Capitolo 10

Come una perfetta infermiera, Chloe avvicina il bicchiere alle labbra di Davis. Ignaro di cosa ci sia dentro il paramedico beve il liquido incolore e inodore. Con un cuscino, Chloe conclude il suo lavoro. Senza dire una parola, senza un solo lamento, forse probabilmente senza nemmeno accorgersene, Davis Bloom lascia quest'universo. Un ciclo durato cinque anni può finalmente chiudersi.

Improvvisamente Chloe lancia un urlo. Davis ha riaperto gli occhi.

“Ssshhh” dice il paramedico mettendole la mano sulla bocca.

I capelli neri del giovane iniziano ad allungarsi, il viso a colorirsi. Sul mento compare una barba ispida. Anche il corpo mingherlino inizia a prender su qualche chilo. L'uomo che c'è ora davanti a Chloe Sullivan non è Davis.

“Bobby rimarrà deluso” si lamenta Westley Pierce, il “fantasma” capace di imitare qualsiasi (o quasi) superpotere.

“Tu non sei Davis”

La gioia collettiva davanti allo schermo in sala relax ha un significato inequivocabile: il piano ha funzionato, Doomsday è stato eliminato.

“Ti vedevo già morto, Uomo d'Acciao” inizia Peter. “Meno male che Bobby è intervenuto in tempo”

“Già” risponde Clark. “Ti devo la vita, ragazzo”

Bobby arrossisce. “Ma tu stai sanguinando”

Effettivamente le mani del cryptoniano sono bagnate di un'evidente colorazione rossastra. “Non ti preoccupare. Guarisco in fretta”

“Jean è un ottimo psico-dottore, se ti servisse” gli fa notare l'Uomo Ghiaccio ricordando come la rossa gli abbia salvato la vita due giorni prima.

Chloe ha difficoltà a guardare Westley in faccia.

“Dov'è Davis? Cosa ci fai tu al suo posto?”

“Certo che voi giornalisti avete proprio la mania delle domande”

“Io... io non... non capisco...” balbetta Chloe.

“Ho pensato che non fosse il caso che uno zuccherino come te si sporcasse le mani”

“Tu non capisci. Davis non è una vittima”

“Non preoccuparti di lui” insiste Westley. “La giustizia farà il suo corso. Fidati di me”

“Lo dirai a qualcuno?” A Bobby?

“Cosa? Che ti ho impedito di diventare un assassina? Non credo sia necessario. A chi sai tu gli si spezzerebbe il cuore”

“Io non volevo... e solo che...” continua a balbettare Chloe.

“Che il dolore è troppo forte? Che vai a letto con Bobby solo perché ti ricorda tuo marito?”

A Chloe vengono in mente le parole di Wolverine. “Non si uccide qualcuno perché è giusto o sbagliato ma questioni di vita o di morte”. Ma aveva detto anche un'altra cosa. Com'era? “Quando sei l'esperimento di qualcuno tutti vedono te come cattivo”.

“La giustizia farà il suo corso, Miss Sullivan” ripete l'insegnante dello X.I.

La discussione viene interrotta da Kurt. “Ehy ragazzi, il piano è riuscito. Fra poco gli altri saranno qui. L'indistruttibile è stato distrutto”

“Bisogna festeggiare allora” gli sorride Westley.

Il blackbird degli X Men è in volo verso casa. A bordo ci sono: Bobby, Sam e Colosso, che non smettono di raccontarsi a vicenda i momenti migliori che li hanno visto protagonisti nel combattimento; Bruce e Logan, che ascoltano in paterno e divertito silenzio; Scott, che guida imperturbabile il velivolo e contemporaneamente cerca di calmare i giovani mutanti. Per l'occasione anche Clark è tra i passeggeri ma mentalmente è lontano mille miglia a ricordare i precedenti combattimenti con Doomsday, la morte di Jimmy, le lacrime di Chloe.

