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Autore: Akemichan    03/08/2005    9 recensioni
Commedia scolastica (almeno all'inizio). Cosa potrebbe succedere se una ragazza senza alcun potere magico (o almeno consì sembrerebbe a prima vista) si ritrovasse nel corpo lo spirito di un antico Faraone di nostra conoscenza?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dark/Yami Yuugi, Nuovo personaggio, Seto Kaiba, Touzoku-ou Bakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Epilogo

Per un poco, il corridoio buio rimase totalmente silenzioso. Nessuno osò parlare, poiché quello che era stato detto ed ascoltato era troppo per chiunque. Non si poteva prendere così alla leggera, senza pensare.

Miyon scosse la testa. «Non è vero… Non può essere vero…» La voce era bassa e incredula.

«Hai ragione, è impossibile…» A parlare non era stato Yami, ma Yuugi, che aveva ripreso controllo del suo corpo. Anche per lui, questa situazione non era certo facile.

«Sono sicura che è tutto uno scherzo di Bakura…» sorrise imbarazzata Miyon, con le guance in fiamme per il caldo improvviso che le attraversava il corpo. La mano inevitabilmente le scivolò nella tasca dei jeans, dalla quale estrasse il deck che aveva preparato. «Probabilmente, sono solo sua sorella…»

«Ma certo!» annuì Yuugi, più per convincere sé stesso che la ragazza. «Sei sua sorella!»

«Il deck che avevo preparato io…» La mano di Miyon tremò, mentre dentro di lei penetrava sempre maggiormente la consapevolezza che quello che aveva sentito, in fondo, non era altro che la pura verità. Il deck le scivolò per il sudore e si sparpagliò a terra sul parquet del corridoio. Ci mise qualche secondo a rendersi conto della situazione e, alla fine, si chinò per raccoglierlo.

«Ti aiuto» si offrì Yuugi, il cui corpo era scosso da strani brividi di freddo. Ad ogni carta che raccoglieva, anche la sua coscienza diventava più sicura. Era tutto vero… Era tutto incredibilmente vero…

«Questo deck…» mormorò debolmente Yami.

«Volevo sfidarti, sai?» sorrise Miyon fiacca. «Per sapere tutta questa storia… Anche se, a questo punto…» Si morse le labbra, per evitare di piangere ancora.

Yuugi prese una carta e la girò. Quello che temeva si era avverato. Era il Black Magician. «Questo deck… E’ identico al mio. Identico a quello che avevo fatto con Mou hitori no boku…» Yami, dentro di lui, scosse la testa.

Miyon lo fisso con terrore. Anche lui, dunque, evitava di farsi delle illusioni? Allora, non vi era veramente più nulla da fare? «Yuugi…» Si massaggiò le tempie, da cui scendeva un sudore freddo. Perché? Perché quel giorno, in palestra, era caduta proprio sopra di lui?

«Minaguchi?» Vedendola respirare faticosamente, si avvicinò, toccandole leggermente il viso, quasi come se avesse paura di romperla. «M-mi… Mi sembra che tu stia male… Scotti…» balbettò titubante.

«Ragazzi, cosa state facendo qui al buio?» Isis, dall’altra parte del corridoio, accese la luce. «Hanno chiamato i tuoi genitori, Miyon. Erano molto preoccupati per la tua salute, dicono che ti ammali facilmente…»

Yuugi alzò lo sguardo verso la giovane donna dai lunghi capelli neri. «Infatti, credo che abbia la febbre…»

«Certo che si ammala facilmente» intervenne Bakura uscendo dalla cucina, seguito da un debole Malik. «Le manca una parte di anima» Scoccò uno sguardo a Yuugi, che abbassò la testa imbarazzato. «Forse, vivrà anche di meno…»

«Metà anima…» sussurrò Yami. «Aibou…»

 

La sveglia sul comodino suonò una volta, due volte, tre volte… Finalmente un braccio spuntò da sotto le lenzuola per spegnerla con un gesto assonnato. «Yawn…» sbadigliò Yuugi stiracchiandosi. Era proprio arrivato il momento di alzarsi. Di certo, non poteva arrivare in ritardo alla consegna del diploma di terza superiore… Scese dal letto con la consapevolezza che sarebbe stata una pessima giornata. Non poteva essere altrimenti, visto il ricordo che il sonno gli aveva fatto riaffiorare nella memoria.

«Yuugi!!» chiamò sua madre da sotto. «Sbrigati! C’è una ragazza che ti aspetta fuori!»

Doveva essere Anzu. «Arrivo!»

