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Autore: Laurelin    20/03/2010    2 recensioni
La Compagnia si è sciolta e la Guerra dell'Anello si avvicina. Rohan e Gondor stanno per subire gli attacchi di Saruman e Sauron, mentre il Portatore dell'Anello si avvia verso Mordor con il suo fedele scudiero: cosa faranno gli altri Viandanti?
E' l'ora di fare alcune scelte: saranno prese le giuste decisioni?
Una mia rivisitazione delle Due Torri e del Ritorno del Re, parte della saga "Racconti della Terra di Mezzo", What if? e OOC per alcuni personaggi, con elementi ripresi sia dal libro che dai film
Presenza di nuovi personaggi, Boromir sopravvive, Aragorn/OC, Boromir/OC e altre...
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Aragorn, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Racconti della Terra di Mezzo'
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Capitolo 4

Intanto Merry e Pipino, scampati agli orchi rifugiandosi nella foresta di Fangorn, furono salvati e presi in custodia da Barbalbero, uno degli Ent, i pastori degli alberi.
Questo era l'essere più straordinario che i due Hobbit avessero mai visto: aveva il fisico di un Uomo, quasi di un Vagabondo, alto però più del doppio, molto robusto, con una lunga testa, e quasi senza collo. Sarebbe stato difficile dire se ciò che lo ricopriva fosse una specie di corteccia verde e grigia, o la sua stessa pelle. Comunque, le braccia, a breve distanza dal tronco non erano avvizzite, ma lisce e brune. I grandi piedi avevano sette dita l'uno. La parte inferiore del lungo viso era nascosta da una vigorosa barba grigia, folta, dalle radici grosse quasi come ramoscelli e le punte fini e muscose. Sulle prime gli Hobbit notarono soltanto gli occhi, occhi profondi che li osservavano, lenti e solenni, ma molto penetranti. Erano marrone, picchiettati di luci verdi. 
Inizialmente l’Ent fu molto sorpreso di vedere due creature appartenenti ad una  razza a lui sconosciuta, poi ascoltò quel che i due gli raccontarono, rimanendo colpito dal fatto che i due parlassero di Gandalf come se la sua storia fosse già conclusa, e giudicandoli estremamente frettolosi, per la facilità con cui i due Hobbit gli avevano detto i loro nomi.

In seguito portò i due  nella sua ent-casa dove, dopo aver dato loro da bere una bevanda, che sembrava essere acqua dell’Entalluvio, ma con un sapore particolare, ascoltò la loro storia, che gli hobbit narrarono dall’inizio, omettendo però lo scopo del loro viaggio, perché non si fidavano tanto da parlare di Frodo e dell’Anello.
L’Ent si interessò molto ad ogni cosa che i due raccontarono: dei Cavalieri Neri, di Elrond, di Gran Burrone, della Vecchia Foresta, di Tom Bombadil, delle Miniere di Moria, di Lothlórien, di Galadriel, ma soprattutto a ciò che riguardava Gandalf e ancora di più alle azioni di Saruman.
Quando Merry e Pipino terminarono il loro racconto Barbalbero disse che lui non si preoccupava mai delle Grandi Guerre che riguardavano soprattutto Elfi e Uomini, ed erano una preoccupazione degli Stregoni, e che lui non era schierato dalla parte di qualcuno, perché nessuno era interamente dalla parte degli Ent, ma che in ogni caso era completamente contro gli Orchi e i loro padroni.
In ogni caso non avrebbe potuto trascurare Saruman, che era un loro vicino, e le sue azioni, visto che i suoi Orchi si aggiravano indisturbati per la foresta, tagliando e danneggiando gli alberi, per alimentare i fuochi di Isengard o anche solo per divertimento, devastando tutto. Ormai era chiaro che gli Ent dovevano intervenire e fermare Saruman e Barbalbero era deciso a farlo.
-Io lo farò smettere!- tuonò -E voi verrete con me. Potreste aiutarmi ed al tempo stesso aiutereste anche i vostri amici; perché se non si annienta Saruman, Rohan e Gondor avranno non solo un nemico di fronte, ma anche uno alle spalle. I nostri sentieri hanno la stessa meta: Isengard!-
-Verremo con te e faremo del nostro meglio.- disse Merry
-Sì! Vorrei tanto vedere la Bianca Mano sconfitta! Vorrei essere presente, anche se non potrò essere molto utile: non dimenticherò mai Uglùk e la marcia attraverso Rohan.- soggiunse Pipino.
-Bene! Bene!- esclamò l’Ent -Ma ho parlato affrettatamente e non dobbiamo avere fretta. Mi sono infuocato troppo e invece devo calmarmi e riflettere; del resto è molto più facile gridare “fermi!” che raggiungere lo scopo. E poi noi Ent siamo rimasti veramente in pochi.-
Di lì a poco si misero tutti a dormire, e Merry e Pipino poterono finalmente dormire sereni e tranquilli, dopo tutte le paure dei giorni precedenti.

