Pov Rose
Non appena mi risvegliai avvertii un odore strano, un misto di aria viziata, fogne e terra bagnata…
Per i primi dieci secondi non ricordai nulla ma poi tutto si fece più chiaro e i ricordi mi tornarono alla mente. Ero su un materasso sudicio e avevo i polsi e le caviglie legate ai paletti di metallo del letto, ero immobilizzata ed indosso avevo solo una camicia bianca e l’intimo.
Capendo che Lui mi aveva toccata, mi aveva spogliata, mi vennero conati di vomito e le lacrime iniziarono a scendere sulle guancie offuscandomi leggermente la vista.
Non saprei dire quanto tempo passò dal mio risveglio, ma non più di qualche ora che comunque a me sembrarono mesi, so solo che ad un certo punto sentii dei rumori…
Qualcuno stava trafficando con qualcosa di metallico vicino la porta, pensai fosse un chiavistello e appena sentii il cigolio della porta che si apriva chiusi gli occhi e finsi di essere ancora svenuta.
Udii dei passi e il materasso abbassarsi vicino i miei fianchi poi Lui mi parlò
<< Oh piccolo amore mio, non ti sei ancora svegliata, forse ti ho colpita un po’ troppo forte, ma non preoccuparti, mi farò perdonare >> disse ridacchiando
Poi iniziò ad accarezzarmi le gambe e i fianchi mentre io cercavo di stare ferma e non mettermi ad urlare per il disgusto di essere toccata da Lui ma quando iniziò a slacciarmi i bottoni della camicia iniziai a tremare e quando stava per abbassarmi gli slip non ce la feci più e urlai
<< NON TOCCARMI! >>
<< Oh ma bene, ti sei svegliata, dolce Denise non vedevo l’ora >> disse continuando ad accarezzarmi
<< Non ti azzardare a toccarmi brutto porco! >> non so dove trovai il coraggio di dire ciò ma Lui si fermò per un po’ continuando a guardarmi.
Il suo sguardo bruciava sulla pelle mentre io rimasta completamente nuda di fronte a lui fissavo una grande crepa sul muro.
Tutto pur di non guardarlo…
Ad un certo punto mi afferrò il viso e mi costrinse a guardarlo tenendomi ferma mentre cercavo di far staccare la sua mano da me e disse
<< Amore mio, quanto ti desidero… Accendi in me una passione mai provata prima, c’è solo un modo per spegnerla… >> disse mettendosi sopra di me con le braccia vicine al mio viso
Iniziò a spogliarsi con una mano mentre con l’altra mi teneva ferma e così nonostante avessi gli occhi offuscati dalle lacrime riuscii a vedere benissimo gli sguardi lascivi che mi lanciava guardandomi con occhi che sembravano bruciarmi dentro, lasciando una distesa arida e consumata…
Quando stava per togliersi i boxer capii che non potevo restare ferma mentre lui mi violentava di nuovo così gli dissi con il tono più sensuale che riuscii a trovare in quel momento
<< William… >>
Lui sembrò sorpreso, forse si aspettava che non dicessi niente così continuai
<< William, sai in questi anni ho riflettuto molto e ho capito una cosa… >> dissi guardandolo negli occhi
<< Cosa? >> mi chiese avvicinandosi alle mie labbra
<< Ho capito di essere innamorata di te e che non potrei mai vivere senza stare con te… >> detto ciò lo baciai, combattendo contro i conati di vomito che sembravano lacerarmi lo stomaco
Non so perché ma in quel momento pensai a Robert e mi sentii come se lo stessi tradendo…
Mi staccai lentamente da lui che disse
<< Sapevo che avresti capito che eri pazza di me prima o poi >>
<< Ora l’ho capito, grazie per essere stato così paziente con me… >> dissi ironicamente ma Lui non si accorse di niente
Si avvicinò e mi baciò di nuovo ficcandomi la lingua fino in gola, soffocandomi quasi, poi gli dissi
<< Amore, slegami, vorrei toccarti… >>
Lui ancora impegnato a baciarmi il collo acconsentì e si staccò per prendere un coltello affilato da terra e con colpi decisi, recise tutte le corde.
