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Autore: BaBa88    25/03/2010    5 recensioni
Può un amore superare la barriera tra la vita e la morte? Edward ama Bella più di ogni altra cosa. Proprio per questo, prima di morire, le promette che non l'avrebbe abbandonata...p.s. niente vampiri in questa storia, ma solo un amore che supera ogni confine!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Risposte alle recensioni:

Volpessa22: la base della storia è simile al film, ma non sarà del tutto uguale, ovviamente mettere anche un po’ di mio xD per l’uomo-armadio no, non è Emmett, come hai potuto leggere, lui ha già un ruolo in questa storia. Cmq scoprirai presto perché ha detto quella frase. Per il bellissimo musicista scoprirai più avanti chi potrà essere, ti dico solo che sarà davvero una bella scoperta! Però non pensare che sia Edward, lui è morto non può risorgere ;p. sono contenta che ti piaccia la mia storia, spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento. Un bacioneeee alla prossima^^.

Alexia__18: purtroppo non posso rispondere alle tue domande, capiresti troppe cose… xD ti posso dire solamente che ci sei vicina… e con questo ho anche detto troppo! Un bacio alla prossima^^

Air_Chaos: ciccia ti ho fatto sudare al capitolo precedente eh? Meno male che ci sei tu a risolvere i miei danni!!! Un giorno farò una statua in tuo onore xD un bacione.

ChiaraBella: grazie per i tuoi complimenti, spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio, alla prossima!

Londoner: grazie infinite per i tuoi complimenti, non puoi neanche immaginare come mi ha fatto piacere leggere la tua recensione! Ti dirò di più, una lacrimuccia mi è anche scappata xD davvero, non puoi capire come la tua recensione mi abbia reso felice! Anch’io concordo con te per il fatto che le fan fiction sono tutto uguali, ma devo anche essere onesta: io per prima ho iniziato a scrivere una storia molto simile alle altre(la prima che ho scritto in questo sito), in fin dei conti non ho mai scritto niente in vita mia, quindi ho ritenuto giusto iniziare con una storia meno articolata. Adesso invece, non è che mi ritengo bravissima, ma ho voluto rischiare scrivendo un’altra storia un po’ più complessa. (diciamo che è una sfida personale xD). Ora, dopo aver scritto questo monologo, ti lascio in pace con la lettura xD spero che anche questo capitolo ti piacerà. Un bacio alla prossima!

___La Giu: la promessa di Edward è di aiutare Bella dopo la sua morte, per questo gli scriverà delle lettere che la aiuteranno ad andare avanti nella sua vita. ora non so bene a cosa ti riferivi nella recensione, ma se stavi alludendo al fatto del musicista, ti dico subito che non è il nostro Edward, lui ormai è morto e non può risorgere xD però posso dirti che il musicista a un legame con lui… ora mi tappo la bocca che ho detto troppo! Spero che anche questo capitolo ti piacerà un bacio alla prossima.

Un grazie a: i seguiti, i preferiti e a chi legge solamente!

BUONA LETTURA!!!

 

 

 

CAPITOLO 5

 

Testo betato da Air_Chaos

<Edward, questo posto è meraviglioso.>

Sapevo che ti sarebbe piaciuto.

<A quanto pare mi conosci meglio di chiunque altro.>

Io sono parte di te.

<Mi manchi tanto…>

Io sono qui vicino a te, Bella.

<Non so se riuscirò ad andare avanti senza di te. Posso fingere di stare bene, ma io sono morta nello stesso attimo in cui tu hai smesso di respirare.>

Sono qui apposta. Veglierò su di te affinché ritroverai la tua strada.

Immersa nel cuore della natura, Bella osservò incantata, seduta su una piccola roccia, il contrasto dei raggi del sole che filtravano nell’acqua limpida e cristallina di un piccolo laghetto. L’area circostante era incantevole, quasi paradisiaca, avvolta da grandi salici piangenti che con le loro foglie accarezzavano il continuo scorrere del fiumicello.

Il soffice vento portò con sé la melodia del bosco: il cinguettio degli uccelli, il rumore delle foglie che si scontravano fra loro, la corrente del fiume che fluiva fino ad arrivare a una piccola cascata. Un vero paradiso!

Tuttavia il paesaggio che si mostrava davanti ai suoi occhi non l’aiutò affatto, anzi, persa tra i suoi soliti pensieri, si ritrovò a parlare con un Edward immaginario il quale rispose ad ogni sua parola. In un primo momento si sentì appagata nel udire la voce di suo marito, poi però comprese che fu solo il frutto della sua immaginazione e quella consapevolezza la riportò a chiudersi nel suo guscio fatto di solitudine.

<Bella! Bella!> urlò Alice.

La voce della sua amica la costrinse a ricacciare indietro le lacrime che stavano per uscire. Si alzò velocemente e cercò di mascherare quel barlume di tristezza di cui era stata avvolta poco prima: le sue amiche non dovevano accorgersi del suo cambio di umore.

