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Autore: BigMistake    21/03/2010    1 recensioni
I PARTE: Vi ricordate dove eravamo rimaste in Grey Day in Darkness? Non l'avete letta, ma allora cosa aspettate? (necessario leggere prima quella) Nessie e Jake sono felicemente sposati, con due splendidi bambini. Riuscirà la nostra coppia preferita a superare la crisi del settimo anno? Spoiler dal capitolo XVI: < Perché ti ho data sempre per scontata? Pensavo che la nostra vita insieme sarebbe stata perfetta. Non dovevo. La perfezione non esiste, nemmeno per due anime complementari come noi … > Buona lettura! II PARTE: Passano gli anni e la vita continua. Per stabilizzare gli equilibri bisogna ancora agitare il bicchiere. EJ e Sarah crescono e si scoprono ragazzi, affrontando le problematiche annesse. Dal Capitolo X: - Lui vampiro ed io licantropo, ma con un po’ dell’uno nell’altro. Il freddo e laconico Yin, l’autunno della vita, il nord, il ventre buio dell’animo umano rischiarato da un punto di luce dello Yang che dall’altro lato della collina sorride al sole seppure con una parte oscura di lui nascosta agl’occhi di chi non guarda, alle orecchie di chi non ascolta, agl’animi che non esistono. La perfezione. L’equilibrio. Perfetti e completi solo se insieme. - Buona lettura!
Genere: Romantico, Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'GREY DAY IN DARKNESS'
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CAPITOLO I: Scaramucce coniugali.

Sembrava decisamente stupido che con una comoda camera elaborata appositamente per me, rimanessi sul letto a studiare, creando un’ampia scrivania sul materasso. Effettivamente la mia vita di normale aveva ben poco: quante persone possono dire di aver frequentato l’università con i genitori e con il proprio migliore amico? Papà aveva deciso di prendere la terza laurea in medicina. Voleva aggiornarsi, almeno così diceva. Io pensavo che volesse controllare me e la mamma. Gab invece iniziò a seguire i corsi di Architettura. La passione di Esme l’aveva ispirato in tal senso, e la mia cara nonnina era assolutamente entusiasta di questa scelta. Io di mio canto non pensavo di poter desiderare di tornare tra i banchi di scuola, ed invece ora ero una assidua studentessa di Letteratura Straniera del North Seattle Community College assieme alla mia mamma. Stavo scrivendo un elaborato sulla letteratura inglese per il professor Anderson. Ormai i miei bambini mostravano intorno agli otto anni o qualcosa meno, ed avevano abbastanza baby sitter per potermi dedicare alla mia vita scolastica. Nella stanza ad orecchie umane si poteva sentire solo il picchiettare della tastiera. Ma il mio udito era proteso nella camera accanto, dove i loro cuoricini e i loro respiri mi facevano compagnia.

“Stai ancora lavorando alla tua tesina?” alzai per un momento lo sguardo  dallo schermo. Jake mi guardava sorridente mentre si stava spogliando per venire a letto. Il mio lupastro era appena tornato dalla riunione del branco, che ormai era diventata solo un’occasione settimanale per ingurgitare montagne di cibo, bere litri di birra e poi alla fine decidere un paio di cose riguardante noi vampiri. Avrei voluto frullare tutto, i fogli e il computer, per godermi le sue coccole, ma avevo un impegno e non potevo redimermi dall’eseguirlo. Non dovevo farmi incastrare da quei grandi pozzi neri e dal suo sorriso, quindi tornai di malincuore al mio schermo. “Sai c’è una novità, Rachel è di nuovo incinta!”

“Ottimo!” dissi con noncuranza anche se m’interessava parecchio la questione.

“Dovresti staccare un po’! Ti stanno venendo gli occhi rossi!” si stese accanto a me e il suo profumo era così invitante che mi fece prudere il naso per quanto desideravo stare fra le sue braccia. Mi voltai un secondo andando ad incontrare quel suo corpo eccezionale, poco coperto dove i miei occhi disegnavano le pieghe scolpite nel bronzo della sua pelle, il suo viso preoccupato della mia stanchezza, le sue tenebre lucenti che amavo da impazzire.

< Pensiamo al professore così passano tutte le fantasie! >

“Lo so Jake, ma se non la consegno entro due giorni mi toglie il mio posto da assistente! Sai che ci tengo!” mentre io cercavo delle scuse plausibili per terminare il mio lavoro, si era messo a darmi teneri baci sulla spalla e sulla scapola.  Ma perché deve sempre attirarmi in qualche trappola?

