Angolino dell’autore: Salve! Allora vedo che la sorpresina
di Jeph vi è piaciuta! xD
Ma su, non poteva mica essere così facile!
Questo capitoletto è una chiave di volta, quindi spero che vi piaccia.
Un bacio!!
No time for words
Quinn cammina per l'area bus senza una meta precisa, tirando lunghe boccate
alla
sua sigaretta mentre il fumo si disperde in piccole nuvolette grigie insieme al
suo fiato.
L'aria è fredda e umida, anche se nemmeno una goccia di pioggia ha ancora
toccato
l'asfalto sporco.
Si tiene volutamente distante dal bus dei simple plan, almeno per il momento.
L'incontro con Jeph, se così si può chiamare, l'ha lasciato un pò intontito.
La rabbia però è nuovamente svanita, come succede sempre.
L'unica cosa rimasta è la determinazione di ottenere quello che desidera.
Se Jeph può prendersi quello che vuole, può, deve farlo anche lui.
Cammina ancora per qualche minuto prima di decidere di tornare indietro.
La passeggiata gli è servita a decidere la prossima mossa da fare con Dave.
Quella sera va a guardare l'esibizione dei simple plan.
Dave è vestito in quel modo strano che usa ogni tanto, coi pantaloni neri ed
aderenti
che gli arrivano poco al di sopra delle scarpe, con in bella vista un paio di
strani
calzini a strisce bianchi e neri.
Anche il resto dell'abbigliamento del bassista è nero, così come i suoi
capelli, che gli
si sono leggermente attaccati al viso per via del sudore.
Per tutta la durata dell'esibizione Quinn tiene gli occhi fissi sul moretto.
Perfino da così lontano riesce a provocargli strani, fastidiosi effetti
all'altezza dei pantaloni.
Mentre il concerto termina il chitarrista ha deciso che ha aspettato
abbastanza.
Quella è la sera in cui Dave cederà.
Si allontana dal backstage e ritorna al bus per farsi una doccia.
Qualche ora dopo la zona di sosta del bus è affollata di gente, la maggior
parte della quale è ubriaca.
C’è musica e una quantità di bottiglie di varia natura sull’asfalto.
Quinn si muove tra la folla lento, abbandonando il suo silenzio solo per
salutare qualcuno ogni tanto.
Più si avvicina la fine del Warped, più i partecipanti sembrano perdere il
controllo.
E’ proprio quello il bello di quell’evento, musica, alcol e sesso, non c’è
nient’altro che importi
Quinn sa come essere il padrone indiscusso di tutte e tre gli elementi.
Muove i suoi passi lenti in direzione del bus di Dave.
La porta è aperta ma non c’è nessuno dentro, e la situazione intorno non è poi
molto diversa da quella che ha visto camminando fin lì.
Quando finalmente riesce a trovare Dave lui è seduto su un marciapiede, non
molto distante
dal bus, in mano un bicchiere con quel che rimane di un cocktail di uno strano
rosa acceso.
Si è cambiato, perché adesso indossa un jeans ed una felpa bianca piuttosto
leggera, i suoi capelli neri spuntano dalla coppola grigia.
Alcuni suoi amici sono seduti poco lontano da lui, ma ridono e scherzano,
probabilmente ubriachi,
mentre Dave si tiene leggermente in disparte.
Il chitarrista si avvicina spedito e sicuro fino a trovarsi di fronte al
moretto.
Quando si accorge di lui il più piccolo raddrizza un po’ la schiena mettendosi
seduto meglio
Resta in silenzio, probabilmente aspettandosi un saluto o qualche parola
Ma il tempo delle parole è decisamente
finito.
Quinn si china un po’, incastrando la sua mano destra in quella sinistra di
Dave, mentre
gli occhi del più piccolo si spalancano leggermente su quel viso da bambino
“Vieni con me”
“Quinn, ma…”
“Vieni”
Il chitarrista tira leggermente la sua mano, sottolineando con quel gesto che
non si tratta di una
richiesta.
E’ pronto all’eventualità di incontrare un minimo di resistenza, ma non
succede.
Il moretto si alza, posando il suo bicchiere per terra, e lo segue.
Quinn cammina leggermente avanti a lui, mentre ancora lo tiene per mano, e
sente lo sguardo
di Dave fisso sulla sua nuca.
Il bus dei The Used è deserto.
Quinn fa entrare Dave e si chiude la porta alle spalle, le luci sono tutte
spente ed il piercing del
moretto brilla leggermente nel buio.
Il chitarrista annulla immediatamente la loro distanza, premendo le sue labbra
su quelle di Dave
e provocando uno sbuffo sorpreso di fiato.
Affonda la lingua nella sua bocca che ha un sapore misto di fragola ed alcool
Dave ricambia dopo un attimo di esitazione, mugolando contro le labbra del
chitarrista.
Le mani di Quinn si muovono contemporaneamente verso i capelli dell’altro, ne
prende una ciocca
tra le dita mentre con l’altra mano gli toglie il cappello, liberandoli.
Li tira leggermente per portarlo ancora più vicino a sé, per far si che gli sia
completamente premuto contro.
