Fanfic su attori > Ben Barnes
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Autore: Christine_    21/03/2010    5 recensioni
Lista delle cose che odio:1) Chi mi chiama Meredith.2) Chi mi frega il cibo.3) Chi mi frega i profiterole.4) Chi mi chiede il mio cognome.5) Chi insiste sul mio cognome.6) Chi sparla alla mia segreteria telefonica.7) Chi mi inganna.
Okay, il fatto è questo: uno ci prova a tenersi alla larga dai problemi, ma quando hai un padre che si chiama Gibson, un’amica svitata e un’amica acida, un amico che parla nei momenti sbagliati, uno Zio che si commenta da solo e un corteggiatore decisamente deficiente... non è facile.A parte questo sono normale, però.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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portami dove si vola;
-ready for the party?-




Un'altra lezione a questi livelli di noia e davvero mi addormento. Ho bisogno di caffeina, un urgente bisogno.
So che le macchinette qui all'università non sono il massimo, ma sempre meglio di niente.
Vado per inserire i soldi ma una mano lo fa prima di me.. Non può essere! E in effetti non è. Davanti a me stavolta non c'è Ben.

- Scusa - mi fa la ragazza davanti a me - ma non resisto un attimo di più senza caffè -
Sembra più grande di me, anzi lo è sicuramente. Forse è parecchi anni fuori corso e sta per finire. Ha i capelli corti, rosso Addison Sheperd (*) e sprizza gioia da tutti i pori.
- Figurati, neanche io ce la facevo più lì dentro - Mi sorride e mi tende la mano.
- Alexandria, con la i - mi specifica.
- Meredith, semplicemente Meredith. Ma nessuno mi chiama così, preferisco Edith - mi stringe la mano sempre con un sorriso per poi avventarsi sul caffè.
- Cosa studi? - le chiedo mentre premo "34" sulla macchinetta.
- Non studio - ma allora che diavolo ci fa qui dentro? Probabilmente si accorge del punto interrogativo stampato sulla mia faccia perchè subito precisa.
- Sono.. dall'altra parte della cattedra - Deve per forza essere un'assistente, una tirocinante alle prime armi..
- Sì, insegno - mi dice dando un sorso al caffè - Lo so che sembra strano, me lo dicono tutti -
- No no - mi giustifico - è che non ho nessun corso con lei, mi spiace -
- Che fai, adesso mi dai del lei, Edith? Puoi chiamarmi Alex o come ti pare. Ma non mi dare del lei, ti prego -
già mi sta simpatica.
- Signorina Gibson, mi fa il favore di seguirmi nel mio ufficio? Devo parlarle dell'articolo che mi ha inviato -
Cazzo, ma proprio questo doveva passare qui ora? Lo odio dal più profondo del mio cuore. E' il professor Sony, e sono costretta a mandare a lui i miei articoli. Descriverlo? Uhm.. avete presente Peter Pettigrew, Codaliscia? (*) La copia esatta, fisicamente. Caratterialmente .. pensate alla persona più stronza che vi viene in mente. Focalizzata? Esattamente così. Un giorno mi confessò che non voleva essere accusato di favoreggiarmi per via di mio padre. Secondo me invece è stato accusato di questo e adesso mi corregge anche le virgole. So già che mi toccherà passare la prossima ora nel suo ufficio.
