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Autore: apollo41    22/03/2010    4 recensioni
Harry una sera viene trascinato da Seamus in un famoso nightclub di Londra. Lì, secondo l'irlandese, ci sarebbe una ragazza che fa girare la testa ad ogni uomo che la vede ballare. Peccato che nessuno dei due sappia chi questa ragazza sia in realtà...
Una ficcy senza pretese che ha iniziato a ronzarmi in testa per colpa della canzone presente nel primo capitolo. Spero vi piacerà.
!!!POSTATO CAPITOLO EXTRA CON UN PICCOLO SEGUITO!!!
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Pansy Parkinson | Coppie: Harry/Pansy
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Scrivo per il puro piacere di farlo e di tutto questo non mi appartiene nulla. Mi appartiene solo la stupida idea di perdere del tempo prezioso a scrive cavolate a manetta. Se però gradirete le mie cavolate potrò rivalutare il fatto che il tempo sia stato sprecato. xD

Buona lettura.

 

~ Sexy Bitch ~ 


Sexy Bitch ~ Akon feat. David Guetta

In un enorme appartamento nel South Kensington, uno dei quartieri più lussuosi di Londra, una ragazza dai capelli corvini, dalla carnagione pallida e dai profondi occhi neri si stava mettendo del mascara sulle lunghe ciglia finte.
Ormai ci aveva fatto l'abitudine a quel suo stile di vita così distante da quello a cui era stata abituata fin da quand'era piccola.
Solo cinque anni prima, infatti, non avrebbe mai pensato di vivere come una Babbana.
Lei
, che era sempre stata una Serpeverde Purosangue.
Lei
, che aveva quasi preso il Marchio Nero.
Lei
, che per anni era stata la promessa sposa dell'ultimo erede dei Malfoy e dei Black.
Ora ,
lei, non era più niente.
Non per il mondo magico almeno...
Ma per i Babbani...
Oh... per loro lei era una diva.
Una diva di un nightclub, certo, ma pur sempre una diva. E a
lei essere al centro dell'attenzione era sempre piaciuto.

Yes I Can See Her
Cause every girl here wanna be her

Ohh she's a diva
They feel the same and I wanna lead me

Quella sera, come al solito, si sarebbe esibita al locale e poi, se avesse avuto fortuna, avrebbe rimorchiato qualche riccone che le avrebbe pagato una cena in un costoso ristorante. Era ovvio cosa volessero nel dopocena gli uomini, ma lei non vendeva il suo corpo.
Se il suo accompagnatore era carino, qualche volta accettava le avance, altrimenti non si era mai fatta alcun problema a dare due di picche.
Spesso gli uomini avevano cercato di stuprarla ma
lei si sapeva difendere benissimo. Al contrario di quanto tutti credevano, lei non era affatto indifesa.
Era una pantera in tutti i sensi.

*****


Harry James Potter, completo bianco elegante da uomo e camicia nera con tre bottoni slacciati, camminava per le vie affollate di Londra. Accanto a lui un eccitatissimo Seamus Finnigan ciarlava inutilmente di un locale Babbano che aveva scoperto per caso una sera.
Per l'intera giornata non aveva fatto altro che implorarlo di seguirlo perchè voleva che vedesse una cosa con i suoi occhi. In realtà aveva implorato anche Ron, ma appena aveva detto che era un nightclub il locale in questione, Hermione era magicamente apparsa dal nulla con uno sguardo assassino che fece dire al rosso un deciso no alla proposta.
Così, ormai sfinito dalle suppliche dell'Irlandese, aveva accettato di uscire con lui quella sera.

L'altra notte, quando ci sono stato, lo spettacolo era già finito da un pezzo, ma c'erano un paio di ragazzi che mi hanno raccontato delle cose su di lei. Hanno detto che oltre a ballare in modo dannatamente eccitante, dopo il lavoro esce sempre con qualcuno...” stava ripetendo per quella che ormai era la milionesima volta mentre si sistemava meglio la maglia che indossava sotto il giubbotto in pelle aperto.
...e che poi se sei carino ci sta pure...Lo so Seamus, l'hai ripetuto un casino di volte. Mi stai facendo passare la voglia di venire a vedere questa maledetta troia...” borbottò facendo infuriare l'amico.