Si vestì in fretta, lasciando, come al solito, aperta la giacca della divisa. Aprì il primo cassetto della scrivania e afferrò il deck, che infilò nella sua cintura. Era pronto, dato che non c’era nemmeno bisogno di portare la cartella. Mentre richiudeva il cassetto, scoccò un ultimo, malinconico sguardo alle tre Divinità Egizie che custodiva lì dentro, al sicuro. In questo modo, però, altri dolorosi ricordi affiorarono dal labirinto della memoria.

«Te le regalo» Yami poggiò delicatamente le tre carte sul comodino accanto al letto che usavano in casa Ishtar. «Adesso che ho ritrovato la memoria, non mi servono più»

«Si, ma…» Yuugi non capiva. Che importanza aveva quel gesto? In ogni caso, sarebbero rimaste in loro possesso. Deglutì. Purtroppo, poteva significare una cosa sola… «Mou hitori no boku…»

«Noi saremo sempre amici, vero?» sorrise debolmente, quindi si alzò da letto e si avvicinò a quello di Miyon. La febbre si era abbassava, ma le guance rimanevano rosse fuoco. Dormiva tranquilla, con un braccio piegato sul cuscino. «Io devo essere io…» Si sporse, mentre l’occhio luminoso iniziava a brillargli sulla fronte.

«Non farlo!» lo supplicò. «Ti prego, non farlo! No!»

Yami pose le sue labbra carnose su quelle di Miyon, mentre l’occhio veniva a illuminare anche la fronte di Miyon.

All’istante, Yuugi si staccò, cercando inutilmente di trattenere le lacrime. «Mou hitori no boku…» singhiozzò. «Avevi detto che volevi restare sempre con me…»

Miyon sbattè le palpebre, svegliandosi. Voltò leggermente la testa, guardandolo come in trance. «Non piangere…» disse dolcemente, alzando il braccio per asciugargli gli occhi con il palmo della mano. «Sono sempre qua con te, Aibou…»

 

Yuugi ignorò la colazione che era già pronta sul tavolo della cucina e si diresse verso al porta d’uscita. Non doveva rovinarsi la giornata pensando a queste cose. Per lui, quel giorno avrebbe segnato la fine di un capitolo della sua vita, di un bel capitolo. Doveva sorridere. Spalancò la porta al sole del mattino. «Buongiorno, Anz-» Si bloccò, immobile, sulla soglia. Non era Anzu quella che aveva davanti.

«Buongiorno, Aibou» Miyon, nella sua bella divisa della Sasaki, coi capelli legati in un’alta coda che mettevano ancora di più in luce i riflessi biondi e viola, gli stava sorridendo dal centro della strada. «La mia consegna dei diplomi è questo pomeriggio, perciò ho pensato di passare a vedere la tua…»

«Oh, bè… Si, certo…» Era stata davvero carina. Yuugi evitò di guardarla in viso, mentre le rispondeva.

A Miyon questo non sfuggì. «Allora, andiamo?» chiese titubante.

«Si…» esalò Yuugi affiancandosi, il più lentamente possibile, a lei. Quindi, i due si avviarono verso la scuola. «Ah, ehm… Come va?» si decise a chiedere, visto che il silenzio lo spaventava molto di più.

«Tutto ok» annuì lei soddisfatta. Si fermò. «Ti dispiace che io sia venuta, vero?»

Yuugi si voltò verso di lei, preoccupato. «No, affatto! È solo che… Solo che…»

 

«Vorrei proprio sapere perchè!!» sbottò all’improvviso Miyon all’indirizzo di Yuugi che si rifiutava categoricamente di parlarle. L’urlo si propagò per tutta la stanza, rischiando di svegliare anche gli altri, che dormivano nelle stanze a fianco. «Sono sempre io, Aibou! Sono io!»

«Non è questo il problema…» bisbigliò Yuugi, con il viso nascosto sotto il cuscino.

«Adesso ho il corpo di ragazza, ma sono sempre il solito!» gridò ancora lei. «Mi ricordo tutto! Di tutto, da quando abbiamo sconfitto Pegasus a quando abbiamo conosciuto Malik. Tutto quello che abbiamo passato assieme!»

«Non è questo il problema…» ripetè sempre in tono basso Yuugi, bagnando il copriletto di lacrime trasparenti.

«Ti ricordi di quando mi hai salvato dal sigillo di Orichalchos?» chiese ancora Miyon. «Non puoi non ricordare. Eri disposto a sacrificarti per me! E adesso… Adesso mi detesti solo perché ho il corpo di una ragazza?! Non puoi farlo, Aibou!!»

