante volte.
Edward doveva essere sicuramente andato a fare due passi, non era cosa impossibile che non fosse riuscito a dormire con quella calura insopportabile.
Eppure un timore nascosto continuava a palpitarle nel petto, prepotente e fastidioso.
Aveva paura che Ed potesse andare via, ancora una volta, e lasciarla indietro, come sempre.
-Ah, che razza di pensieri!-
Borbottò, scuotendo violentemente la lunga chioma dorata, scompigliando quelle ciocche di sole ancor più di quando non lo fossero già.
Winry fece un lungo e sofferto sospiro, non poteva starsene fuori di casa in camicia da notte senza far niente e di tornare a dormire non ne aveva proprio intenzione.
-Chissà dov'è...?-
Si chiese tra sé e sé, iniziando a camminare senza una meta precisa, ondeggiando un po' con le mani dietro la schiena e il volto sereno.
Non ricordava più quando fosse stata l'ultima volta che aveva fatto una passeggiata sotto la coltre scura della notte, né come ciò regalasse una così bella sensazione.
Senza accorgersene giunse su una collina, la stessa dove giocava da piccola, e allora lo vide, seduto a terra tra una miriade di fili d'erba, il volto puntato sul cielo stellato e gli occhi dorati persi in chissà quale strano pensiero.
Winry rimase ferma a qualche passo di distanza, osservandolo con un'attenzione minuziosa e preoccupata.
Edward indossava dei pantaloncini neri e una T-shirt bianca molto leggera.
Teneva la schiena leggermente piegata all'indietro e le braccia, una sana e una in acciaio, a fare da supporto a quella stramba posizione.
I capelli li aveva lasciati sciolti, così che potessero librarsi in aria al minimo soffio di vento, e il viso era rilassato, non pareva stesse vivendo nessun particolare turbamento.
Ma i suoi occhi, così assorti nel contemplare quel manto di stelle schiarito,il suo sguardo, Winry conosceva bene quello sguardo e sapeva che non celava nulla di buono.
Dopotutto lei era l'unica alla quale Edward non poteva nascondere nulla.
-Edo?-
Ed sussultò appena, voltandosi a guardarla con sorpresa mista a consapevolezza. Aveva come intuito la sua presenza, ma non se ne era reso conto quel tanto da concepirne l'idea.
-Winry... -
Ripeté il suo nome in un soffio, come per sincerarsi che lei fosse davvero lì davanti a lui.
Winry gli sorrise con innocenza e gli si sedette accanto, il sorriso un po' scemato da quella sincera preoccupazione indotta dall'amore.
-Va tutto bene?-
Gli chiese con voce pacata, timorosa di svegliare ciò che di sopito era rimasto in quella notte quasi scomparsa.
Edward batté le palpebre un paio di volte. Non lo avrebbe mai ammesso, ma quella comparsa così improvvisa sotto le luci rossastre dell'alba lo aveva lasciato del tutto interdetto.
Winry aveva davvero la capacità di scombinargli l'intera esistenza.
Decise di tornare con i piedi per terra e distogliendo lo sguardo rispose con un secco “Sì”.
Winry si lasciò scappare un sospiro di sconforto: era sempre il solito, mai a confidarsi con qualcuno.
-Lo sai che so che non è vero-
Le piaceva fare i giochi di parole, consapevole che questi non piacevano altrettanto al ragazzo.
Edward si voltò a guardarla imbronciato, cambiando posizione per mettersi seduto con una gamba distesa e l'altra piegata a novanta gradi, un braccio penzolante da questa.
-Sei perfida, smettila di guardarmi in quel modo-
In effetti Winry aveva anche il brutto vizio di puntargli addosso uno sguardo così malizioso e curioso da indurlo a dire tutto ciò che di più nascosto celava.
Lei piegò la testa di lato con fare innocente, nonostante tutto facesse parte del suo diabolico piano.
-Io non ti guardo in nessun modo-
Rispose con apparente sincerità.
In realtà non gli voleva male, ma era stanca della sua cocciutaggine e della sua stupida convinzione di dover mantenere da solo tutto il peso del mondo.
Che gli piacesse o no, loro stavano insieme e a lei non poteva nascondere nulla.
Stettero a guardarsi per una decina di secondi, intendi a combattere una feroce battaglia interiore, ma Edward sapeva di aver già perso in partenza.
-Sei terribile... -
Sospirò pesantemente, prima di alzare gli occhi al cielo ormai tinto d'alba che sovrastava le loro teste.
-Stavo solo pensando-
Disse, mentre una brezza leggera lì investì di colpo, rapendo in un soffio quelle parole ricche di significati nascosti.
Winry spalancò un po' gli occhi.
Si abbracciò le gambe e vi poggiò sopra la testa, osservando Ed in silenzio.
Edward pensava sempre.
Che si trattasse di se stesso o degli altri continuava a pensare, a mettersi intesta complicati labirinti dove ogni volta, puntualmente, si perdeva.
E rimaneva così, perso nei suoi pensieri alla ricerca della giusta strada da prendere, senza sapere che a volte è sempre quella più semplice, quella che scarti a priori perchè pensi di non meritarti un aiuto, piccolo o grande che sia.
-E a cosa pensi?-
Gli chiese ancora, pur intuendo la risposta.
Ed si riscosse e la guardò in tralice, cercando nella sua mente un po' di spazio per elaborare un piano di fuga.
Purtroppo aveva troppi pensieri per permettersi una cosa del genere.
-A niente di particolare, pensavo a tutto ciò che abbiamo fatto fino ad ora-
Lo aveva detto con disinvoltura e il tipico sguardo da “E' una cazzata e quindi non farci caso”, ma a Winry non era sfuggita l'ombra lieve che aveva ombreggiato per un attimo nei suoi occhi.
E sorrise: il suo Edo era davvero un cretino, ma uno di quelli colossali e irrecuperabili.
Affondò ancor più il viso tra le gambe, guardando serena il cielo striato di rosa.
-Sei proprio scemo-
Lo schernì scherzosamente, pur celando dietro futili parole altrettanti significati nascosti.
Edward si voltò verso di lei e la guardò storto.
-Chi sarebbe lo sce... -
-Smettila di farti del male-
Il tono ironico scomparso e gli occhi persi nell'orizzonte, Winry troncò le sue parole con un sorriso gentile, simile a quello di una mamma che consola il suo bambino, ma intriso di un amore ancora più profondo.
Edward le sorrise di rimando, alla fine riusciva sempre a far preoccupare chi gli stava attorno, non era cambiato per niente.
La ragazza si girò di impeto a guardarlo, gli occhi ridotti a due fessure.
-Lo stai facendo di nuovo-
Constatò con voce secca.
Edward le regalò il medesimo sguardo, incapace di capire che cavolo avesse fatto.
-Che ho fatto?-
Domandò stizzito, fissandola tenace negli occhi azzurri.
Winry arricciò le labbra.
-Ti stai di nuovo incolpando, idiota di un fagiolino-
Ops...
-...-
