Pov Bella.
« Allora è deciso, aiuteremo Bella! »Esclamò il capofamiglia. Poi
rivolgendosi a me, mi chiese:
« Sai chi sono i responsabili del tuo rapimento? »
« I Cacciatori » risposi tremante. Avevo già discusso di ciò con Rosalie! Era
del tutto inutile mentire. « Quando mi hanno rapita e tenuta segregata in
quella stanza, mi hanno chiesto di uccidervi! » Aggiunsi. Anticipando la
risposta alla sua prossima domanda.
Rosalie stava per intervenire quando Carlisle gli fece segnale di rimanere in
silenzio.
« Vorrai sicuramente sapere chi siano. Ebbene, sono un gruppo di uomini che
vuole la nostra morte. Eliminare dalla faccia della terra l'intera razza, senza
fare nessuna distinzione. Sono convinti che il mondo sarebbe un posto migliore
senza di noi. » Disse Carlisle.
« Ed è vero? » Mi lasciai sfuggire tagliente. Dovevo essere più cauta, ma
volevo delle risposte.
Carlisle si accigliò. « La nostra razza è responsabile di molte cose, ma non
tutte le colpe sono da attribuire a tutta la specie. Io e la mia famiglia
riteniamo che la vita sia un dono ed è per questo che ci nutriamo di sangue
animale. I Cacciatori , tuttavia, rifiutano di ammettere che noi vampiri abbiamo
dei sentimenti. Per loro è molto più semplice attribuire la colpa dei
loro problemi a ciò che non comprendono. L’ignoranza genera timore, il timore
alimenta la cattiveria.»
Le sue parole avevano una certa logica, ma non volevo cedere. La posta in
gioco era troppo alta.
« Perchè allora la vostra razza perseguita me e la mia famiglia? Devo sapere.
Cosa c'entra tutto questo con noi?»
« Bella... » Intervenne Edward.
« Vi prego, dovete darmi delle risposte! » Chiesi con voce implorante.
« Solo una persona può darti le risposte che cerchi.» Rispose Carlisle.
« Allora voglio che mi portiate da questa persona! »
« Non è possibile, è pericoloso per te. Come ti ho già detto sarò io a
interrogarlo per te » Disse furente Edwrad.
« No. Devi portarmi davanti a lui. Voglio essere io a fargli le domande. Ho il
diritto... »
« Smettila! »
« Vuoi che
ti faccia del male? È pericoloso»
« A questo punto non m'ìmporta più niente. I miei genitori forse non ci sono
più, voglio almeno sapere il perchè. »
« Non te lo permetterò» ringhiò.
Feci un passa indietro. Lui notò di avermi spaventato, così cercò di calmarsi.
Distese i suoi lineamenti che si erano irrigiditi. Aveva serrato i pugni, fino
a sbiancare le nocche della mano. Notando il mio sguardo su di esse, li
aprì.
« Edward, ha ragione lei. Ha il diritto di sapere.» Disse Carlisle.
« Ma...» prima che potesse continuare, Carlisle aggiunse. « Ci sarà uno
di noi al suo fianco. E poi lui è rinchiuso, quindi non potrà farle del male »
Rinchiuso? E dove?
« Sarò io ad accompagnarla.» Si offrì Edward.
« Va bene » rispose il dottore. Notai che stavano continuando a discutere
tra di loro mentalmente, visto il potere di Edward. Mi domandai cosa mi
stessero nascondendo.
« Chi è questa persona e cosa vuol dire che è rinchiuso? » Domandai perplessa.
« Il suo nome è James.» Rispose la mai nemesi. « Ed è rinchiuso
nello scantinato»
Rimasi stupita, o meglio sconvolta dalla sua confessione. Lui lo notò e
continuò a parlare.
« Quando ti abbiamo liberato e portato qui, Emmett e Jasper sono andati alla
sua ricerca. Avevamo bisogno di informazioni. L'hanno trovato e portato
qui.
Come te, volevamo delle risposte. Non siamo tipi violenti, però James è
un vampiro difficile da tenere calmo con le buone. Siamo stati costretti ad
incatenarlo. »
Lo sconcerto durò poco, infatti fui assalita dall'impazienza. « Portami da
lui.»
Era finito il momento dei dubbi, dovevo sapere tutta la verità Non importava a
quale prezzo , oramai mi sarei giocata tutte le mie carte a disposizione.
« Subito. Per favore. Voglio vederlo.»
« È incatenato e non puoi avvicinarti. Anche se prigioniero non significa
che sia innocuo, soprattutto per te. Promettimi di rimanere a debita distanza.
»
In quel momento gli avrei promesso la luna e le stelle. « Te lo prometto. »
Edward alzò lo sguardo al soffitto come se cercasse una certezza per quello che
ci stavamo prestando a fare.
Poi disse: « Bene. Vieni. Spero che tu ottenga le risposte che cerchi. »
***
James era accucciato nella sua prigione sottoterra e la
collera gli scorreva nelle vene. Era arrabbiato con se stesso per essere stato
catturato come un allocco. Gli occhi brillavano rossi scagliando raggi
infuocati ovunque guardasse. Era circondato dalle mura della stanza in cui era
stato incatenato.
Non era ancora pronto a morire. Non poteva permettere di farsi ammazzare
finché il sangue di Isabella non gli avesse sporcato le mani, le braccia, riempiendogli
la bocca. Sorrise, assaporando la sua morte. Gli era stato comandato dai
Volturi di catturare e uccidere Isabella e la sua famiglia. Di non allontanarsi
finché non avesse succhiato le loro linfe vitali.
Presto, promise a se stesso. Tremava dall'impazienza. La mente gli fu pervasa
da un ricordo: l'immagine di una donna distesa sul pavimento gelido, con le
tempie sporche di sangue incrostato. Aveva gli occhi colmi di lacrime le
braccia piene di tagli e abrasioni.
« Non farmi del male. » Aveva implorato. « Ti prego, non farmi del male. »
A quel punto si era gettato in avanti per morderla quando era arrivato quello sciocco
di Cullen che lo aveva colpito e scaraventato contro la parete.
Stava per uccidere la donna più anziana, la madre di Isabella, e la stessa
sorte sarebbe alla figlia e all'uomo. Ma il suo piano era fallito per colpa
dell'intervento del rosso.
Voglio uscire! Voglio alzarmi, pensai.
James diede uno strattone alle catene senza allentarle. Digrignò i denti.
Maledetto Edward!
Era riuscito a scappare, quando lui si era distratto per liberare Isabella e i
suoi genitori. Si era nascosto, ma i suoi fratelli lo avevano scovato e
portato lì.
L'unica certezza che aveva era che non si sarebbe trattenuto dall'ucciderla,
bramava il suo sangue con cui si sarebbe dissetato. Non le avrebbe mai permesso
di vivere.
Grazieeeee tesoro, spero che continuerai a farlo.
Ringrazio anche tutti coloro che l'hanno messo tra i preferiti, da ricordare
e tra le seguite. E come nn dimenticare tutti i lettori silenziosi.
Kiss kiss.