They say she low down
it's just a roomer and I don't believe me
They say she needs to slow down
The baddest thing around town

Ehy, non chiamarla così! Lei è la Diva! Non puoi capire! Quella non è solo una puttanella da quattro soldi! Non è neppure come le altre ragazze se è per questo. Sarebbe da stupidi paragonarla a un'altra donna. Corrisponderebbe al mangiare cavoli a merenda.” disse con enfasi tale che molti degli sconosciuti che incontravano per la strada cercarono di girargli al largo.
Harry si diede una manata in faccia.
Fortuna che aveva indossato le lenti a contatto e lasciato gli occhiali a casa o probabilmente li avrebbe rotti.

Sam, non l'hai neppure mai vista, come fai a dire queste cavolate?!” sbottò sempre più nervoso. Non riusciva davvero a spiegarsi tutta quella reverenza che l'irlandese millantava nei confronti di una squallida ballerina di nightclub.
Senti Harry, fidati. L'ho vista di sfuggita mentre tornava nei camerini per cambiarsi. Ero mezzo ubriaco, certo, ma ti assicuro che quella è diversa.”

She ain't nothing a girl you've ever seen before
and nothing you can compare to a neighborhood whore

Il moro lo guardò perplesso con un sopracciglio che aveva raggiunto l'attaccatura dei capelli e sulle labbra un'espressione a metà tra l'arrabbiato e il seccato.
Stava quasi per decidere di andarsene quando, girando l'angolo, vide finalmente l'entrata del locale, e cambiò idea.

*****

Le luci al neon del Baddest illuminavano tutto il vicolo buio e semi vuoto.
Alle nove di sera di certo nessuno sarebbe entrato nel locale. Dopotutto la parte divertente arrivava solo dopo le undici quando finalmente iniziavano le esibizioni delle ragazze più sexy che si erano mai viste in tutti i locali più malfamati di Londra.
Nonostante ciò ogni sera Pansy arrivava presto, per poter evitare la fila di gente che stava all'entrata sperando di poter essere nella cerchia ristretta di persone che avrebbero assistito allo spettacolo di quella notte.
E poi, anche se per il suo numero era pagata profumatamente, non erano certo rare le volte in cui si era messa al bancone del barista come aiutante. Infondo Ted, il barman, aveva sempre apprezzato la sua compagnia. Inoltre, se c'era lei a servire da bere, i ragazzi tornavano al bancone anche quando non avevano affatto sete e ogni volta consigliava loro ciò che di più costoso poteva offrire il bar.
Anche quella sera arrivò puntuale come un orologio svizzero, parcheggiando la sua Porsche Carrera GT (*
1) verde metallizzata nel parcheggio a pagamento che stava a un centinaio di metri dal locale.
Un paio di ragazzini che non sembravano avere più di undici o dodici anni la osservarono scendere dalla macchina. Lei sorrise loro.

Un bel gioiellino, vero?” disse avvicinandosi mentre il piccolo gruppo la guardava ammirato.
Quanto ti è costata?” domandò quello che sembrava essere il più grande.
Pansy ghignò osservando la cosa a cui teneva di più dopo se stessa.

Tanti sacrifici e umiliazioni.” sussurrò pragmatica prima di andarsene sotto gli sguardi perplessi dei ragazzini.
Entrò come sempre dall'entrata principale del locale e Ted, già al bancone a servire quei pochi clienti che erano lì a bere come spugne, la salutò.
La mora si sedette a uno degli sgabelli che fronteggiavano il bancone appoggiandoci poi i gomiti sopra e abbandonando la testa sulle mani.

Allora? Com'è andata ieri sera? Abbiamo fatto molti incassi?” chiese mentre il barman le preparava il suo drink preferito.
Meno del solito purtroppo, dolcezza. Sono settimane che non vieni ad aiutarmi qui al bancone. Se oggi venissi recupereremmo senza problemi.” propose appoggiandosi con il bacino al tavolo su cui preparava gli ingredienti per i suoi famosi cocktail alla frutta.
Sarà per domani Ted. Questa sera non sono dell'umore adatto...” borbottò mentre beveva a piccoli sorsi. “Meglio se vado a prepararmi ora. Ci sarà sicuramente Cosette in camerino che si lamenta che vuole essere lei la preferita del Capo e per colpa sua ci metterò sicuramente un sacco di tempo per essere perfetta.” aggiunse prima di alzarsi.
Il barista ridacchiò salutandola e tornò a servire gli uomini che stavano al bancone.
Ognuno di loro, nonostante fosse stordito dall'alcool, si voltò a guardare la pantera camminare a passo felpato verso la sua tana.

