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Autore: Per_Aspera_Ad_Astra    21/03/2010    1 recensioni
Vi siete mai chiesti come sarebbe la vostra vita se la ricominciasse tutta da capo? Se tutto quello che avete vissuto è solo nullità?
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Now, I know who I am

(Ringraziamenti a fine capitolo)

 

Non capivo, più nulla, quindi anche quel Peter, era come me una persona che non esisteva?

Io non esisto?

No è impossibile io esistevo davvero..mi ero sentito male, ho provato dolore

 Ma ora chi sono?

Mi ispezionai di nuovo, cercando di capire più su me stesso, avevo un tatuaggio un simbolo strano sul polso destro, di un bellissimo color rosso, mi affascinava molto quel tatuaggio, forse la persona che ero io prima doveva essersi innamorato di qualcosa che aveva fatto fiorire quel coso.

Era una cosa intrecciata…sembrava una emme, o forse un tre o una roba del genere, l’avrei scoperto pian piano.

Mi alzai, le mie gambe non mi reggevano come prima, forse quella cosa che chiamano ossigeno, non ne avevo più, infatti la mia gola cominciava a sanguinare, perché sentivo molto freddo, e le mie mani cominciavano ad essere bianche, ma non sentivo dolore…mentre tutta la tunica si riempiva di tante goccioline rosse.

Aprì la porta, e mi toccai la gola, più la toccavo più mi sporcavo, decisi di andare al lavabo più vicino che fortunatamente era davanti a me.

Spinsi un pedale, e da un tubicino usci dell’acqua, era cosi pura e fresca, mi lavai del sangue, e ne bevvi un po’, era molto dissetante.

Continuai a camminare come se fosse un viaggio per scoprire la mia vita, era un corridoio molto soleggiato, con delle bellissime vetrate, e con molti disegni di bambini che erano stati li.

L’ospedale puzzava, di sterilizzato, non so che odore fosse, ma credo di troppo pulito.

Tutto era bianco, finestre, porte le persone che ci stavano dentro i macchinari, lo facevano apparire un luogo felice, ma non vedevo il sorriso di nessuno.

Vidi davanti a me un vicolo ceco, mi girai a destra e vidi scritto “cardiologia”.

Entrai in quella parte di ospedale, che sembrava piano, piano mangiarmi.

Era uguale all’altro reparto ma qui c’erano molti più bambini infatti vedevo che in un ala c’erano solo maschi, nell’altra solo femmine, si vedeva anche dai muri rosa e blu che distinguevano il sesso.

Anche qui c’era un sala molto grande con tante sedie blu e molti poster con scritto che il cuore era importante e che bisogna curarlo.

Io non sapevo cosa fare, quando vidi una coppia seduta, dove la donna piangeva a dirotto, mentre l’uomo vicino gli accarezzava i capelli.

Di fronte un anziano che guardava costantemente l’orologio, con una benda alla mano sinistra.

Mi avvicina  a loro.

Non mi vedevano.

Mi sedetti vicino alla donna, la perlustrai da cima a fondo.

Sembrava molto giovane.

Mi colpì che i due avevano lo stesso anello, color oro all’anulare sinistro, non capivo perché io non l’avevo…forse perché loro si volevano bene, era un simbolo del loro amore?

La guardai di nuovo, i suoi capelli profumavano di lavanda, intravedevo i suoi occhi dalle mani.

Erano chiusi, e l’uomo ripeteva la stessa frase da minuti “lei è forte è c’è la farà”

Non capivo il perché questo posto tutti piangevano e non erano felici come  i disegni dei bimbi…tanti prati, tanti sorrisi e tanti cuori, ma qui non ne vedevo neanche uno.

La donna si pulì gli occhi con la mano e la vidi.

Era bellissima, i suoi capelli erano castani con alcune ciocche bionde, il suo viso era perfettamente proporzionato, e i suoi occhi erano di un verde bellissimo, ma una sfumatura rossa li rendeva cupi.

Si girò verso di me, e non so come, sembrava che mi vedesse, il suo viso era paralizzato, dalla mia vista.

Poi prese le mani dell’uomo e continuò a guardarmi, poi mi sorrise.

Allora lei mi vedeva

Sorpreso dal fatto gli sorrisi anche io.

Mi girai e vidi il signore alzarsi, e in preda al panico arrivo un medico, gridando frasi che non riuscivo a capire, l’uomo accanto alla donna cominciò a urlare e lei piangeva.

Non capivo quello che stava succedendo.

Misi la mia mano sopra la sua, mi guardò e poi si rimise alla posizione iniziale, mentre vedevo che l’uomo vicino piangeva anche lui.

Mi alzai da quel luogo triste, mi avviai verso l’uscita e vidi una barella con una bimba sopra.

Aveva il viso bianco e i suoi capelli biondi la facevano diventare un fantasma, vidi che le coprirono il viso con un panno mentre portavano la barella via da li.

