Capitolo 6
Kaori arrivò
al Cat’s Eyes qualche minuto dopo.
- Ehi Kaori,
sei puntualissima. Ma, perché quell’aria triste? – disse Miki guadandola.
- Niente
lascia perdere. Allora dove andiamo per fare quella cosa lì? – disse Kaori
riferita all’allenamento.
- Quale
cosa? – Umibozu arrivò all’improvviso.
- Niente
tesoro, cose di donne – e Miki gli fece l’occhiolino.
- Quando
uscite fatemi un fischio che ti sostituisco – rispose Umi che per l’imbarazzo
si dileguò nel magazzino.
Kaori e Miki
risero divertite; chiacchierarono ancora per qualche minuto e dopo se ne
andarono.
- Allora? –
chiese Kaori avviandosi verso la macchina.
- Qualche
giorno fa ho trovato un piccolo boschetto fuori Shinjuku che potrebbe andare
bene, ci vorrà solo una mezzoretta per arrivarci – e così dicendo si avviarono.
Intanto Ryo,
dopo che Kaori era uscita, si era seduto sul divano per leggere uno dei suoi
giornalini ma non ci era riuscito; non faceva altro che pensare alo strano
comportamento della socia, al suo voler andare per forza con Mick al ballo.
Possibile che tra quei due ci fosse sul serio qualcosa? No, non poteva essere.
Si alzò di scatto dal divano, prese il giubbino e uscì, diretto a casa del suo
amico/nemico.
Miki e Kaori
erano finalmente arrivate al bosco, avevano parcheggiato all’inizio di esso e
si erano diretti verso il centro a piedi. Una volta arrivate si spogliarono poiché
sotto i vestiti, per non insospettire i rispettivi partner, indossavano delle
tute e iniziarono l’allenamento.
- Allora
Kaori la prima cosa da imparare è la difesa di base quindi che ne dici di
iniziare subito un corpo a corpo – disse Miki.
- Come? Di
già? – Kaori era un po’ sorpresa, non pensava di iniziare così presto a
battersi con Miki.
- Si, voglio
vedere se devo iniziare dalle basi o sai già cavartela un po’. Su cominciamo -
.
Si misero in
posizione e Miki iniziò ad attaccare. La mercenaria era molto veloce, ma Kaori
non era da meno; in dieci minuti non era stata colpita neanche una volta, ma
non era ancora riuscita ad attaccare.
- Stop – si
fermò Miki.
- Che c’è?
Stavo andando tanto male? – chiese in ansia.
Miki sorrise
– No anzi sei abbastanza brava per una che non ha mai preso lezioni –
Kaori si
rasserenò un po’ – Grazie. E che ha forza di vedere Ryo dopo dieci anni mi
viene automatico copiare il suo modo di combattere –
- Bene,
questa è una cosa positiva, vuol dire che hai buona memoria. L’unica pecca e
che tu ti difendi solo e non attacchi. Ora voglio che inizi tu ad attaccare e
vediamo come va ok? –
- Va bene –
e Kaori attaccò.
Dopo dieci
minuti Kaori era riuscita a colpire Miki due volte ma lei l’aveva colpita ben
sei volte.
- Sei brava
anche in attacco solo che non riesci a fare le due cose contemporaneamente.
Quindi la prossima volta e su questo che dobbiamo lavorare; comunque non
abbatterti perché sei stata davvero brava, non me l’aspettavo –
- Grazie
Miki. Abbiamo finito per oggi? – disse avviandosi verso i vestiti.
- Aspetta –
la fermò – Voglio provare un attimo una cosa – e gli porse una benda nera.
- E con
questa che ci devo fare? – chiese Kaori perplessa.
- Mettitela
attorno agli occhi. Vorrei vedere se sei capace a percepire l’arrivo del nemico
anche se non lo vedi –
- Ma Miki,
io non sono mai riuscita a farlo perché vuoi provare così su due piedi’ –
- Tu non ti preoccupare. Ora, girati e acuisci
l’udito. Ora ti giro un po’ per disorientarti – e dopo iniziò a camminare senza
emettere alcun rumore .
