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Autore: Serenity452    24/03/2010    9 recensioni
NEL CAPITOLO 7 UN GRANDE RITORNO!! XD
Itachi, durante una missione salva la vita ad una bambina di Konoha, Luna Ayanami, lei non è un ninja e vive nella zona dei civili non ninja del villaggio. Fin da subito, i capelli arancioni e gli occhi color miele della bambina conquistano il cuore del Mukenin spingendolo a portarla con se fino a Konoha e riportarla a casa sua. Ma con i bambini ci vuole molta pazienza, e fortunatamente Itachi riscopre di possederne a volontà anche se Luna, oltre che una bambina capricciosa si comporta come una moglie pignola e gelosa. Ma allo stesso tempo dolce e tenera… Capace di renderlo schiavo e apprensivo. Arrivati a Konoha dopo due pazzi e sorprendenti giorni, è il momento dei saluti. L’Uchiha sa che non la rivedrà mai più, ma gli promette che sarebbe tornato per sposarla come dai lei proposto. Il tempo passa, undici anni, e Luna è una scolaretta svogliata di diciassette anni, che pensa sempre ad un ragazzo che neppure ricorda bene, è senza un quattrino, e per mantenersi finisce a fare la barista in un night club malfamato. Fra mille pericoli che la terrorizzano notte dopo notte. Ma proprio quando lei non ci sperava più, Itachi appare e togliendola dai guai. Ma lui è diverso, non ha più vent’anni…, ma è sempre Itachi, il ragazzo che non ha mai scordato. E per lui, Luna è la bambina che non ha mai potuto cancellare. Lui a volte è distaccato e freddo altre gentile e premuroso. Lei se ne innamora alla follia. Funzionerà fra loro con tutte le abissali differenze? Lei così timida e inesperta, letteralmente alle prime armi e lui convinto che sia meglio non legarsi a lei, ma incapace di starle lontano? Sasuke, tornato al villaggio e sposatosi con Sakura, non sa che il fratello maggiore è vivo, lo scoprirà? E che legame ha con Luna? Lui, a differenza di tutti, sa solo che è una cattiva ragazza. [SasuSaku] [NaruHina] [ItaNuovoPersonaggio] [+ Nuova generazione ^_-]
Genere: Romantico, Avventura, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 15

Ciao a tutti finalmente sono riuscita a postare il nuovo capitolo della storia! Vi chiedo scusa per il ridardo come al solito ehehe, ma proseguiamo U_U...
Per prima cosa ringrazio la mia adorata Sorellona Lady_KuroiNeko che mi ha aiutato tantissimo e ha reso questo capitolo davvero migliore, e mi ha aiutata persino con il titolo con grande pazienza *_* grazie Sorellona!!!!
Non manco i ringraziamenti a tutti quelli che mi seguono e recensiscono, e a chi legge soltanto.

 


Buona Lettura :

Capitolo XV: Le ‘3 P’

 

 

Dolcemente si avvicinò ad Itachi e appoggiò le labbra a quelle del Mukenin e delicatamente le baciò.

Lui rispose subito, infilando una mano fra i capelli della ragazza e poggiandola sulla nuca. Spingendole il viso contro il proprio, e dividendo le labbra.

Lei con lentezza, ma per il moro straziante attesa e allo stesso tempo eccitante, allungò la lingua fino a toccargli il labbro superiore, voleva fare di più, desiderava sentire tutto il calore di un semplice tocco, ma la vergogna la colse alla sprovvista bloccandola, così la lingua dell’uomo carezzò la sua facendola sussultare per un istante, tuttavia, la dolcezza delle attenzioni d’Itachi la rassicurarono ancora una volta, facendola rilassare e sbloccando quel momento d’indecisione.

E dopo aver riacquistato fiducia, le venne in mente una cosa bizzarra che le avevano detto le sue amiche.

Le fatidiche regole delle ‘tre P’.

Posizione, Pressione, e Passione!

Cosa le costava tentare dunque!?

Con cautela si sistemò meglio sul materasso, e strusciò le labbra, da prima piano, e poi attaccandosi sempre di più alle labbra del bel criminale, praticando quasi del tutto le regole.

Itachi fu piacevolmente sorpreso da tanto ardore da parte di lei, che intanto aveva chiuso gli occhi dicendosi ‘Viva la follia!’

Ed infatti aveva infilato, se pur di poco, la lingua nella bocca del moro, che percependo le intenzioni della giovane si era subito preparato a rispondere, lasciando incrociare le loro lingue più volte.

Questa volta si era lasciata andare totalmente con molta più passione e lui non voleva essere da meno.

Si baciarono a lungo, rivaleggiando in una sensuale danza, che al termine li lasciò un po’ agitati, in particolar modo Luna, che era diventata color porpora non appena aveva incrociato i suoi languidi occhi color pece.

