Il suono del campanello scosse Franziska dalla lettura. La giovane afferrò la frusta dal tavolino, pronta a punire chi si fosse impunemente autoinvitato a quell'ora.
Quella giornata era stata estenuante, oltre che stranissima: dopo l'incontro al parco lei e Alessandra erano tornate a casa, qui era stata proprio la genie a voler cominciare il lavoro, sembrava che la mediocrità del famoso Wright l'avesse tanto delusa da voler sfatare personalmente il mito il prima possibile.
Arrivata davanti alla porta del salotto in cui venivano fatti accomodare gli ospiti si bloccò, vedendo una figura inconfondibile di spalle. Impossibile sbagliarsi.
-Cosa ci fai tu qui, herr Miles Edgeworth?- chiese brusca.
-La tua accoglienza si fa più calorosa ogni volta che ci rivediamo- commentò ironico.
Per poco non si prese una frustata così aggiunse -Sono venuto a trovarti, visto che se non l'avessi scoperto da solo non avrei neppure saputo che sei tornata. Neanche da sola, ho saputo...-
-Non è affar tuo quando vado o vengo, e neanche con chi mi muovo, ti ricordo che non sono più una bambina-
Edgeworth alzò le braccia in segno di scusa -Non intendevo dire questo, solo che avresti potuto farmelo sapere-
-Non-sono-affari-tuoi- ripeté Franziska.
-Suppongo che nemmeno la vera identità di Alessandra lo sia-
-Chiunque ti abbia messo in testa questa sciocchezza...-
-Mi sembra strano che proprio ora sia saltata fuori questa parente di cui non sapevo nulla-
Franziska non ribatté subito, in fin dei conti neppure lei aveva saputo nulla prima, ma aveva fatto i controlli anagrafici e adesso sapeva cos'era successo tramite il diario della stessa Karlotta.
-Mädchen Aleksandra è mia cugina, chiunque abbia detto il contrario non è informato sui fatti. Io stessa non lo ero fino a qualche tempo fa- ammise.
Miles la guardò come a voler capire se fosse davvero convinta di quello che diceva. Rimasero per qualche istante in silenzio, malgrado ci fosse parecchio da dire.
Un grido forte, raggelante li scosse. Franziska sapeva bene di cosa si trattava e corse subito in camera di Alessandra, seguita a poca distanza da Miles.
-Aah! N-noooo! L-lasciami...vai via!- la bambina si dimenava nel sonno, tormentata da quell'incubo...
-Shhhh, mädchen, sono io. Svegliati- le disse scuotendola, ottenendo dapprima solo che si dimenasse di più, ma dopo pochissimo si svegliò: gli occhi spalancati e sconvolti, già pieni di lacrime.
-Franzy?- chiese Ale, ancora spaventata -Stai bene!- esclamò abbracciandola e scoppiando a piangere.
-Certo che sto bene! Cos'hai sognato di tanto terribile? Me lo dici?- provò a chiedere dolcemente.
La bambina scosse il capo e continuò a piangere singhiozzando, mentre Franziska la stringeva a se', quasi a proteggerla, cercando di calmare la cuginetta accarezzandole i capelli.
Miles era rimasto sulla porta e ossevava la strana scena stupito. Mai si sarebbe immaginato Franziska alle prese con una bambina, e nemmeno che se la cavasse tanto bene. Infatti la piccola aveva già smesso di singhiozzare, pur sembrando ancora scossa. Franziska la guardò con una certa apprensione -Va meglio?-
La piccola annuì distendendosi -Ti ho svegliata. Scusa-
La cugina le rimboccò le coperte -Non preoccuparti, non dormivo ancora. Sicura che posso andare?-
-V-va bene ora, era solo un incubo, n-non c'è da avere paura, giusto?- le tremava la voce a parlarne.
Franziska le accarezzò nuovamente i capelli -Certo che no. Ora riposati, è tardi-
Ale annuì di nuovo provando ad abbozzare un sorriso -Gute Nacht, Franzy-
Quando la bambina ebbe chiuso gli occhi Franziska si alzò dirigendosi verso la porta, Miles si spostò troppo tardi per non farle notare che aveva assistito alla scena.
Non appena la giovane si fu chiusa la porta alle spalle si voltò verso di lui notando l'espressione a metà tra lo stupito e l'ammirato -Non hai motivo di fissarmi in quella maniera, Edgeworth-
-Non avrei immaginato un attaccamento simile dato che neppure sapevi della sua esistenza- spiegò -Sembra quasi che tu non abbia fatto altro che occuparti di lei, sono...- "colpito" sarebbe stato un termine adatto, o anche "impressionato" ma optò per un più banale -Stupito-
-Cosa ti aspettavi? Io sono perfetta e come tale posso fare qualunque cosa. Il fatto di non aver avuto nessuno prima di lei ad insegnarmi come fosse un vero familiare non mi semplifica le cose ma pare che mia zia Karlotta fosse un tipo molto legato agli affetti, così mädchen Aleksandra mi insegna inconsapevolmente ciò che avrei dovuto sapere- spiegò, rimproverandolo sottilmente.