Perché mettevano quel panno?

Che fosse colpa sua che quella donna piangeva?

Mentre mi incamminavo vidi la stessa bambina, che mi guardava con occhi incredibilmente spendenti, mi sorrise.

Mi avvicinai a lei

1:Ciao

R:Ciao

Mi disse sorridendo

R:io mi chiamo Rachel e tu?

1:Che bel nome..io..

Ripensai alle parole del anziano Peter

1:Signor nessuno

R:Che nome buffo che hai

1:Lo so, ma non so nemmeno se questa è realtà

R:Si lo è, ma ormai non ci siamo più

1:Come non ci siamo più

R: Noi non esistiamo..quelli erano i miei genitori

1: Erano?

R:Si

I suoi occhi si chiusero, e le usci una lacrima, la asciugai con la mia mano

1:Non fare, cosi…vedrai che riuscirai a trovare in questa tua nuova vita persone che ti vogliano bene..io non so chi sono, non so quanti anni ho, non so se ho genitori, so solamente che devo scoprire

R:Non sai nulla?

Il suo dito si infilò nella sua bocca

1:No- con un piccolo sorriso

Le accarezzai la testa e prosegui il mio viaggio.

R:Ti voglio bene

1:Lo ricorderò, piccola

Mi avviai e vidi che la sala si divise in due settori

“Neurologia” e “Terapia intensiva”

Andai nella fascia di terapia intensiva…

Qui tutti erano tristi, non c’erano disegni, non c’erano persone che sorridevano, non c’erano prati e ne fiori, solamente disperazione e pianto.

Qui, non c’era nessuno, e come in ogni ala vidi la sala di aspetto, le sedie erano messe in modo disordinato, e una piccola finestra faceva entrare luce.

Sapevo che non me ne sarei mai andato da quella stanza.

Questa sala non era come le altre, non c’era nessuno solo un uomo che piangeva.

Tutti piangevano in questo posto, ma non capivo il perché

Vidi l’uomo e mi accorsi della sua voce, era la stessa che mi aveva parlato prima.

Forse l’avevo trovato.

Senti un suono acuto.

L’uomo, si spaventò e prese dalla tasca, un qualcosa che vibrava e lo mise all’orecchio

Ascoltai la sua chiamata

S:No, non sta bene, Tomo, non lo so cos’ha, so solo che quando sono andato sembrava che mi sentisse, infatti lo vedevo, respirava e tutto, poi ha cominciato a muoversi confusamente…si hai ragione un attacco epilettico

Allora stava parlando di me, ma io stavo bene

S:Penso, che non c’è la farà…ma non voglio neanche pensarci…io ti giuro lo ammazzo se si sveglia..se Jared non avrebbe preso qual maledetto taxi

Io avevo preso un taxi?

E cos’era?

Jared?

La sua voce cambiò e scoppiò a piangere, mentre ripeteva frasi confuse

S:Io gli voglio bene e lo sai…anche tu sei con..noi…ma ti ricordo che è mio fratello…e ti ricordo che l’incidente poteva anche non essere fatto…è tutta colpa mia

Allora lui non mi voleva bene…lui voleva che io morissi

S:Non credo Tomo, se avrebbe preso l’auto con me, lui avrebbe preso l’altra strada, non sarebbe successo nulla di tutto questo…nulla, non capisco il guidatore illeso e mio fratello sta morendo in un ospedale…

Stavo per morire?

Chiuse la chiamata dopo alcuni minuti…e vidi il suo braccio sinistro, aveva il mio stesso simbolo con altri tre che seguivano sotto quello che avevo al mio polso.

Ci volevamo bene allora…

Una fitta mi colpi il cuore, non sapevo cosa fosse ma vidi “mio fratello” correre accompagnato da un dottore, li seguì.

Mi vedevo sul letto, mentre tre persone si accanivano su di me.

Un medico mi metteva qualcosa dentro il tubo che avevo al polso, un altro mandava delle scariche elettriche sul mio petto, e un altro mi curava la ferita alla gola, che avevo prima.

E mentre oscillavo su quel letto, e vedevo la frenesia di quei dottori, mi rendevo conto, che io non ero più nulla…e non lo sarei mai più stato…e come cenere ero nato…cenere sarei morto…

 

 Aglaja: Ti ringrazio prima di tutto per aver commentato questo capitolo...guarda se ti dicessi che è vivo ti mentirei se ti dicessi che è morto pure, non ti preoccupare tanto si scoprirà tra pochi capitoli cos'ha Jared e quante ne passerrà..ma non ti anticipo altro ^^. Per la storia se è un Jared più buono o no, ti posso dire solo che è diverso dal Jared che si conosceva prima, lo capirai però solo con le conversazioni che farà... un altra cosa che posso dirti...i capitoli a venire saranno piacevoli da gustare XD Grazie ancora!

 

  
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