Itachi abbozzò un sorriso compiaciuto, poi si accorse che fuori la pioggia era cessata.

Buttò giù un sospiro sconsolato e anche Luna si accorse che fuori non pioveva più.

Questo poteva voler dire solo una cosa, che se ne sarebbe andato.

-Ha smesso di piovere… è meglio che vada adesso… si è fatto tardi…- disse lui alzandosi senza desiderarlo affatto, ma alla fine si era costretto a trovare il coraggio di farlo.

Luna, stava per ribattere che lei era abituata ad andare a letto tardissimo, ma preferì stare zitta e si limitò ad alzarsi a sua volta.

Itachi sorrise incontrando gli occhi della ragazza che abbozzò, anche lei, un sorriso timido che la fece arrossire.

-Tornerò domani per portarti gli abiti di tuo padre…- disse l’Uchiha incamminandosi verso la soglia della camera.

Lei lo seguì e lo sorpassò capendo che era più corretto fargli strada visto che lui si era fermato.

Un tipo stranamente educatissimo a volte, non gli sembrava proprio un Mukenin.

-O-ok… puoi venire quando vuoi… fino alle dieci sto a casa!- esclamò lei aprendo la porta d’entrata.

Fuori l’aria era avvolta in una calma apparente e si era alzato il sensuale profumo di terra bagnata, entrando nelle narici di entrambi. Piccoli rimasugli di pioggia scivolavano dalle grondaie dei tetti e giù fino al pavimento creando dei mini laghetti d’acqua piovana.

- D’accordo allora passerò prima…- disse Itachi sorridendo malizioso, nella sua testa un certo pensiero stava ronzando in modo invitante, ma decisamente pericoloso.

-Allora ciao!- esclamò lui voltandosi e chiudendosi la porta alle spalle.

Luna sussultò e rimase a bocca aperta a fissare la porta chiusa.

Se ne era andato così!

Senza nemmeno darle il tempo di salutarlo, senza nemmeno… insomma se n’era andato senza un minimo d’attenzioni!

Quasi scoppiava a piangere.

Stronzo. Stronzo. Era proprio uno stronzo.

Ma perché se ne era andato lasciandola in quel modo!?

Voleva essere felice, perché gli aveva detto che tornava, e invece non ci riusciva!

Se n’era andato trattandola in modo freddo!

E lei non poteva sopportarlo! Non dopo quello che era successo!

Ma non era passato neanche un minuto, che d’improvviso sentì bussare.

Luna sussultò per l’ennesima volta in quella serata e con uno scatto aprì la porta.

Itachi stava lì davanti a lei sorridente, e in un lampo la ragazza si trovò fra le sue braccia.

-Pensavi davvero che me ne sarei andato… senza darti il bacio della buona notte, piccola!?- le sussurrò in modo dolce, ma anche malandrino.

Arrossì, abbozzando sorriso che Itachi contraccambiò, per poi abbassarsi sul suo viso e sfiorarle le labbra in un bacio della buona notte da mozzare il fiato, lei rispose immediatamente con altrettanta passione.

-Ti sei spaventata eh?- disse lui quasi sogghignando.

Lei lo guardò torva, e lui se n’accorse, ma cercò di ignorarla.

E lei, Spaventata?!

Non si era spaventata, ma arrabbiata! Insomma gli aveva fatto venire un colpo!

Andarsene con tanta indifferenza!

-Hmm… spaventata, non la definirei la parola adatta!- disse un po’ arrabbiata.

Itachi sfoderò un gran sorriso malizioso, guardandola negli occhi e avvicinandosi di nuovo.

-Oh… e che parola useresti?- domandò l’Uchiha.

Luna arrossì strabuzzando gli occhi e arretrando di un passo alzò le mani in segno di ‘no’e scuotendole.

-M-Ma n-es-sunaa! No, No, figurati… eh, eh…- Itachi l’afferrò per un polso tirandola di nuovo a se tanto da far aderire perfettamente i loro corpi.

-Quando dici ‘No, No’ sei troppo bella, adesso voglio darti un altro bacio nzzh… come devo fare con te!- disse stampandole qualche bacio a fior di labbra e lei cercava di restare calma e contraccambiare, infatti, posò una mano sulla guancia dell’uomo e separò le labbra per approfondire il bacio, ma l’Uchiha sorrise malizioso ancor di più e si limitò a tener premute le labbra contro quelle dalla giovane, che capita l’antifona prese coraggio e lasciò scivolare la lingua all’interno della  bocca in cerca di quella del moro, che non si fece attendere.

Si staccarono, con lentezza.

-Scusa per prima…- disse lui tornando d’improvviso serio.

Luna sorrise ampiamente, naturalmente accompagnata dal suo rossore sul volto.

-N-Non fa n-ient-e…Ma non farlo più!- disse seria in viso

-Promesso! Devo andare… buona notte, piccola…- disse facendole una carezza sul visino, mentre lei con timidezza sorrideva di più.