«Non è questo il problema!» esclamò infine Yuugi, emergendo da sotto le coperte in cui si era rifugiato.

«Allora, qual è?» Miyon incrociò le braccia sul petto e aspettò, con lo sguardo imbronciato.

«E’ che… E’ che…» Yuugi avvampò. «E’ che io sono innamorato di te!» gridò chiudendo gli occhi. «Prima, non ci pensavo nemmeno… Eri dentro di me, figuriamoci… E adesso…» Provò con scarsi risultati, a fissarla mentre lo diceva. «Adesso sei qui, davanti a me… E sei una bella ragazza!»

«Aibou…» Le guance di Miyon andarono colorandosi di rosso. E adesso? Certo, lei gli voleva molto bene, e sarebbe stata disposta a fare qualsiasi cosa per lui, ma amarlo? Lei lo amava? Sospirò. La risposta era no, purtroppo.

«Io lo so…» mormorò ancora Yuugi. «A Minaguchi piace Kaiba! Si capisce! Quindi… A te, Mou hitori no boku, piace Kaiba…» A Miyon non vennero altre parole da aggiungere.

 

«…solo che tu mi piaci ancora moltissimo…» Ecco, l’aveva detto. E lei se ne sarebbe andata di nuovo, come l’ultima volta. Sospirò, abbassando lo sguardo imbarazzato.

Invece, Miyon non si mosse. «Io ti voglio molto bene, Aibou» Di scatto, si avvicinò a lui e lo abbracciò. «Ma non ce la faccio. Non riesco ad amarti, per quanto ci abbia provato» Sospirò piano. «Proprio perché tu sei il mio partner, il rapporto che ho con te è speciale, più dell’amore e dell’amicizia… Io non voglio rovinarlo!» Strinse ancora la presa. «Mi dispiace…»

Lentamente, Yuugi alzò le braccia per ricambiare la stretta. «Sei ancora… Mou hitori no boku…?»

«Ma certo!» Miyon si staccò per guardarlo meglio in viso e sorrise.

«Allora, solo per oggi…» sussurrò Yuugi. «Facciamo finta che tu sia la mia ragazza…»

«Va bene…» Sorrise, quindi strinse la mano nella sua. «Solo per oggi» Strizzò l’occhio, viola come il suo.

«Adesso, però, dovremo andare…» Yuugi si asciugò velocemente gli occhi umidi con la manica della divisa. «Anche gli altri saranno contenti di vederti…»

«Facciamo a chi arriva prima?» propose Miyon, sempre pronta a qualunque tipo di gara.

Prima che Yuugi potesse replicare, una macchina si fermò sul ciglio della strada. «Miyon!!» salutò una ragazza mora spuntando dal finestrino. «Guardati lì, mano nella mano con un ragazzo!»

«Invidiosa, eh, Sakura?» disse lei, stringendo ancora di più la presa.

«Guarda che lo dico a Kaiba!» Sakura rispose con una linguaccia. «Io, Akira e Kyo abbiamo la cerimonia stamattina» spiegò velocemente. «Nel pomeriggio veniamo a vedere la tua, poi usciamo e andiamo da qualche parte per festeggiare?»

«Non al Burger World!» rise Miyon. «Ma si, certo!»

«Okay!!» sorrise Sakura, passandosi una mano nei corti capelli neri. «Ci vediamo dopo, allora!»

«Bye» salutò con la mano Miyon.

Yuugi si sentì sollevato dal fatto che, nei lunghi mesi in cui non si erano parlati, il suo alter-ego non fosse rimasto da solo. D’altra parte, era un po’ dispiaciuto di essersi così escluso dalla sua vita. Decise che da quel momento avrebbe rimediato. «Allora, hai fatto pace con i tuoi amici?» chiese.

 

Sakura Sakuramazu, Kyo Kiryo e Akira Iazawa stavano uscendo in quel momento dalla scuola. Entrambi frequentavano il club di arte ed erano migliori amici, perciò erano sempre insieme. Di questo, Miyon ne era a conoscenza. Quando aveva saputo che si erano risvegliati dal coma, si era subito informata su di loro. Poi, aveva continuato a seguirli da lontano, perché non aveva il coraggio di tornare. Adesso, quel coraggio ce l’aveva. La principessa Antares e il faraone senza nome potevano farcela, insieme.

«Mi… Minaguchi…?» Sakura sbattè le palpebre, come se si aspettasse di veder scomparire la figura della ragazza che li stava aspettando come se fosse un’illusione. Invece, rimaneva lì, ferma, e guardava nella loro direzione.

