Salve! E dopo tempo ecco
che ritorno a pubblicare, con un capitolo molto delidente (non dite che
non vi ho avvisato). Non so proprio in che modo andare avanti, mentre
ho chiaro nella mente cosa scrivere, ecco che l'attimo dopo non mi
piace più niente e sono di nuovo a zero. Probabilmente il
problema è che con questa parte della storia ho trovato
molte difficoltà, e non sono riuscita a trovare una
soluzione al problema 'trasformazione', quindi ora mi sembra tutto
adattato.. forse una volta finita questa fase, credo col prossimo
capitolo, riuscirò a scrivere in maniera più
serena, come con i primi capitoli, quando andare avanti mi risultava
semplice. Adesso vi chiedo ancora scusa per l'enorme ritardo e per
l'orribile capitolo...
Per valeego: ciao! grazie davvero per il tuo appoggio e i tuoi
conplimenti, ogni volta che leggo una tua recensione mi sento
lusingata, è davvero bello sapere che c'è
qualcuno a cui piace ciò che scrivi. Il periodo d'esami
è passato, e ora ho di nuovo 1 po' di tempo da dedicare alla
fic, sperando di ritrovare in fretta l'ispirazione...
Per Hermione 93: Ciao carissima! Le tue recensioni sono sempre
così carine, mi diverto sempre a leggere cosa ne pensi e
quali sarebbero state le tue reazioni! Non preoccuparti se mi hai
recensito in ritardo, ma spero che questo brutto periodo passi in
fretta... Anche io sono stata male, per lo scorso capitolo, ogni volta
che scrivevo qualcosa stavo talmete male che poi iniziavo a piagere T_T( e poiù mi
dicevo che era una reazione esagerata e più stavo male); per
quanto riguarda Sam, non pensare che ora il loro rapporto sia tornato
civile, stiamo pur sempre parlando di Leah! Mentre per quanto riguarda
Emily, credo che anche una persona orgogliosa come Leah abbia bisogno
di qualcuno con cui parlare, e considerando Emily come una sorella,
sentirà il bisogno di sfogarsi con lei, pur se in collera,
questo non significa però che il loro rapporto sia tornato
quello forte di un tempo...
Come al solito ringrazio chi segue la mia fic, chi l'ha aggiunta ai
preferiti e anche chi legge...
Ora vi lascio al capitolo... Buona lettura!
Arrivata
in salotto riconobbi
subito la sagoma di Sam, e in quel momento mi sentii davvero in
trappola. Non
avevo alcuna intenzione di parlare con lui, di sentire il suo tono
fermo
dichiarare quanto gli dispiacesse e quanto ci teneva a mio padre, non
potevo
sopportare di sentirgli dire che stava male per me, e che avrebbe
voluto fare
qualcosa per aiutarmi, per alleviare quella sofferenza. Ero sicura che
se fosse
riuscito ad aprire bocca sarebbero state queste le sue frasi.
In realtà né Sam né io avemmo
il tempo di proferir parola, perché qualcuno mi venne
addosso, stritolandomi in
quello che doveva essere un abbraccio. Ci misi poco a capire chi fosse,
Jared.
“Hey piccola”
“Hey?” ero molto arrabbiata con
lui. Comodo presentarsi nel momento in cui chi ti sta di fronte
è troppo
fragile per reagire. Ma si sbagliava, se si aspettava che mi lasciassi
andare
tra le sue braccia aveva capito male. Non poteva tornare tutto a un
tratto e
fare come se niente fosse.
Provai a districarmi dal suo
abbraccio, ma i miei sforzi servirono a poco, solo quando, spazientita
gli
dissi di levarmi le mani di dosso lasciò la presa.
Una volta libera, notai che
Jared non portava la maglietta, e che dietro di lui, accanto a Sam,
c’era anche
Paul, nelle stesse condizioni. “Non hai freddo?”
“E tu?” “Oh!” fu
l’unica cosa
che mi uscì dalle labbra, possibile che quei tre…
E poi pensai che no, non erano
solo quei tre, ma c’erano anche Embry, Jacob e Quil. Ecco,
tutto chiaro.
Ecco che tutti i tasselli di
quel puzzle incasinato tornavano a posto nella mia mente.
Era semplice capire perché si
erano allontanati, il perché di tutti quei misteri. Billy mi
aveva spiegato che
per qualche tempo non avrei avuto il pieno controllo sul mio corpo, e
che per
questo motivo era meglio stare lontana dalle altre persone. Si, era per
la loro
sicurezza.