-Buona notte anche a te…Itachi!- il moro tornò a sorridere e poi si allontanò uscendo da casa.

Luna lo guardò allontanarsi per qualche secondo, poi chiuse la porta.

E sorrise di nuovo. Era felice, felicissima.

Sembrava che un sogno magnifico si fosse avverato.

Il sogno più bello della sua vita.

Barcollò fino al letto e lì si stese, nella sua testa non c’era niente.

Vuoto totale, sentiva solo il sapore di quei magnifici baci, la voce soave d’Itachi, e tutte le sue parole.

Non ci poteva credere, si era innamorata e finalmente il ‘lui’ aveva ricambiato.

Sorrise trasognante e nascose il viso sul cuscino.

E quel ‘lui’ era proprio Itachi, quello che aveva sempre sognato, un po’ più grande, ma sempre Itachi.

Allungò una mano e strinse forte il cuscino inutilizzato, rotolandosi sul letto a destra e sinistra, non vedeva l’ora che arrivasse l’indomani.

Non vedeva l’ora che Itachi tornasse.

Già che lui tornasse da lei.

 

Itachi arrivò nella sua stanza, mezzo stravolto, dove si buttò sul letto.

Il cuore gli batteva più veloce del solito, che gli prendeva?

Era tanto emozionato solo per aver dato qualche bacio ad una ragazzina?

O forse, era perché quei baci erano stati stupendi, e quella ragazzina gli aveva rapito il cuore!?

Già forse era proprio per quello, che si sentiva al settimo cielo, perché si era davvero innamorato di Luna, il suo nome gli rimbombava nella testa, e poi quanto lo faceva eccitare quando diceva ‘No, No’, mai nessuna lo aveva ridotto in tale stato d’estasi e lo faceva stare con la testa fra le nuvole ventiquattrore su ventiquattro!

Sorrise a se stesso, era davvero bello cotto, non vedeva l’ora di tornare da lei.

 

 

Il mattino dopo, Luna andò a scuola tutta pimpante, si sentiva felicissima e non faceva che pensare a quando sarebbe arrivata la sera.

Almeno finche all’ultima ora, la professoressa di Matematica non consegnò i compiti col voto.

S’era beccata un bel tre.

- ... -_-‘….. Può… capitare………>.<…-

-Mitsu! Sempre la stessa storia!- esclamò Kyoko.

-Ha ragione Kyoko! Ma Mitsu e non dici niente!-

-Oh… ehm… eh eh, eh…. Ahahahaaa non faaa niienteee! Ah Ah ah…ah…- davvero strana, pensarono e preferirono non infierire più.

Alla fine della scuola, Luna, tornando a casa, incontrò Fugaku.

-Ehi Fu’!- lo salutò lei.

-Luunaa! Ciao!- salutò il bimbo, mentre continuavano a camminare insieme.

-Torni a casa Fu?-

-Si, anche tu vero?- chiese il piccolo che era intento ad armeggiare con uno Shuriken.

-Certo… puf che giornataccia oggi…- sospirò lei chinandosi in avanti con le spalle con uno stile da sconsolata.

-Brutto voto?- chiese lui sempre concentrato sullo Shuriken.

-Già…- rispose lei guardando il cielo con fare rassegnato.

-Ah… maledizione… oggi neanche a me è andata bene!!- ridacchiò il piccolo alzando finalmente lo sguardo ed incrociando gli occhi della ragazza, che all’improvviso, le parve che quel bambino somigliasse in un certo modo ad Itachi.

Ma no cosa diceva! Non poteva essere! Si ripeté per un po’.

-Che ti è successo?- domandò curiosa la studentessa.

-Ah… niente d’importante… è questo Shuriken… si è ammaccato- disse il piccolo mostrando l’arma alla giovane.

-Oh… che strano… credevo fossero più piccoli questi Shuki..Shake… no Shuken…-

-Shuriken! Shuriken Luna!- sbottò il bambino scocciato da tanta ignoranza, gli ricordava suo zio Naruto quando faceva cosi.

-Eh Si! Si!!-

-Questo è speciale… ha un rivestimento doppio rispetto ai soliti, ma è anche più pesante! Ma che spiego a te che non sai nemmeno come si chiama- disse l’ultima frase in un mormorio che alle orecchie di Luna fu simile ad un ronzio di ape.

-Posso?- il bambino annuì, lasciando l’arma alla ragazza, mentre lui metteva le mani dietro al capo con aria un po’ scocciata e gli occhi socchiusi.

-Oh cavolo pesa!.... hmm… e adesso?-

-Ah! Lo butterò, no!? È inutilizzabile!-affermò il ragazzino senza smuoversi.

-Ah… - Luna lo guardò un po’, poi sorrise -Me lo regali?- chiese

Fugaku aprì un occhio e sorrise quasi malizioso.

