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Autore: Herbologist    22/03/2010    3 recensioni
Il mattino dopo la battaglia, la Prof. Aurora Sinistra piange la morte dell'uomo che ha amato. Mentre tutti stanno celebrando la vittoria, lei vaga per i corridoi del castello senza meta, e fa una scoperta che le ridà la speranza. Piton/Sinistra
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Severus Piton
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Wishing On A Star
Titolo italiano: Una stella fortunata dalla sua

Traduzione a cura di besemperadreamer

Disclaimers: va da se senza doverlo specificare ovviamente, ma dichiaro di non possedere nessun personaggio di Harry Potter o il suo universo magico creato da J.K. Rowling. Sto scrivendo questa storia puramente per divertimento e non per trarne profitto.

N/A: questa storia deve parte della sua ispirazione al lavoro di questi autori:
"Why Not" e "No Matter the Cost" di NorthAngel27, "A Valentine's Quartett" di Snappettes.

Specialmente le prime due, nella mia testa, sono diventate quasi parte del canon, e non sarei stata capace di scrivere una Snape/Sinistra, senza esserne influenzata. Sono grandi storie che vi raccomando di leggere.

Note della traduttrice: ovviamente l'autrice si riferisce a storie in inglese che non ho tradotto. Come specifica lei, ad ogni modo, non è assolutamente necessario leggerle per capire la storia, anche se l'hanno di certo influenzata. Se non fosse per tutte queste email da creare per l'account di ogni autore le tradurrei subito...vedremo!



Capitolo primo:
Un paradosso all'alba


Il sole del primo mattino che si stava levando al di sopra di Hogwarts illuminò una scena di distruzione e di caos. I giardini erano ricoperti dai corpi senza vita di creature differenti ed anche il castello aveva risentito molto della battaglia. La Torre di Astronomia, tuttavia, era ancora in piedi, scagliando la sua consistente ombra giù nel cortile sottostante. Al di sopra della sua piattaforma di osservazione, una piccola figura femminile poteva essere scorta, appoggiata all'inferriata, mentre la brezza mattutina le scombinava gli abiti e i lunghi capelli.

La professoressa Aurora Sinistra si abbandonò al vento e chiuse gli occhi. Il suo stomaco provò a dirle che che avrebbe dovuto essere alla festa, con tutti gli altri, ma aveva bisogno di stare sola, ed era dimentica delle proteste dello suo stomaco come lo era dei cerchi scuri sotto i suoi occhi ed del dolore alla schiena e alle gambe. Come ogni altro portava i segni di una notte senza riposo, una notte di combattimento, di timore, di lacrime, seguita da una vittoria insperata.

Vittoria. Tu-Sai-chi non esisteva più. Gli orrori dell'anno scorso, quando i Mangiamorte avevano spadroneggiato sulla scuola, erano finiti. Eppure, a lei, non sembrava l'inizio, ma la fine di ogni speranza. La stella più luminosa della sua vita era precipitata. Quell'opprimente vuoto interiore la sovrastava come un'enorme buco nero, che risucchiava tutta la felicità, e la compattava in una massa di pesantezza infinita.

Lasciò scorrere le sue lacrime, che fuoriuscirono dai suoi occhi in calde scie, ma ciò non le portò nessuna consolazione, nessuna aiuto, nessuna liberazione. Aveva sempre saputo che Severus era dalla loro parte. Lo conosceva meglio di qualunque altro dei suoi colleghi, naturalmente, ma, tuttavia, era rimasta delusa da come tutti avevano creduto prontamente al suo tradimento apparente. Al contrario di lei, non erano riusciti a vedere come lui li stesse invece proteggendo dal peggio. Da vera Ravenclaw, tuttavia, era stata così saggia da non mostrare lealtà e sostegno in suo favore apertamente. Niente, per lui, poteva essere più pericoloso. Camminava su una linea sottile, mantenendo le apparenze di un devoto Mangiatore che dirigeva la scuola nel miglior interesse del Signore Oscuro, mentre preveniva i peggiori atti di crudeltà verso gli allievi. Il meglio che aveva potuto fare era stato non causargli alcuna difficoltà aggiuntiva, che era esattamente il contrario di quello che si poteva dire del resto del corpo docenti, che non aveva fatto nessun tentativo per nascondere la propria avversione e disapprovazione. “Hai sempre detto che avresti dovuto affrontare tutto da solo. Non hai mai contato su nessuno e facevi bene,' pensò.