“Basta che non si fa bello con il tuo lavoro come sempre! A me sembra che se ne approfitti di te!E non sono il solo a crederlo anche tua madre lo pensa!” aveva vinto. Quando faceva il premuroso coinvolgendo la sua spia di fiducia, ovvero la mia mamma, diventavo burro nelle sue mani. E contando che la sua temperatura era in media di quarantadue gradi, voleva dire che ero pronta per essere impastata. Cominciai a stiracchiarmi, salvai il mio operato e spensi tutto in un manciata di secondi.

“Nessie, l’essere mitologico un po’ umana, un po’ vampira e ormai anche un po’ computer!” mi lasciai scappare una piccola risata tra le nostre labbra. “Come è andata oggi?”

“Siamo stati a casa dal nonno, giornata matematica per i bambini!” presi tutti i fogli che avevo sparpagliato nel mio lato e li sistemai in una pila disordinata sopra il computer che avevo chiuso. Mi alzai lentamente per portare il mio materiale nello studio collegato alla nostra camera da una piccola porta a scrigno.

“Immagino la loro contentezza!”

“Ad EJ sembra interessino le materie scientifiche, Sarah invece è proprio portata per quelle umanistiche, divora i libri proprio come me!” presi una lieve rincorsa e mi buttai a peso morto sul letto. Il mio lupo odiava quando lo facevo infatti fu immancabile il suo rimprovero.

“Lo distruggerai prima o poi, se continui a saltarci sopra in questa maniera!” mi distesi lungo il suo corpo bollente. Sentì la sua pelle d’oca innalzarsi sotto il leggero solletico che gli stavo facendo sulla spalla. 

“L’altra notte non ho protestato con te quando hai rischiato di distruggere la testiera!” mi piaceva da morire provocarlo, era un modo tutto mio di mettere un po’ di pepe in quel miele che caratterizzava il nostro rapporto.

“Anche quella è colpa tua, sei tu che mi fai perdere il controllo!” ormai che mi serviva rispondere con le parole quando c’era un bel bacio pronto ad aspettarmi. Non impiegò molto a scendere sul mio collo infiltrando la sua mano sotto l’informe felpa in cui ero avvolta  “Ci vuole molto allenamento per imparare a gestire l’autocontrollo, potremmo iniziare da subito, che dici Nessie?” la proposta era allettante, ma sapevo cosa mi aspettava il giorno seguente.

“Jake, sono un po’ stanca mi dispiace ma …” sbuffò con le labbra sulla clavicola non lasciandomi finire nemmeno la frase. Cominciava a seccarsi dei miei rifiuti. Non che non lo desiderassi, sarebbe una bestemmia dire una cosa del genere. Ma la nostra vita era difficile e sfiancante, soprattutto per i mille impegni in cui ero finita.

“Nessie, ti voglio, non riesco più a resisterti! Ti prego …” posò un lieve bacio da dove mi stava parlando “ … ti prego …” un altro bacio sul collo “ … ti prego!” ed un altro sulle labbra, mordicchiando quello inferiore. Basta ero finita nella sua trappola senza neanche troppi indugi. Scivolai lentamente sotto di lui e ricambiai il bacio con passione. Le sue mani lambivano la mia pelle e le mie curve avide. In effetti era da parecchio che non facevamo l’amore, era impossibile resistere oltre. Ma poi uno dei due cuoricini aveva preso il suo ritmo regolare e dei teneri passetti sembravano diretti verso la nostra camera. Ci staccammo svogliatamente sfiorando i nostri nasi “ … Tre … Due … Uno” ci aspettavamo un piccolo vampirello ed invece “Sarah, cucciola, che ci fai in piedi?” la nostra bambina si stropicciava gli occhietti insonnolita. Ultimamente EJ stava prendendo l’abitudine  a voler dormire con noi, e c’era una regola ben precisa che ne io ne tantomeno Jake riuscivamo a far rispettare. Ma Sarah non lo faceva quasi mai.

“Papà ho fatto un incubo, posso stare qui con voi?” aveva un espressione imbronciata così amorevole, da far cedere chiunque.

“Solo finché non ti addormenti, pulce!” le feci immediatamente posto e lei si buttò sul materasso facendo sbuffare il padre. Certe brutte abitudini gliele avevo insegnate io. La mia dolce e forte bambina. Adoravo i miei impegnativi figli, adoravo il mio premuroso marito, anche se i momenti intimi con lui si erano talmente ridotti da essere diventati più unici che rari. Ma come potevo dire di no a due occhi supplichevoli e teneri?