L'orologio a pendolo nel corridoio suonò le dieci.
-Credo di aver disturbato troppo a lungo. Immagino che ci vedremo presto in procura...-
-Rientro a lavorare tra due giorni, fino ad allora non voglio più vederti-
Miles s'inchinò sorridendo -Naturalmente.Gute Nacht, Franziska- aggiunse andandosene.
Per un attimo la giovane prese in considerazione l'idea di femarlo, ma senza alcun motivo specifico sarebbe stata una sciocchezza.
Non appena sentì Amalia salutare e il portone richiudersi si riaffacciò in camera di Alessandra. La stanza era illuminata solo da una labile raggio di luna che entrava dalla finestra e uno stralcio di quella luce finiva sul visetto della bambina, ora sereno. Franziska richiuse dolcemente la porta, tranquillizzata.
28 Giugno, ore 17.20, Residenza Von Karma
-Franzy quello è il diario della mamma?- chiese Ale distogliendo lo sguardo dal disegno che stava facendo.
La cugina annuì -Potrebbe aiutarmi a capire come risolvere il problema dei tuoi incubi-
Alessandra sorrise e si voltò nuovamente verso il foglio -Io non credo, neppure mamma riusciva ad impedirmeli. Papà diceva che "gli incubi sono paure che non vogliamo affrontare"- aggiunse, come a dire che doveva cavarsela da sola.
Franziska non rispose, forse non era vero. Forse aveva trovato qualcosa tra quelle pagine scritte fitte in tedesco: una pagina di due anni prima.
19
Agosto
Aleksandra
sta
di nuovo male, mi sembra che in questo periodo sia più
fragile
che mai. Marco dice che non devo preoccuparmi o spaventerò
anche
lei e che una febbre passeggera come questa non deve darmi troppo
pensiero.
Non posso non preoccuparmi, sembra così...debole. Le sono
sempre
vicina, giorno e notte da due giorni ormai. Pochi minuti fa ha
cominciato a delirare: uno dei suoi incubi, quelli che non vuole
raccontarmi. Ho capito, chiedendole con pazienza un poco alla volta,
per giorni interi, cosa avesse sognato di tanto terribile da
spaventarla fino a questo punto: ha un terrore atroce delle vespe e il
ronzio del condizionatore in corridoio le ricorda troppo quello di
quegli insetti. Temo che stavolta non c'entrino nulla gli insetti
però e non sono ancora riuscita afarmi dire nulla.Purtroppo
pare
che abbia preso l'orgoglio spropositato
ed inutile della mia famiglia... a proposito, ho saputo che Franziska
sta continuando la sua serie di vittorie. Mio fratello è
stato
un pazzo a costringerla a questi sforzi: procuratore a tredici anni! La
sua folle idea di perfezione...la stessa da cui sono scappata. Spero
che Franziska se ne liberi, prima che distrugga il suo carattere e la
lasci sola... Non esiste la perfezione, non così come la
vede
lui...Franziska lesse quelle parole di Karlotta spiazzata. Era la prima volta che parlava della sua fuga, in quei termini. Quel diario cominciava dal matrimonio con Marco, il secondo a quanto pareva e Franziska aveva letto solo parzialmente il primo.
Andò avanti con le pagine fino ad arrivare agli ultimi giorni di Dicembre di due anni prima:
30
Dicembre
-Franzy?- la chiamò Alessandra -Perché piangi?-Ho
appena saputo...non so se dire che l'ho presa bene è una
bugia...Manfred è stato condannato per omicidio. Non so cosa
pensare, sapevo che era una persona terribile, ma non credevo
fino ad uccidere qualcuno. Non conosco i dettagli ma...è il
mio
unico fratello e anche se ho passato molti anni della mia vita ad
odiarlo resta pur sempre tale. Pare che sia addirittura saltato fuori
il modo scorretto in cui ha vinto la maggior parte dei processi.Povera
Franziska...cosa penserà adesso? Capirà che suo
padre ha
sbagliato? No, questa è una domanda sciocca, è
troppo
intelligente per non capire. Dovrei piuttosto chiedermi se
capirà tutto ciò che significa. Se
capirà che
ciò che le ha insegnato è sbagliato. Spero di si.
