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Autore: Naomi    20/03/2010    1 recensioni
Dopotutto è il college no?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Claire Bennet, Sylar
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Confusion 8

Rimasero fermi in piedi a lungo dopo quel bacio, la testa di Claire appoggiata al peto di Sylar, e il suo mento sulla testa della ragazza. Erano completi, si erano finalmente trovati e ora sembrava tutto così perfetto, così giusto, così bello. Si sentivano forti contro il mondo, nessuno poteva più far loro del male, non che qualcuno ci fosse mai riuscito, almeno fisicamente, ma la forza che sentivano ora era una forza diversa, una forza mai sentita prima, che partiva dai loro cuori, dalle loro anime.

 

Non erano più soli, non erano più separati dal mondo,in mezzo all’ oceano su una zattera costruita alla meglio con poche convinzioni e pochi valori che da un momento all’ altro sarebbero affondati. No. Ora erano su un enorme vascello che la più grande tempesta non avrebbe potuto distruggere, pronto a solcare le onde più grandi, combattere contro i mostri più terribili e aspettare pazientemente che il sole spuntasse a riscaldare l’ equipaggio.

 

La porta d’ ingresso si aprì. Era  Matt, era passata mezz’ ora e non voleva rischiare che quando tornasse Peter li trovasse insieme. Claire e Sylar si divisero imbarazzati, ma quando videro il volot comprensivo di Matt, si rilassarono.

 

“E’ meglio che non vi facciate trovare così da Peter. Io so i rischi che correte, ma sono anche io stato innamorato e purtroppo non siete bravi a nascondere i vostri pensieri perciò vi sto lasciando fare. Ma sappiate che al più piccolo errore mi schiererò dalla parte di Peter”

 

Innamorato? Sono innamorato di Claire? Pensò Sylar Sono innamorato, si lo sono, ma è passato così poco tempo, non ci si innamora da un momento all’ altro, e se non fosse amore? Se fossi semplicemente attratta da lei fisicamente? E se fossi ancora malvagio? Le farei del male, non potrei sopportarlo. L’ unica persona che mi abbia mai capito, che mi ha accettato per quello che sono. E se il sogno di Peter si realizzasse? Se dovessi uccidere Claire? Stupido Stupido Sylar.

 

“Gabriel? Gabriel ti senti bene?” Chiese Claire posandole una mano sul braccio.

“Si, si, certo Claire scusami, stavate dicendo?”

“Non hai sentito una sola parola vero?”

“Certo che ho sentito Claire, ho sentito quello che ha detto Matt, ho sentito benissimo - disse con tono quasi nervoso – Matt puoi lascirci un minuto soli?”

“Certo” e uscì rivolgendo un occhiata preoccupata a Claire che nel frattempo era diventata molto nervosa e pallida.

“Claire, forse Peter ha ragione..”

“Ma Gabriel…” Lo interruppe Claire.

“No Claire fammi finire. Peter ha probabilmente ragione. Sono stato Sylar per molto, troppo tempo, Gabriel è stato rinchiuso troppo tempo, e se non fosse ancora tornato? Se quello che sono ora non è nient’ altro che un Sylar che si sta riposando pronto poi a tornare quello di sempre? Ricorda che ho ucciso mia madre Claire, cosa mi impedirebbe di uccidere te? Sono stato capace di fare del male alle uniche persone che mi abbiano mai amato, avrei preferito che mi odiassero piuttosto che non potessero più provare niente per me perché li ho uccisi. Tu sei tropo importante per me piccola, piccola Claire, non posso permettermi di farti del male, non me lo perdonerei mai.”

“Ma tu non mi farai del male, tu non mi ucciderai, io lo so, so che sei cambiato, lo vedo dai tuoi occhi, dal tuo comportamento, anche semplicemente da come ti guardi intorno, ora non vedi tutto il mondo come potenziali vittime o avversari, ora sei più libero, sei cambiato, sei tornato Gabriel. Guardati Gabriel guardati – disse disperata con le lacrime agli occhi – Tutto di te è cambiato, persino il tuo modo di vestire, sei tornato ad essere l’ orologiaio speciale di anni fa, quel ragazzo intelligente e pieno di buone qualità. Sei Gabriel, non sei più Sylar, sei Gabriel.

Sylar restò in silenzio, non poteva parlare, aveva un disperato desiderio di stringerla tra le braccia, accarezzarle i capelli e rassicurarla, dirle che tutto sarebbe andato bene, ma non poteva farlo, non poteva rovinare tutto.

“Sylar ti prego” Implorò Claire in preda agli spasimi per il pianto e la disperazione. “ Io ti amo.”

Sylar sentì una felicità immensa quando Claire gli disse di amarlo, ma subito la felicità fu seguita da una fitta di dolore al cuore e dalla disperazione.

“Claire non dirlo, non dirlo ti prego.”

“Perché no? Cosa c’ è di sbagliato, dimmi che non mi vuoi, dimmi che non mi ami”

Sylar rimase in silenzio.

“Dimmelo” Gridò Claire.

A quel punto la porta si aprì, era Peter e Sylar approfittò del momento per alzarsi e andare.

Avrebbe dovuto dargli una spiegazione tra poco ma aveva prima bisogno di riflettere, di calmarsi, di comandare alle lacrime di non uscire, al corpo di non abbattersi nella disperazione più profonda.

Tutti quelli che lo avevano amato erano morti, non voleva che anche Claire morisse. Non la sua piccola dolce Claire.

  
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