“Vuoi che la mamma scacci via il tuo brutto sogno?” annuì rannicchiandosi contro ilo mio petto  ed io presi ad accarezzarle i capelli per poi posarle una mano sul viso. Immagini colorate ed allegre, presero immediatamente vita. Mille sfumature, giochi di luci astratte. Sapevo che a lei piaceva da morire quando le mostravo quello spettacolo pirotecnico fantasioso. Jacob lentamente si era avvicinato, cercando con il suo calore di tranquillizzarla ancora di più. Dopo un po’ di tempo i suoi occhi si spensero nel sonno, il suo respiro si fece pesante e il suo cuore prese a battere più leggero.

“Siete meravigliose!” mormorò sottilissimo quasi fosse un pensiero sfuggito. Mi appoggiai anch’io sul cuscino continuando ad infondere alla mia bambina la serenità che le era stata strappata.

 

La mattina entrava dalla finestra, filtrata dal vetro. Alzandomi, mi accorsi di essere leggermente indolenzita all’altezza delle reni. Mi voltai e trovai il piccolo EJ che puntellava il suo ginocchio sulla mia schiena mentre la dolce Sarah stava rannicchiata tra le braccia del padre. Sembrava così piccola in confronto a lui, eppure era una bella bambina alta per la sua età. Un momento.

< E tu quando sei arrivato? > succedeva sempre. Solitamente EJ dimostrava di avere in comune con il padre oltre che la fisionomia, anche la capacità di diventare un masso mentre dormiva. Ma se la sorella si alzava anche solo per bere un bicchiere d’acqua, la seguiva come se qualcosa gli dicesse che non era più nella stanza assieme a lui. Certi momenti sembrava addirittura che avessero gli stessi bisogni contemporaneamente. Adoravo guardarli dormire insieme le mie tre gioie, avevano lo stesso modo di raggomitolarsi o di spaparanzarsi. E poi successe l’impensabile. Jacob aprì un occhio senza minacce e senza sevizie. Brutto presagio.

“Buongiorno! Sono tutto incriccato!” feci un cenno invitandolo ad andare in un’altra stanza a parlare visto che c’erano due angioletti ancora nel mondo dei sogni. Sistemammo la coperta sopra di loro, per evitare che prendessero freddo e silenziosamente uscimmo dalla camera.

“Ma quando è arrivato EJ nel nostro letto?”

“Dieci minuti dopo che vi siete addormentate! Ha detto che si sentiva solo e l’ho lasciato dormire con noi! Lo sai che non so resistere quando mi parlano con il tono lamentoso, che usavi anche tu quando eri bambina …  ” non potete immaginare quanto potesse assomigliare ai figli quando accampava scuse.

“Tranquillo, hai fatto bene, c’era Sarah ed è meglio evitare gelosie inutili! Poi quando si svegliano spieghiamo loro che è stata un eccezione e che da oggi si torna nei loro lettini!” cominciai a sfiorare le sue labbra ed invece mi coinvolse in uno di quei baci effetto sauna, che solo lui era capace di donarmi. Prima che me ne potessi accorgere mi aveva sollevato per i fianchi ed appoggiato  sul tavolo del living, sistemandosi fra le mie gambe.

“Riprendiamo il discorso di ieri sera?”

 “Jake i bambini si sveglieranno presto, non è il caso di traumatizzarli che dici?” un pesante soffio sul mio collo per poi staccarsi definitivamente.

“Nessie possibile che non mi desideri? Io non riesco nemmeno a guardarti senza pensare che ti voglio sempre e ovunque! E più passa il tempo e peggio è!” ovviamente con quelle sue lusinghe non faceva altro che alimentare il mio ego. Non pensavo di poter essere femminile e risultare attraente agl’occhi di un uomo, o meglio non per mio volere. Gli diedi un buffetto sulla spalla.

“Non dire sciocchezze, io ti desidero sempre e ovunque proprio come fai tu. È solo che devo rendere conto ad altro  non solo agl’ormoni!”

“E ci rimetto io!” non c’era bisogno di dire che in quel momento mi stavo alterando. Incrociai le braccia al petto opponendo un’altra barriera tra di noi. “Ok, ok mi arrendo!”  

“Lo senti anche tu quest’odore?” stava ancora con le mani in alto in segno di resa mentre io ponevo la mia domanda.

“Quale scusa?” non potevo fare a meno di portarmi immediatamente fuori, aprì la porta e quello che si parò di fronte a me era uno spettacolare scenario bianco e algido, sospeso sotto il manto che tanto amavo “La neve!” non riuscì a bloccarmi e affondai subito i miei piedi nella coperta lattea.

“Nessie ma sei impazzita, sei scalza e mezza nuda mettiti almeno le scarpe!”