Alla fine si avvicinò a loro, senza parlare. Rimasero a fissarsi per un arco di tempo indefinito, finchè Miyon, sospirando, non si inginocchiò a terra chinando la testa, di modo che i capelli neri e biondi le nascondessero il volto. «Vi chiedo scusa! Mi dispiace!» esclamò. «Non… Non avrei mai dovuto abbandonarvi… Io… Io ho avuto paura…» Cercò di non singhiozzare, ma non vi riuscì. «Perdonatemi…»

Akira e Kyo si guardarono, come se cercassero l’uno con l’altro conferma di ciò che era successo. Davvero Miyon, sempre così orgogliosa, si era appena prostrata di fronte a loro?

Sakura non stette a pensarci nemmeno un secondo e si gettò a terra per abbracciarla. «Ti picchierei per quello che hai fatto!!» gridò, cercando di soffocarla. «Ma… Mi sei mancata così tanto!!»

In preda alla gioia, Miyon ricambiò l’abbraccio. «Anche voi mi siete mancati…»

Kyo sorrise. «Sai, alla fine ci hanno salvato dei ragazzi finiti nel gioco come noi»

«Si, è vero!» aggiunse Akira. «Soprattutto uno di loro, che aveva addirittura due anime! Non ci credi, vero?»

«Oh, no, ci credo eccome!» rise Miyon. «Chi può saperlo meglio di me?» Dato che i tre la guardavano curiosamente, lei aggiunse «ho tante di quelle cose da raccontarvi…!!»

 

«Adesso, sono di nuovo i miei migliori amici, come una volta» Lo guardò, sorridendo. «Gli altri miei migliori amici»

Yuugi annuì. «E… Con Kaiba?» chiese infine, titubante. Miyon si limitò ad arrossire leggermente, continuando a fissare la strada davanti a lei. Poi cambiò argomento. «Parteciperai al prossimo torneo di M&W?» Camminando e chiacchierando del più e del meno, finalmente arrivarono davanti al cancello della scuola, dove trovarono ad aspettarli Jounouchi, Anzu e Honda.

Con loro Miyon aveva un rapporto un po’ particolare, in quanto da femmina stava loro parecchio antipatica, mentre da maschio era uno dei loro migliori amici, uno che aveva anche rischiato pur di aiutarli. Optò per la soluzione più semplice: fare finta di nulla. «Ciao» li salutò perciò allegramente.

«Ciao…» risposero i tre titubanti, osservando con curiosità le mani giunte di lei e Yuugi.

In quel momento una limousine si fermò sul ciglio del marciapiede, lasciando uscire Kaiba, con la divisa in ordine, e Mokuba che gli portava la valigia, come sempre. Li osservò con il solito sguardo azzurro di superiorità, finchè i suoi occhi non si fermarono su Miyon.

«Nel pomeriggio ho la cerimonia, poi esco con gli altri» disse subito lei, con sfida. «E per oggi, Yuugi è il mio ragazzo» Alzò la mano destra per mostrarglielo. Yuugi arrossì e abbassò lo sguardo.

«Davvero?» alzò le spalle lui, superandoli e avviandosi verso il cortile della scuola, dove le sedie per la cerimonia stavano pian piano venendo occupate da una folla di studenti e genitori. Mokuba lo seguì in fretta, scoccando delle strane occhiate al gruppetto.

«Sarà meglio che vada anche tu…» commentò Miyon lasciando la presa sulla sua mano. Si chinò e premette lievemente le labbra sulle sue, portando la sua temperatura corporea al grado di ebollizione dell’acqua. «Auguri» gli strizzò l’occhio.

«G-grazie…» balbettò Yuugi avvampando.

«Andiamo» disse Anzu irritata. I quattro entrarono nel cortile.

Miyon, invece, rimase ferma, voltandosi ad osservare la limousine che si allontanava lungo la strada per cercare parcheggio. Il vento le scompigliò leggermente i capelli, facendole entrare in bocca una ciocca bionda, libera dalla coda.

«Però domani sei libera, vero?» Kaiba era ritornando indietro, e ora la stava fissando quasi con aspettativa.

«Certo» annuì lei avvicinandosi. «Dove andiamo?»

«Dove ci pare…» si limitò a dire lui, rimanendo ad osservarla come se cercasse di leggerle la mente. Miyon sorrise, poi si spose verso le sue labbra, mentre Kaiba le afferrava la vita sottile. Il vento sussurrò ancora fra i loro capelli mentre si baciavano.

