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Autore: corallina87    24/03/2010    3 recensioni
Un'eterna lotta si combatte tra i Vampiri e i Cacciatori per trovare un'antico artefatto dagli immensi poteri. Chi riuscirà a trovarlo,segnerà le sorti della guerra. Ma cosa c'entra tutto questo con Bella,una semplice e goffa umana? Perchè sia i Cacciatori e sia i Vampiri la stanno cercando? Edward è un vampiro centenario,che non accetta la sua condizione. Si sente attratto da Bella,per questo va anche lui alla sua ricerca. Riuscirà a trovarla?E a proteggerla dai mille pericoli che incombe su di lei? Se volete sapere come andrà finire,basta leggere....
Genere: Drammatico, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Pov Bella.


 
 
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« Allora è deciso, aiuteremo Bella! »Esclamò il capofamiglia. Poi rivolgendosi a me, mi chiese:
« Sai chi sono i responsabili del tuo rapimento? »
« I Cacciatori » risposi tremante. Avevo già discusso di ciò con Rosalie! Era del tutto inutile mentire. « Quando mi hanno rapita e tenuta segregata in quella stanza, mi hanno chiesto di uccidervi! » Aggiunsi. Anticipando la risposta  alla sua prossima domanda.
Rosalie stava per intervenire quando Carlisle gli fece segnale di rimanere in silenzio.
« Vorrai sicuramente sapere chi siano. Ebbene, sono un gruppo di uomini che vuole la nostra morte. Eliminare dalla faccia della terra l'intera razza, senza fare nessuna distinzione. Sono convinti che il mondo sarebbe un posto migliore senza di noi. »  Disse Carlisle.
« Ed è vero? » Mi lasciai sfuggire tagliente. Dovevo essere più cauta, ma volevo delle risposte.
Carlisle si accigliò. « La nostra razza è responsabile di molte cose, ma non tutte le colpe sono da attribuire a tutta la specie. Io e la mia famiglia riteniamo che la vita sia un dono ed è per questo che ci nutriamo di sangue animale.  I Cacciatori , tuttavia, rifiutano di ammettere che noi vampiri abbiamo dei  sentimenti. Per loro è molto più semplice attribuire la colpa dei loro problemi a ciò che non comprendono. L’ignoranza genera timore, il timore alimenta la cattiveria.»
Le sue parole avevano una certa logica, ma non volevo cedere. La posta in gioco era troppo alta.
« Perchè allora la  vostra razza perseguita me e la mia famiglia? Devo sapere. Cosa c'entra tutto questo con noi?»
« Bella... » Intervenne Edward.
« Vi prego, dovete darmi delle risposte! » Chiesi con voce  implorante.
« Solo una persona può darti le risposte che cerchi.» Rispose Carlisle.
« Allora voglio che mi portiate da questa persona! »
« Non è possibile, è pericoloso per te. Come ti ho già detto sarò io a interrogarlo per te » Disse furente Edwrad.
« No. Devi portarmi davanti a lui. Voglio essere io a fargli le domande. Ho il diritto... »
« Smettila! »