“Corri Jake, fai alzare i bambini e falli venire a giocare è bellissimo!” non mi importava nulla delle sue obiezioni volevo solo stare lì. Per questo il mio caro lupo intervenne prendendomi in braccio e guardandomi con quello sguardo che usava quando combinavo un guaio.

“Prima, brutta mostriciattola, ci dobbiamo almeno mettere le scarpe e ci vestiamo un po’ di più, altrimenti ti congeli! Non voglio che diventi un ghiacciolo, ci sono già troppi parenti gelati nella nostra famiglia! E non fare quella faccia!”

“Quale faccia?” non avevo assunto nessuna espressione definibile nemmeno a me stessa.

“Non devi mettere quel broncio impercettibile di quando sai di aver sbagliato e non t’interessa averlo fatto! Forza entriamo!” Jacob era incredibile. Con me diventava uno di quei professori che attraverso le microespressioni del viso, capiscono gli stati d’animo anche quelli più reconditi.

“Jacob sai che mi ricorda la neve?” lo sapeva perché appena dissi quelle parole, gli angoli della sua bocca si allargarono nello splendido sorriso capace di far tremare la terra. Gli accarezzai la guancia e mentre gli sfioravo le labbra lasciai scorrere il ricordo della sua proposta di matrimonio, le mie emozioni, il mio desiderio di lui. Lo sentì rabbrividire e lasciai il suo viso cercando di capire cosa gli stesse accadendo.

“Jacob hai freddo?” una risata leggera s’ increspò sul suo meraviglioso viso.

“No, mostriciattola di Loch Ness!”

“Allora perché hai avuto un brivido?”

“Fa sempre un certo effetto provare i tuoi sentimenti, il tuo potere è fantastico! Ma ora basta chiacchierare andiamo a metterci qualcosa di più pesante!” il mio potere fantastico? Io pensavo solo che fosse una valida alternativa alla parola, non lo avevo mai considerato fantastico. Ma mio marito aveva la tendenza ha farmi sentire sempre al di sopra delle mie capacità.

 

“Prendi questo EJ!” non c’era nessuna lezione e nessun lavoro che teneva. Una neve improvvisa bloccava le strade e ci ‘costringeva’ in casa per almeno una giornata. Non mi dispiaceva affatto visto che potevo passare un po’ di tempo in più con la mia famiglia a giocare, o meglio con i miei figli. Jacob ci guardava da sotto al portico storcendo il naso. Non gli piaceva proprio la neve, e questo mi spingeva sempre di più ad attirarlo in qualche diavoleria con i nostri bambini. Però il mio lupo era all’erta si aspettava una mia mossa. Dovevo architettare un piano ben congeniato dove l’elemento sorpresa era di fondamentale importanza. Su cosa era più sensibile Jacob? Idea! Giocando con i piccoli lasciai trapelare il mio pensiero cercando di non farmi scoprire da quel lupacchiotto che continua ad osservarci sbieco. Poi iniziammo a correre l’uno dietro l’altra, i nostri schiamazzi si potevano sentire da chilometri. Ad un tratto scivolai buttandomi con la schiena a terra. Rimasi stesa ma lui non arrivava. Per attirarlo nella mia trappola cominciai ad allentare il mio cuore ed il mio respiro per alcuni secondi.

“Nessie … ” quando il lupo giunse in mio soccorso, lo afferrai per la maglietta e lo scaraventai nella neve cominciando a riempirlo ovunque. Il ghiaccio si scioglieva repentinamente a contatto con la sua pelle rovente, diventando praticamente un gavettone. Eppure non pareva divertito piuttosto arrabbiato, sconvolto, spaventato. Spaventato? La cosa mi lasciò di stucco. Si alzò seduto prese i miei polsi ancorando i nostri sguardi. Tremava talmente forte da farmi quasi paura, non l’avevo mai visto così sconvolto “Ti ho vista a terra, sembrava che avessi battuto la testa e non ti sei rialzata! Se provi a rifarlo un’altra volta ti ammazzo io con le mie mani!” solo ora mi ero accorta della voce spezzata, del suo respiro corto, del suo cuore accelerato, l’avevo realmente atterrito.

“Papà, la mamma stava solo scherzando lo aveva detto a noi!” intervenne EJ scosso anche lui per la sua reazione. Lasciò i miei polsi e si alzò ancor più furioso, tanto che entrando dentro casa sbatté la porta. “Mamma perché papà si è arrabbiato così?”