-Hmm… non lo so… è pericoloso…-

-Ehi ma hai detto che lo vuoi buttare e a te non serve più a niente…e poi lo conserverei come ricordo sul mobile pino di bomboniere orrende!- il piccolo non rispose ma socchiuse di nuovo l’occhio pece.

-Dai FUUU! Ti pregoo!- il piccoletto sorrise ancora di più, preoccupandola.

-Hmmm… d’accoordoo visto che insisti…-

-Oh grazie Fuu!- disse lei stringendo lo Shuriken al petto.

-Ma voglio qualcosa in cambio!- esclamò svelto e scaltro il bambino.

-Eheee?- fece Luna perplessa.

-Si, si… hmmm… è uno scambio! Sai che già che l’ho rotto è un disastro e forse mio padre può farlo riparare…-

-Oh… ma allora te lo restituisco…-

-Non ho finito… dicevo te lo regalo ma in cambio che ne dici di offrirmi un pranzo una volta… e magari anche un bacio!?-

Luna arrossì.

Bacioo?!!!

Ecco che le tornava in mente la sera prima.

Il pranzo le stava più che bene, ma il bacio…E Itachi?

Gli sembrava scorretto… e poi…

Un attimo. Era un bambino di sei anni. Un bacio… sulla guancia.

-D’accordo!- il piccolo spalancò gli occhi.

-Davvero?- chiese sbalordito il piccolo. Luna sorrise largamente.

-Ma certo Fu!!- il bambino arrossì.

-Oh… ehm… bene…ok…-

-Allora vuoi venire a pranzo?- domando lei.

-Oggi non posso… mi devo preparare per un test di domani…-

-Capito… allora quando?-

-Non lo so domani mi dovrei allenare…aspetta magari, poi vieni con me a vedere l’allenamento dopo pranzo se vuoi?!-

-Perché no! Non mi dispiacerebbe!-

-Allora ti farò sapere ehm…!-

-Ti lascio il mio numero…- il piccolo si girò a guardarla in faccia un po’ rosso.

-Buona idea…- mormorò.

La ragazza dai capelli arancione scrisse il suo numero di casa su un foglio strappato da un quaderno e lo passò al ragazzino.

-Ok… chiedo alla mamma e poi ti telefono più tardi…-

-Certo, ci sono fino alle dieci!-

-Ok! Allora io vado! Lo Shuriken puoi tenerlo… ciao!-

-Grazie Fu! A domani, non scordarti di chiamare per domani!-

-Certo che no! Ciao!- disse il piccolo moro allontanandosi di corsa.

-Ciao Fu-chan!!!- salutò lei sghignazzando. Fugaku si bloccò di scatto.

-Non usare il -CHAN- non sono una femmina e non sono piccolo! BLLL!!- disse facendo la linguaccia.

Luna scoppiò a ridere, mentre Fugaku assumeva un’espressione contrariata, ma poi scoppiò a ridere anche lui.

Dopo essersi divisi Luna decise, che invece di tornarsene a casa, sarebbe andata a mangiare qualcosa al solito chiosco di Ramen, così giunta lì, si sedette al bancone e ordinò.

Di fianco a lei, poco più lontano, c’erano due giovani, uno biondo e uno moro, che stavano mangiando e chiacchieravano.

-Ah povera Hinata come fa a convivere con te! Naruto è la terza porzione!-

-Pensa a te! Non meriti Sakura!... E poi lo sai che se non mangio a pieno non do il massimo!-

-Non mangi a pieno? Se non ti ingozzi vorrai dire!?-

-Tsk! Zitto bastardo!-

-Cosaaa?! Stupido Idiota!- i due si lanciarono un’occhiata d’ira, sotto lo sguardo di Luna un po’ preoccupata.

Ma guardando meglio il moro, si accorse che quello, somigliava un sacco a Fugaku!

Ma non solo a lui, anche ad Itachi! Strabuzzò gli occhi.

Ora davvero lo vedeva dappertutto! Ok che non riusciva a non pensarlo e non vedeva l’ora di incontrarlo, ma non poteva vedere uno moro, e pensare a lui!

Anche se questo tipo, gli somigliava davvero parecchio, anzi un sacco.

A distoglierla dai suoi pensieri fu la ciotola di Ramen che gli porsero.

-Grazie…- mormorò in modo distratto continuando a fissare l’uomo moro, che accortosi che qualcuno lo guardava spostò lo sguardo su Luna, che strabuzzò gli occhi colta in flagrante.

Sasuke, rimase quasi a bocca aperta, quella ragazza era la stessa dell’allenamento di suo figlio!

Quella Luna. Che diavolo ci faceva li?

La giovane, girò la faccia imbarazzata e fissò la ciotola fumante, che figura, ed era pure un tipo carino.

