12. La vera storia di Jane
Quella sera stessa Harry avrebbe
avuto il più bel regalo della sua vita; aveva appena messo piede in casa che
Jane l’aveva chiamato.
“Tesoro, sono qui, vieni!”
“Ehi, amore, che cosa stai facendo?”
“Ho un regalo speciale per te.”
“Mmmmh, scommetto che non hai nulla
sotto quel vestitino, dico bene!?” aveva risposto lui con fare ammiccante.
“No! Ma come fai a pensare solo a una
cosa!? Avanti, seguimi.”
Insieme erano scesi nella scantinato,
che Jane per l’occasione aveva riempito di candele.
Jane si era avvicinata a un tavolo
sul quale c’erano quattro calici e aveva scoperto un grande specchio antico.
“Che sta succedendo?” aveva chiesto
Harry molto incuriosito.
“Ti fidi di me?”
“Certo!”
“Allora non fare domande, mettiti di
fronte allo specchio, bevi un sorso da ogni calice e poi recita questa formula.”
Aveva detto Jane porgendogli un foglietto. Harry aveva obbedito e aveva
iniziato a recitare.
“Vi
richiamo dalla morte
Attraverso queste porte,
uno sbaglio può esser fatale…ehi ma chi ha scritto questa s…”
“Sono stata io!”
“..stupenda poesia?”
“Mmmmmh, finisci di leggere, forza!”
“La
ragione è assai evidente
Che il passato sia presente.”
Lo specchio si era illuminato; il
riflesso di Harry era sparito ed era stato sostituito da un tunnel bianco,
apparentemente interminabile, dal quale si intravedevano due figure che
avanzavano. Man mano che si avvicinavano, Harry era sempre più convinto di
sognare; Jane non poteva esserci riuscita, era impossibile. E poi li aveva
riconosciuti: i suoi genitori avvolti da un bagliore argenteo erano usciti
dallo specchio e stavano a dieci centimetri da lui. Harry era pietrificato per
l’emozione, poi li aveva abbracciati iniziando a piangere.
Jane non riuscì a trattenere le
lacrime assistendo ad una scena così commuovente.
“Mamma, papà…non ci posso credere,
siete qui!” aveva singhiozzato Harry.
“Sì tesoro mio, ti vogliamo un bene
dell’anima e questa donna è la migliore che tu potessi sposare.” Aveva detto
Lily andando ad abbracciare Jane.
“Siamo molto fieri di te Harry, di
quello che sei diventato. Un ottimo auror con una splendida moglie e due figli
meravigliosi!” aveva aggiunto James.
“Vi lascio soli, avrete un sacco di
cose da dirvi; ma ricordate,
l’incantesimo dura solo un’ora.”
Jane era salita in salotto; il tempo
era passato molto velocemente ed Harry ancora molto emozionato si era seduto
accanto a lei.
“Non so che dire. E’ una cosa che
credevo non sarebbe mai successa e invece grazie a te…” Harry l’ aveva stretta
a sè. “Sei una strega eccezionale e una moglie unica! Ti amo più che mai,
Jane!”
“Era quello che più volevi al mondo e
ho fatto di tutto per dartelo!” aveva detto lei accarezzandogli i capelli.
“Con lo stesso incantesimo puoi
rivedere anche i tuoi genitori!”
“Non credo sarebbe una buona idea….”
“Come?! Jane, sono i tuoi genitori!”
“Io non voglio rivederli.”
“Perché? E’ assurdo!”
“Bhè, perché io…” aveva fatto una
pausa “Credo sia arrivato il momento di raccontarti la mia storia.”
Harry non capiva; per lui era
inconcepibile che lei non volesse riabbracciare i suoi genitori.
“Devi sapere che io avevo un
fratello, a parte Tom intendo”
“Che cosa?! Un altro Riddle?!” aveva
chiesto Harry incredulo.
“Sì, lui è scomparso quando aveva 15 anni, io ne
avevo 8. E’ praticamente svanito nel nulla, non siamo mai più riusciti a
trovare sue tracce. Da quel giorno i miei genitori non furono più li stessi.
Erano disperati e io mi sentivo trascurata, ero solo una bambina che non capiva
il perché di tutta quella freddezza.
Qualche anno dopo, io avevo 17 anni,
presi a pugni una ragazza della mia classe; fui sospesa e loro vennero a scuola
per parlare con il preside. Erano davvero furibondi, non avevo mai picchiato
nessuno in vita mia, ma quella insulsa ragazzina aveva osato insultare il mio
fratello scomparso.”
“Buon sangue non mente!” aveva
commentato Harry.
“Comunque, stavamo tornando a casa in
macchina, loro mi stavano sgridando, quando un camion ci venne addosso; io mi
ritrovai senza nemmeno un graffio a dieci metri dall’incidente, mentre
loro….morirono sul colpo. Allora credetti che io mi fossi salvata per miracolo,
ma adesso credo di essermi smaterializzata fuori dall’auto.”
“Mio dio Jane, non me l’avevi mai
detto! Ma non ho ancora capito perché non vuoi rivederli.”
“Perché non solo li ho delusi, Harry,
ma li ho anche lasciati morire. Non ho nemmeno provato a salvarli!” aveva detto
Jane scoppiando a piangere.
“Tesoro, non potevi fare nulla; sono
sicuro che loro non la penserebbero così! Eri la loro bambina. La delusione
sarebbe svanita in poco tempo e sarebbe rimasto solo l’immenso amore che
provavano per te!”
“Come lo sai? Non li conoscevi.”
“E’ la stessa cosa che provo io per
James e Miley! Neanche se uccidessero qualcuno potrei smettere di amarli.”
“Sono parole splendide, amore!”
“Dopo la loro morte cosa hai fatto?”
“Mi sono diplomata e poi sono entrata
in accademia. Ero la migliore del mio corso; è per questo che a ventidue anni
ero già una detective in carriera.”
“Ti manca molto il tuo lavoro, vero?”
“Sì, terribilmente.”
“Credo che dovresti riprenderlo!”
“Ormai mi sono dimessa, non posso più
tornare lì.”
“E chi ha parlato di polizia. Io
pensavo a un ufficio privato!”
“Cioè…?”
“Non so… E’ un po’ di tempo che
volevo parlartene.. Hai mai pensato di aprire un’agenzia investigativa insieme
a Tom? Sareste imbattibili, FORMIDABILI!!”
“Sai che non è affatto una cattiva
idea…?