“Papà si è spaventato, ha pensato che la mamma si fosse fatta tanto male! Però tranquillo amore, non c’è l’ha con voi!” gli carezzai il viso, anche Sarah si era avvicinata e mi guardava smarrita. “Rientriamo?” mi alzai velocemente e entrai dentro casa. Aiutai i bambini a cambiarsi gli abiti umidi e poi raggiunsi Jacob dentro la nostra camera. Stava disteso sul letto con le braccia incrociate sotto la testa guardando il soffitto.

“Jake scusa se ti ho spaventato non era mia intenzione!”

“Sono cose su cui non dovresti scherzare Renesmee, soprattutto davanti ai nostri figli e coinvolgendoli in questi giochi cretini! Che razza di esempio dai?” si era alzato dalla sua posizione e stava assumendo il tono da lupo alfa dei miei stivali. E poi quella cos’era un accusa sul mio modo di fare la madre?

“Vacci piano Jacob! Non ti permetto di farmi una lezione su come si fa la madre! Era un gioco, un semplice gioco, non ti scaldare troppo! Ti ho chiesto scusa non mi sembra il caso di farne un dramma!” sinceramente mi stava facendo uscire fuori dai gangheri.

“Ti sei comportata come una ragazzina, non come una madre!”

“Sai che ti dico rimani qui a contemplare il soffitto io adesso vado a sbollire!” stavolta fui io a sbattere la porta.

 

Erano tre giorni che non ci rivolgevamo la parola. Il nostro massimo era un ciao di cortesia e dove sono i bambini. Non condividevamo nemmeno il letto visto che lo avevo spedito sul divano. Mi sentivo in collera con lui non solo perché stava facendo un dramma di una stupidata, ma soprattutto per avermi eletto a cattivo esempio per i miei figli, che io veneravo e custodivo gelosamente.

“Nessie, tesoro io capisco che Jacob abbia esagerato ma tu hai fatto veramente uno scherzo orribile! Va bene la caduta ma hai anche abbassato la tua frequenza cardiaca! Mettiti nei suoi panni gli sarà preso un colpo!” avevo bisogno di una riunione al femminile di donne Cullen. Dovevo trovare una soluzione quindi approfittai delle lezioni di Sarah ed  EJ per parlare con le mie confidenti di fiducia.

“Nonna gl’ho chiesto subito scusa, sapevo di aver sbagliato! Però addirittura ad accusarmi di essere un cattivo esempio? Era comunque un gioco!” mi infastidiva che tutte dessero ragione a Jacob, esclusa Rosalie ovviamente.

“E poi dice che siamo noi vampiri i tragediografi!”

“Comunque posso dirvi per certo, che in questo vostro bisticcio ci sono due persone che ne soffrono più di voi!” intervenne mio padre dalle nostre spalle.

“Edward è una riunione tra donne! Tanto Bella ha alzato lo scudo non puoi entrare nelle nostre teste, quindi smettila di origliare!”

“Cosa intendi papà?” la sua affermazione aveva acceso la mia curiosità, non che la mia preoccupazione.

“Sarah ed EJ. Loro si sentono in colpa per quello che sta succedendo! Dovreste parlare e spiegargli che la causa della vostra discussione è solo la vostra stupida ostinazione!”

“Mi hai tolto le parole di bocca fratellino!” zia Alice si avvicinò a mio padre e gli diede il cinque. Non me la sentì di arrabbiarmi visto che avevano assolutamente ragione. In quei giorni non avevo fatto altro che pensare a noi due, alle parole che mi avevano ferita, alla causa di chi e per come. Invece avevo i miei due angeli che soffrivano a vedere i genitori in disaccordo.

 

Note dell'autrice: Buonasera! Ragazzuole ho deciso di complicare un po' la vita alla nostra coppia. Perchè? In effetti con i figli, il lavoro, lo studio, gli impegni di branco è normale ad un certo punto trascurare la coppia. Le priorità cambiano, il sesso scarseggia (secondo me fra due persone sposate è importante quest'aspetto, non dico fondamentale ma nemmeno da restare in astinenza a vita) e i nostri due piccioncini litigano per una stupidaggine facendo soffrire i figli che si colpevolizzano senza motivo. Poveri cuccioli, con nonno Edward che dà contro all'adorata figlia pur di salvaguardare i nipoti. Scusate se posto solo ora ma ho avuto molto da fare oggi.

noe_princi89: ma ciao cara! Ci saranno molti momenti romantici e nostalgici! Sono contenta che ti piaccia! 

SONDAGGINO: sperando che mi rispondiate, avevo in mente due One Shot divertenti sull'addio al nubilato di Nessie e Jake, sempre relativo a Grey Day.  Vi interessa?

Ringrazio le ragazze che mi seguono e che mi preferiscono! Baci! 

   
 
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