Allora
eccomi con un altro capitolo ^^ la canzone presente nel testo è Now we are free
di Enya (colonna sonora del
Gladiatore) Buona lettura ^O^ N.B. qst capitolo è scritto al presente perché mi
sembrava facesse più effetto ^^”
Per me
è tornato il sereno
Anol shalom
Anol sheh lay konnud de ne
um {shaddai}
Flavum
Nom de leesh
Ham de nam um das
La um de
Flavne…
Fuori piove e si gela, ma io continuo a correre stringendo Africa
fra le mani mentre stringo le palpebre per impedire alla pioggia battente di
andarmi negli occhi. Gli stivali sporchi fango schizzano
l’acqua delle pozzanghere sporcandomi il fondo della gonna. Le lacrime amare
che mi solcano il volto si confondono con la pioggia. Continuo a correre, ormai
le uniche cose che mi danno voglia di vivere sono Africa e Kibuan… già Kibuan,
da quanto lo conoso? Qualche
mese e già mi ha baciato, un negro poi, sto andando contro tutte le regole… e
ne sono contenta, strano ma vero.
We de ze zu bu
We de sooo a ru
Un va-a pesh a lay
Un vi-I bee
Un da la pech ni sa
(Aaahh)
Un di-I lay na day
Un ma la pech a nay
Mee di nu ku
Senza accorgermene molto attraverso il parco diretta nel quartiere
dei neri, mi chiedo perché debbano essere separati dai bianchi, vengono trattati come se fossero di un altro mondo, invece
da quel che so facciamo tutti parte delle stesso mondo, magari di continenti
diversi, ma che importa? Io ho imparato a conoscerli e so che l’unica cosa che
possiamo avere di veramente diverso è il fatto che
loro sono sinceri noi invece siamo degli emeriti bugiardi… sto parlando anche e
in particolare per me stessa, lo so me ne rendo conto pure io, mi sento sporca,
non a causa delle macchie di fango e acqua che mi ricoprono la gonna, mi sento
sporca dentro. Non smetto di piangere mentre correndo attraverso la soglia x il
portale dei neri. Li stimo ora, vorrei essere come loro così potrei finalmente
spiccare il volo con le mie ora minuscole ali di
farfalla. I miei capelli bagnati sono divisi in ciocche
ribelle che spasso mi cadono davanti agli occhi. Sono arrivata, mi fermo
di botto, a testa bassa con i capelli bagnati e gli occhi chiusi mentre le
piccole gocce di lacrime incastonate fra le mie ciglia sembrano piccole perle.
Da quelle baracche esce un fiume di gente che mi guarda curiosa con la testa
inclinata di lato: sembrano cuccioli impauriti.
“Che ci fai tu qui? Sei una bianca non
dovresti essere qui, non te lo dicono i tuoi genitori che potremmo
farti del mare”
Non rispondo, non posso rispondere e non voglio rispondere. Un
grosso nodo alla gola mi impedisce di parlare e quasi
di respirare. Squoto semplicemente la testa in una
risposta che non è una risposta.
(Fast tempo, 4 times)
La la da pa da le na da na
Ve va da pa da le na la dumda
Vorrei che fosse qui, diavolo, ma dove s’è
cacciato? Apro un poco gli occhi, senza alzare la testa, e con la coda
dell’occhio mi guardo intorno, scruto i volti delle persone che ora mi stanno
guardando e ho vergogna: hanno ragione, non dovrei essere qui, IO sono
inferiore.
Piano piano sento
dei passi, qualcuno si sta avvicinando, non oso guardare chi sia, potrebbe
vedere la bugia riflessa nei miei occhi e io non voglio. Li sento, si sento i
loro sguardi puntati in ogni parte del mio corpo e di colui
che mi sta venendo incontro. Lascio Africa per terra sempre non
sollevando lo sguardo e poi mi rialzo, stringendo i pugni, mentre il nodo alla
gola si libera un poco per lasciarmi pronunciare alcune deboli parole.
“Va via, cucciola, lo sai anche tu: non sono degna di farti da
padrona. Kibuan ha sbagliato, mi dispiace ammetterlo ma è così, non doveva
affidarti a me, ma a uno di loro io non ne sono
degna…”
Qualcuno mi prende il volto fra le mani e me lo alza, io cerco di
opporre resistenza ma lui è più forte e vince così mi tocca mostrare il mio
volto sporco di menzogne, ma io non voglio vedere gli altri e stringo gli
occhi.
Anol shalom
Anol sheh ley kon-nud de ne
um.
Flavum.
Flavum.
M-ai shondol-lee
Flavu… {Live on…}
“Allora non hai proprio capito, secondo te perché ti ho dato
Africa? Per chiederti scusa, perché ti voglio bene, certo, ma anche perché
volevo farti capire che io e te saremo sempre vicini, che non siamo diversi e che non lo saremo mai… l’unica cosa che
forse possiamo avere di diverso è il colore della pelle ma anche a questo si
può riparare, no? E ascolta, non ho mai incontrato
persona più sincera e pura di te, non importa come la pensi tu, io la penso
così. Ora mostra i tuoi bellissimo occhi a tutti
affinchè possano vedere anche loro la tua purezza…”
In silenzio seguo le sue parole e piano piano alzo il volto
aprendo gli occhi e puntandoli in quelli di lui, pian piano riesco
anche a sorridere mentre mi accarezza il volto con le sue calde mani e mi
sorride in modo rassicurante. Senza pensarci due volte gettò le braccia al suo
collo a aprendo un poco la bacca lascio che le mia
labbra sfiorino le sue incominciano a baciarlo. La pioggia è quasi finita e in
cielo sta tornando il sereno, ma anche se ora incominciasse a diluviare, non mi importerebbe più ora sono con lui e per me il sereno ci
sarà sempre…
Lof flesh lay
Nof ne
Nom de lis
Ham de num um dass
La um de
Flavne…
Flay
Shom de nomm
Ma-lun des
Dwondi.
Dwwoondi
Alas sharum du koos
Shaley koot-tum