- Ehm, certo professore - dico annuendo e lanciando uno sguardo disperato verso Alexandria.
- Mi scusi, ma a dire il vero ho bisogno della signorina Gibson per questo pomeriggio - dice rivolta a Sony. Sono sbalordita, già la adoro.. Mi ha capita con uno sguardo.
- Se è così.. Allora signorina sarà per domani - mi dice il professore allontanandosi.
- Grazie, grazie mille - le sussurro appena lui gira l'angolo.
- Figurati, Edith. Sta maledettamente antipatico anche a me. Per essere delicate -
Le rispondo con un sorriso. Non mi ha chiesto nulla sul mio cognome e già mi piace. Guardo l'ora e mi accogo che devo rientrare in aula anche se sto morendo di fame.
- Devi andare? - mi chiede.
- E' ora - rispondo.
- Dai, ti autorizzo io ad uscire prima. Ho una fame pazzesca.. tu? - Annuisco e decidiamo di andare a mangiare un boccone insieme. La confidenza è pressocchè immediata, sento che posso darle fiducia e la stessa cosa fa lei con me.
- Sì, mi ritrovo a trentacinque anni con un bel posto di lavoro -
- Non è da tutti, eh -
- Lo so, ma non è neanche tutto nella vita. Vivo comunque da sola da quando il mio ex .. insomma .. -
e si blocca, capisco che è un argomento delicato e cambio subito discorso.
- Hai sempre vissuto qui? - le chiedo.
- A dire il vero sono nata in Italia, a Roma. Ma sono dieci anni che vivo in America. Tu sempre qui, vero? -
- Sì, dopo il divorzio dei miei potevo andare via con mia madre ma non me la sono sentita di lasciare mio padre da solo, anche se ha sbagliato -
- Non volevi lasciare gli amici, presumo -
- Se ce li avessi, probabilmente sì -
- Non hai amici? Non ci credo - mi risponde scuotendo la testa.
- Li ho allontanati io. O perlomeno, ho allontanato quelli che sembravano amici ma alla fine erano avvoltoi -
- Tutti? -
- Tutti. E' difficile trovare persone che mi stanno ad ascoltare o vogliono stare con me senza secondi fini. Senza voler arrivare a mio padre, ad esempio - dico con un filo di amarezza - anche gente piuttosto famosa a volte sta con me solo per un ruolo in più o un pò di visibilità - Vedo la sua mano appoggiarsi sulla mia.
- Mi dispiace.. se ti può consolare io mi sto godendo una bella chiacchierata in compagnia di una persona piacevole, niente di più - mi risponde sorridendo.
Queste parole le ho già sentite sin troppe volte ma stavolta sento sincerità nella sua voce. E per stavolta voglio fidarmi. Sono stufa di stare sempre sola, senza un'amica, per paura di quello che potrà succedere.
Ci separiamo solo dopo esserci messe d'accordo per vederci il giorno dopo, è davvero una bella compagnia.. come non incontravo da tempo, lo ammetto.