Ma allora, un’altra cosa non mi
era chiara, forse Billy o Quil mi avevano accennato qualcosa, ma non
riuscivo a
ricordare niente, non avevo prestato molta attenzione alle loro parole.
Avevo
capito poco e niente, troppo attenta ad ascoltare altro. A riscuotermi
di nuovo
dai miei pensieri fu di nuovo Jared, non ricordavo fosse
così fastidioso.
“Ma quanto corri?” me lo chiese
con una naturalezza impressionante, mentre io faticavo anche a pensare
a quelle
trasformazioni come reali, come parte di me. Continuavo a considerarli
come
semplici sogni, nonostante ricordassi bene la sensazione del vento
sulla pelle,
o forse avrei dovuto dire pelliccia...
“La ragazza è veloce!” stavolta
fu Paul a rivolgersi a Sam.
“Si, me ne sono accorto. Leah,
credo tu abbia capito cosa è successo a te e a tuo
fratello”
“Billy e Quil ci hanno già
spiegato” avevo tantissimi dubbi, tante domande che mi
frullavano in testa, ma
non gli avrei mai chiesto niente. E suppongo che il mio tono di voce,
alquanto
acido, glielo avesse fatto capire. Nonostante ciò Sam non si
scompose, e
continuò a parlare.
“Si, lo so. Me l’hanno detto.
Ma se vuoi farmi qualsiasi domanda non esitare a chiedere.”
“Me la cavo benissimo così,
grazie” feci per girarmi e andarmene, quando Jared mi prese
per mano per farmi
tornare dov’ero prima.
“Lee aspetta. Non è tutto..”
“E che altro..?”
“ Siamo un branco.” Fu Sam a
rispondermi, con voce forte e dura, e sentivo che era anche piena di
orgoglio.
Doveva piacergli parecchio ‘il branco’.
“Eh? E che significa, scusa?”
“Significa che la nostra
mutazione è avvenuta per un preciso scopo.”
“Ovvero?”
“Noi siamo coloro che devono
proteggere la gente dai mostri succhiasangue, comunemente detti
vampiri.”
“E dove sarebbero scusa
questi mostri?”
“Hai
presente la famiglia che
si trasferì qui circa un anno fa, i Cullen?”
“Mi pare di averne sentito
parlare, ma non ricordo di averli mai visti”
“Per forza, non possono venire
a La Push!” Paul sembrava molto divertito da quella questione.
“Esatto, loro non possono
venire a La Push per un motivo ben preciso. Sono loro i
succhiasangue.”
“Ma che cavolo stai dicendo?”
“Lee hai visto tu stessa ciò
che siamo! Il perché di queste trasformazioni è
proprio questo! I vampiri
esistono, anche se sono ben diversi da come sono descritti nei libri, o
nelle
leggende comuni.”
“Ok ok, ammettiamo che quello
che mi dite fosse vero..”
“E’ vero!”
“Va bene, loro sono ehm…
vampiri. Come possibile
che uno di loro
avesse una fidanzata?”
“Loro.. sono diversi sotto
certi aspetti.”
“Mi risulta però che sono
andati via. Non è per questo che la figlia di Charlie ha
iniziato a frequentare
Jacob?”
“Si, i Cullen sono andati via”
“E abbiamo avuto modo di
festeggiare per questo!”
“Purtroppo però non sono gli
unici succhiasangue in circolazione. Ce ne sono altri in giro, e
più
pericolosi”
“Non seguono la loro stessa
dieta.”
“Come?”
“Diciamo che i Cullen sono
decisamente particolari. Abbiamo stipulato una specie di accordo con
loro, un
patto.”
“Cioè non noi, ma i nostri
antenati..”
“Che noi ancora oggi teniamo in
considerazione.”
“E cosa dice questo patto?”
“Loro non attaccano gli umani e
noi non attacchiamo loro.”
“Cioè loro possono…” ero
terribilmente confusa.
“E’ strano, è vero, ma loro
cacciano gli animali, non fanno mai del male agli uomini”
“Quindi perché noi avremmo
dovuto subire questo mutamento?”
“Te l’ho detto, i Cullen non
sono gli unici.”
“Ce ne sono degli altri. E
quanto pare non hanno le stesse idee dei Cullen.”
