Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Elanor89    25/03/2010    1 recensioni
Elena Dumont è una bella vampira, una donna in carriera e di successo, ma la sua diffidenza l'ha sempre condotta per strade solitarie, lontana dai suoi simili nei quali non riesce più a riporre fiducia... Accadrà tutto in una notte: il destino mescolerà le carte in gioco e lei dovrà imparare a fidarsi di nuovo per sopravvivere... Ma quando la fiducia non sarà più sufficiente, quando ogni segreto verrà svelato, riuscirà a fuggire da un passato terribile che torna sempre a bussare alla sua porta?
Genere: Generale, Romantico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Alla mia lettrice # 1,

Giulia.

Grazie per il supporto morale e per le tue osservazioni sempre acute e interessanti.

Spero di non deludere le tue aspettative ;) 


Elanor 

 

 

*

 

 

Capitolo XI

(Victor)

 


Abbassai leggermente gli occhiali da sole per osservare attentamente il tabellone delle partenze. Le diverse destinazioni lampeggiavano sullo schermo mentre la voce di una hostess chiamava per l'ultima volta un volo per la Francia.

Non c'era voluto molto a capire dove fosse diretto, dove fosse andato a cercarla... la conoscevo troppo bene.

Parigi era la sua casa... Era la città in cui aveva lasciato il cuore, quando io avevo fatto in modo che smettesse di battere... ero certo che sarebbe tornata lì. E lui l'aveva seguita.

L'avevo sorpresa con le mie premure, la mattina prima della partenza, spaventata forse. Insistere per dare un'occhiata al suo piede era stato un colpo da maestro... Ma probabilmente il più sospreso ero io: avevo dimenticato l'eccitazione che mi dava il semplice sfiorare la sua pelle... Sentirla sotto le mie dita, averla alla mia totale mercè, mi aveva fatto scorrere l'adrenalina veloce nelle vene. Se non avessi avuto un ego in grado di porre un freno ai miei istinti, l'avrei fatta mia appena entrato in casa, quando mi aveva aperto la porta con solo una leggera camicia da notte addosso e mi era quasi crollata tra le braccia.

Mi bastava ripensare a quella notte per rivederla davanti ai miei occhi, seminuda... Non che mi fossero mancati amanti o letti in cui infilarmi, dopo la sua fuga da Mosca, ma il solo sfiorare il suo corpo era un'esperienza mistica. Mi elettrizzava. Forse perchè sapevo di cosa era capace sotto le lenzuola, forse perchè era l'unica che valesse davvero la pena di rincorrere per mezzo mondo, ingaggiando anche un cacciatore di teste per ritrovarla.

Era l'unica che avessi mai seguito, la sola con cui avrei anche potuto desiderare di passare la mia esistenza, un grazioso cappio al collo che avrei volentieri indossato. Eppure continuava a sfuggirmi.

Doveva aver dimenticato la deferenza con cui la trattavo quando viveva ancora con me... non le avrei mai negato nulla, se solo mi avesse permesso di esaudire le sue richieste. Ma il punto era proprio quello: Elena non chiedeva mai.

In pubblico eravamo una coppia, mi faceva da accompagnatrice a tutte le serate di gala o alle feste... eravamo invidiati come due divinità. Non aveva mai un capello fuori posto, non mi metteva mai in imbarazzo. Era bella, forse la più bella che avessi mai stretto tra le mie braccia, era sveglia e sapevo che il potere non avrebbe mai corrotto la sua razionalità. Il denaro era un mezzo, non un fine, per lei. Poteva fare a meno di tutto, era questo a renderla forte.

Non mi soffocava di attenzioni, non mostrava gelosia per le altre compagnie con cui mi distraevo qualche volta, e non si negava mai. Era un'amante che avrebbe fatto divampare un'incendio con un solo sguardo.

 

L'avevo vista a lezione, la prima volta, con il corpo sottile fasciato da una leggera camicia bianca e un'ampia gonna di lino rosso lunga fino al ginocchio, i boccoli scuri elegantemente adagiati sulla schiena, la sua pelle colorata dal caldo sole di settembre. Era di una bellezza disarmante, con le labbra protese in una posa che la rendeva sensuale e inconsapevole allo stesso tempo.

Il suo profumo mi aveva sfiorato le narici dolce come nettare, mentre la Bestia che era in me ruggiva per la sete, attratta dal lieve pulsare del langue nelle sue vene.

Ma la sensazione che vinse ogni mio istinto fu uno strano calore, all'altezza del cuore, che inizialmente non compresi.

Capii di volerla prima ancora che potessi sfiorare le sue labbra. La portai a casa mia con una scusa banale e, al nostro primo bacio, le donai l'immortalità. Rimase con me, dopo che la trasformai. Il sapore del suo sangue mi rese bramoso del suo corpo e quella brama non era mai completamente soddisfatta. Silenziosa, strisciava oltre la mia maschera di freddezza e distacco, tornando a pungolarmi. Mi svegliava nel cuore della notte, conducendo i miei passi fino a lei, alla sua porta socchiusa.

Non mi sarei mai stancato di averla al mio fianco, ma più mi legavo a lei, più il mio bisogno di negare quel legame aumentava. Non mi sarei mai lasciato accalappiare in quel modo. Cercavo di evitarla di giorno, ma inevitabilmente mi svegliavo nel suo letto. Fuggivo via prima che potesse trovarmi ancora al suo fianco, prima che comprendesse l'enorme ascendente che aveva su di me...