Oh carino si, ma mai figo come Itachi! Lui era misterioso e tenebroso, oh si era proprio… Il Cavaliere Oscuro! E i suoi baci…

Sospirò sognante senza rendersene conto, e prese le bacchette per mangiare con gli occhi dolci ed il sorriso beato.

-Ehi, ehi Sasuke, hai fatto innamorare un’altra ragazzina! Devi smetterla o Sakura ti uccide!- disse Naruto con un mezzo sorriso. Sasuke lo guardò male.

-Piuttosto, mi pare d’averla vista con Kakashi, una sera, quando ci siamo occupati di quel caso di un infiltrato al villaggio che frequentava un Night nella parte non ninja del villaggio…-

-Hmm? Davvero!? Non credo la frequenti!!!...??-

-No, stupido, ricordi che Kakashi parlava di giovani ragazze che per guadagnare soldi facevano le prostitute…- disse Sasuke, facendo strabuzzare gli occhi al biondo accanto a lui.

-Oh cielo… lei?-

-Non lo so, ma so che frequenta una scuola… è amica di mio figlio… tsk ha tolto dai casini Fugaku, e ora sono diventati amici, e mio figlio l’ha invitata a vedere un suo allenamento qualche tempo fa…tsk…-

-Dai Sasuke, non essere esagerato… non crederai che sia un pedofilo femmina! È una ragazzina, ammesso che sia una prostituta, non credo voglia violentare tuo figlio…- scherzò Naruto.

-Ah Ah Ah… che ridere…- disse sarcastico Sasuke -Ne parlerò con Kakashi… so che lui voleva seguire il caso…-continuò il moro.

-Ah quanto sei esagerato… a me non sembra una prostituta… secondo me… ti sbagli…-

-Mah lo spero… Ora andiamo…-

-Ok!!- i due pagarono il conto, molto salato per colpa della tripla razione del biondo, Sasuke guardava il portafogli e piangeva lacrime amare, aveva dovuto pagare lui. Uscirono come il solito battibeccando su qualsiasi cosa capitasse a tiro.

Luna che aveva iniziato a mangiare, lanciò un’occhiata al moro, qualcosa gli diceva fermamente che quel tipo lo conosceva, e che somigliava un po’ troppo ad Itachi, e anche a Fugaku.

Sorrise, poi ridacchiò, era proprio vero che Itachi le dava alla testa.

 

Ore otto e trenta.

Aveva riordinato la casa, aveva cenato, si era lavata i denti, aveva preparato la borsa per andare a lavoro, fortuna che Hikai l’aveva perdonata per la sera prima e non l’aveva licenziata, si era messa qualcosa di carino ma non troppo trasgressivo, un jeans blu scuro e una felpa rosa, aveva legato i capelli in una coda alta, l’unica cosa che non aveva fatto, erano i compiti.

Cribbio, quando arrivava Itachi!

Era troppo tesa.

Già si stava girando i film su quello che sarebbe successo.

Prese fiato, doveva restare calma, forse era meglio non far vedere che lo stava aspettando.

Forse era meglio farsi trovare a far qualcosa! Così anche per distrarsi, decise di aprire un libro, e provare a fare qualche esercizio di matematica.

Buio totale. O meglio bianco totale, su quel foglio che aveva preso.

Solo la traccia c’era scritta.

-Dunque…- borbottò -Se calcolo, questo, per questo… diviso… no… insomma si faceva che… hmm…. Ma che numero è!?!?!... questa è troppo difficile, domani la faccio vedere a Kyoko…Mi sa che hanno sbagliato sul libro, il procedimento mi sembra giusto…Aaaaah.. Quando arriverà Itachiii che nerviiii…- sotto la prima riga dell’espressione matematica scrisse a matita ‘BHO E IO CHE NE SO COME SI FA!’

Ne provò un'altra.

-Allora… se moltiplico… poi si sottrae… l’espressione dovrebbe venire così… chissà che espressione farà Itachi quando mi… Ahhaaa mi devo concentrare qui!!!... ecco… il risultato… no, non è così! Waa troppo difficile!- stessa storia, ne provò ancora una e questa, in qualche modo gli riuscì, in parte.

E sotto di essa scrisse: ‘BISOGNAVA ‘ARROTONDARE ’ LA CIFRA (13, 2 può diventare 14/2 risultato originale, bastava arrotondare U.U)! SUL LIBRO NON LO SPECIFICAVA!!... MA MIRACOLO MI È VENUTA!’ aveva scritto comprendendo la parentesi.

Stava per scriverne un'altra quando bussarono al campanello.

Luna saltò letteralmente dalla sedia, e spostò i libri verso il centro del tavolo, e lentamente si avvicinò alla porta, ed aprì.

Già sapeva che si trattava di lui, chi poteva essere se no!

Il cuore le batteva, e il corpo fremeva, nonostante cercasse di imporsi la calma era tutto inutile.