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Yuugi spalancò gli occhi, respirando velocemente con la bocca spalancata, mentre sottili fili di sudore gli scendevano lungo le guance fino a raggiungere il collo. Il lenzuolo azzurrino che lo copriva dal petto in giù si alzava ed abbassava velocemente, in sintonia con i suoi respiri. I battiti erano accelerati.

«Che succede, Aibou?» Yami, apparso con la solita figura trasparente, seduto sul letto accanto a lui, sbadigliò, senza preoccuparsi di coprirsi la bocca con la mano, mentre si strofinava gli occhi violetti, ancora semichiusi per il sonno.

«Ho avuto un incubo…» mormorò Yuugi in un soffio. «Non volevo svegliarti…» Il respiro divenne man mano più calmo, ma lo sguardo restò preoccupato.

Yami gli scoccò un’occhiata indagatrice attraverso il buio della camera da letto. «Che incubo?»

«Ho sognato che…» Yuugi esitò. «Che ti eri fuso con Miyon…»

«Ma dai!!» Yami scoppiò a ridere, sdraiandosi del tutto sul letto, con le mani appoggiate alla pancia.

«Non c’è proprio niente da ridere…» mise il broncio Yuugi, girandosi per affondare il viso del cuscino morbido. «Sembrava tutto così… reale! Ho rivisto la scena con Yami no Bakura, la storia degli amici di Miyon…» Sorrise leggermente mentre tornava a guardarlo. «Anche la scena di Kaiba e Miyon alla consegna dei diplomi…»

Yami smise immediatamente di ridere. «Sei diabolico!» Si alzò, fingendosi offeso. «La vuoi piantare di ricordarmi chi è il ragazzo della mia parte femminile?»

«Va bene, va bene…» Stavolta fu Yuugi a ridere, anche perché, contrariamente al suo alter-ego, pensava che Kaiba fosse il ragazzo ideale per Miyon. Tutto sommato, anche Yami stesso aveva dovuto ammettere che era sempre meglio lui di Yami no Bakura! Fortunatamente, Miyon non voleva più avere a che fare con lui, anche se tutti e tre sapevano che, quando Yami avesse deciso di ritrovare la memoria, avrebbero dovuto chiudere definitivamente il conto con lui. Per il momento, però, pareva essersi rassegnato. Yuugi sospirò ancora, cercando di ricordare cosa veramente fosse accaduto.

 

«Stai meglio?»

Miyon, sdraiata sul letto con le lenzuola che la coprivano fino alla bocca, si voltò leggermente verso la figura che gli aveva parlato: Yuugi, seduto sul letto di fianco al suo. «Si…» Sentiva la fronte ancora calda, ma la febbre era scesa e, in ogni caso, la sua temperatura corporea rimaneva sempre al di sopra dei 36.8. Si levò di scatto la coperta, che la faceva sudare e nient’altro, e si alzò, sedendosi nell’identica posizione di lui. «Abbiamo un problema, noi»

«Già…» annuì Yuugi piegando le labbra all’indietro. «E… come lo risolviamo?»

«Fosse facile… Io so risolvere solo i problemi di massimo e di minimo relativo…» commentò lei contemplando il muro di fianco a lei. «Ho un’idea! Lasciamo le cose come stanno!» Yuugi la guardò male. «Ma si, in fondo Yami mi dava solo fastidio… Mentre tu lo sopporti tranquillamente, perciò meglio così…» Annuì convinta. «Anche perché, se ci fondiamo e divento un maschio?» Scosse la testa preoccupata. «Non voglio assolutamente!!»

«E’ questo il problema?» Yami sospirò, pensando che fosse un caso senza speranza.

«Però… Mou hitori no Bakura ha detto che vivrai di meno…» mormorò Yuugi abbassando lo sguardo.

«E siamo sicuri che sia la verità?» A sentire quel nome, la voce di Miyon si era fatta improvvisamente glaciale. «Ci penseremo a tempo debito! E poi non è vero che sono cagionevol…etchì!»

«Dicevi?» chiese Yami, mentre Yuugi le porgeva un fazzoletto.

«E’ l’aria dell’Egitto che mi fa male…» commentò lei asciugandosi il naso. «Non posso ancora credere di essere stata un’antica egiziana…» Lasciò cadere il fazzoletto per terra e prese le mani di Yuugi nelle sue. «Comunque, non c’è davvero problema. Tienitelo. Al massimo lascerò un bel cadavere al mio funerale» Si staccò. «E comunque non posso morire prima di essere diventata ingegnere»

Yuugi si alzò, improvvisamente spaventato. «Mou hitori no boku… No, è scomparso di nuovo!»

«Eh?» Miyon rimase sconvolta, poi si voltò. Yami era accanto a lei, che la guardava con la stessa espressione stupita. «E’ tornato dentro di me!! Ma com’è possibile?!»