Kaori non
sentiva più nulla – Miki? – chiamò, ma non ci fu nessuna risposta. “ Uffi, e va
bene farò come vuole lei. Devo svuotare la mente e acuire l’udito. Vediamo se
ci riesco”. Ad un certo punto Kaori sentì un rumore di passi leggerissimi dietro
di lei e uno spostamento d’aria alla base del collo; si girò di scatto e parò
il colpo.
- Bravissima
Kao, ma come hai fatto? –
- Non ne ho
la più pallida idea, so solo che ad un certo punto ti ho sentito arrivare –
disse Kaori al settimo cielo mentre si toglieva la benda.
- Perfetto
ora so che su questo devo lavorare ben poco. Facciamo il punto della
situazione: mancano solo cinque giorni al tuo nuovo incarico e devi imparare a
difenderti e attaccare contemporaneamente e in più devi imparare a non far
sentire la tua presenza. Il vero problema e l’ultimo obbiettivo –
- E perché? –
- Kao, scusa
se te lo dico ma quando cammini sei un elefante –
- Ma non è
vero!! – disse Kaori seccata. Poi guardò l’amica – Si, hai ragione – e scoppiarono
a ridere.
- Allora
facciamo cosi, i prossimi due giorni li passeremo ad esercitarci sull’autodifesa,
e gli ultimi tre cercheremo di farti diventare un po’ più leggera nei movimenti
ok? – propose Miki.
- Benissimo –
accettò Kaori – Ora andiamo che si è fatto quasi buio.
Nel momento
in cui Kaori e Miki stavano entrando nel Bosco, Ryo stava bussando insistentemente
alla porta di casa di Mick.
- Arrivo …. Arrivo
…. Ma cos’è tutta questa fretta …..Ehi Ryo, qual buon vento –
Ryo entrò
nell’appartamento e si sedette sul divano – Devo parlarti –
- Prego
entra fa pure come se fossi a casa tua – disse sarcastico – Caffè? –
- No grazie –
- Allora,
vuoi dirmi che cosa vuoi o te lo devo estirpare io a forza? – continuò Mick dal
momento che Ryo non iniziava.
- Be …. Sono venuto a chiederti se …. – Ryo era
imbarazzato
- Se? –
- Se …. TrateeKaoric’èdeltenero
– disse le ultime parole talmente in fretta che Mick fece fatica a capirle.
- Tutto qui’
– chiese sorridendo sarcastico – Ryo, tra me e lei non ci potrà mai essere
nulla perché lei ama solo te, sei tu che sei testardo e non vuoi ammettere
quello che provi per lei –
- E allora perché
uscite insieme tutti i giorni? E perché quando gli ho chiesto di venire alla festa
con me lei ha detto che ci vuole venire solo con te? –
- Ehi ehi
calma, quante domande tutte insieme; ti si è sciolta di botto la lingua? Comunque
alla prima domanda rispondo che usciamo solo da buoni amici, alla seconda ti
rispondo con un’altra domanda: sei sicuro di averglielo chiesto? –
- Be …. In effetti
penso di averglielo ordinato – rispose Ryo a testa bassa.
- Ecco
visto!!! Ormai la scusa del ballo te la sei giocata. Ti dovrai dar da fare Giovedì
- .
- In che
senso scusa? – chiese Ryo perplesso.
- Nel senso
che giovedì dovrai invitarla a ballare per farti perdonare sia la sfuriata dell’altra
sera che quella di stamattina –
- In effetti
hai ragione. E va bene ci proverò ma non ti assicuro nulla ok – sorrise e se ne
andò.
Una volta
che l’amico fu uscito Mick si permise un sospiro di sollievo:
- Mamma mia
che paura, per un attimo ho pensato che avesse capito tutto. Caro il mio Ryo,
quando verrai a sapere che cosa sta facendo Kaori per te caprai che donna
fantastica ai al tuo fianco - .