Winry si mise in posizione, pronta alla fuga.
-CHI SAREBBE L'INSETTO PIÙ MICROSCOPICO E INSIGNIFICANTE DI TUTTA RESEMBOOL?! CHI SAREBBE, EH?!-
E nell'impeto Ed aveva cominciato a rincorrerla, minacciandola di false minacce e ridendo con lei tra quei fili d'erba che avevano da sempre costellato la loro vita.  
-Tanto non mi prendi!-
-Fermati così posso farlo!-
-Mica sono scema?!-
-Ho detto di fermarti!-
-Che fagiolino rompiscatole!-
-Che cosa hai detto?! Se ti prendo....!! Winry fermati!-
-Ma non ti vedo, dove sei?!-
-Smettila di prendermi in giro!-
Se la gente al villaggio non avesse avuto il sonno pesante, avrebbe lanciato un bel paio di maledizioni a quei ragazzini scellerati che gridavano come pazzi alle cinque di mattina, incuranti del fatto che c'erano persone desiderose di dormire a quell'ora e che la sveglia era regolata per suonare molto più tardi.
Ma a Edward e Winry non importava, perchè messi da parte i dispiaceri non potevano frenare quell'indole particolare, adulta e bambina allo stesso tempo, che animava così piacevolmente i loro corpi.
Alla fine, però, Winry dovette fermarsi prima di schiantarsi a terra sfinita e Edward ne approfittò per cadere in ginocchio accanto a lei, anche lui senza fiato.
-Ma... ma che stiamo fa... facendo...?-
Disse senza voce, mentre la gola raschiava, implorando un sorso d'acqua.
Winry si sdraiò supina sull'erba, un sorriso sincero sulle labbra.
-Qualunque cosa sia mi ha sfiancata-
Rispose, ridendo un po'.
Edward la guardò male, gli occhi ridotti a due fessure e le labbra strette in una linea sottilissima.
-Guarda che è colpa tua-
Constatò pacato, nonostante si evincesse chiaramente l'accusa.
Winry scattò seduta all'improvviso, lo sguardo truce e la stizza ben impressa nella voce.
-Di chi sarebbe la colpa?-
Edward avrebbe dovuto finire la questione lì, prima che iniziasse un'altra lite, ma in certe circostanze non riusciva proprio a comportarsi da adulto.
-Se non mi avessi dato del... del... beh, hai iniziato tu a prendermi in giro!-
Borbottò, mettendosi seduto con le braccia incrociate e sviando lo sguardo da quello fin troppo sicuro della ragazza.
Sul viso di Winry apparve un sorriso che non prometteva nulla di buono. La giovane meccanica si mise in ginocchio e gli si avvicinò piano, fino a quando i loro visi non furono così vicini da poter sentire sulla pelle il respiro dell'altro.
Edward, data la vicinanza, fu costretto a guardarla e arrossì involontariamente
-Come ti avrei chiamato, scusa? Ah, giusto: idiota di un fagiolino-
Edward divenne ancora più rosso, ma di rabbia, e le si gettò addosso, finendo entrambi per terra, lei sopra di lui in una posizione piuttosto ambigua.
Quando si accorsero di ciò ebbero un attimo di smarrimento, poi Winry scoppiò a ridere e Edward la guardò un pò stizzito, arrossendo lievemente, ma non facendo nulla per togliersi la ragazza di dosso.
Alla fine sorrise anche, travolto dall'entusiasmo della giovane, e di impeto avvicinò le proprie labbra alle sue e le regalò un bacio a tradimento.
Winry, dopo un altro piccolo attimo di smarrimento, si imbronciò, nascondendo dietro quel finto broncio un tenero grazie.
-Mi hai baciata a tradimento-
Si difese divertita, mantenendo l'aria offesa con difficoltà.
Edward assunse una delle sue migliori facce da schiaffi e le sorrise beffardo.
-Uhm, scusa, allora che vorresti farmi?-
La stuzzicò ridendo sotto i baffi, era meno bravo di lei nel nascondere quanto gli piacesse la situazione.
Winry gli sorrise complice e gli diede anche lei un bacio, prendendolo di sorpresa e dando inizio ad una catena senza fine.
L'aria attorno a loro si fece più dolce e fragile, un cristallo di emozioni si susseguì nei loro petti e nei loro occhi, mentre sorrisi scomparsi lasciavano spazio ad occhi assorti e impregnati d'amore.
Edward portò la mano sana tra i capelli di Winry e avvicinò il viso della ragazza al suo, sfiorandole con le labbra l'angolo destro della bocca, per poi baciarla con un lieve fruscio. Winry si lasciò trasportare, mentre le sue mani, indipendentemente da lei, andarono ad accarezzare dolcemente il viso del ragazzo.
Entrambi chiusero gli occhi per volontà di una forza maggiore, mentre il sole iniziava a sorgere, riscaldandoli con i suoi primi raggi, un pò freddi eppure così caldi.
Il giovane alchimista socchiuse leggermente le iridi dorate e dissolse il bacio per riprendere fiato, poi tornò a stuzzicarle le labbra, macchiando di desiderio misto ad amore ogni centimetro di pelle scoperto che riusciva a raggiungere. Molto lentamente si mise a sedere, mantenendo Winry su di sé, e le delineò il collo con tanti piccoli baci, mentre lei affondò il viso nell'incavo tra la spalla sana e il collo del ragazzo, inspirando a fondo il suo profumo e accogliendo con un timido desiderio tutte le emozioni che la travolgevano in quell'attimo.
Le sue dite scesero lentamente sul petto del ragazzo, accarezzandone con una certa curiosità già ripagata l'addome ben allentano, e si infilarono quasi inconsapevoli sotto la T-shirt. Edward, dal canto suo, non riuscì ad esimersi dal sorridere compiaciuto e un pò rozzo la spinse indietro, facendola cadere supina su quel manto verde colorato d'oro.
Si guardarono per qualche attimo, prima che Winry parlò, non riuscendo a trattenersi.
-Delicato come un elefante, vero?-
Lo schernì scherzosamente, ricevendo in risposta un bacio altrettanto rude.
Dopotutto Ed era sempre così.
Non era un ragazzo dai gesti delicati e complicati, era più un tipo dai gesti pratici e immediati e a lei piaceva, perchè riusciva a vedere tutto la sua dolcezza nel misero tentativo di imprimerla nei gesti. Lui ci provava, ma non ci riusciva e alla fine era ancora più dolce di quello che voleva sembrare.
-Guarda che ti tratto come una piuma-
Rispose a tono, un pò mortificato per quella sua mancanza.
Winry gli sorrise intenerita, ma anche con un pò di autorità, ben conoscendo le intenzioni del ragazzo e non volendo assolutamente assecondarle, almeno non lì all'aperto con il rischio di essere visti da qualcuno.
Edward la guardò attentamente negli occhi, sospirò affranto, consapevole di non potersi spingere oltre, e le si distese affianco, tenendola stretta a sé con il braccio sano.
E Winry, poggiando la testa sul suo petto, sorrise ancora, accortasi di quella piccola premura che le rubava sempre un sorriso: per non farle del male o forse solo per una sua stupida convinzione, in quei momenti Ed non la toccava mai con il braccio in acciaio, mai.