«E non fare quella faccia depressa!» si offese lui.

Yuugi si bloccò. «Vuoi vedere che… Può darsi che, visto che tu sei… Lui, Mou hitori no boku può passare senza problemi da me a te e viceversa»

«E’ vero…» Miyon annuì. Quell’ipotesi reggeva eccome!

«Maledetto Malik… Avremmo anche potuto evitare di aspettare due giorni e così non avrei incontrato Bakura…» borbottò sottovoce Yami.

«Ma se non avessimo incontrato Bakura, non avremo capito ‘sta cosa…» lo contraddisse Miyon, la quale si divertiva un mondo a farlo arrabbiare, senza capirne il motivo. «Comunque…» riafferrò le mani di Yuugi. «Riprenditelo»

Quando l’occhio del sole ebbe smesso di brillare sulla fronte di entrambi, Yami si ritrovò ancora nel colpo di Yuugi. «La piantate di trattarmi come un pacco postale?!» sbottò. Yuugi, per una volta, lo ignorò, anche se aveva il desiderio di rispondergli “consegna effettuata regolarmente”.

«Questa situazione è vantaggiosa» continuò Miyon, che non poteva più sentirlo lamentarsi. «Per esempio, all’università. Studiamo metà per uno, poi il giorno dell’interrogazione me lo passi…»

«Minaguchi, non è che devi sempre guadagnarci da tutto…» disse Yuugi, che in realtà stava sorridendo.

«La solita approfittatrice…»

«Lo dico anche per te!» replicò lei offesa. «Metti che vuoi scopare con una donna, mica puoi farlo con lui tra i piedi! Ma forse a Yami piacciano i film porno…»

«Miyon!!» Le guance dei due ragazzi divennero scarlatte dall’imbarazzo.

 

«Ed è così che, adesso, il potente Faraone vaga da un corpo all’altro…» concluse la storiella Yami in un tono nient’affatto entusiasta. «E’ come se avessi due case, ma…»

Yuugi sorrise leggermente. «Lo sai che hai saltato una parte di questa storia?»

«Quale parte?» Yami alzò lo sguardo al soffitto, facendo finta di niente.

 

«Finalmente si torna casa!» esultò Yuugi, mentre si stiracchiava scendendo le scale, nuovamente illuminate dalla luce del caldo sole egiziano. «Non ne potevo più di quella cavolo di tempesta!»

«A chi lo dici…» concordò Yami senza apparire. «Miyon dovrebbe essere a preparare la valigia… Forse ci aspetta in salotto»

«Guarda che non la devi mica controllare!» scosse le testa Yuugi finendo di scendere le scale e avviandosi verso il salotto. «Visto che è te da femmina…»

«Proprio per questo devo tenerla d’occhio!» replicò Yami, facendolo scoppiare a ridere.

Yuugi entrò tranquillamente nella stanza mal illuminata. «Miyon, se-» Si bloccò immediatamente, sconvolto.

Miyon scese immediatamente dalle ginocchia di Kaiba su cui era seduta un secondo prima, sistemandosi la gonna a pieghe nera, con un’aria che definire imbarazzata sarebbe troppo poco. «Stavo controllando una cosa…» si giustificò subito. «Ah, ehm… E’ ora di partire?»

«Probabilmente ti stava spiegando qualche formula matematica, vero?» commentò geloso Yami, osservando Kaiba che, di nascosto, si puliva il collo dal rossetto rosso che era ormai scomparso dalle labbra della ragazza.

«Venivamo a chiedere a voi…» lo ignorò ancora Yuugi, che era a dir poco scioccato dalla scena a cui aveva appena assistito. «Ma vedo che dovete ancora preparavi, vi lascio soli…» Camminando indietro, uscì dalla stanza e scappò al piano di sopra, con il viso in fiamme.

«Ma che fai?! Sei scemo?!» iniziò a urlare Yami. «Torna subito giù! Aibou!!» Yuugi gli impedì di riprendere il controllo. Non era proprio il caso di disturbarli ancora. Era stato troppo imbarazzante, per lui.

 

«No, non ricordo questo particolare insignificante…» glissò Yami con un’espressione innocentina sul viso, guardando molto interessato il lampadario spento che troneggiava al centro del soffitto.

«Ah…» Yuugi assunse un aspetto altrettanto innocente. «Quindi non ricordi nemmeno il succhiotto rosso che Miyon aveva sul collo quando siamo partiti…»

Yami si ingobbì. «Hai proprio deciso di rovinarmi la giornata, eh, Aibou?»