I suoi occhi si scontrarono immediatamente con due pozzi di petrolio, i meravigliosi occhi dell’uomo che amava.

-Ciao…- disse lui con un po’ di rossore sul viso.

-Ciao Itachi…- mormorò lei color peperone, lasciando che il suo sguardo cadesse, quasi involontariamente, sul corpo dell’uomo davanti a lei.

Indossava una maglia blu scuro con lo scollo a V, ed un pantalone di jeans scuro, tenuto da una cinta.

Si vedeva proprio che era più grande e maturo, lo si capiva anche dal modo in cui si vestiva, il pantalone che non gli cadeva dal sedere, ma stava ben saldo sui fianchi, ma non eccessivamente a vita alta, e la cinta non era enorme come quelle dei suoi compagni di classe.

Aveva tirato su le maniche lunghe della maglia, fino al gomito, dove ora era ammucchiata la stoffa.

Era proprio un bell’uomo, non c’era alcun dubbio, i capelli nerissimi gli cadevano lungo le guance, mentre gli altri erano legati una coda morbida, e lunga.

 

Itachi si accorse dello sguardo assorto della ragazza, perciò approfittò della situazione per fare lo stesso, infatti, si era legata i capelli in una coda mediamente alta, e portava una maglia rosa, e un paio di Jeans, semplice ma carino, decisamente meglio di quando andava in giro mezza nuda.

Gli dava estremamente fastidio vederla conciata in quel modo sotto lo sguardo di mille e più persone.

Si maledì per quella sua tremenda ossessività e gelosia.

Oh si perché ormai era meglio ammetterlo che era tremendamente geloso degli occhi degli altri uomini, perché la voleva tutta per se. Ecco perché.

-Ti ho riportato i vestiti…- disse all’improvviso, facendole strabuzzare gli occhi. Di sicuro era ancora intenta a guardarlo, e di questo l’Uchiha si rallegrò quasi in modo perverso, si vedeva che faceva ancora il suo effetto alle donne.

Certo, lei non era proprio una donna, ma aveva qualcosa di speciale.

-Ah g-grazie… vieni entra non stare sulla porta…- disse lei spostandosi di lato, lasciando entrare il Mukenin che gli porse la busta con i panni.

-Grazie…- il moro si guardò a torno, era decisamente più ordinato del solito, constatò rapidamente.

-Accomodati…- disse indicando una sedia, Itachi non se lo fece ripetere e si piazzò su una sedia.

-Li vado a posare se non ti dispiace…- disse lei.

-Tranquilla… Ah non li ho fatti lavare, la donna delle pulizie passa domani…- disse calmo guardandosi ancora in torno.

-Ah non ti preoccupare, non c’è problema!! Figurati!- disse allontanandosi, e sparendo nella stanza a fianco.

Itachi buttò qualche altra occhiata qua e la, ed incappò nei libri della giovane, così curioso, avvicinò il quaderno e lesse.

Rimase a bocca aperta. Aveva scritto delle cose…. Inammissibili.

Su un quaderno di scuola poi!  Deglutì.

Non erano cose difficili poi, si allungo verso il libro dove erano segnati gli esercizi, e dando uno sguardo sommario riuscì a capire come si dovevano svolgere quegli esercizi.

Sospirò, in fondo lui che ci poteva fare, non poteva certo mettersi a rimproverarla per quello che aveva scritto. ‘BHO E IO CHE NE SO COME SI FA!’

Magari poteva dirgli che se ritentava e si applicava di più ci sarebbe riuscita, e poi che bisogno c’era di scrivere che non sapeva come si faceva in quel modo sguaiato.

Ma forse era decisamente meglio non dire nulla per il momento, e allontanò giusto in tempo i libri, che lei era tornata, ed era un po’ rossa in viso.

Luna lanciò uno sguardo al moro, nella stanza, si era messa a pensare a quanto era figo Itachi, e come una scema si era sentita le guance in fiamme quando aveva ripensato a come si erano baciati.

Adesso si sentiva ancora più in imbarazzo, perché non sapeva proprio cosa dire o fare.

Così preferì qualcosa di semplice.

-Posso offrirti qualcosa?- gli domandò sfoderando un sorriso per niente sicuro.

-Hmm, no… anzi… - disse sorridendo e facendole cenno di avvicinarsi.

Luna lo scrutò un po’ dubbiosa, Itachi aveva uno strano sorrisetto che la faceva arrossire, ma era meglio accontentarlo pensò.

Fece qualche passo lento, ma d’improvviso lui l’afferrò per un polso, e la tirò in avanti, facendola poi sedere sulle sue gambe.

Luna diventò più rossa del fuoco, e rigida come una tavola strabuzzando i suoi occhi color miele.

Subito cercò di alzarsi, ma Itachi la trattenne -Ehi dove vai!?- esclamò lui malizioso, tuttavia lei cercò ancora di sfuggire alle -grinfie- dell’uomo.