Cominciai ad accompagnarmi a ragazze sempre nuove e sempre diverse, ma la cosa non la infastidì, nè mutò atteggiamento nei miei confronti.

Non mi rifiutava quando la svegliavo nel cuore della notte, nè quando la chiamavo nella mia stanza, troppo ubriaco persino per andare da lei.

Sapevo che non era una donna fredda, l'avevo osservata intrattenersi con gli altri che vivevano con noi, sempre gentile, sempre sobria. La sua non era assenza di sentimenti, era assenza di sentimenti verso di me...

Quella consapevolezza mi ferì nel profondo.

Non ero abituato a non essere desiderato, a non essere ammirato... Che la donna che io desideravo mi ignorasse, poi, era una cosa che non potevo sopportare!

Non la fermai quando scappò via. In cuor mio speravo che tornasse da me da me, presto o tardi, ma sapevo che correrle dietro sarebbe stato come dargliela vinta e il mio orgoglio non lo avrebbe permesso.

Mi aveva visto litigare animatamente con Heidi, una sera.

Quella sgualdrinella mi aveva fatto perdere la pazienza oltre che un affare troppo importante per essere mandato a monte dai suoi gusti schizzinosi. Si rifiutava di obbedirmi, dopo tutto ciò che avevo fatto per lei...

Elena mi vide schiaffeggiarla con violenza, mentre mi supplicava di prenderla per me.

L'orrore che si dipinse nei suoi occhi avrebbe dovuto farmi intuire le sue intenzioni, ma non fu così. Quando quella notte aprii la porta della sua camera non mancava nulla. Pensai che fosse uscita senza avvisare, ma neanche il mattino dopo la trovai in casa.

Ci volle una settimana prima che mi arrendessi al fatto che era sparita nel nulla, ci vollero anni prima che le perdonassi quel tradimento.

Solo qualche mese prima avevo deciso di cercarla. Per quella ragione avevo ingaggiato Grey... ma il bastardo mi aveva fregato.

Aveva gettato il telefono in un cassonetto dell'immondizia e si era messo in mezzo.

L'avrebbe pagata: per averle messo gli occhi addosso, per averle anche solo tenuto una mano... Lei era mia.

Ma non speravo più che tornasse da me, no. Spettava a me riprendermela e alla svelta, anche.

Avevo sperato che smascherare Grey avrebbe accelerato la questione, che mostrarle la verità mi avrebbe facilitato nella mia opera di persuasione, ma non l'aveva gettata tra le mie braccia come speravo.

Aveva fatto le valigie e mi aveva spinto nuovamente sulle sue tracce...

Che scappasse da me o da Grey, che lui la seguisse oppure no, non avrei fatto il suo gioco. Pensava che la seguissi? Si sbagliava.

 

Non mi sarebbe sfuggita, non poteva. Aveva troppo da perdere e sapevo che sarebbe tornata immediatamente quando avessi messo in atto il mio piano.

Dovevo solo agire con cura e non farmi scoprire da Grey.

Mi ero liberato di lui quasi subito e avrei gioito per quella sua provvidenziale uscita di scena se l'idea delle sue mani sulla mia donna non mi avesse reso furioso. Avevo via libera e quella sensazione di onnipotenza era impagabile. D'altraparte dubitavo che lei lo avrebbe perdonato molto in fretta.

Non era cambiata da quando l'avevo conosciuta: era sempre stata una donna testarda e orgogliosa. E quell'idiota le aveva mentito.

 

Tutto ciò che dovevo fare era agire nell'ombra...

Il mio piano si delineò nella mia mente, dispiegandosi in tutte le sue sfumature. L'idea mi aveva colto in quel momento, quasi per caso, ma era tanto geniale che mi meravigliai di non averci pensato prima.

Mi abbassai gli occhiali da sole sul naso e uscii dall'aeroporto, infilandomi in fretta nella mia auto.

Estrassi in fretta il telefono dalla mia tasca, composi il numero e attesi.

"Quali sono gli ordini?"

- Porta Heidi e Dimitrij con te, ho bisogno di due baby sitter... E manda Lexie a Parigi, dille che la chiamerò presto...-

"Siamo già in viaggio..."

Sorrisi, compiaciuto. Avevo scelto i miei collaboratori per la loro efficienza. Erano una squadra perfetta. Con loro al mio fianco non avrei avuto nessun problema. Spinsi il piede sull'acceleratore: presto sarei giunto a destinazione.

Risi al pensiero che tra pochissime ore avrei stretto Elena tra le mie braccia, che lei lo volesse oppure no. Perchè alla fine io vincevo sempre...

Nessuno poteva dire "no" a Victor Sergeij Romenek, nemmeno lei.

 

 

 

 

*

Ragazzi, so che il capitolo è breve, ma qualsiasi particolare in più sarebbe stato superfluo.
Finalmente il nostro Victor è uscito allo scoperto, che idea vi siete fatti di lui?
Sappiate solamente che non è detta l'ultima parola...

Dal prossimo capitolo ritorna il punto di vista di Elena e ne avremo per un pò prima che venga introdotto una voce del tutto nuova. Se vi ho incuriositi rimanete su questi schermi ;)
recensite, recensite e recensite.
Un abbraccio,
El ^^
 

 


 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Elanor89