«Accetta la dura realtà» annuì Yuugi, cercando di trattenere una grossa risata.

«Si, si, va bene…» Yami fece un cenno scocciato con la mano. «Ascolta, piuttosto. Se un giorno io dovessi scomparire veramente-»

«Non dirlo! Non accadrà!» lo interruppe prontamente Yuugi, agitato.

«…Ti prenderai cura di Miyon?» finì la domanda senza ascoltarlo. Anche lui desiderava che quel giorno non arrivasse mai.

Prima che Yuugi potesse rispondere, un cuscino lo colpì in piena faccia. «La vogliamo smettere di fare casino a quest’ora della notte?! Qui c’è qualcuno che domani ha un esame importante!!» gridò Miyon dal letto dall’altra parte della stanza, ricoprendosi poi fin sopra la testa con la coperta.

«Ho l’impressione che sarà lei a prendersi cura di me…» scosse la testa Yuugi, gettando a terra il cuscino. Dopotutto, non era stata Miyon stessa a decidere di venire a vivere con loro due al Turtle Game?

«E’ meglio lasciarla dormire» convenne Yami incrociando le braccia sul petto muscoloso. «Ti ricordo che, per colpa di una stupida sfida, se non prende trenta, sarà costretta a sposare Kaiba!»

«Costretta…» ripetè Yuugi in un tono incredulo. Sinceramente, dubitava che Miyon si fosse mai “sentita costretta” a fare qualcosa, specialmente se riguardava Kaiba. Anzi, non aspettava altro che un brutto voto, probabilmente. «Sai qual è l’unica cosa che potrebbe separarli?»

«Cosa?» chiese Yami subito interessato.

«Dirgli la verità su te e lei» In fondo, a parte Bakura e loro, nessun altro ne era a conoscenza. Miyon e Yami avevano convenuto che, per entrambi, fosse meglio far finta di nulla. A Malik avevano detto che erano gemelli, tanto credevano che non fosse abbastanza intelligente da arrivare alla verità da solo.

«Oh, si, sicuramente» fece Yami ironico. «Sai che, se lo facessimo, Miyon sarebbe capace di tagliarci tu-sai-cosa e poi farcelo mangiare?»

Yuugi rabbrividì. Si, effettivamente lei avrebbe potuto benissimo farlo senza alcun rimorso. «Allora rassegnati»

«E’ l’unica…» Sospirò, ma non tanto tristemente.«Comunque, non ti devi preoccupare» disse Yami con il sorriso sulle labbra, mentre il suo partner si sdraiava a letto. «Io non potrei mai fondermi con Miyon»

«Perché?» Yuugi tirò su il lenzuolo per coprirsi.

«Vedi, nonostante tutto…» Yami scosse drammaticamente la testa. «Io continuo a odiare profondamente la matematica!»

Yuugi scoppiò a ridere, ma si contenne coprendosi la bocca con la coperta.

«Non è divertente…» Yami piegò le labbra carnose all’indietro in un finto risentimento. «Buonanotte, Aibou»

«Buonanotte, Mou hitori no boku» Yuugi appoggiò la testa al cuscino morbido e chiuse gli occhi, addormentandosi nuovamente.

 

Fine…?

 

Note di Akemichan:
Lo so, questo capitolo è oltremodo incasinato… La mia migliore amica (e prima lettrice e critica) ha detto che si capiscono abbastanza bene i collegamenti logici, spero sia così anche per voi ^^ Vi assicuro che lo scopo di questo capitolo non era confondervi le idee (ah no? N.d.tutti), ma spaventarvi un poco facendovi credere una cosa al posto di un'altra ^^ Sono cattivella?
Alla fine, ho deciso di non descrivere totalmente il passato (per ora), perché sono rimasta ancora troppo legata all’altra storia e verrebbe un casino, poichè finirei per fonderle assieme mentre partono da basi completamente diverse. ^^ Quindi la termino nel presente.
Spero vi sia piaciuta, è una fine aperta, ma la preferivo ad una fine chiusa come poteva essere senza l’ultima parte.
Visto che tutti mi avevate chiesto di scrivere il capitolo bonus sulla partita, ho deciso di farlo ^^ Vi ringrazio per il vostro incoraggiamento, mi fa veramente molto piacere ^^ Spero di esserne all’altezza, perché non sono sicura che descrivere una partita di basket sia così semplice come sembra… è quasi più facile giocarla ^^ Io ci provo, mi direte voi com’è venuta… Speriamo in bene ù_ù La pubblicherò martedì sedici, di ritorno dalla montagna. Ciao a tutti ^^