Peccato che Itachi non fosse abituato a demordere, nemmeno con lei.

-Ehi, Ehi Sta calma, non ti mangio mica! Voglio solo darti un bacio!-disse cercando di essere il meno serio possibile, per non spaventarla, aveva chiaramente capito che Luna non era il tipo poi tanto facile, che sembrava di notte in discoteca.

-Luna…- la ragazza si calmò e si appoggiò leggermente sulle gambe dell’uomo, che le prese il mento tra le dita e la costrinse a guardarlo.

Era diventata più rossa che prima, ed un sorriso nervoso le tagliava il viso.

La vide deglutire, e ad Itachi sfuggì una sommessa risata.

Si era accorto che forse era in imbarazzo per quella posizione per lei inusuale probabilmente.

Dal canto suo Luna, si sentiva come un vulcano pronto ad eruttare, era sulle gambe d’Itachi.

Sulle gambe d’Itachi. Non era possibile, che mega figura di merda! Si urlò in mente.

Il cuore le batteva peggio del solito. Povera lei, che tremenda figuraccia, certamente Itachi la stava prendendo per una grassona, e la stava schifando per quanto era pesante!

Si doveva alzare finché era in tempo!

Diresse un ultimo sguardo all’uomo, e si accorse che questo stava sorridendo strano, anzi rideva, perciò assunse un’espressione perplessa come a dire -che c’è da ridere?-

-Sei buffa!- disse scherzando, ma Luna diventò ancora più paonazza e agitata.

-Nel senso positivo eh! Sai fai quelle facce così tese… devi stare tranquilla…e poi posso capire perché ti vuoi alzare per forza?- chiese un po’ più serio, quasi infastidito.

-… Ecco… ehm… io… sono pesante…- mugugnò abbassando lo sguardo.

Itachi la guardò stupito, poi chiuse gli occhi ridacchiando.

-Ma se non ti sei neanche seduta… E poi…- disse avvolgendole un braccio dietro la vita.

-Questo lascialo decidere a me…- continuò dandole un bacio sul collo, che la fece trasalire completamente.

-Lasciati andare…- gli sussurrò salendo con la mano lungo la schiena della giovane, che ormai ammaliata dalla dolce richiesta dell’uomo, con un po’ di rossore ed imbarazzo si poggiò definitivamente sulle sue gambe e si avvicinò al suo viso.

Itachi sorrise, e le stampo un bacio a fior di labbra, contento del suo operato.

-Non sei poi così pesante…- scherzò l’Uchiha, Luna si limitò ad abbassare lo sguardo con le gote rossastre.

Il moro si avvicinò e le stampò un bacio sulle labbra, allora lei ricambiò seguendolo col viso e separando le labbra si lasciò baciare con più passione, e quando si fu completamente lasciata andare gli posò le mani sulle spalle per potersi avvicinare meglio, e Itachi le spinse la schiena contro se, stringendola meglio, mentre gli lasciava piccoli baci sulle labbra.

Dopo di che, si staccarono per riprendere fiato, rimanendo a guardarsi.

Itachi sorrise, e le sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, facendole passare un brivido lungo la schiena, poi le sorrise.

-S-Sono… contenta… c-che s-sei qui…- disse lei piano.

-Si, anche io… Luna… - i due si guardarono intensamente, in modo tenero, e lei sfoderò un sorriso dolce.

A loro non servivano parole.

Lei sapeva che tra loro stava nascendo qualcosa, e sapeva che era amore.

E lo stesso valeva per lui.

Si avvicinarono ancora, per scambiarsi qualche altro bacio.

Ma all’improvviso il telefono di casa suonò, facendo saltare la ragazza ancora attaccata alla bocca del moro.

-Oh Kami-sama!!- borbottò osservando il telefono, per poi incrociare gli occhi dell’uomo.

-Ehm… meglio che rispondo potrebbe essere mio padre… o mia madre…- disse con imbarazzo, e con altrettanto impaccio si alzò dalle gambe d’Itachi, e lentamente si avvicinò al telefono e un po’ dubbiosa alzò la cornetta, e con la voce ancora impastata dall’emozione rispose.

-P-pRoNtoo?-

-c-C-i-IAO LU-NAA! S-SONO IO, S-SONO F-FUG-A-KU!-

-Ah Fu’ Non urlareee!- sbraitò la ragazza, a quanto pareva qualcuno era più emozionato di lei.

-Ah… scusa Luna…- bisbigliò attraverso la cornetta del telefono il piccolo moro.

-Ok, Ok, scuse accettate… - disse allegra la ragazza.

Itachi si voltò a guardarla, era davvero carina, e con una mano stava attorcigliando il filo della cornetta attorno al dito. Era buffa.

Chissà con chi stava parlando? Si chiese più volte.