<Alice! Sono qui!> disse e si avvicinò a lei per raggiungerla.

<Caspita! Che bel posticino!> disse l’amica guardando ammirata la natura.

Alice non era amante della natura, le uniche cose che le interessavano erano i vestiti e la moda, ma non poteva certo non riconoscere la bellezza di quel posto. Rimase per lungo tempo a osservare l’area, finché Bella la riportò alla realtà.

<Alice, perché mi cercavi?>

<Oh giusto! Il taxi è arrivato, dobbiamo andare.>

Insieme uscirono dalla fitta foresta e, quando arrivarono alla macchina, trovarono una Rosalie un po’ inviperita per aver aspettato le sue amiche per tutto quel tempo.

<Allora, andiamo?!> disse Rose spazientita.

<Sì, sì. Eccoci!> risposero all’unisono Bella e Alice.

Quando entrarono nel taxi, indicarono al conducente la destinazione: quel giorno sarebbero andate a trovare i genitori di Edward.

 

L’agitazione era palpabile nell’aria, Bella era agitata al pensiero di conoscere i genitori del suo ragazzo. Era un anno ormai che stavano insieme e non aveva avuto ancora l’onore di incontrare i signori Cullen: il loro lavoro permetteva loro di andare a trovare il figlio solo una volta l’anno.

<Amore, che hai?> chiese Edward prendendo la mano della sua ragazza.

<E se non piacessi a loro? Se pensassero che non sia la ragazza adatta a te? In fin dei conti sei di una bellezza unica ed io sono solo una semplice ragazza…> rispose Bella agitata.

Lei non si era mai sentita all’altezza di stare accanto a Edward, per un periodo riuscì anche ad accantonare il pensiero, ma adesso che doveva conoscere i suoi genitori, il suo timore si era ripresentato.

<Tu sei bellissima.> disse Edward mostrando un sorriso radioso.

Per lui Bella era un angelo sceso in paradiso e non poteva che desiderare altro.

<Tu sei di parte!> rispose nervosa, era inutile fare certi discorsi con lui.

Edward ridacchiò: gli sembrava proprio buffa a volte.

<Bella, piacerai sicuramente ai miei genitori. Ad ogni modo l’amore che provo per te non cambierà se non sarai di loro gradimento. E poi puoi stare tranquilla, dovranno accettarti per forza, un giorno sarai mia moglie.> disse con ovvietà.

Bella arrossì all’istante appena sentì pronunciare la parola “moglie”. Benché non credesse al matrimonio, anche se i suoi genitori erano molto uniti, la prospettiva di immaginare un futuro con Edward la rendeva veramente felice. Per lui avrebbe fatto di tutto, anche sposarlo. Avrebbe concesso solo a lui questo “privilegio”, anche se la parola “matrimonio” le faceva venire l’orticaria.

<Siamo arrivati.>

 

<Siamo arrivate.>

<Bella, siamo arrivate.> ripeté Rosalie riportando alla realtà la sua amica.

Bella ritornò in se, i sentimenti che provò a quel tempo erano gli stessi di adesso. Era molto agitata all’idea di rivedere Carlisle ed Esme: non sapeva come avrebbero reagito alla sua visita.

Pagarono il tassista e scesero dall’auto. La casa era bellissima, anch’essa immersa nel verde, le mura erano di un color bianco panna e il tetto blu scuro.

Bella andò verso l’entrata e agitata suonò il campanello.

<Bella! Che piacere averti qui.> disse Esme, quando aprì la porta.

Le due donne si guardarono e con occhi lucidi si abbracciarono calorosamente.

<Oh, che sbadata. Salve ragazze! Entrate pure.> disse accogliente la cara e vecchia Esme.

 

Le tre ragazze passarono tutto il pomeriggio a casa Cullen. Esme preparò a loro un buon tè caldo e raccontò dei mesi passati dopo la scomparsa del suo caro figlio. Anche per loro erano stati giorni difficili: Esme e Carlisle pensavano che sarebbe stato Edward a piangere per la loro morte, non il contrario. Ma si sa, la vita ha in serbo sorprese amare.

Dopo cena arrivò anche il signor Carlisle Cullen e appena intravide Bella scoppiò in lacrime abbracciandola. Gli era molto mancata sua nuora, era l’unica persona che manteneva in vita il ricordo di suo figlio, benché non fosse l’unica cosa che potesse ricordaglielo.

La serata passò tranquillamente, Bella raccontò a loro il motivo della sua presenza, il perché si trovava a Galway. Informò del buffo piano che aveva preparato Edward per lei e di come questo la avesse aiutata ad andare avanti in un periodo abbastanza tragico della sua vita. Era contenta di poter parlare con i suoi suoceri, con loro era più facile sfogarsi: erano gli unici a capire esattamente il dolore che lei provava.

