CAPITOLO 12
GIORNO 11:
Zoro si tappò le orecchie soffocando la
testa sotto il cuscino.
Silenzio per qualche secondo.
Sospirò sollevato, così magari sarebbe
riuscito a dormire.
Il russare di Franky si fece di nuovo
sentire.
Si sedette sul letto di scatto e trucidò
con lo sguardo il miliardario. Possibile che facesse quel fracasso infernale?!
Guardò il display illuminato del suo
orologio, 1.30. Fantastico, sarebbe stato uno zombie durante il colpo.
Stanco e rassegnato si alzò dal letto. A
tentoni trovò la sua giacca e se la mise sopra al pigiama. Uscì chiudendosi la
porta alle spalle. Un vento freddo lo colpì in viso facendolo rabbrividire.
Che diamine! Fino a qualche ora prima si
moriva di caldo!
Sbuffò pensando che il deserto era uno tra
i posti che odiava di più.
Camminò verso sinistra, andando verso la
terrazza che aveva intravisto dalla macchina. Una luce tremolante illuminava
qualche sedia. Magari lì sarebbe riuscito a dormire.
Si bloccò sul posto mentre il cuore
accelerò veloce quando vide chi era seduto su una di quelle sedie di paglia.
Che ci faceva lì?
Fece un respiro profondo calmandosi. Bè
in camera non ci voleva tornare quindi…
“Le mocciose non dormono a quest’ora di
notte?”
Lei sobbalzò e si girò di scatto a
guardarlo.
Sorrise, per una volta l’aveva presa di
sorpresa.
“E i cavernicoli non hanno paura del
buio?”
Fece una smorfia, possibile che avesse
sempre la risposta pronta?
“Possiamo abbassare le armi almeno per
stanotte?” chiese guardandola negli occhi.
Lei alzò lo sguardo fingendo di pensarci
su “D’accordo, ma solo per stanotte”
Lui fece un sospiro e si sedette sulla
sedia davanti alla sua.
“Come mai sveglia a quest’ora?”
“Non riuscivo a dormire” gli parve che le
sue guancie si tinsero leggermente di rosso, ma era difficile esserne sicuri
con la poca luce che c’era.
Stava per chiederle il perché ma lei lo
anticipò “E tu?”
Fece una smorfia “Franky russa come un
dannato, sembra di avere un trattore in camera”
Lei sorrise, per la prima volta fu un
sorriso sincero. Ne rimase affascinato. Forse in fondo poteva essere una
ragazza dolce.
“A cosa pensavi?”
“Al mio albergo”
Corrugò le sopracciglia “Hai un
albergo?”
“No, lo costruirò con i soldi che
guadagneremo”
Sorrise “Che ruberemo”
Lei ridacchiò serena “Bé è sempre un
modo per guadagnare soldi non trovi?”
“Si direi di si” la guardò estasiato,
era ancora più affascinante quando metteva da parte il suo carattere
competitivo “E come sarà?”
“Piccolo, ma molto lussuoso, sarà più un
villaggio che un albergo. Lo costruirò in riva al mare e ogni sera si potrà
ammirare il tramonto con una bella tazza di the in mano” disse perdendosi tra
le sue fantasie “Lo costruirò in una di quelle piccole isole intorno al
Madagascar”
“Madagascar?” chiese stupito.
“Si, ci sono stata in vacanza una volta,
è un posto fantastico. Tutto costa pochissimo e la polizia scarseggia” sospirò
“Inoltre è un bel posto in cui rifugiarsi”
“Da cosa scappi?”
Lei lo guardò per qualche secondo
indecisa, forse si stava chiedendo se dirgli o no la verità.
“Da me stessa”
Alzò un sopracciglio “Temo di non aver
capito”
“Sono una ragazza stupida a volte”
ammise sorridendo “Mi innamoro di stronzi e ci soffro per mesi, quindi scappo
da ogni posto abitato”
“Allora scappi dagli stronzi, non da te
stessa”
Lei sorrise “In teoria dovrei scappare
dalla me che si innamora, ma dato che è impossibile, si” sospirò “scappo dagli
stronzi”
Ci fu qualche secondo di silenzio in cui
lei spostò lo sguardo leggermente imbarazzata “Quanti stronzi hai avuto nella
tua vita?”
Lei ridacchiò “Zoro, è per caso un modo
alternativo per chiedermi quanti ex ho?”
Lui sorrise “È probabile”
“Quindi sei interessato a me”
Fece un ghigno “No, solo alla tua vita”
Lei scosse la testa “Avanti Zoro, non
c’è niente di male ha ammettere che ti piaccio almeno un pochino”
Si avvicinò a lei, sporgendosi dalla sua
sedia.
Lei sgranò gli occhi, rimanendo
imbambolata.
Avvicinò il viso al suo e respirò il
profumo del suo respiro.
“Bé, non c’è niente di male neanche anche
per te ammettere che mi guardi sempre il posteriore”
Lei arrossì vistosamente “È così evidente?”