Si asciugò le lacrime con la manica dei suoi abiti blu notte ed si lasciò sfuggire un singhiozzo rumoroso. Aveva passato alcuni dei momenti più felici della sua vita lì sulla Torre di Astronomia e non erano da attribuire al suo amore per le stelle. Mentre faceva scorrere la mano sulla pietra fredda che componeva la parete vicino a lei, le immagini del giovane, scuro, Professore di Pozioni che la pressava proprio contro quella parete le fluttuarono nella mente, immagini di lui che la baciava appassionatamente, mentre le sue mani aggraziate vagavano sul suo corpo ed i suoi occhi neri intensi sembravano volessero perforarla. Adesso tutte quello che le era rimasto di lui erano ricordi, ma in quei ricordi, avrebbe vissuto per sempre.

Per parecchi anni, avevano condiviso una relazione segreta ed il sesso era stato molto soddisfacente, effettivamente. Ma mentre i suoi sentimenti per lui erano cresciuti col passare del tempo, per lui, sembrava che non fosse stato nulla più di una situazione di convenienza. L'anno in cui Tu-Sai-Chi era ritornato, lui aveva chiuso con lei senza dire neanche una parola, ma lasciandola nella certezza che fosse finita. E mentre lui ritornava a trattarla con la stessa distaccata formalità usata con tutti gli altri suoi colleghi, lei lo desiderava sempre di più. Il suo cuore batteva ogni volta che le passava oltre nei corridoi, ogni volta che sentiva la sua voce profonda e sonora alle riunioni dei professori, ogni volta che i loro occhi brevemente si incontravano passandosi vicino nella biblioteca. Infatti, aveva trascorso una certa quantità assolutamente inutile in biblioteca, nella speranza di avere la strana opportunità di rimanere sola con lui. E in tutti quegli anni, non aveva mai perso la speranza che un giorno, una volta finiti quei tempi oscuri, avrebbero potuto ritornare insieme. Ora il giorno era arrivato, ma le sue speranze si erano sgretolate.

Lentamente, discese le scale che conducevano giù dalla torre e vagò tra i corridoi del castello, senza una meta. Ma quando si ritrovò improvvisamente davanti all'ufficio del preside, realizzò che  aveva voluto andare lì sin dall'inizio. Il gargoyle giaceva, frantumato, sul pavimento e lasciò andare appena un debole gemito quando Aurora vi passò di sopra continuando per salire la scala a chiocciola. La porta dell'ufficio era aperta a metà. Titubante, sentendosi come un bambino che sta facendo qualcosa di proibito, entrò.

Non era stata all'interno di quella stanza dalla morte di Silente. Severus aveva protetto quel posto come un santuario personale. Anche le riunioni dei professori erano state tenute nella stanza del personale e, per quanto ne sapeva, nessun degli altri insegnanti aveva messo piede lì dentro durante la sua carica. Forse temeva che le indiscrezioni di qualche ritratto lo avrebbe potuto fare scoprire? Adesso però, sembrava che l'accesso fosse permesso a tutti.

Dando uno sguardo intorno, notò quanto poco era cambiato dal tempo in cui Silente lo aveva occupato. Su una tavolo nell'angolo, gli stessi strumenti d'argento curiosi ronzavano ancora e soffiavano tranquillamente, la pertica di Fanny era ancora dietro lo scrittorio, anche se la fenice aveva lasciato Hogwarts, e il pesante pensatoio di pietra di Silente giaceva sul davanzale della finestra. Era come se Severus avesse lasciato esattamente tutto come prima. “Non hai mai pensato di appartenere qui, vero? Per te, ha continuato sempre ad essere l'ufficio di Silente,' rifletté.

C'era poco che avrebbe potuto testimoniare che un Professore di Pozioni aveva occupato ultimamente l'ufficio, non c'era nessuno dei vasi e le bottiglie che contenevano sostanze viscose, o piante ed animali marinati, che una volta avevano ornato le pareti dell'ufficio di Severus nei sotterranei. Tranne forse per il fatto che l'armadietto da esposizione di Dumbledore, che aveva usato per  raccogliere a suo tempo i ricordi, ora conteneva una collezione di bottiglie di pozioni. Scrutò attraverso la lastra di vetro per leggere le etichette, scritte con la calligrafia spigolosa e fitta di Severus : “Pozione Senza Sogni“, "Filtro Rinvigorente“, "Essenza del Dittamo“ "Felix Felicis“ "Pozione Rimpolpa Sangue" “Pozione Che Rafforza Capacità Cognitive" “Veritas Serum"