*****

Harry osservò ancora una volta la lunghissima fila di persone che stava di fronte al locale aspettando che il buttafuori li lasciasse passare e si chiese come avrebbero fatto loro, persone comuni come tutti gli altri almeno lì, nel mondo babbano, ad entrare.
Non ti preoccupare” esclamò Sam tirando fuori dalla tasca dei pantaloni due foglietti. “L'altra volta ho conosciuto il proprietario e mi ha dato due pass esclusivi. Di solito li concede solo alle celebrità, ma ha fatto una piccola eccezione.” aggiunse ghignando furbescamente.
Sam, non dirmi che lo hai confuso per poter entrare!?” quasi urlò il moro.
Era per una buona causa” borbottò con voce infantile l'altro incassando la testa nelle spalle.
Di nuovo Harry si batté una mano sulla faccia sospirando profondamente.
Cosa spingeva Seamus, un onesto ex Grifondoro, diventato Auror quasi a pieni voti, con un curriculum pienamente rispettabile, a infrangere una delle leggi su cui il mondo magico si fondava?! Infondo si trattava solo di una stupidissima puttana!

Quel che è fatto è fatto... Andiamo dai.” disse infine trascinando con sé l'irlandese rinunciando a capire la sua mente contorta.
Quando finalmente varcarono la soglia, i due ragazzi furono investiti dal rumore forte che proveniva dalle casse dell'enorme impianto stereo del locale.
Alla tenue luce che aleggiava in quello spazio che da fuori sembra decisamente più piccolo, Harry si osservò intorno. Alla sua sinistra stava il bancone del bar, dove un paio di ragazzi stavano flirtando con quelle che sembravano essere spogliarelliste in attesa di esibirsi. Davanti a lui invece c'erano dei tavolini in metallo, la maggior parte già occupati e, infondo alla sala, dei divanetti dove c'era già qualcuno che pomiciava senza badare a coloro che li osservava (interessato, schifato o geloso). A sinistra, nell'enorme pista da ballo punteggiata qua e là da cubi su cui delle ballerine ballavano in succinti abitini di pelle, si scatenava la maggior parte della folla che popolava il locale. Nell'angolo c'era la postazione rialzata del DJ che mixava un pezzo dietro l'altro senza prendersi un attimo di pausa, quasi dalla musica dipendesse la sua sopravvivenza.
“Vieni” gli urlò Sam nell'orecchio trascinandolo per il braccio verso la pista. In realtà Harry scoprì che lo stava portando vicino alla postazione del DJ e man mano che si avvicinavano poté scorgere un piccolo palco tra la pista e il soppalco che ospitava il mixer. Ai lati della pista c'erano un paio di lunghi e comodi divanetti separati da coloro che ballavano da delle corde. Dopo aver mostrato i pass ai due uomini che controllavano la zona, lui e Seamus si sedettero comodamente sotto gli sguardi di alcune ragazze che dalla pista li avevano notati e li fissavano come fossero qualcosa di particolarmente succulento e raro.

Per un po' i due rimasero entrambi ad osservare la pista gremita di gente poi, con la scusa della sete, l'Irlandese si era alzato e Harry non lo vide tornare fino a mezz'ora dopo, mentre due ragazze poco più che diciottenni stavano appiccicate come sanguisughe alle sue braccia.
Il moro lo guardò interrogativo ma Sam rispose solo che era meglio se si trovava compagnia anche lui perchè c'era ancora molto da aspettare.
Sbuffò liberandosi della giacca iniziando a sentire decisamente caldo in quel luogo per i suoi gusti anche troppo affollato. Per quella che fu la milionesima volta si chiese cosa diavolo ci facesse
lui lì.
Lui
, un ex Grifondoro che odiava le ingiustizie.
Lui
, il Salvatore del Mondo Magico.
Lui
, che per le donne, o almeno per le donne che non vendevano sè stesse, provava un rispetto enorme.
Già, le donne... Per
lui, erano un mistero... Un grande mistero.
Scocciato dal fatto che l'amico stesse amoreggiando bellamente proprio accanto a lui con le due ragazze seminude che aveva accalappiato, Harry si alzò e se ne andò al bancone del bar.
“Che ti do?” gli chiese subito il barista.