Le
voglio bene, pur non avendola mai conosciuta. Forse sbaglio, forse la
immagino diversa da quella che è. La immagino simile ad
Alessandra nel carattere, ma oppresso dal giogo malefico della falsa
perfezione e dal desiderio di fare ciò che le era stato
insegnato solo per considerarsi degna della pazza idea di mio fratello.
Vorrei averla conosciuta di persona e averla aiutata a capire. Sua
madre, Rowena, non ha potuto: era una donna fragile, proprio come
diceva il suo nome, ed è morta quando Franziska non aveva
neppure tre mesi. L'ho saputo solo adesso e non credo che andando da
lei ora otterrei qualcosa se non il suo disprezzo. Quello che posso
fare è pregare per
lei, affinchè tutto il dolore di questi e dei precedenti
anni
lasci il posto ad una futura felicità...
La ragazza si accorse solo in quel momento delle lacrime che asciugò con un gesto rapido -Non dire sciocchezze, non sto piangendo- rispose bruscamente.
"Karlotta doveva essere una persona straordinaria, buona e dolce, Aleksandra dev'essere come lei... Ma davvero ho sbagliato? Davvero è fuggita da un'idea perchè era sbagliata o solo per paura?"
Quelle parole sulla falsità della perfezione si unirono concettualmente a quelle pronunciate da Edgeworth alla fine del suo ultimo processo in America... che avessero ragione? Non aveva ancora preso neppure in considerazione l'idea di aver sbagliato fino a questo punto.
-Aleksandra, ti hanno mai detto cosa significa essere procuratore?- chiese ad un tratto.
La bambina si voltò -Sarebbe un Pubblico Ministero, no? Insomma un avvocato che fa condannare i criminali e discute con un altro avvocato che vuole dimostrare il contrario-
-E se non sei certo che lo siano?-
-Cerchi di scoprire più cose, e se ti accorgi che hai sbagliato chiedi scusa e prendi il vero colpevole. Ma questo tu lo sai meglio di me! Perché me lo hai chiesto?-
Franziska non rispose. Sembrava che mädchen Aleksandra avesse capito qualcosa che a lei ancora sfuggiva... qualcosa che doveva trovare per afferrare il significato delle parole del suo odiato fratellino...
-Franzy oggi sei strana. Stai bene?- chiese Ale preoccupata.
La giovane si rese improvvisamente conto del suo comportamento e si affrettò a tranquillizzare la cuginetta.
Forse stava facendo un passo avanti verso la comprensione e si augurò che le parole di Karlotta "tutto il dolore di questi e dei precedenti anni lasci il posto ad una futura felicità" si avverassero.
Ecco il tanto atteso incontro tra Miles e Franzy, più qualche indizio sulla mentalità di Karlotta e l'educazione di Ale... e sulle nuove consapevolezze di Franzy!
Ho fatto dire ad Ale "Pubblico Ministero" perché sarebbe il vero corrispettivo italiano di "prosecutor": i procuratori in Italia hanno un ruolo che è solo parzialmente quello dei prosecutors americani, complice il fatto che nel nostro caro Paese abbiamo troppe cariche...(stai andando a parlare di politica... ndMarika Ops! Scusate ndDany)
Tre recensioni lunghissime...sono commossa, grazie mille, anzi un milione!
Princess Alexia: sono contenta di vedere le tue recensioni anche qui. No, Maya non è svampita, Ale dice che lo sembra ma lei ha dei pregiudizi che, col loro tempo, si dissolveranno (forse XD). In un certo senso anche a me piacciono le MayaxNick e darò loro dello spazio ma non so ancora esattamente quanto.
Solar74: se ce l'avessi avuta con te per così poco... non preoccuparti, capita a tutti un periodo strapieno di impegni ^_^ C'era un motivo per il ritardo di Miles, non colpevolizziamolo troppo! Quanto a Franzy vestita normale...beh capita a tutti di aver bisogno di "staccare" ogni tanto. Appena posso vi mostro il disegno che ho fatto, vi assicuro che sta benissimo! Grazie del complimento, mi impegnerò!
Kirlia: Come ho già detto a Solar, capita a tutti di essere in ritardo per qualcosa, Miles incluso! La vera discussione diciamo "seria" della nostra coppia preferita (Princess non me ne voglia per quest'affermazione) arriverà con la sua calma, anche se diciamo che già così credo si sia capita l'andatura... Ale e Pearl sono in conflitto per forza di cose, avrei voluto farle andare subito d'accordo ma non avrebbe collimato bene col loro carattere.
Domanda: secondo voi l'incubo di Ale cosa riguarda? (ho gia deciso, quindi voglio vedere se con le poche informazioni in giro indovinate già qualcosa...)
A sabato prossimo, küsse küsse (baci baci).
Danielle