Oggi non ho lezione, nè tantomeno ho voglia di studiare ma qualcosa da fare lo devo pur trovare. Forse potrei accollarmi a papà in giro. Naa, meglio di no che è già fin troppo nervoso. Mentre vado in cucina scovo la camera dove papà ha spostato il tapis roulant. Ah, è vero! L'altro ieri si è lamentato per più di un'ora che ho comprato << quell'aggeggio infernale e non lo usi mai!>>. Ha ragione alla fine e forse è ora che io e l'< aggeggio infernale> stringiamo amicizia. Mi trascino in camera, mi cambio e prendo l'i pod, mio fido amico in queste situazioni spiacevoli. Grazie Signor Apple. Arrivo nella stanza e accendo la luce. Sarebbe una lotta all'ultimo sguardo se solo lui avesse gli occhi. Faccio un respiro profondo e salgo sul nastro per poi programmarlo, premo Play sull'Ipod e poi via.. verso l'infinito e oltre (più o meno).
Dopo mezz'ora sono stranamente ancora qui e a bloccarmi è il cellulare che squilla. Uh, il mio fratellino Derek!
- Dek! Da quanto! - gli dico tra un respirone e l'atro. A dire il vero fratellino è un eufemismo dato che, anche se è due anni più piccolo, lui è un armadio, identico a papà.
- Edith! Che combini? -
- Litigo con il tapis roulant -
- Ah, con questo fiatone ero convinto di averti interrotto durante qualche lavoretto con chissà quale collega di papà, qualche fighissimo attore -
- Simpatico - dico sarcastica - e comunque non ti avrei risposto se ero impiegata in qualcuno di quei lavoretti. Tu piuttosto, con Nat? - chiedo sorridendo. Natalie è la mia fantastica pseudo cognata. Sono almeno due settimane che non ci sentiamo e sono sicura che Dek l'ha trascinata in uno dei suoi assurdi viaggi.
- L'ho mollata - mi risponde con tranquillità e per poco non mi cade il telefono dalla mano.
- Che cazzo hai fatto? - gli urlo.
- Ora mi lamento perchè mi hai rotto la tromba di Eustachio -
- Dek, ti ho fatto una domanda - chiedo calmandomi un pò.
- Mi aveva stufato, non mi piaceva più, che ci posso fare?! -
- Sei veramente idiota. Una ragazza come Nat non ti capiterà mai più, lo capisci? -
- Senti, non m'importa. Non mi meritava - guardo sconvolta davanti a me. Ma come fa a essere mio fratello?
- NON TI MERITAVA? SEI TU CHE NON MERITI LEI, IDIOTA! - rispondo urlando e spostandomi il cellulare davanti alla bocca, giusto per far arrivare la voce più chiara.
- Richiama quando il criceto nella testolina ricomincia a correre - dico riagganciando e subito compongo il numero di Natalie. Libero.. Dai, Nat.. Rispondi.
< Segreteria telefonica di Natalie. Sapete sicuramente cosa fare, non serve che lo ripeta. Via dopo il beep> BEEP.
- Tesoro, so cosa ha combinato quell'idiota di Derek. Ti prego richiamami appena puoi, chi più di me può aiutarti a insultarlo? Anzi, inizio adesso.. E' un cretino, scemo, stupido, imbecille, mentecatto, deficiente, mongoloide -
- Oserei dire anche stronzo e coglione - la voce di Nat.
- Nat - dico alzandomi in piedi.
- Ci ho messo un pò per arrivare il telefono, poi mi sono divertita ad ascoltare i tuoi insulti - mi risponde ma sento che la felicità è forzata.
- Ti avrei chiamato prima, se l'avessi saputo prima. Ma Dek me l'ha detto solo ora.. anzi, gliel'ho cacciato di bocca solo ora e.. - sono già pronta ad un'altra serie di insulti ma lei m'interrompe.
- Non ti preoccupare, Edith. Volevo chiamarti ma.. poi.. -
- Non avrai mica pensato che potessi stare dalla sua parte?? -
- Io.. insomma è tuo fratello! -
- Stai bestemmiando, sappilo. Io non sto dalla parte di Dek per principio, poi quando fa cazzate del genere, peggio ancora - Spero di riuscire a farla sorridere almeno un pò - so che può sembrare una frase fatta ma è vero che non ti merita -
- Grazie Edith -
- Non mi devi ringraziare, piuttosto .. - ecco, vi presento Edith e le sue idee insane - ti va una festa? Come due mesi fa .. fra amiche - < sì, fra amiche.. Brava la bugiarda> < E' a fin di bene> Questi sono l'angioletto e il diavoletto sulle mie spalle. Non ci fate caso.
- Fra.. amiche? - mi chiede. Sono la figlia di un attore, se riesco a mentire a mio padre..
- Certo! Allora, che mi dici? Facciamo fra.. quattro giorni, sabato -
Silenzio, ancora silenzio. Incrocio anche le dita dei piedi.
- Ci sto. Vengo da te prima? -
- Sei più che benvenuta - le rispondo con un sospiro di sollievo.