Quello che ti pare.” sbottò scocciato.

*****

Il proprietario del Baddest aveva sempre pensato che una ragazza bella, sexy e intelligente come Pansy dovesse essere per forza molto ordinata. Credeva infatti che la perfezione esteriore portasse alla ricerca della perfezione intorno a sé.

Quando però, alla fine della primissima esibizione della mora, era entrato nel suo camerino per complimentarsi del grande successo riscosso, aveva scoperto di sbagliarsi. Infatti, in quelle poche ore in cui Pansy aveva occupato la stanza per prepararsi, era riuscita a creare un disordine assoluto.
Gli abiti, che erano stati fino a poco prima ordinatamente appesi, infatti, si trovavano abbandonati in giro per la stanza. Le varie scarpe e stivali erano qua e là e non dubitava che alcune calzature fossero finite addirittura sotto al piccolo divanetto che stava vicino alla porta.
Ora, dopo quasi un anno in cui la ex-serpeverde lavorava per lui, entrava in quella stanza senza stupirsi di trovare la sua diva intenta a cercare sotto agli abiti gettati a terra, la compagna della scarpa che già aveva indossato.

Tesoro, sbrigati o Cosette è capace di uscire al tuo posto.” le disse sedendosi sul divanetto dopo aver gettato a terra ciò che lei ci aveva malamente buttato sopra.
Non riesco a trovare quel cazzo di stivale!” imprecò continuando a lanciare vestiti e scarpe ovunque.
Vai scalza.” scherzò lui.
Pansy si fermò un attimo e si voltò verso l'uomo guardandolo con sguardo ironico e acido allo stesso tempo.
Uno di quegli sguardi che appartenevano a un passato distante.

Certo, vuoi anche che mi metto le scarpette da ballerina di danza classica e faccio una variazione della Bella addormentata?”
Se la fai in versione sexy magari gradiscono pure.” si azzardò a rispondere lui con in faccia un'espressione da schiaffi.
La mora, infatti, lo mandò bellamente a quel paese e continuò la sua ricerca disperata.

*****

Il fatto che la pista si stesse riempendo più di quanto già non fosse stata fino a quel momento, fece capire a Harry che stava finalmente per vedere la famosa puttanella di cui Sam non aveva fatto altro che parlare fino a che non erano entrati nel locale. Il bello però era che, quando il moro circa un'ora prima era tornato ai divanetti vicino alla postazione del DJ, non aveva più trovato l'irlandese e di lui non si vedeva ancora traccia.
Maledisse mentalmente l'ex compagno di Casa e si alzò per andarsene visto che a lui non importava nulla di vedere quella spogliarellista, quando il volume della musica diminuì leggermente e lo speaker iniziò a ciarlare più o meno come aveva fatto delle ore prima Seamus su quella fantomatica ragazza che sembrava essere, a detta di tutti, assolutamente irresistibile.

I'm trying to find the words to describe this girl
without being disrespectful

Ragazzi! Rifatevi gli occhi anche stasera sulla nostra magnifica pantera nera: PANSY!!!” un boato accolse le ultime parole della presentazione mentre la folla in pista si apriva come se Mosè in persona stesse dividendo le acquee e Harry pensò che infondo, in tutto il Regno Unito, di certo non esisteva sola una ragazza che si chiamava Pansy. Eppure, quando finalmente la vide ballare a pochi passi da lui con movenze sensuali al ritmo di una musica veloce e ritmata, fu costretto ad ammettere che era proprio Pansy Parkinson la moretta che gli stava facendo seccare la bocca con la sua danza erotica ma tutt'altro che volgare.

*****

Quando Pansy ballando aveva notato chi era seduto ai divanetti a pochi passi dalla piattaforma su cui si esibiva, per poco non era inciampata sui suoi stessi piedi.