Con un bicchiere di vino rosso in mano, Chloe osserva come i ragazzi hanno effettivamente eliminato Doomsday. Qualcuno elogia Bobby per i suoi interventi tempestivi, altri lodano l'incredibile forza di Superman. Reed ed Hank discutono sulle motivazioni scientifiche che hanno permesso a Wolverine di fare a pezzi Doomsday, di come funzionino i campi di energia di Sam e del perché Superman non sia morto nell'esplosione della cryptonite. Discorsi da scienziati, insomma. Invece Johnny trova più divertente fare la corte a due ragazze dell'ultimo anno ma ci rimane un po' quando Emily Dunst gli ghiaccia la mano.

“Fra poco gli altri saranno qui”. I passeggeri del blackbird fanno il loro ingresso trionfale al salone principale dello Xavier Institute. Hanno compiuto un'impresa che il solo Superman da solo non era riuscito a compiere. Jean Grey da a Scott la migliore medaglia che un uomo possa ricevere, uno di quei baci che molti uomini negli anni precedenti hanno cercato di strapparle fallendo miserevolmente. Uno di quei uomini è Logan che ora guarda la coppia con un certo rimpianto. Invece Bruce si complimenta con Hank e Reed per la costruzione di contenitori cryptoniani mentre Sam e Colosso raccontano di persona lo scontro con Doomsday. Gli unici a non festeggiare sembrerebbero essere Clark, Bobby e Chloe. La giornalista non sa quale dei due uomini affrontare per primo.

“Clark, io vorrei scusarmi per quello che ti ho detto ieri” inizia la ragazza.

“Mi dispiace per Jimmy” si scusa a sua volta l'uomo d'acciaio. “La verità è che avrei dovuto essere lì, avrei dovuto fermare Doomsday quando ero ancora in tempo”

“E io non avrei dovuto chiederti di tornare nel passato per lui. Altrimenti per quanti avresti dovuto farlo. Per tuo padre, per la tua madre biologica, per il tuo pianeta”

I due si scambiano un abbraccio.

Dov'è Davis? Non era questa la domanda formulata da Chloe e rimasta senza una risposta?

Mentre la giornalista stava “uccidendo” Westley credendolo il paramedico, quest'ultimo veniva ritrovato cadavere dalla polizia di Los Angeles. Il referto medico parla di diverse ferite animali e di una marchiatura a fuoco sul dorso della mano, un ideogramma cinese, ma l'effettiva causa della morte sono nove coltellate al ventre. Dalla posizione delle pugnalate sembra che l'arma sia uno strumento a tre lame lunghe. Qualche malalingua potrebbe accusare Wolverine. Ma come faceva l'uomo d'adamantio ha combattere contro Doomsday e contemporaneamente a uccidere Davis a duemilacinquecento miglia di distanza? Davis Bloom è l'ennesima vittima del misterioso killer chiamato Il Marchiatore.

I festeggiamenti sono finiti. O meglio continuano ma in privato e in piccoli gruppi. Come ad esempio Logan e Bruce che si prendono una birra ricordando i vecchi tempi, le battaglie affrontate, i rispettivi orologi biologici che iniziano a perdere colpi, il bisogno di andare avanti e altre esperienze di vita in comune e non di due vecchie querce come loro. O come ancora Chloe e Bobby che apprendono dal telegiornale la morte di Davis Bloom.

“E ora? Che ne sarà di noi?” domanda l'Uomo Ghiaccio conscio di non voler sentire la risposta.

“Tu continuerai a salvare delle vite e io continuerò a descrivere le gesta eroica delle persone come te”. Chloe tenta di abbozzare un sorriso.

“E torneremo come prima? Come se nulla fosse successo?”

“Bobby, sei uno dei miei migliori amici e ti vorrò sempre bene”. Ma l'unico uomo che abbia mai amato è Jimmy e non posso basare una relazione con te sulla tua somiglianza con lui. Non sarebbe giusto.

“Capisco”.

Il mutante la cinge tra le braccia per qualche secondo. Poi come per un ripensamento la bacia.

Un lungo bacio d'addio.