Facendo leva sui gomiti mi misi a sedere e osservai la stanza
<< William cos’è quella cosa che luccica lì sul tavolo? >> gli chiesi
<< Giusto amore, me ne stavo dimenticando, è un regalo per te… >>
Prese una collana e me la mise intorno al collo, era davvero molto bella ma solo il fatto che era un Suo regalo me la fece odiare.
<< Oh… William è bellissima >> cercai di dire con voce commossa
Diedi un’altra occhiata alla stanza e notai qualcosa di interessante sul comodino…
Cercando di sembrare naturale lo baciai e riuscii a stenderlo sotto di me e mentre lui faceva scivolare le sue mani verso la mia intimità io stesi il braccio ed afferrai un vaso e con tutta la mia forza glielo scagliai sulla testa.
Immediatamente si afflosciò come un pupazzo svuotato e rimase fermo, immobile steso sul letto.
In fretta terrorizzata da un suo risveglio mi affannai a cercare il suo coltello che trovai poco distante dal letto...
Mi avvicinai a lui e alzai la lama pronta a colpire ma mentre abbassavo il coltello verso il suo addome come un flash mi passò davanti il viso sorridente di Robert e capii che se l’avessi fatto non avrei mai potuto più neanche guardarlo perché lui sarebbe stato spaventato da me…
Sarei diventata un’assassina per quel porco e questo no…
Non riuscivo ad accettarlo.
Così raccolsi la biancheria, la camicia e il suo cellulare che aveva lasciato in terra vicino ai pantaloni e corsi fuori dalla stanza.
Una volta all’aria aperta vidi a circa
Correndo più forte che potevo verso il cimitero, digitai il numero di Robert che rispose al secondo squillo
<< Pronto? >> aveva una voce spenta, come se fosse rimasto privo di ogni energia
<< Robert, sono io, sono Rose. >>
<< Rose? Dove sei? Stai bene? Che ti ha fatto quel bastardo? Dov’è ora? >>
<< Sto bene, l’ho colpito con un vaso e ora è svenuto,
mi trovo a circa
<< Arrivo, continua a parlarmi, sono vicino a casa tua, ci metterò meno di 10 minuti >>
<< Va bene >>
<< Sei arrivata al cimitero? >> mi chiese
<< Si, sono davanti alle porte, dove sei? >>
<< Sto arrivando, resisti altri 2-3 minuti e sarò da te >> disse chiudendo la comunicazione
Improvvisamente sentii dei passi mi girai e lo vidi…
Correva con indosso solo i pantaloni verso di me…
Con in testa il solo pensiero di non farmi prendere mi voltai e scappai, raddoppiando la velocità e entrai nel cimitero.
Ormai conoscevo quasi ogni anfratto di quel luogo, quindi avevo un vantaggio su di lui, ma mentre stavo varcando i cancelli secondari Lui mi raggiunse e mi cadde addosso inchiodandomi al terreno.
Mi tirò con forza i capelli, quasi strappandomeli, facendomi gridare dal dolore e mi disse
<< Brutta Puttanella pensavi di fermarmi così? Ricorda che tu dovrai stare sempre con me altrimenti ti ucciderò e ucciderò tutti quelli a te vicini, come l’altra volta. >>
Detto questo mi baciò ma io gli morsi la lingua facendolo urlare e Lui mi assestò uno schiaffo che mi fece sanguinare il labbro.
Non so come precisamente ma riuscii a colpirlo con un calcio su genitali e liberai il braccio con il coltello puntandoglielo alla gola.
A questo punto lo vidi dilatare gli occhi, per la paura, credevo, ma ciò che mi disse mi fece capire che mi sbagliavo…
<< Denise, mi fai eccitare da morire così aggressiva… >>
Subito dopo avanzò di un passo verso di me e io contemporaneamente indietreggiai ma inciampai su un sasso e rovinai in terra lasciando cadere il coltello che finì poco distante.