A quanto pareva il passato era finalmente arrivato a bussare alla sua porta.
Continuò a ballare sulle note di un remix dell'ultimo successo di Madonna(*2) fingendo di non aver notato nulla di strano o diverso dal solito, ma sentiva fissi su di sé gli occhi verde speranza del Salvatore del Mondo Magico.
Si chiese perchè, di tante persone che aveva conosciuto ad Hogwarts, proprio
lui doveva essere lì, quella sera, a guardarla mentre rinunciava alla sua dignità pur di sopravvivere in un mondo a cui lei non apparteneva e a cui mai avrebbe voluto appartenere.
Ma Pansy non era più come in passato. Se prima si era sempre fatta dominare dagli altri, ora era lei la dominatrice.
Decideva lei, una fiera pantera, della sua vita e del suo destino.
Quindi lo avrebbe affrontato di petto, come faceva ormai con ogni problema.
Quando il pezzo sarebbe finito, la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata trascinarlo con sé in un posto tranquillo dove poter parlare.
Perchè tanto sapeva che Potter non l'avrebbe certo ignorata.
Sicuramente avrebbe pensato che lei aveva bisogno di aiuto e, da buon ex Grifondoro, si sarebbe precipitato a soccorrerla, nonostante in passato tra loro non fosse certo corso buon sangue.
Bhè, gli avrebbe dimostrato che lei non aveva bisogno proprio di nulla... Sopratutto non aveva bisogno della compassione che in quel momento, mentre lo fissava negli occhi color speranza in cui si leggeva anche una certa
ammirazione, aveva letto nel suo sguardo.

*****

In vita sua Harry non avrebbe mai immaginato di pensare cose del genere proprio su Pansy Parkinson. Ma quella notte, mentre la moretta dai corti capelli neri portati leggermente più lunghi sul davanti, si scatenava in pista avvolta in un vestito che lasciava ben poco all'immaginazione, si trovò a cercare di trattenere il suo cervello dal vagare su pensieri che avrebbero fatto di certo diventare il suo viso più rosso dei capelli di Ron.

The way that booty movin I just can't take no more
Have to stop what I'm doing so I can pull up her clothes
I'm trying to find the words to describe this girl
without being disrespectful

(Damn Girl)

Damn You's a sexy bitch, a sexy bitch
Damn you's a sexy bitch, damn girl
Damn You's a sexy bitch, a sexy bitch
Damn you's a sexy bitch, damn girl

Quando la musica terminò e la mora smise di muoversi ci fu un enorme boato a riempire il silenzio che era durato per qualche brevissimo istante.
Per un certo tempo era rimasto immobile esattamente com'era, fissando Pansy con una leggerla punta di compassione.
Di certo la sua vita non doveva essere facile. Probabilmente era anche costretta a vendere il suo corpo. Gli tornarono in mente le parole di Sam e le probabilità che facesse una cosa così orribile aumentarono a dismisura.
Era così concentrato sui suoi pensieri che non si accorse che Pansy stava andando da lui finché lei non gli fu a una spanna dal naso.
Si era risvegliato dalla catalessi in cui era caduto ritrovandosi però subito a perdersi in un mare nero e profondo che per qualche istante gli aveva ricordato i fieri occhi luccicanti malizia di Sirius.

Guarda chi si vede in un locale malfamato come questo. Pensavo fossi un tipo tutto casa e chiesa Potter.” sibilò con malizia e ironia senza spostarsi da dov'era.
Harry deglutì e fece un passo indietro.
Non si era neppure accorto di essersi alzato in piedi.
Quando era successo?
Lei ridacchiò e lui finalmente si decise a parlare.

Senti da che pulpito arriva la predica. Non eri tu quella che diceva che i Babbani sono spazzatura? E invece guarda dove ti trovo...”le parole morirono nella bocca di Harry quando vide l'espressione della ex Serpeverde.
Era minacciosa ma negli occhi leggeva una qual certa malinconia.