“No, figurati” disse sarcastico.
“Non è colpa mia se hai un bel culo”
Lui sorrise “Grazie”
“Per cosa?” chiese frastornata.
“Mi hai fatto un complimento senza
rendertene conto”
Lei lo guardò male “Non puoi usare le
mie frasi”
“In battaglia non è concesso tutto?”
“Ma non era una tregua stasera?”
Lui si riappoggiò allo schienale
ridacchiando “Hai ragione, bandiera bianca”
Passarono alcuni secondi di silenzio in
cui ognuno ammirò l’altro, senza farsi notare.
“E tu? Cosa farai con i soldi?”
Fece spallucce “Non ne ho la più pallida
idea”
Lei corrugò le sopracciglia “Allora
perché li rubi?”
“Vendetta”
“Vedetta?” ripeté stupita.
“È stato Mihaw a mandarmi in prigione”
“Ah non lo sapevo” corrugò le
sopracciglia “Quindi non ti interessano i soldi?”
Lui scosse la testa “No, però forse
potrei comprarmi finalmente una casa”
“Non hai una casa?” chiese stupita.
“Ho vissuto un anno passando da un
albergo all’altro prima di finire in prigione”
“Perché?”
Lui sorrise “Odio la routine”
“Quindi non mi inviterai mai al tuo
matrimonio o al battesimo dai tuoi bambini?”
Sorrise “Non lo so, dipende dalla
moglie”
“E come dovrebbe essere?”
“Bè prima di tutto deve essere bionda
con gli occhi azzurri” sorrise vedendola fare una smorfia “Poi deve essere
gentile, dolce e paziente. Deve saper cucinare bene e non le devono interessare
i soldi. Ah deve anche essere artruista..”
“Si, si” lo interruppe “Ho capito” disse
infastidita.
Sorrise beffardo “Hai paura di non
essere la donna dei miei sogni?”
“Ma ti pare?!” esclamò con troppa
convinzione “Sposarmi con un ominide come te! Neanche fra cent’anni!” aggiunse
fulminandolo con lo sguardo.
“Mi sembra che te la stia prendendo un
po’ troppo se non ti interesso” disse calmo.
Per una volta era lui ad averla in
pugno, voleva godersi quel momento.
“E a me sembra che tu ti stia illudendo
un po’ troppo che tu mi piaci” il sorriso beffardo era riapparso sulle labbra
della ragazza “Forse ci speri troppo sai?”
Ecco, neanche il tempo di cantar
vittoria che era di nuovo in svantaggio. Ma in fondo aveva ragione, gli piaceva
davvero troppo quella mocciosa. Forse si era innamorato.
“Mi arrendo, stasera sono troppo stanco”
Lei sorrise vittoriosa e si alzò “Meglio
se andiamo a dormire”
Lui si alzò e l’accompagnò alla porta.
Si girò a guardarlo “Buona notte”
“Notte”
Poi lei fece una cosa del tutto
inaspettata. Si alzò sulle punte dei piedi e gli diede un bacio sulla guancia.
Le sue labbra erano soffici e calde, e non appena le sentì sulla pelle il cuore
partì a mille. Erano così dannatamente morbide.
Lei si staccò pochi secondi dopo e gli
regalò un dolce sorriso. Poi aprì la porta e sparì nella camera. Rimase
imbambolato per molti secondi. Poi si riscosse facendo un respiro profondo.
Si, si era innamorato sul serio.
ANGOLO DI ROGI:
Capitolo completamente dedicato ai due
piccioncini ^^ da qui inizieranno a conoscersi un po’ meglio i due tesori,
dopotutto tutti vorremmo sapere la storia di Zoro e di Nami (ovviamente rivista
e reinventata da me) prima che si conoscessero no? Bé tra qualche capitolo
tutti i misteri saranno svelati!!
Ciao!!!
RECENSIONI:
GLoRi: eh anche Ace
avrà qualche problemino :P si lo so lo so, Nami e Zoro dovevano stare in camera
assieme, giuro inizialmente volevo farlo così ma alla fine mi sembrava troppo
scontato…. Così ho inventato una serata al chiaro di luna (ok non esattamente
al chiaro di luna) spero che ti sia piaciuto lo stesso ^^ la notte di Zoro e
Nami è passata abbastanza tranquilla e anche quella di Franky e Nico Robin, ma
Ace e Nojiko? Bah!! Ti lascio con un po’ di suspance :)
Tsukichan: incontrati si
sono incontrati…. Mi dispiace ma la scena clou sarà ancora tra qualche
capitoletto… Ti tengo un po’ sulle spine…. Se vuoi ti anticipo il dove… anzi
no…. Non te lo dico :P comunque non ti preoccupare non manca troppo… 5 capitoli
al massimo.
Beine beine sono felice che ti sia piaciuta Nojiko
perché io me la sono sempre immaginata così!
Farò in modo di non perdere colpi ^^