Rimasero così per qualche istante, osservando il sole ormai sorto.
Winry spostò poi lo sguardo sul viso di Ed, di nuovo assorto in quell'espressione di finta serenità, e si lasciò sfuggire un piccolo sospiro di sconforto.
: per non farle del male o forse solo per una sua stupida convinzione, in quei momenti Ed non la toccava mai con il braccio in acciaio, mai.
-Ed-
Edward la guardò con occhi interrogativi, ma Winry, con il sorriso un pò più tenue, fissava l'orizzonte.
-Anche io penso spesso al nostro passato-
Affermò, sempre senza guardarlo.
Ed spalancò un attimo gli occhi, capendo di essere stato colto in fallo, poi inarcò il sopracciglio destro.
-Pensavo che farlo fosse da idioti-
Disse digrignando un pò i denti, memore dell'offesa ricevuta poco prima.
Winry socchiuse le iridi cobalto e accentuò il suo sorriso.
-No, ho detto che tu sei scemo-
Puntualizzò, sentendo all'istante il corpo di Ed irrigidirsi, ma lei non voleva litigare.
-Pensare a ieri non è da idioti, perchè ieri è un passato che non dobbiamo dimenticare-
Edward continuava a guardarla, sempre più confuso.
-Che vuoi dire?-
Winry chiuse gli occhi e si strinse forte a lui.
-Non dobbiamo dimenticarci di ieri, ma non dobbiamo pensarci come se fosse qualcosa di brutto o qualcosa di cui preferiremmo fare a meno, perchè ciò che abbiamo fatto ieri è tutto ciò che siamo oggi-
C'è da dire che Edward ne rimase piuttosto sorpreso, ma è anche vero che non dubitò neanche per un istante di quelle parole.
Rafforzò la presa sul corpo di Winry e le sfiorò la testa con le labbra, mentre la brezza estiva soffiava dolce su di loro Non poteva e non voleva dimenticare il passato,