Cosa ne sai tu, eh? Per te la vita è stata facile dopo la morte di Voldemort, vero? Tu non ti sei trovato per strada senza genitori, senza casa, senza nessuno su cui contare, solo te stessa! E senza bacchetta! Privata della mia natura! Certo, ma tu che puoi saperne, eh?!” sibilò furiosa.
In un istante il moro si pentì delle sue parole. In realtà lui non avrebbe voluto dire quelle cose sin dall'inizio, ma per un attimo si era sentito... stordito...
Lei se ne stava andando così la seguì e fermandola giusto poco prima che entrasse nella zona privata a cui si poteva accedere solo se espressamente invitati.

Scusa... non volevo davvero dire quelle sciocchezze. Ero solo... Sorpreso. Insomma, non mi aspettavo certamente di vederti qui stasera.” disse sincero.
Pansy lesse nei suoi occhi e vi vide solo dei purissimi smeraldi che rilucevano alle luci stroboscopiche del locale.

Vieni.” mormorò prendendolo per il polso e trascinandolo con sé fino al suo camerino. Lo fece entrare e si chiuse la porta alle spalle sperando che le altre ragazze non l'avessero notata.
Si chiese perchè aveva quel comportamento. Infondo non le era mai importato il giudizio delle altre. Anche perchè avevano ben poco da criticarla. Loro vendevano spesso il loro corpo.
Lei non lo aveva mai fatto.

Wow...” ridacchiò Harry osservando il caos che regnava sovrano in quella piccola sala. “Peggio della mia stanza ad Hogwarts”
Pansy sbuffò e iniziò a raccattare gli abiti che aveva gettato poco prima in ogni dove appoggiandoli in malo modo tutti in un angolo del camerino.

Dettagli. Immagino che tu voglia farmi qualche domanda, no? Ti leggo la curiosità in faccia. Neanche avessi un'insegna al neon in fronte...” scherzò lei facendogli segno di accomodarsi sul divanetto mentre si appoggiava con i fianchi alla postazione trucco.
Lui si grattò la testa un po' a disagio. Era una situazione decisamente strana quella.

Ehm... vediamo... Perchè lavori qui? Insomma, non sei stupida, avresti potuto trovare un lavoro migliore” chiese cercando un modo per non offenderla.
Potter, il M.A.G.O. Non è un diploma. Per i Babbani è carta straccia. Questo è l'unico lavoro che ho trovato e poi guadagno davvero bene. Ho un'auto costosissima, una casa nel quartiere più lussuoso di Londra, faccio shopping quasi tutti i giorni agli Harrods. Per me va bene anche così. Infondo ho avuto quanto di meglio potessi avere in un mondo insulso come quello dei Babbani, quindi non mi lamento.” spiegò sincera.
Beh... l'importante è che tu sia felice di quello che hai.” borbottò con un'alzata di spalle lui.
Una lieve ombra passò negli occhi neri e profondi della ballerina.

Preferirei mille volte poter tornare nel mondo dei maghi ma lì i Mangiamorte o quelli che ci hanno avuto a che fare non sono ben visti. Non troverei lavoro neppure come Elfo domestico.”
Harry chinò il viso sentendosi in colpa.
Quella era una delle leggi che il Ministro aveva emanato e che lui non apprezzava affatto. Alla fine che colpa ne avevano loro, i figli dei Mangiamorte, se le loro famiglie erano cattive, corrotte? Non avevano fatto nulla per fermarli, è vero, ma che potevano contro i loro genitori? Contro gli altri Mangiamorte? Contro Voldemort in persona?
Ricordò per qualche istante la situazione di Draco Malfoy. Lui fortunatamente era stato accettato nel mondo magico, ma solo perchè Harry in persona aveva espresso quanto la famiglia Malfoy avesse fatto per determinare la vittoria del bene sul male.
Era difficile ammettere di aver sbagliato, ma lui non era mai stato un gran bugiardo e quella era la verità.

Già. C'è molta ipocrisia a questo mondo. Purtroppo l'ipocrisia va a braccetto con la paura e nel mondo magico temono tutti che da un giorno all'altro si presenti un altro pazzo come Voldemort. Forse dovremmo imparare a perdonare.” fece una pausa in cui la guardo negli occhi. “Io non ho nulla da perdonarti. Non hai fatto nulla di male. Forse mi hai un po' preso in giro a scuola, ma eravamo ragazzini.”
Pansy sorrise. Un sorriso sincero che in pochi avevano visto distendersi sulle sue labbra.