-Allora è ancora valido per domani a pranzo?- disse il piccolo imbarazzato.

Luna arrossì ricordandosi dello -scambio- con Fugaku.

-Ah si… certo… ci vediamo dopo la scuola e andiamo a pranzo insieme?-

Itachi ascoltò la conversazione attraverso le sue battute.

A pranzo insieme, ma con chi? Dopo la scuola, forse con un’amica, il nome era -Fu- ma tanti nomi sia femminili che maschili potevano iniziare con -Fu- o forse, -Fu- era proprio il nome della persona, e non un diminutivo, all’altro telefono.

-Si, per me va bene, poi alle quattro ho l’allenamento vuoi venire con me?- domandò Fugaku.

-Ok, però non lo se posso venire a vedere l’allenamento Fu’, dipende se non ho da studiare!- si giustificò lei con aria scocciata.

Il moro dai lunghi capelli osservò i capelli arancio della ragazza, con fare indagatore.

Andare a vedere un allenamento eh? Magari si trattava di un allenamento di qualche tipo di sport che erano soliti fare chi non lavorava come ninja.

-Ma tu non studi mai Luna!-

-Ehi… non è vero… insomma non m’impegno molto, ma Studio…quanto meno ci provo…- disse sussurrando l’ultima frase e guardando di traverso.

Itachi trattenne una risata.

-Non trovare scuse!! A domani!-

-Ok Fu-chan!!!-

Itachi sorrise sollevato, -chan- era usato per le ragazze.

Luna si fece una risata, poi continuò.

-EHIII! NON CHIAMARMI COSÍ! SMETTILA DI SFOTTERE NON SONO UNA FEMMINA!!- sbraitò il piccolo, Luna ridacchiò ancora.

-Ok, Ok, scusa super uomo! Non ti sfotto più! A domani Fu-kun! Notte!!-

Itachi diventò un blocco di cemento.

Super uomo! -Super Uomo-?!!? Chi? A chi lo aveva detto!?!!!

Si sentì un groppo in gola, e una fitta allo stomaco, che brutta cosa, era forse la gelosia?

Aveva voglia di strapparle il telefono da mano e dire una sfilza di brutte parole al tipo con cui lei stava parlando.

Peccato che non riusciva neanche ad alzarsi.

-Si, si, notte anche a te Luna!!- disse allegro e contento il bambino.

Luna attaccò e si voltò.

Itachi si era alzato e sembrava che la sua espressione fosse un po’ turbata.

-Scusa se ti ho fatto aspettare…-

-Non fa niente…- si guardarono, Itachi decise di trovare il coraggio per chiedergli con chi stava parlando, del resto era anche giusto che lui lo sapesse! O no?

Sbuffò, dannazione, ormai c’era dentro fino alla cima dei capelli, e anche se era sbagliato lui voleva stare con lei, a tutti i costi.

Luna lo sentì sbuffare, ed allora si preoccupò, forse ci aveva messo troppo al telefono e lui si era scocciato.

Dannazione che stupida che era!

Ma d’improvviso lui parlò spiazzandola.

-Chi era al telefono?- chiese l’Uchiha guardandola negli occhi in modo un po’ presuntuoso.

Lei arrossì di botto -Ah… si… ecco era Fu’ un mio amico…- borbottò imbarazzata, evidentemente aveva ascoltato la conversazione, infatti, le lanciò un occhiata un po’ malevola.

-Ah…- borbottò voltandosi, e in quel momento notò un oggetto su un mobile.

-E quello?- le domandò avvicinandosi al mobile sulla quale erano riposti alcuni oggettini come bomboniere e vari, e poi c’era -quello-.

-Ah lo Shuriken di Fu’… me l’ha regalato lui…- Itachi lo osservò un po’ con astio.

Gli dava fastidio, non sopportava di non sapere chi fosse questo -Fu-. Un amico.

Un amico poteva in realtà essere tante cose, gli uomini non erano mai amici delle donne.

-Itachi…- lo richiamò lei.

-Hmm?- disse senza voltarsi, e continuando a studiare lo Shuriken ammaccato come se fosse l’incarnazione di un diavolo.

-Fu… è … un bambino di sei anni…- spiegò la ragazza arrossita arrovellandosi le dita.

Itachi si voltò con un sorriso quasi beota.

-Ah un bambino… mi stavo già preoccupando!-

Silenzio, l’imbarazzo era palpabile nell’aria.

Itachi quasi strabuzzò gli occhi rendendosi conto di quello che aveva detto.

Avrebbe dovuto trattenersi. Avrebbe dovuto evitare di mostrare la sua gelosia.

Non doveva, non doveva davvero.

Ma che scemo.

L’uomo più geniale di tutta Konoha era un vero scemo!

 

Fine XV Capitolo.

Mi raccomando Recensiteee! :D

Baci Serenity ^_^

 

   
 
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