La mattina seguente, quando i due hobbit si svegliarono, Barbalbero diede loro da bere due ciotole riempite di un liquido diverso da quello sera precedente, con un gusto più ricco e sostanzioso, poi disse loro di prepararsi perché dovevano andare all’Entaconsulta.
Quando Pipino chiese dove era l’Entaconsulta, Barbalbero spiegò loro che non era un luogo, ma una riunione di Ent, poi prese gli Hobbit in braccio e li portò nel profondo della foresta fino ad un ampia valle circolare, circondata da un alta siepe di alberi scuri e sempreverdi, di una specie che Merry e Pipino non conoscevano, e al cui interno si poteva accedere solo da tre sentieri.
I due rimasero ad ascoltare gli Ent, che erano diversi tra loro come lo erano le varie specie di alberi, ma tutti con gli stessi occhi caratterizzati da un espressione lenta, fissa e pensierosa e illuminati da un bagliore verde, per un periodo che a loro sembrò lunghissimo. Quindi Barbalbero disse che l’Entaconsulta li aveva esaminati, stabilito che non erano Orchi e deciso di aggiungere un nuovo verso alle liste, per cui potevano scendere e passeggiare nella conca dove avrebbero trovato anche un pozzo di acqua potabile, se ne avessero avuto bisogno, mentre loro dovevano scambiare ancora alcune parole prima di aprire la vera e propria Consulta e che sarebbe andato ad informarli più in là.

Merry e Pipino, rimasti soli, cominciarono a chiedersi cosa potessero fare gli Ent, in un posto come Isengard e se Barbalbero sarebbe veramente riuscito a destarli, cosa che sembrava loro molto difficile, visto che gli Ent stessi non volevano esserlo e si sedettero a bere un po’ d’acqua dal pozzo.
 Poi sentirono una pausa nell’Entaconsulta e videro Barbalbero venire verso di loro, accompagnato da un altro Ent, che presentò loro come Bregalad o Sveltolampo. Poi disse agli hobbit che i lavori della Consulta sarebbero durati ancora a lungo, e per questo aveva portato loro un compagno, che diceva di aver già preso una decisione e quindi non riteneva necessario continuare a partecipare alla riunione. Aggiunse che Bregalad era ciò che assomigliava di più ad un Ent frettoloso tra loro e
quindi riteneva che si sarebbero trovati bene insieme e infine se ne andò, mentre Bregalad rimase.
Questo Ent era alto e sembrava uno dei più giovani: aveva la pelle delle braccia liscia e lucida, labbra vermiglie e i capelli grigioverde e la sua voce, pur essendo risonante, era più limpida e acuta di quella di Barbalbero. Sveltolampo tese le mani agli hobbit e li portò a passeggiare nel bosco per tutto il giorno, ed i due ebbero modo di notare che cantava e rideva spesso e scoprirono che la terra dove viveva era tra le zone più devastate, il che parve loro una giustificazione più che sufficiente alla sua “fretta”, almeno per quel che riguardava gli Orchi.
Passarono con lui tutto il giorno e anche quello seguente e nel pomeriggio del terzo giorno sentirono il canto degli Ent farsi più vigoroso e vicino, e infatti poco dopo videro la fila degli Ent arrivare marciando: essi procedevano a due a due e venivano verso di loro; Barbalbero era in testa, seguito da una cinquantina di compagni. Barbalbero vedendoli disse che stavano partendo per Isengard e lì invitò ad unirsi a loro. Sveltolampo si inserì nella fila accanto a lui, mentre Barbalbero prese gli Hobbit e se li mise sulle spalle, dopodiché ripresero a marciare verso sud, continuando a cantare.

Merry e Pipino erano molto sorpresi dalla trasformazione degli Ent, e Barbalbero spiegò loro che gli Ent non amavano essere destati e non si destavano mai, eccetto quando i loro alberi e le loro vite erano in grave pericolo, come in questo caso. Poi aggiunse che uno Stregone come Saruman avrebbe dovuto sapersi comportare meglio e che ad irritarli, ancor più delle devastazioni degli Orchi, spesso anche inutili, era il tradimento di un vicino che avrebbe dovuto aiutarli.
Fece capire ai due Hobbit che gli Ent erano molto forti, spiegando loro che i Vagabondi non erano nient’altro che delle loro brutte copie, create dal precedente Signore Oscuro negli Anni Bui, e che gli Ent, se erano desti potevano spaccare la roccia, allo stesso modo delle radici d’albero, ma in maniera molto più veloce e quindi avrebbero potuto distruggere facilmente le pietre di Isengard.
Infine aggiunse che probabilmente stavano viaggiando verso la loro distruzione, ma che sarebbe arrivata in ogni caso, e almeno in quel modo l’Ultima Marcia degli Ent sarebbe stata degna di una canzone e forse avrebbero potuto aiutare le altre genti, prima di scomparire.

Gli Ent avanzavano a grande velocità e ad un certo punto, Pipino si voltò a guardare e gli sembrò di vedere alberi che si muovevano alle loro spalle: era possibile che si fossero svegliate anche le piante di Fangorn e adesso l’intera foresta salisse il colle, marciando verso la guerra?
Poi gli Ent raggiunsero la cima del colle, ed era notte,  e guardarono in basso, verso un grosso burrone all’estremità dei monti: Nan Curunír, la Valle di Saruman e Barbalbero disse che Isengard era immersa nella notte.




Ed eccoci arrivati ad un capitolo un po' diverso dai precedenti, anche come stile, perchè adattarlo in questa maniera mi sembrava più adatto ai personaggi del capitolo. Spero vi sia piaciuto e nel prossimo si vedranno Isengard e Saruman e alcuni amici si ritroveranno, anche se temo dovrò rallentare la pubblicazione dei capitoli per mancanza di materiale... finora ho aggiornato ogni due settimane, ma non credo, causa blocco di ispirazione di riuscire a mantenere questo ritmo...

Grazie Illidan per la recensione... e se ti riferivi alla freccia di Cupido verso Laurelin, assolutamente no... anche perché come vedrai Éomer è già stato colpito da quella in precedenza... da chi e quando? aspetta e lo saprai...
   
 
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