Pensavo fossi solo uno stupido megalomane. Mi sbagliavo. Sei intelligente. E pure carino.”
Il moro arrossì appena ridacchiando a disagio.
Cadde tra loro il silenzio poi Harry notò l'orario che indicava l'orologio di Fabian Prewett che stava sempre fedelissimo al suo polso.

Cazzo... E ora come torno a casa?!” imprecò a voce alta.
L'ex Serpe lo guardò con un sopracciglio alzato.

Sei un Mago. Smaterializzati, no?”
Harry fece un'espressione buffa, a metà tra l'arrabbiato e l'imbarazzato.

Sono venuto in auto con un amico. Ho lasciato a casa la bacchetta. Non pensavo mi servisse tra i Babbani. E Sam, maledetto, è sparito.” disse per poi continuare borbottando tra sé e sè “Ci scommetto la mia di auto che quello è andato via con quelle due troiette di prima... Oh, ma lunedì in ufficio lo uccido...Anzi, lo faccio mandare in Germania dal capo! Lui odia le missioni all'aperto! La Foresta Nera gli piacerà da morire.”
Pansy ascoltò divertita il monologo del moro che, quando la sentì scoppiare a ridere, si voltò a guardarla in imbarazzo.

Certo che sei proprio pazzo tu Potter.” sussurrò tra le risate.
L'Auror si mordicchiò il labbro inferiore un po' a disagio.
Pansy era davvero bella quando rideva, si ritrovò a pensare.
Poi le rotelle nel suo cervello, gli fecero tornare in mente che la mora aveva detto qualcosa a proposito del quartiere più lussuoso di Londra e degli Harrods, così ebbe un'idea.

Ehy, abiti nel Kensington?” le chiese infatti.
Lei smise di ridere e annuì.

Potresti darmi un passaggio allora. Io sto nella Portobello Road(*3). Hai detto che hai un'auto, no?”
Pansy ghignò furbescamente.
Certo che ce l'aveva un'auto! E che auto!!!



*1 Sono consapevole che sia un po' difficile pensare che Pansy guidi il modello più costo che la casa automobilistica Porsche abbia messo in vendita fino ad ora. Anche perchè ne esistono pochi modelli al mondo quindi... Ho usato questo modello solo perchè mi attirava più di altri tipi di auto particolarmente costose.

*2 La canzone in questione è Revolver. Il testo mi sembrava abbastanza azzeccato. Per un po' ero stata indecisa tra questa canzone o Rude Boy di Rihanna. Sono adatte entrambe ma alla fine la sorte ha fatto vincere Madonna. Propongo entrambe le soluzioni comunque. Scegliete pure voi tra le due.

*3 Mi piaceva particolarmente l'idea che Harry vivesse nella Portobello Road. Io a Londra non ci sono mai stata ma uno dei primi posti che vorrei visitare oltre a Notthing Hill è proprio la Portobello Road. E King's Cross ovviamente. *@* xD

NOTE DELL'AUTRICE
A quanto pare in questo periodo mi passano per la testa idee una più strana dell'altra. Forse è colpa dello stress dovuto alla scuola. Sta di fatto che sta uscendo questa piccola fic composta probabilmente solo da 2 o 3 capitoli. Sempre se non mi vengo idee geniali. Io ne dubbito -.-'''' Già di per sè questa è una cavolata colossale. Meglio non ingrandirla troppo.
Inizialmente doveva essere una one shot ma poi si è evoluta in una fic a capitoli. Pochi, ma pur sempre a capitoli. Sto lavorando al secondo ma non so quanto tempo ci metterò per finirlo. A questo capitolo infatti ci sto lavorando da... Ehm... :-> Credo siano 3 mesi ormai... Lo posto solo perchè voglio finire questa maledetta ficcy e so che se non c'è qualcuno che mi fa pressioni ci potrei impiegare un anno per porre la parola fine a questa schifezza.
Non mi aspetto molte recensioni, ma se avete perso tempo a leggere fino a qui vuol dire che avete anche il tempo per premere quella parolina magica che fa felice noi autori e lasciare un piccolo commento... anche un semplice "è una porcheria" mi farebbe felice.
Uhm... Che altro devo dire?
Niente. Bene.
Baci, Lizzy
   
 
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