Reviews:

Evee (che ha recensito la storia “Past and present”): Complimenti per la resistenza ^^ Quaranta capitoli non so certo pochi… Mi spiace, prometto che non ne farò mai più così lunghe…^^’’ Sono contenta che ti sia piaciuta ^^ Sai, visto che l’antico Egitto mi piace (e la civiltà classica in generale) ho letto molto sull’argomento tra trattati e romanzi, quindi mi sono fatta una cultura, ma ti assicuro che quello che so, rispetto a tutto quello che c’è da sapere, non è nulla… Grazie ancora per la recensione ^^

Kelly: Vado su in un paesino sperduto tra gli Appennini ù_ù Se martedì non pubblico è perché mi sono persa nei boschi :-P Si, è vero, quella parte del manga è tutta cambiata, però bisogna dire che prima Yami da una bella batosta ad Otogi nel gioco delle carte ^^ Troppo bello quando lo fa *_* La cosa più incredibile non è il padre di Duke, ma il nonno di Yuugi che era un giocatore d’azzardo XD!! E comunque, io non ho mai detto che Seto è più forte nel passato (come no? N.d.Setodeluso) Ho detto che Antares pensava questo ^^’’ Ma poi Yami è diventato Faraone, quindi, a rigor di logica… (nooo N.d.Seto) Non potevo metterli insieme come marito e moglie perché veniva troppo banale ù_ù E poi le tue fan ci restavano male (però hai fatto restare male le fan di Kaiba! N.d.Yami) Ah, è vero…^^’’ Vabbè, pazienza! (si, tanto le minacce di morte vengono a me N.d.Miyon) Comunque mi fa piacere che come idea ti sia piaciuta. ^///^ Bye ^^

Ayu-chan: Ma no, non sono così cattiva! Potevo trasformarlo del tutto in una donna, se volevo ^^ Invece non l’ho fatto (grazie, eh… N.d.Yami ironico) Spero che tu abbia dormito, altrimenti mi sentirei in colpa (e verso di me non ti senti mai in colpa? N.d.Yami) Uhm… *Akemichan finge di pensarci* No (e sei pure mia fan!! ç_ç N.d.Yami) Se non te l’aspettavi sono contenta, almeno ho provocato (una volta nella vita!) l’effetto sorpresa ^^ Speriamo di vederci in chat al mio ritorno. Bye ^^

Phoenix: ^///^ Grazie dei complimenti, e per non avermi tirato nulla addosso ^^’’ Bye ^^

Jaly Chan: sono contenta che ti sia ripresa dallo shock ^^’’ Dopo le prime due righe ho temuto il peggio, visto che nemmeno Seto era riuscito a rianimarti… ù_ù (avverto che io la respirazione bocca a bocca non la faccio manco sotto tortura! N.d.Seto) In effetti ci sono stata un po’ a pensarci, dicendomi “cosa la gente NON penserebbe mai”? Ed è venuto fuori questo ^^ Comunque mi fa piacere che tu abbia notato che i due si somigliavano ^^ Si, è l’ultimo, avevo promesso di non farne mai più lunghe come la precedente ^^’’ Però, come hai visto, il finale è aperto al massimo ^^ No, Seto non affogherebbe mai suo fratello, poi chi gli porta la borsa quando lui se ne va in giro? ^^ (crudeli ç_ç N.d.Mokuba) Grazie per il consiglio sul mal di mare, a questo punto posso venire anch’io sulla barca di Seto ^^ (basta, ve ne regalo una nuova, piuttosto! N.d.Seto stranamente generoso) Dì un po’, com’è che non ci vuoi a mezzo… (è che ha invitato Miyon… N.d.Yami che fa la spia) Ahh, ora si spiega tutto… Poi te la vedi tu con le tue fan, a me basta la barca :-P Bye ^^

Newe: Grazie per i complimenti ^///^ Sono felice di essere stata originale, alla fine ^^ Se ti immagini la scena, spero di essere riuscita a descriverla decentemente ^^ Anche se immaginarla mi ha divertito parecchio ^^ Bye ^^

Viky: Grazie dei complimenti ^///^ Se è stato davvero un colpo di scena come dici, vuol dire che sono riuscita nel mio intento, una volta tanto ^^’’ Si, questo è l’ultimo capitolo, dispiace un po’ anche a me, ma in fondo devo rispettare la promessa di non fare più storie lunghe come la precedente ^^’’ Bye ^^

Angel Riddle: Non c’è problema, figurati ^^ Piuttosto sono contenta che la storia ti piaccia. Bye ^^

   
 
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