perchè era solo grazie a Ieri se oggi aveva lei.













Angolino dell'autrice ^ç^


L'ho finita!!!!! *^* Sono così contenta di essere riuscita a portarla a termine, avevo una paura tremenda di non riuscirci O.O
Oh ragazzi e ragazze, sn troppo felice! Io vi adoro, lo sapete??!

Dedico questa raccolta a tutti coloro che hanno seguito questa mia piccola creazione e che con i loro commenti bellissimi mi hanno aiutato ad andare avanti e a non mollare mai *^*
Se sono riuscita a finirla è solo grazie a voi! *^*

Spero con tutta me stessa di essere riuscita a salutarvi decentemente con questo mio ultimo capitolo! Ero indecisa se farlo triste o allegro o romantico o piccante, alla fine ho optato per un pò di tutto, anche se di piccante c'è niente e poco XD Non ce l'ho fatta, è ancora presto XD
Però le intenzioni del nostro caro Ed si capivano eccome U.U

Un ultimo invito a commentare da parte di chi ha seguito questa fic e non l'ha mai fatto, mi farebbe tanto piacere sapere anche il vostro parere, soprattutto ora che la fic è finita ^^

Purtroppo, di nuovo per il problema di linea e per il poco tempo a disposizione non posso proprio rispondere alle recensione dello scorso capitolo, mi dispiace tantissimo ç_ç Dannato pc! ç_ç Perdonatemi!

Dopo le brutte notizie, con la speranza che non verrete a casa mia x linciarmi viva XD, vi ringrazio di cuore, a tutti, e spero di rivedervi presto in una mia prossima fic^^




  
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