Alla fine arrivò alla conclusione che la decisione di andarli a trovare era stata sicuramente un’ottima idea e ringraziò con lo sguardo le sue amiche per averla spronata a compiere quel gesto. Non avrebbe mai immaginato che rivedendoli potesse scaturire in lei un po’ di pace.

 

 

Bella era distesa sul letto, in mano teneva una lettera che le diede Carlisle prima di andarsene. Non l’aveva ancora aperta, aspettava che Alice e Rosalie si addormentassero prima di farlo: voleva tranquillità attorno a lei.

Non capiva cosa potesse contenere la busta, ipotizzò fosse di Edward, ma il mese ancora non era scaduto, quindi scartò subito quell’ipotesi. Cercò dunque di pensare chi fosse il mittente, ma il troppo riflettere non la portò a nessuna conclusione.

Interminabili minuti passarono e, quando percepì che fosse il momento giusto per aprire la busta, trattene il fiato.

Aveva paura.

Paura che il contenuto potesse distruggere quella tranquillità che aveva trovato dopo la splendida serata trascorsa a casa Cullen. Tuttavia la sua curiosità sovrastò la sua angoscia e, con movimenti lenti, aprì la lettera.

 

Ciao Bella,

So che non ti aspettavi una mia lettera, ma diciamo che questa è un extra.

Sapevo che alla fine saresti riuscita ad andare a trovare i miei genitori e non potevo non approfittarne.

Capisco che quello che scriverò non ti aiuterà molto, perdonami per quello che sto facendo, ma non posso farne a meno. Oggi mi sono ricordato di quando tu dicesti che ero la persona più importante della tua vita ed io come uno stupido, vedendo il tuo viso distrutto, ti promisi che sarei riuscito a sopravvivere all’operazione. Sono stato un incosciente, non avrei dovuto promettertelo, sapevo che non sarei riuscito a mantenere la parola data, avrei dovuto approfittare di quel momento per dirti quanto tu fossi importante per me, invece non l’ho fatto.  

Bella, ti amo e ti amerò per sempre. Perdonami se quel giorno non te l’ho ribadito.

Scusami ma avevo bisogno di dirtelo, non odiarmi per questo.

Per favore cerca di divertiti, non distruggere la tua vacanza per questa stupida lettera scritta in un momento di pura follia.

 

 

                                                                                                                 Edward

 

Bella fu travolta da una malinconia infinita e pianse. Le sue lacrime erano di puro odio nei confronti di suo marito e inevitabilmente, questo, la riportò indietro nel passato.

 

Erano passati tre mesi da quando Bella fu informata della malattia del marito e mancava poco più di una settimana all’intervento.

Bella entrò in casa e vide il marito intendo a guardare la televisione. Camminò nervosamente avanti e indietro per tutta la sala, infine decise che non poteva più aspettare.

<C’è una cosa che volevo dirti da un po’…>

Edward osservò la moglie e notò un certo nervosismo da parte sua. Spense la tv, capendo che si doveva trattare di una cosa seria, e aspettò che continuasse a parlare.

<È inutile aspettare. Non troverò mai il momento giusto.> continuò dicendo.

<Edward, tu sei la persona più importante della mia vita.>

<Mh, pensavo fosse il tuo amante. Non ti soddisfa più?> rispose Edward, cercando di sciogliere un po’ di tensione che aleggiava nell’area.

<Dico sul serio, Edward.>

Edward guardò la moglie e capì che non era il caso di sdrammatizzare.

<Tu mi hai insegnato che cos’è l’amore. Non parlo solo dell’amore romantico ma dell’amore totale, l’amore che dura per sempre. Quello che ti sostiene nelle tragedie, nelle gioie, nei momenti di crisi…>

Bella non riuscì a continuare, era straziante per lei esprimere tutto questo.

Il marito si avvicinò a lei, accostò una ciocca dietro il suo orecchio e con l’altra mano cancello le lacrime che erano uscite prepotenti dai suoi occhi.

<Bella, ti prometto che farò di tutto per non morire.> disse baciandola.

 

 

Bella uscì fuori dalla terrazza, in mano teneva una bottiglietta di wisky presa nel mini frigo posto in camera.

Le lacrime continuavano a rigargli il viso e cercando di alleviare il dolore portò la bottiglietta alle labbra, assaporando poi quel retrogusto della bevanda.

<Ti odio, Edward. Ti odio!>

Ovviamente non credeva veramente a quelle parole: era solo un momento di rabbia.

Trascorse tutta la notte sotto le stelle e, ubriaca e distrutta, si addormentò sulla poltroncina di legno, posta sul terrazzo.

 

 

 

 

Scusate per il ritardo ma il lavoro porta via TROPPO tempo!!! Infatti non so neanche quando aggiornerò il prossimo capitolo…. ad ogni modo cercherò di non far passare troppo tempo…

Allora… triste il capitolo eh? Purtroppo era davvero necessario per la storia xD

Mi dispiace se oggi sono di poche parole, ma sono davvero stanca… quindi lascio a voi la parola! Mi raccomando recensite!!!!

 

  
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