“Era naturale che avrebbe tenuto una riserva dell'essenziale" pensò. L'autosufficienza era stata necessaria per lui durante tutto l'anno scorso. Se soltanto avesse preso un po' della Felix Felicis la notte prima, forse sarebbe stato ancora vivo. C'era inoltre una fiala molto piccola, contenente un liquido chiaro, di cui l'etichetta non portava la stessa scrittura a mano delle altre, su cui si poteva leggere “Lacrime di Fenice"  blasonate su essa in grandi linee ampie. Si chiese se fosse stata scritta da Silente.

L'unica altra aggiunta alla stanza era il grande ritratto dietro la sedia a forma di trono. La placca incisa d'oro nella parte inferiore del telaio lo identificava come Silente. L'occupante, tuttavia, era assente, così come tutti gli altri direttori e direttrici dei tempi passati. Apparentemente anche loro erano andati nella Sala Grande, dove era tenuta la festa.

Si piegò sopra lo scrittorio intagliato elaboratamente al di sotto del ritratto e diede un'occhiata al pesante libro rilegato in cuoio che era aperto su esso. Sembrato molto, molto vecchio ed era scritto in un dialetto di rune che lei non era in grado di decifrare. Che cosa stava leggendo Severus così prossimo alla sua morte? Fece scorrere, quasi teneramente, la punta delle sue dita sulle pagine, come se avesse potuto mettersi in contatto in qualche modo con lui, toccando la pergamena su cui la mano di lui si era posata così recentemente. Una penna nera dell'aquila giaceva sullo scrittorio al lato del libro. La prese e con fare amoroso fece scorrere le morbide piume sul suo palmo. L'avrebbe tenuta come segno per ricordarle le belle mani che l'avevano usata. Chiudendo i suoi occhi, la pressò contro il suo petto, ricordandosi come tempo addietro quelle mani le prendevano i seni e li stringevano delicatamente, mentre le sue labbra depositavano baci roventi dietro il suo orecchio e la sua eccitazione pressava dietro di lei...

Venne riscossa improvvisamente della sua fantasticheria da una voce esperta, che le si rivolgeva parlandole da dietro.

“Ah, Aurora, persa nei ricordi dell passato?"

Lei si girò, leggermente imbarazzata, sperando che la sua espressione non la tradisse sulla natura dei suoi pensieri. Silente era tornato nel suo ritratto e le stava sorridendo benevolo.

Ed in quel momento, ebbe un'epifania. Non avrebbe dovuto esserci un ritratto di Severus? Secondo Minerva, il ritratto di Silente era comparso magicamente a meno di un'ora dalla sua morte. Era antica tradizione che chiunque avesse ricoperto la carica di Preside, non importava se per poco tempo, venisse ricordato ai posteri allo stesso modo. Poteva Hogwarts essere davvero così ingrata, da negare a Severus quell'ultimo riconoscimento? Oltraggio e indignazione proruppero nel suo cuore al pensiero di questa mancanza di considerazione per l'uomo che aveva dato la sua vita per la loro causa.

“Albus, perché Severus non ha un ritratto come il tuo?" chiese, amaramente.

“Perché qualcuno lo ha salvato, suppongo," spiegò  tranquillamente l'anziano mago, “e sono felice di vedere che quella persona sia tu, Aurora."

Qualsiasi risposta si aspettava, questa non era neppure lontanamente vicina. Imbambolata, le ci vollero diversi secondi per elaborare l'informazione.

“Purtroppo, penso che tu abbia torto, Albus. Non ricordo neppure di averlo visto ieri sera," rispose stancamente ed ancora piuttosto confusa, “e non penso nemmeno di essere stata sotto la Maledizione Imperius."

“Ah, questo è perché non l'hai fatto ancora," rispose Silente, i suoi occhi azzurri che mostravano il loro caratteristico scintillio.

Al contrario della maggior parte delle persone, Aurora non aveva mai incontrato difficoltà a seguire le dichiarazioni spesso misteriose di Silente. Lui raramente spiegava esattamente le cose, un'abitudine, che lei sospettava, aver acquisito dai lunghi anni di insegnamento. Ma come Ravenclaw, doveva essere  brava a risolvere enigmi, o non sarebbe nemmeno riuscita ad entrare nella sua Stanza Comune. E così le ci vollero solo alcuni momenti per capire che cosa lui volesse dire.