“Per questo il nostro branco
sta aumentando, e tutti quelli che avevano antenati Quileute stanno
subendo la
trasformazione.”
“Tutti i Quileute?”
“Già”
“Beh, non mi risulta..” tre
paia di occhi puntati su di me, forse nessuno ci aveva pensato, ma non
tutti
nel gruppo erano di La Push, o meglio,qualcuno era nato a La Push, ma
non i
suoi genitori, da ciò che si sapeva.
“Embry Call” bene, dagli
sguardi che mi lanciarono doveva essere chiaro che già si
erano posti questa
domanda, ma che non erano giunti a niente di buono.
“Oh” riuscii a dire solo
questo, ma a loro bastò per accantonare
l’argomento.
Dopo la mia uscita, a quanto
pare infelice, l’atmosfera si fece fredda, erano diventati
molto più seri, e
sia Jared che Paul erano diventati tesi, mentre Sam non mostrava
più la stessa
tranquillità di qualche minuto prima.
“Senti, ora pensate solo a
vostra madre, al funerale, e cercate di fare attenzione quando siete in
mezzo
ad altra gente. Quando tutto questo sarà finito
però, vorrei che veniste da me.
Avremmo modo di decidere il da farsi. Scusami ancora per
l’interruzione Leah.
Mi dispiace tanto.” Detto questo si avviò verso
l’uscita, seguito a ruota dai
due burattini che una volta consideravo persone normali, mentre ora
erano
soltanto dei soldatini nelle mani di Sam. Vedendo quella scene mi venne
in
mente un dubbio, qualcosa che mi avrebbe resa ancora più
insofferente. Fermai
Jared, tirandogli un braccio, lui si girò a guardarmi
“Che c’è Lee?”
“Hai detto che siamo un
branco...”
“Si, siamo tutti di La Push”
“Si, ehm... c’è anche un capo
in questa sorta di branco?”
“Certo che c’è un capo, noi lo
chiamiamo alfa. Non hai ancora capito di chi si tratta?” era
chiaro che non
poteva essere nessun altro. Da quel che ne sapevo era il può
grande, il più
maturo, l’unica persona adatta a rivestire quel ruolo, ma non
volevo crederci!
“E’ stato il primo a subire la
trasformazione, per lui è stato tutto molto più
difficile. Tuo padre lo aiutò
molto.”
Quelle parole furono come una
pugnalata! Papà. Papà lo sapeva. Ha aiutato lui e
nel frattempo consolava me
per la nostra separazione, senza mai dirmi nulla a riguardo.
In principio fui accecata dalla
rabbia, ma poi pensandoci meglio, per mio padre non dovette essere
semplice non
rendermi partecipe di ciò che accadeva ai ragazzi di La
Push, anche perché se
lo avesse fatto tante cose sarebbero state chiare e forse mi sarei
messa
l’anima in pace tanto tempo prima, ma lui aveva fatto una
promessa, massima
riservatezza, non era il caso di spifferare tutto ad una povera
adolescente in
crisi..
Nei
giorni seguenti dedicai
tutto il mio tempo a mia madre e ai preparativi per il funerale, non
era
semplice non perdere mai la calma, soprattutto ogni volta che qualche
vecchia
conoscente mi salutava e mi chiedeva gentilmente come mi sentissi.. ma
come può
mai sentirsi una persona che ha appena perso il padre?!? Fortunatamente
c’era
sempre Billy, che sapeva già come comportarsi con me. Una
volta lo sentii dire
a mia madre “Per certi versi è molto simile a mia
figlia Rachel, è molto
impulsiva. Quando morì Sara, anche lei ebbe una reazione
simile.. e non doveva
sopportare anche la tensione per la trasformazione..” ammetto
che non mi era
mai sembrato molto simpatico, avevo sempre preferito il vecchio Quil,
ma
dovetti ricredermi, era una persona molto speciale, e voleva davvero
aiutarmi.
E mentre il giorno pensavo ad
aiutare mia madre, la notte non riuscivo a chiudere occhio. Il mio
unico
pensiero, quando ero da sola era l’imminente incontro con Sam
e il ‘branco’.
Non immaginavo neanche cosa avrei dovuto fare, ma non avevo nessuna
intenzione
di considerare Sam il mio capo, o ‘alfa’ come aveva
detto Jared. Non volevo
avere niente a che fare con lui.ma evidentemente il destino la pensava
diversamente…