 - Allora? Mi aiuterai? - chiedo alla persona davanti a me, Alexandria per la precisione.
- Mi stai davvero chiedendo di aiutarti a organizzare un party con mezza hollywood? - mi chiede sconvolta.
- Lo prendo per un sì - le dico sorridendo. Siamo nel cortile dell'università, pronte per un giro shopping.
- Il prossimo passo è arrivare al cellulare di papà. Passo più che facile perchè anche lui è dell'opinione che Derek è stato un idiota -
- E che numeri puoi trovare sul cellulare di tuo padre? - la guardo con gli occhi sbarrati. Devo ricordarle di chi sono la figlia?
- Intendevo, non trovi solo gente piuttosto vecchia? -
- Naaa, papà è la chiave per tutto. E poi dove non arriviamo con papà c'è Ashley che sarà ben contenta di darci una mano -
- Cosa stiamo aspettando, allora? - mi chiede fermandomi. Erano ere che non organizzavo un party.. Ecco che torna la cara vecchia Meredith Gibson.

- Quindi ce la fate per sabato? -
- Per lei questo ed altro signorina -
- Grazie - rispondo con un sorriso a trentadue denti ed esco dal negozio. Adoro avere il mio cognome, a volte. Con le decorazioni ci siamo, la sala è prenotata. Adesso.. ah, gli invitati. Guardo l'orologio e mi rendo conto che Alex sarà a casa mia fra dieci minuti, se non mi muovo arrivo sicuramente in ritardo.
- Come mai in orario? - mi chiede Alexandria appena scendo dalla macchina.
- Scusa. Potevi entrare, a casa ci dovrebbe essere mio padre -
- E certo, entravo dicendo < Scusi signor Gibson, anzi Mel, sua figlia è perennemente in ritardo, posso fare come se fossi a casa mia, vero?> -
- Mio padre ti avrebbe appoggiato, odia il mio essere sempre in ritardo - dico girando le chiavi nella toppa ma papà mi apre prima la porta.
- Sempre la solita casinara - bell'accoglienza.
- Papà, lei è Alexandria. Lavora in Accademia, è una prof -
- Piacere, Mel - risponde mio padre con un sorriso e stringendole la mano - Edith, cos è questa storia che dai un party? -
Sto bevendo un bicchiere d'acqua e quasi mi strozzo. Come l'è venuto a sapere prima che glielo dicessi io?
-Sai che non puoi nascondermi nulla. E so già cosa stai per chiedermi - mi dice sorridendo.
- Grazie Papy.. E' per Natalie, se lo merita - gli dico avvicinandomi a lui.
- Buon motivo. Lei lo sa? -
- Sa che è una festa fra.. amiche -
- E' tornata la vecchia Edith! - mi dice dandomi un bacio sulla fronte.
- Hai.. 10 minuti per prenderti i numeri, poi devo uscire - aggiunge dandomi l'i phone. Lo agguanto e gli sussurro un Grazie prima di prendere Alex per il braccio e trascinarla in sala.
- Butta giù una lista - dico alla mia fida consigliera tendendole il mio portatile.
Mezz'ora dopo siamo ancora fra palmare e computer, papà è la terza volta che viene a chiedermi se ho finito e mi fa un pò pena. La quarta volta che si affaccia gli vado incontro e gli restituisco il telefono.
- Grazie papà - gli dico con un bacio - e scusa -
Lo vedo uscire e mi viene da riflettere.. L'altro giorno l'ho sentito parlare con un amico. Parlava del fatto che ha paura a dirmi qualsiasi cosa, ha paura che possa andare via pure io. Non lo farei mai, e voglio che lo sappia.
- Adesso ci manca l'altra metà di Hollywood - dico a Alex che continua a fissare sconvolta la lista.
- Io, potrò conoscere tutta questa gente? - chiede a bocca aperta.
- Sì, ma non è che ti perdevi molto prima.. Non sono tutti così simpatici - le rispondo tirandole addosso un cuscino.
- Ora tocca ad Ashley. Poi tocca a noi, anzi a me, chiamare tutti. Mi assisterai nell'ardua impresa? -
- Signorsì, signora - mi risponde restituendomi con non troppa delicatezza il cuscino che le avevo gettato.
Compongo il numero di Ash e metto il vivavoce, lei risponde immediatamente.
- Ash, cara! Ho bisogno di te e della tua rubrica telefonica -
- Non mi dire che tornano i tuoi party! - urletta.
- Per questa volta sì, poi vedremo -
- Allora ti mando tutto per e mail. Quando? -
- Solito posto, sabato -
- I soliti invitati? -
- Sai cosa fare -
- Ben? -
- Come scusa? -
- Ben Barnes, il ragazzo con cui hai attaccato bottone la scorsa volta -
- So perfettamente chi è .. e .. no, meglio di no - dico decisa. Non sa neanche chi sono, ci manca solo che lo chiami per invitarlo ad un party del genere.
- Agli ordini. Mi mancavano queste organizzazioni all'ultimo -
- Anche a me, un pò. Ci sentiamo, hun -
- Ti adoro - mi dice e, togliendo il vivavoce, riaggancio. Sposto lo sguardo su Alex che ha un punto interrogativo stampato in faccia.
- Dove devo iniziare a spiegare? - le chiedo.
- Prima il fatto della vecchia Meredith, poi quello che riguarda quel bel ragazzone di Mr Barnes -
Merita che le racconti.
- La vecchia Edith.. era una festaiola. Non alla Paris Hilton ma ero l'organizzatrice DOC, in assoluto.. Hai sentito cosa mi ha detto Ash, no? Poi da quando i miei hanno divorziato, ho allontanato tutti e lasciato quella vita. Lo sto facendo solo per Natalie. Poi, per quanto riguarda Ben.. Sono uscita con lui per caso un giorno e abbiamo pranzato insieme, ma ci eravamo conosciuti ad una festa. Lui però non sa chi sono quindi il suo invito è off limits - dico secca e Alex rimane in silenzio.
- E' ora di darsi da fare. Passa il computer che iniziano le chiamate.