Lui lo raccolse e me lo avvicinò alla gola…
Credetti di stare per morire così chiusi gli occhi, non volevo andarmene guardando il suo viso quando improvvisamente…
Pov Robert
Ero andato a fare una passeggiata per riuscire a riflettere meglio, lasciando John e Elena al commissariato, ritrovandomi, non ricordo come, davanti la casa di Rose…
Dopo alcuni minuti sentii il cellulare squillare, risposi e credetti di stare svenendo.
Era la mia Rose, disse di essere scappata e di trovarsi vicino al cimitero.
Le dissi che stavo arrivando e iniziai a correre più forte che potevo cercando di raggiungerla ma ad un certo punto caddi e sbattei in terra il cellulare che si ruppe.
Mi rialzai e continuai e correre arrivando dopo circa 5 minuti davanti alle porte del cimitero.
Improvvisamente sentii un grido di una donna e immaginando fosse Rose varcai i cancelli dirigendomi verso la fonte di quel grido e trovai Rose sdraiata in terra e mio padre sopra di lei che le puntava un coltello alla gola.
Al solo pensiero che potesse morire il mio cuore si riempì di furia incontrollabile e a pochi metri da loro mi fermai e dissi
<< Papà, allontanati da lei! >>
<< Robert? Sei tu? Sei cresciuto ragazzo, ora vattene, devo sistemare una faccenda… >>
<< TI HO DETTO DI ALLONTANARTI DA DENISE! >> urlai furibondo
<< Andiamo figliolo, vorresti schierarti contro tuo padre? Colui che ti ha dato la vita? >>
<< Tu non sei mio padre, sei solo un mostro, un bastardo che sta facendo del male alla donna che amo!! >>
A queste parole vidi Rose spalancare gli occhi e mio padre incupirsi sempre di più
<< Tu non la ami, è solo una cottarella adolescenziale, solo attrazione fisica e a questo proposito credimi, è davvero fantastica… >> disse sogghignando
Vidi Rose che mi faceva segno con gli occhi, indicava una pietra a pochi centimetri dalla sua mano e capii che dovevo continuare a parlare con mio padre per distrarlo…
<< Papà perché stai facendo tutto questo? Non pensi alla mamma? È stata malissimo dopo che hai ucciso gli zii e Roxanne! >>
<< Bah, io non ho mai amato tua madre, me la fece conoscere tuo zio, il mio fratello adottivo, e la sposai solo perché era abbastanza carina da suscitare in me una certa attrazione, ma da quando ho cominciato a notare quanto mi accendesse di passione guardare la piccola Denise ho deciso di eliminare tutti coloro che potevano intromettersi nel nostro amore… >>
Non fece in tempo a finire di parlare poiché Rose, afferrato il sasso, lo colpì e mio padre si accasciò a terra mentre lei si alzava barcollando.
Corsi verso di lei e la afferrai prima che cadesse, raccolsi poi il coltello e lo puntai alla gola del maledetto che mi ritrovavo per padre e dissi a Rose di telefonare alla polizia.
Dopo circa 10 minuti arrivarono i poliziotti e afferrarono mio padre, ancora incosciente, o almeno così credevo…
Mentre Rose si avvicinava a me lui aprì gli occhi di scatto, colpì i due poliziotti che lo tenevano e riuscì a liberarsi correndo verso Rose.
Vedendola tremare di terrore non ci pensai un attimo e mi misi tra loro due con la punta del coltello verso l’esterno e lui cadde addosso a me gettandosi sul pugnale.
Cadde a terra subito circondato dai poliziotti ma la ferita che si era procurato era troppo profonda e dopo pochi minuti morì dissanguato…
A questo punto guardai Rose e la vidi che osservava il suo aguzzino, finalmente era libera…
<< è davvero finita, Rob? >> mi sussurrò abbracciandomi forte
<< Si Rose, stavolta è davvero finita… >>
SPAZIO AUTRICE
Uppiiii, la mia prima fan fiction è finita! xD
Che dire… Spero vi sia piaciuta come è piaciuta a me :D
Ora ho in mente di dedicarmi ad un’altra ficcy…
Forse su Twilight anche se non penso sarà un’altra one shot, ma chi può dirlo? xD
Un bacione a tutti
vostra