« Vuoi che ti faccia del male? È pericoloso»
« A questo punto non m'ìmporta più niente. I miei genitori forse non ci sono più, voglio almeno sapere il perchè. »
« Non te lo permetterò» ringhiò.
Feci un passa indietro. Lui notò di avermi spaventato, così cercò di calmarsi. Distese i suoi lineamenti che si erano irrigiditi. Aveva serrato i pugni, fino  a sbiancare le nocche della mano. Notando il mio sguardo su di esse, li aprì.
« Edward, ha ragione lei. Ha il diritto di sapere.» Disse Carlisle.
« Ma...» prima che potesse continuare, Carlisle aggiunse. «  Ci sarà uno di noi al suo fianco. E poi lui è rinchiuso, quindi non potrà farle del male »
Rinchiuso? E dove?
« Sarò io ad accompagnarla.» Si offrì Edward.
« Va bene »  rispose il dottore. Notai che stavano continuando a discutere tra di loro mentalmente, visto il potere di Edward.  Mi domandai cosa mi stessero nascondendo.
« Chi è questa persona e cosa vuol dire che è rinchiuso? » Domandai perplessa.
« Il suo nome è James.»  Rispose la mai nemesi.  « Ed è rinchiuso nello scantinato»
Rimasi stupita, o meglio sconvolta dalla sua confessione. Lui lo notò e continuò a parlare.
« Quando ti abbiamo liberato e portato qui, Emmett e Jasper sono andati alla sua ricerca. Avevamo bisogno di informazioni.  L'hanno trovato e portato qui.
Come te, volevamo delle risposte. Non siamo  tipi violenti, però James è un vampiro difficile da tenere calmo con le buone. Siamo stati costretti ad incatenarlo. »
Lo sconcerto durò poco, infatti fui assalita dall'impazienza. « Portami da lui.»
Era finito il momento dei dubbi, dovevo sapere tutta la verità Non importava a quale prezzo , oramai mi sarei giocata tutte le mie carte a disposizione.
« Subito. Per favore. Voglio vederlo.»
« È incatenato e non puoi avvicinarti. Anche se  prigioniero non significa che sia innocuo, soprattutto per te. Promettimi di rimanere a debita distanza. »
In quel momento gli avrei promesso la luna e le stelle. « Te lo prometto. »
Edward alzò lo sguardo al soffitto come se cercasse una certezza per quello che ci stavamo prestando a fare.
Poi disse: « Bene. Vieni. Spero che tu ottenga le risposte che cerchi. »





                                                                                       ***






James era  accucciato nella  sua  prigione sottoterra e la collera gli scorreva nelle vene. Era arrabbiato con se stesso per essere stato catturato come un allocco. Gli occhi brillavano rossi scagliando raggi infuocati ovunque guardasse. Era circondato dalle mura della stanza in cui era stato incatenato.
Non era ancora pronto a morire. Non poteva  permettere di farsi ammazzare finché il sangue di Isabella non gli avesse sporcato le mani, le braccia, riempiendogli  la bocca. Sorrise, assaporando la sua morte. Gli era stato comandato dai Volturi di catturare e uccidere Isabella e la sua famiglia. Di non allontanarsi finché non avesse succhiato le loro linfe vitali.
Presto, promise a se stesso. Tremava dall'impazienza. La mente gli fu pervasa da un ricordo: l'immagine di una donna distesa sul pavimento gelido, con le tempie sporche di  sangue incrostato. Aveva gli occhi colmi di lacrime le braccia piene di tagli e abrasioni.
« Non farmi del male. » Aveva implorato. « Ti prego, non farmi del male. »
A quel punto si era gettato in avanti per morderla quando era arrivato quello sciocco di Cullen che lo aveva colpito e scaraventato contro la parete.
Stava per uccidere la donna più anziana, la madre di Isabella, e la stessa sorte sarebbe alla figlia e all'uomo. Ma il suo piano era fallito per colpa dell'intervento del rosso.
Voglio uscire! Voglio alzarmi, pensai.
James diede uno strattone alle catene senza allentarle. Digrignò i denti. Maledetto Edward!
Era riuscito a scappare, quando lui si era distratto per liberare Isabella e i suoi genitori.  Si era nascosto, ma i suoi fratelli lo avevano scovato e portato lì.
L'unica certezza che aveva era che non si sarebbe trattenuto dall'ucciderla, bramava il suo sangue con cui si sarebbe dissetato. Non le avrebbe mai permesso di vivere.

 

 

Vorrei ringraziare l'angelo che continua a recensire: Rebussiii.
Grazieeeee tesoro, spero che continuerai  a farlo.
Ringrazio anche tutti coloro che l'hanno messo tra i preferiti, da ricordare
e tra le seguite. E come nn dimenticare tutti i lettori silenziosi.
Kiss kiss.
  
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