L'unica risposta possibile, naturalmente, era viaggiare nel tempo. Come Insegnante di Astronomia della scuola, i misteri dello spazio e del tempo rientravano nelle sue competenze ed aveva sempre tenuto una lezione sull'argomento nella sua classe che attendeva i GUFO. Poteva quasi sentire la propria voce nella testa, mentre parlava ad una folla di allievi leggermente interessati.

“I viaggi nel tempo sono pericolosi, poiché generano una rottura nella continuità spazio-temporale in modi che potrebbero facilmente portare voi e altri sull'orlo della pazzia. Immaginate se vi trovaste improvvisamente di fronte al vostro doppione del futuro! È quindi essenziale che i viaggiatori del tempo rimangano inosservati. Dovete anche stare estremamente attenti alle vostre azioni, poiché potreste cambiare facilmente il corso del futuro in modi imprevedibili ed indesiderabili. Anche con la più grande precauzione, tutto il cambiamento che determinate conduce alla creazione di fenomeni paradossali. Troverete cose incompatibili con la vostra comprensione del mondo e non potrete spiegarle se non dopo, quando avrete realmente intrapreso il viaggio. È per questo motivo che i viaggi nel tempo sono stati regolamentati sempre rigorosamente dal Ministero. Per esempio, non è permesso andare indietro per più di un giorno. E recentemente, le autorità hanno deciso che i rischi superano i benefici e che è meglio evitare del tutto...'

Allora era questo uno dei suddetti paradossi? Non c'era nessun ritratto, perché, nell'avvenire, lei sarebbe andata indietro a cambiare il passato? Non c'era nessun ritratto, perché Severus era realmente vivo? Ma per viaggiare indietro lungo l'asse di tempo, avrebbe avuto bisogno di un Gira-Tempo ed il Ministero li aveva distrutti tutti. No?

“Albus, non dirmi che possiedi un Gira-Tempo non autorizzato nascosto da qualche parte?" chiese.

“Ah, nascosto non è la parola giusta" disse l'anziano direttore, a malapena in grado di sopprimere un sorriso. “Ma ho ritenuto che fosse prudente tenerne uno a portata di mano. Spesso vedrai che la miglior strategia per celare qualcosa, è di metterla in bella vista."

Allora lei capì. Si avvicinò al piccolo tavolo nell'angolo, dove la collezione di Silente di strumenti bizzarri e meravigliosi continuava a ronzare ed oscillare innocentemente, e certamente, poggiato in maniera poco appariscente nel mezzo, c'era un Gira-Tempo d'argento elaboratamente intarsiato. Non era per niente sorpresa che il piccolo segreto dell'anziano preside fosse passato inosservato. Poche persone avevano mai dato agli aggeggi di Silente un secondo sguardo, pensando che fossero capricci superflui di un eccentrico uomo anziano la cui sanità mentale era stata messa in discussione da molti.

Con un senso di reverenza, si avvicinò per rimuovere lo strumento prezioso dalle altre curiosità del tavolo ed si mise la sua catena intorno al collo. Ora avrebbe solo dovuto trovare un modo per aiutare Severus in un modo che non avrebbe compromesso gli eventi delle ore passate.

“Albus, le lacrime di Fenice potrebbe curare il genere di ferite che Severus ha dovuto sopportare?

“Certamente," confermò l'anziano mago sagace, il suo volto raggiante.

Aurora camminò fino all'armadietto nell'angolo e prese la piccola fiala dalla relativa mensola, mettendola in una tasca dei suoi abiti con le bottiglie Pozione Rimpolpa-Sangue, Filtro Rinvigorente e Felix Felicis. Prima che potesse scivolare fuori della stanza, il dipinto di Silente la chiamò.

“Aurora, non devo ricordarti di stare attenta, vero?"

“Non preoccuparti, Albus, so cosa sto facendo."

Il suono dell'allegro chiacchiericcio e del tintinnio dei calici poteva ancora essere sentito attraverso le porte della Sala Grande, mentre camminava oltre loro verso la Stamberga Strillante, sentendosi sicura che la sua assenza non sarebbe stata notata.



Note della traduttrice: ciao a tutti!
Eccoci con un'altra fantastica storia di Herbologist:-) La storia al momento conta solo due capitoli ed è una WIP (work in progress), ma personalmente già l'adoro e mi impegno a tradurre ogni capitolo appena verrà caricato su Fanfiction.net
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