Epilogo
Minato continuò a correre e con
un balzo saltò le alte mura del castello. Varcò
l’antica sala del trono e si
diresse verso la sua camera da letto. Osservò la bellissima
figura femminile
sdraiata sotto le coperte e sorrise.
<< Sei tornato… >>
mormorò la fanciulla dai lunghi capelli rossi.
<< Il sole sta per sorgere.
>> rispose Minato sfilandosi il suo lungo mantello
bianco. Lo lasciò
cadere su una sedia e s’infilo anche lui nel letto.
<< Come è andata la caccia?
>> chiese la ragazza avvicinando il suo volto a quello di
Minato.
Minato le prese il volto tra le
mani e la baciò.
<< Bene… Naruto? >>
<< Sta dormendo nella sua
stanza. >> disse Kushina mettendosi a sedere.
<< Vado a salutarlo.
>>
Minato si diresse nella stanza
vicina ed aprì la porta. Di fronte a lui in una culla
dormiva un bambino di
pochi giorni. Minato si chinò su di lui e spostò
il peluche, a forma di volpe,
che il piccolo Naruto teneva tra le mani.
Minato sospirò. Guardando suo
figlio, un sorriso gli comparve sul volto. Il giorno che aveva ucciso
Kushina
era anche stato il giorno in cui, inconsapevolmente, l’aveva
resa un vampiro
come lui.
Dopo dieci anni da quell’evento,
entrambi, erano felici. Naruto si rigirò nel sonno emettendo
dei suoni
incomprensibili. Minato non potè fare a meno di sorridere
nuovamente, dietro di
lui, Kushina lo aveva abbracciato.
<< È bellissimo! >>
le disse, voltandosi per guardarla negli occhi.
<< Già… Vale la pena di
vivere solo per stargli accanto! >> intervenne Kushina.
<< Hai ragione… >>
Minato osservò il volto di Naruto.
Grazie a lui, aveva ritrovato
l’amore per la vita e un nuovo sogno per cui valesse la pena
vivere… Poter
vedere crescere suo figlio!
Eccoci alla
fine!
Cosa ne pensate? Sarei davvero felice di sapere se la ff vi
è piaciuta^.^
Ciaoooo!!!
Correttezza
grammaticale e sintattica, ortografia: 14,5/15 Fiction
grammaticalmente e ortograficamente abbastanza corretta, a parte
qualche
svista. Le frasi non sono eccessivamente elaborate, ma risultano
comunque
corrette dal punto di vista sintattico. Solo che, in diversi punti, hai
accordato non proprio bene le proposizioni a causa dell’uso
incerto delle
virgole. Questo ha penalizzato un po’ il punteggio.
Stile, forma e lettura scorrevole: 14/15 Lo stile
è semplice, ma tutto
sommato corretto, a parte alcuni errori con le virgole che hanno
spezzato la
narrazione in alcuni punti. Per il resto andava bene. Ho gradito la
forma: non
pomposa, ma comunque precisa ed efficace nello schema dei vocaboli.
Originalità: 9/10 Molto originale, non
tanto per la trama in sé ma per
il modo in cui è stata trattata. Classica l’dea
della casa stregata, delle
superstizioni che continuano ad essere bisbigliate dagli abitanti del
villaggio, delle paure della vecchia villa abbandonata. Molto bello
tutto il
retroscena storico: le crociate, il modo in cui Minato è
diventato vampiro.
Decisamente geniale l’idea di recuperare, anche se in modo
diverso, l’idea di
Vlad Tepes (colui dal quale Stoker attinse l’idea del suo
conte vampiro): sappiamo
tutti che il cavaliere dell’ordine del dragone (appunto
Dracul) ha combattuto
contro i Turchi. Che dire del “ballo”. La
sensazione che ho avuto prima che
Kushina entrasse nella casa è stata quella di immergermi in
un’atmosfera
macabra, sensuale e pericolosa, ovviamente disturbata da Orochimaru e
dalla
lotta finale, ma va bene così. Il finale forse
l’avrei preferito tragico,
insomma la storia che si ripete due volte, lui che uccide di nuovo la
donna che
ama… ma comunque è solo la mia vena gotica e
malinconica. Brava.
Caratterizzazione dei personaggi (il vampiro e la sua
vittima): 8,5/10
Bellissimo Minato, malinconico, struggente, assolutamente rassegnato
all’eternità. Si percepisce la sua stanchezza di
vivere un’esistenza vuota e
desolata da ogni parola da lui pronunciata. Adoro il fatto che, pur
essendo
consapevole della propria natura demoniaca, non riesca a farne a meno.
Orochimaru era sadico, come al solito, ma forse un po’ troppo
confidenziale con
Minato: insomma sappiamo benissimo che ha più
l’aria del distaccato perfido,
quindi l’avrei reso meno coinvolto. Kushina mi è
piaciuta meno, non perché sia
stata delineata male, ma perché mi sembrava ci fosse solo
l’involucro e non la
sostanza. Mentre per Minato capivo cosa pensava, come ragionava,
perché era
attratto da lei, per Kushina non sono riuscita ad immedesimar mici.
Scelta della frase: 9/10 Non ho più
aspirazioni né sogni. Non ho più
scopi nobili né meschini che mi muovano. Quelle sono cose da
vivi, e io sono
morto nella carne e nello spirito. Rispecchia in pieno l’idea
che hai dato del
personaggio: si sente vuoto, nulla in confronto alla vita da umano che
si è
lasciato alle spalle. Molto originale davvero e ben inserita nel
contesto.
Giudizio personale: 9/10 Più che una ff
sembra un racconto: se non
conoscessi Naruto ed i suoi personaggi potrebbe benissimo passare per
un
classico racconto di vampiri. Saranno i riferimenti a Dracula, gli
elementi da
romanzo gotico che riecheggiano di continuo, il protagonista ben
costruito… non
so, so solo che vale la pena leggerla.
Totale
64/70