Lo bacia per qualche minuto prima di far scivolare le mani sulla sua schiena,
fino all'orlo
della felpa, ed infilarle al di sotto.
Quinn lo sente irrigidirsi sotto le dita ma non le sposta di un millimetro,
nemmeno quando
Dave interrompe il loro bacio
Il chitarrista lascia che lui lo faccia, ma non che si allontani troppo, in
modo che le loro
labbra restino vicine
"Non sei ancora stanco di negarti quello che vuoi Dave?"
"Quinn,per favore.."
"Lo sappiamo tutti e due che prima o poi succederà"
"Io ho paura"
Questa volta è lui ad essere sorpreso, nessuno gli aveva mai detto quelle
parole.
E' più che sicuro che alcuni dei novellini con cui è andato a letto lo
pensassero, ma
nessuno l'aveva mai detto.
Quella non è una frase che un uomo direbbe ad voce alta, e soprattutto non alla
presenza di un altro uomo.
Quinn si allontana leggermente per guardare il suo viso, nel buio quasi totale
del bus l'unica cosa
che riesce a vedere sono i suoi occhi, riesce a leggere l' assenso che vi
serpeggia all'interno
Dave sta dicendo si, ma è un si che pesa.
Come se ammettendo di avere paura si fosse messo nelle sue mani, come se si
fosse affidato a lui.
Come se avesse portato tutta quella situazione su un altro livello.
Quinn cerca di non pensarci, ma quando ricomincia a toccarlo i suoi movimenti
sono
incerti.
Qualunque sia il livello perché dovrebbe importargli?
Non è bravo in quelle cose, nel preoccuparsi delle persone, nel gestire i loro
stati d'animo, così distoglie lo sguardo e comincia a spogliarlo.
E' bene che si limiti a quello in cui è
più bravo.
Quando anche l'ultimo indumento di Dave finisce per terra ai loro piedi il
chitarrista
pensa che è un peccato che le luci siano spente.
Passa le mani su tutto il suo corpo per riempire col tatto le lacune di quello
che non riesce a vedere, mentre Dave
trema leggermente, poi si spoglia a sua volta.
A tentoni nel buio lo spinge leggermente verso destra, fino a farlo poggiare contro
il
tavolo e lo aiuta a salirci sopra.
Si dedica ancora a toccarlo.
Gli piacciono i respiri affannati e i gemiti profondi che gli escono dalle
labbra, finchè non è Dave stesso a chiedergli qualcosa di più
Poggia le mani sulle cosce del moretto, per fargli aprire le gambe e mettervisi
in mezzo.
Cerca di essere il più delicato possibile e di prepararlo con cura, anche se
non è una cosa che fa solitamente.
Quando finalmente entra dentro di lui Dave cerca la mano di Quinn stringendola
forte, e non smette mai di fissarlo con quegli occhi grandi.
Il suo sguardo è spaventato e fiducioso.
Ancora una volta è come se si affidasse alle sue mani, come se gli dicesse 'ti
sto dando quello che non ho mai dato a nessuno, non farmi male'
Quinn è costretto a distogliere lo sguardo.
Aumenta il ritmo delle sue spinte facendo leggermente urlare il più piccolo.
Il chitarrista lo sente ripetere il suo nome come una preghiera, ma la sua voce
diventa
più bassa e le parole più erratiche man mano che l'orgasmo si avvicina.
Sentirlo vicino al limite gli da una sensazione strana, che non prova da molto
tempo, ammesso che l'abbia mai provata
In quel momento Dave è totalmente indifeso, dipende completamente da lui, gli
si stringe
più forte addosso e ancora una volta cerca il suo sguardo.
I suoi occhi sono fissi e grandi, anche se leggermente socchiusi, e questa
volta
Quinn non riesce a non guardarlo.
Le guance arrossate ed i capelli sudati attaccati alla fronte.
Bello.
Si guardano finché il piacere non li coglie entrambi, e Dave resta aggrappato
al corpo di Quinn, immobile e leggermente tramante.
Il chitarrista vorrebbe solo dirgli di vestirsi e andarsene, perché quei
dannati occhi
da bambino non lo lasciano un secondo, e lo fanno sentire uno schifo, ma non lo
fa.
Invece si stacca leggermente e lo aiuta a scendere dal tavolo.
Lo accompagna per mano fino al suo bunk e si stende accanto a lui, l'ultima
cosa che
sente prima di chiudere gli occhi è la mano di Dave che stringe la sua.
Grazie per le recensioni!!! *-*
ChemicallyUsed: Hun! Lo sai che con me ci sono sempre sorprese! Ma volevi
il bunk!action!
Eccoti accontentata!! xD
ColdBlood: Honey lo sai che amo quella coppia! xD Non potevo non mettere
Jeph in qualche
modo xD.. Questo Quinn che fa il fico è stupendo!! Brava, una specie di Brian
Kinney!
Xx_ImJustAKid: ihihih te l’avevo
detto che Jeph sarebbe stato uno stronzetto in una delle
mie fic, ora hai scoperto quale!! xD Molto sexy in effetti xDD