Allora.. chi manca? Scorro i nomi sulla lista, tutti barrati. Mmm.. non credo di aver tralasciato qualcuno.
Johnny c'è, James c'è, Robert.. Chace pure.. EDWARD! Come potevo dimenticarmi di lui?!
Compongo il suo numero velocemente, come se il pensiero potesse sfuggirmi da un momento all'altro.
Okay, squilla. Grazie a Dio.
Nat ha sempre avuto un debole per lui. Lo so. Sotto sotto, proprio in fondo. Come Blair. Fa finta che non gli piaccia, ma in realtà è il contrario.
Come fa a non piacerti Ed Westwick, scusa?!
- Pronto? -
- Ehm.. Ed? Sono Meredith! -
- Meredith? -Eh, certo. Non si ricorderà di me nemmeno se gli mando una fotografia.
- Gibson. - Mi duole dirlo, ma è l'unico modo per fargli capire, credo.
- Oh! La bella Edith! Dimmi tutto. - Ecco, che vi dicevo? Sospiro.
- Mmm.. volevo invitarti a un party. Sabato. E' per una mia carissima amica. Quel decerebrato di mio fratello l'ha lasciata, e voglio che si distragga un po'. Voglio che si diverta. Pare che tu sia bravo in queste cose. - Sorrido, sentendolo ridacchiare.
- Non sono un gigolò, Meredith.. -
- Mannò che non lo sei! Non ho mica detto questo! E' solo che.. sto cercando di invitare la gente giusta. Poi, se non ti senti all'altezza non fa niente. Ho ancora parecchi nomi sulla lista. - Ecco, brava. Fatti valere.
- Ci sarò, dolce Edith. Come si chiama la tua amica? -
- Natalie. -
- Già mi piace. - E mette giù.
Okay, anche questa è fatta.




(*) Eh, sì. Amo Grey's Anatomy.
(*) Amo anche Harry Potter <3

Eccoci qua con un altro capitolo. Hanno fatto il loro fantasmagorico ingresso le due pazze amiche di Edith *riferimento a PERSONE o cose è puramente casuale* si sa, no? Sono due personaggE a cui tengo davvero un sacco, perchè AMO le persone alle quali mi sono ispirata. Qui purtroppo niente Ben .. ma non vi deluderà la prossima volta.. vedrete! Anyway, spero continuerete a seguirmi. Non potete capire quanto piacere mi faaa! :D

@princesseelisil: Sisteruccia! Dai, per questa volta falli tu i piatti, tanto appena torno ci penso io. E dì a Marco e Aldo di portarsi anche Roberto che non fa altro che disturbarmi durante le ore. Gianni può rimanere, figurati. Okay, finito il momento demenza. Saluta tanto Marco! Okay, il momento demenza è finito davvero. Finalmente sei entrata in scena.. e darai il meglio di te prossimamente! Grazie di tutto, sorè. Perchè senza di te che mi pressi per scrivere, che mi aiuti a filmeggiare.. niente sarebbe così. Grazie di esserci. Ti Voglio Troppo Bene <3

@IcePrincess_: Innanzitutto grazie per aver recensito :D Poi, bè questi due baldi giovani sono anche tra i miei attori preferiti .. come si fa a non amarli? *.* Ti ringrazio ancora per i complimenti su come scrivo .. un pò di autostima ogni tanto non fa male per niente! ( : E poi non chiedere mai scusa .. adoro quando mi si commenta quello che scrivo! Spero ti piaccia anche questo .. Joh e Ben stanno per tornareee! Un bacio.

@BlackPearl: Dolcezza miaa! Sei entrata anche tuu! Mammamia, sei una personaggiA fantastica! Il Mengò, tra l'altro, non si è neanche presentato a Verissimo. Mannaggialui! Dai, ci rifaremo. Io non ancora credo al fatto che adesso ti piaccia!! Marò, sono orgogliosa di me. XD Grazie anche a te per quello che mi hai detto .. che mi dici ogni giorno, stella mia. Perchè non ho scordato tutte le volte che mi hai aiutato, che mi hai sostenuto, consolato. E non importa se non abiti propriamente dietro l'angolo. Sento molto più forte la tua presenza che quella di molta gente che mi gira attorno qui. Ti adoro troppo, e neanche io riesco a spiegartelo al meglio, Sorry <3 Un abbraccio!

@Enris: Ti ringrazio per i complimenti sull'originalità! E spero che ti piaccia anche questo di capitolo .. e che continui a seguirmi! Un bacio!

@Hey There Delilah: Ma ti perdono eccome, figurati se c'è bisogno di scusarti. E poi ti chiami come una delle mie canzoni preferiteeeee! :D Il titolo, lo ammetto, è stato scelto da BlackPearl, Sara (.. senza di teee!) ed è il pezzo di una canzone di Marco Mengoni, Vincitore di X Factor e MIO vincitore di Sanremo (anche se ha fatto terzo -.-) .. canzone meravigliosa, tra l'altro. Ti ringrazio per i complimenti sullo stile e sui nomi che ho scelto.. e adoro il tuo "cervelletto bacato" che ti ha fatto cliccare!
Spero che anche stavolta non potrai fare a meno di commentare XD
Un bacio.
  
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