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Autore: Per_Aspera_Ad_Astra    17/03/2010    2 recensioni
Vi siete mai chiesti come sarebbe la vostra vita se la ricominciasse tutta da capo? Se tutto quello che avete vissuto è solo nullità?
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve rieccomi con una nuova FF a capitoli con i fiocchi...qui mi ci sono messa d'impegno XD

Allora per questa FF ho pronti già i fazzoletti per la fine, spero in una buona lettura e ringrazio di già le persone per i commenti ^^

 

LOOK INTO THE NEW FUTURE’S FACE

(Myself into infinity)

 

E’ incredibilmente, bello quello che mi sta accadendo, la mia testa è posta in una soffice sostanza, che non saprei decifrare, il mio corpo fluttua nell’aria, e non so come sia possibile e io vedo solo questa fantastica luce in questo tunnel che mi attraversa la pelle…ma poi li sento piangere, soffrire, incolparsi di tutto..e questo mi fa stare bene.

Non saprei il perché, mi sento bene quando una persona soffre per me, piange, mi cerca, perché mi sento al primo posto di tutto ciò che lo circonda.

Si lo so, posso sembrarvi una persona che si approfitta degli altri che si prende gioco…più giustamente detto un figlio di buona mamma, ma pensate questa è la migliore vendetta che esista al mondo, perché si capisce sul serio, chi ti ama davvero e ti aiuta nei momenti difficili e chi se ne frega che tu sei immobile in un posto a te sconosciuto.

Non so dove sono, e questo mi fa molta paura, posso solamente percepire le parole e quello che dicono gli altri, le loro sensazioni…ma non percepisco le mie, non sento nulla del mio corpo…solamente credo che sia una poltiglia posto su un posto freddo e non accogliente.

Sentivo e basta, mi ricordo solamente che ero in una macchina e una luce calda mi penetro nelle ossa facendomi male, poi questo che mi sta accadendo…forse ho dormito giorni, forse mesi o addirittura anni…ma non ricordo nulla fino ad ora, solamente dei lamenti…e pianti, solamente questo.

Sentì dei passi, sapevo che ero in una stanza, e che non mi avrebbero fatto del male, ma non vedere, era bruttissimo, mi potevo solamente fidare dell’unica parte cosciente, il mio cervello.

Una porta si aprì.

Chi poteva essere?

 Mi avrebbe fatto del male?

La chiuse, e prese una qualcosa per sedersi, presubilmente una sedia, cominciò a piangere, era un uomo lo sentivo, mi prese la mia mano e me la strinse, sentivo il suo calore nelle mia pelle, sentivo le sue vene che si intrecciavano nei suoi muscoli, la mano era ruvida, proprio come se lavorasse solamente con quelle, ma non un ruvido rigido, ma un ruvido eccezionale, di chi ha vissuto la sua vita al meglio, riuscivo a leggere da ogni graffio, da ogni riga della sua mano una piccola storia che raccontava di lui.

Chi poteva essere?

Un amico importante? Una persona che mi voleva bene? Un mio parente? Mio padre? Il mio compagno di giochi?

Non ricordo neanche quanti anni avessi, o come mi chiamassi, cosa facevo, e come mi guadagnavo da vivere.

Forse ero un lurido barbone che viveva per strada, e che era stato picchiato, oppure una persona inutile che si voleva uccidere, un uomo con figli e moglie, un bambino investito da un auto?

Un adulto?

Un adolescente?

Un ragazzino?

O solamente l’anima di qualcuno?

Non lo so, non so nulla, di quello che mi è accaduto so solamente chi non posso essere.

S:Mi manchi Jared

Ecco mi chiamavo Jared, ma chi ero?

S:Mi manchi ogni giorno di più, come se tutti questi anni non fosse successo nulla, tutto quello che abbiamo passato insieme tu non ricordi più nulla, nulla di tutto questo, e come farò adesso?

A chi racconterò le mie storie inutili, della mia vita inutile?

Sarai tu a dirmi se devo continuare a vivere o no?

Sarai tu che ti sveglierai e mi dirai che è solamente un brutto sogno?

Non lo so, ma se non ti risveglierai io sarò pronto a raggiungerti, a seguirti anche se comporterà la fine della mia vita.

Si rimise a piangere.

Si asciugo il naso e mise la sua testa su una parte del mio corpo meno sensibile, forse la spalla, e mi tocco il viso, le mie labbra i miei occhi e i miei capelli.

Ma allora cosa era successo?

Dove voleva raggiungermi?

Cosa voleva fare?

Voleva morire?

La sua bocca si infranse contro la mia guancia e poi mi avvolse in un caldo abbraccio, alzandomi il torace.

Ecco, lui mi voleva bene, ma chi era?

Io perché non potevo guardare?

Io dove sono?

Riuscirò a capire, e a ritornare alla mia vita?

Riuscirò a capire chi mi ama?

Ma adesso, non capisco, tutto mi si annebbia e un forte dolore al braccio mi si ripercuote su tutto il mio corpo.

Mi sento diviso, dalla mia anima, come se ci stessimo staccando, il mio corpo si contorce, sento male da per tutto.

Quell’uomo mi ha fatto male?

Perché sento urlare?

Percepisco qualcosa scendere dalle mie labbra e una folta patina, mi ricopre la lingua…

Sto morendo, e forse non me ne sono ancora accorto…

  
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